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Autore: The_red_Quinn_of_Darkness    08/08/2015    2 recensioni
Hiccup dopo aver rimesso in sesto la città di Berk ed aver preso il posto di Stoik, deceduto durante il combattimento contro gli Alfa, vive un periodo tormentato da incubi e sogni strani.
Questi sogni sono legati a un ricordo di capelli rossi, occhi acquamarina e una voce incantevole, che cantava una nenia che si disperdeva in un fitto bosco, guidato da fuochi fatui.
Ma un giorno, andando a caccia, si imbatte in quei fuochi blu del sogno e decide di seguirli.[...]
Merida, principessa di Dunbrock, viveva libera dopo essere scampata ai giochi per la sua mano 3 anni prima.
Era diventata un abile guerriera, dopo aver rischiato di perdere la propria madre e la propria vita nello scontro con Mord'u, crebbe e divenne un altra persona.
Nonostante fosse ormai divenuta forte ed indipendente, il suo cuore rimuginava nel silenzio quegli occhi verde smeraldo, per cui mandò in fumo i giochi tre anni prima.
Successivamente, sbarcata sulla costa di Berk, dopo anni che non ne vedeva...una scia di fuochi fatui la guida nel bosco...[...]
Una MERICCUP dedicata a mia sorella e alla sua ossessione per i due film e scritta dopo aver insistito tanto:)
Spero vi piaccia!!!!:)
Genere: Azione, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hiccup Horrendous Haddock III, Un po' tutti
Note: Cross-over, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
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∞SCENT OF BAD LUCK?∞
 
Ricordi sfocati… sussurri sommessi… voci lontane.
Ecco ciò che a malapena Merida vedeva nel suo inconscio; da quando aveva perso i sensi nella Grande Cabina, l’unica cosa che poteva dire di ricordare era solo un profumo…
Un profumo intenso, dolciastro e speziato confuso dall’odore di pioggia, cuoio e metallo.
Merida sbattè piano piano le palpebre e mosse una mano, sentendo delle lenzuola morbide accarezzarle le dita; cercò di tendere il più possibile i muscoli del suo corpo indolenzito inspirando profondamente deliziata da quel morbido tocco.
Non si ricordava che il letto della nave fosse così comodo…
Sentì una mano accarezzarle dolcemente la guancia e la ragazza si girò di scatto, colta alla sprovvista.
-Ben svegliata principessa. –disse Valka sorridendole dolcemente.
La ragazza provò ad alzarsi, ma una forte fitta di dolore alla nuca la fece tornare stesa sul letto.
-Non si sforzi principessa, non va bene! –disse Valka sistemandole le coperte.
-Cos’è successo? Dove sono? –chiese Merida frastornata, realizzando improvvisamente che quella non era la sua stanza.
Valka le sorrise con un velo di malinconia negli occhi.
-Ha preso una forte botta nella nuca… È mattina inoltrata e si trova nella camera da letto della mia casa, principessa…Non penso le farà piacere sapere cosa è successo… ma io sono qui per spiegarle tutto. –disse lei alzandosi dalla sedia ed andando verso un tavolo poco distante dal letto.
Merida aggrottò le sopracciglia rosse cercando di mettere in fila tutto quel turbine di parole; mentre la donna era intenta a versare una profumata zuppa di carne in una ciotola, la ragazza notò che qualche goccia cadde sul taccuino che vide nelle mani di Hiccup qualche sera prima.
-Signora Valka, quello- non fece in tempo a finire la frase che già la madre di Hiccup si agitò come un gatto.
-Oh per Odino, grazie principessa! Dannazione ma che ci fa questo qui? Molto probabilmente se l’è dimenticato qui Hiccup qualche ora fa… Sa, se sporco il suo quaderno di disegni, mi potrebbe uccidere! –disse ridacchiando, mentre ripuliva la copertina ruvida e marrone di quel quadernetto.
Merida sentì un tuffo al cuore e spalancò gli occhioni ghiacciati.
-Qualche ora fa? Il signor Hiccup è stato qui? –chiese quasi a bocca aperta.
-Si principessa, ha vegliato su di lei per tutta la notte… più o meno come anche io ho fatto col suo Capitano! –disse lei ridacchiando al ricordo della divertente nottata passata con quello strano uomo che non smetteva più di tossire ed agitarsi e della sua faccia schifata alla vista dello sciroppo balsamico di erbe.
Merida arrossì violentemente, prendendo tra le mani la ciotola fumante che la donna le stava porgendo, provando un certo imbarazzo nell’immaginarsi la situazione; Valka poi si sedette sulla sedia vicino al letto e sfogliando il taccuino del figlio, sorrise alla ragazza che la osservava seduta sul letto con gli occhioni.
-Mangi con calma quello che si sente e si rilassi… dopo le spiego tutto; sa non fa bene agitarsi mentre si mangia. –sussurrò lei dandole un occhiata furbetta.
Merida annuì e iniziò a mangiare quella profumata e calda zuppa di carne, che già dal primo boccone conquistò la principessa; non aveva mangiato tanto in quei giorni, sempre per il fatto che la cucina brodosa e unta del cuoco della nave molto probabilmente piaceva solamente all’equipaggio, perciò quella zuppa fumante sembrava proprio una manna dal cielo che gustò fino all’ultimo cucchiaio.
Valka sorrideva guardando i disegni accurati di Hiccup e accarezzando una pagina dopo l’altra, ad un certo punto Valka si bloccò e guardò di sottecchi Merida, intenta a leccarsi i baffi dopo aver finito di mangiare quella meraviglia.
-Mi… mi scusi signora Valka ma… era davvero deliziosa questa zuppa! –disse la principessa arrossendo, pensando che la donna fosse rimasta perplessa per quel comportamento.
-Oh non si preoccupi, non sono una persona che bada ai formalismi sa, principessa? A dire la verità mi fa strano anche quando mi dà del “lei”! Ero immersa nei miei pensieri! –disse la donna chiudendo il taccuino e tornando a guardare gli occhi ghiacciati della ragazza.
-Ma ora, Merida, è arrivato il momento di parlare di cose serie… -disse Valka inspirando profondamente.
La rossa si rizzò sulla schiena, nonostante la testa pulsasse di dolore.
Valka spiegò tutta la nottata alla principessa, gesticolando nervosa e notando gli occhi di Merida che diventavano silenziosamente sempre più lucidi; nonostante avesse sottolineato più volte che il capitano e l’equipaggio stavano abbastanza bene, qualcosa comunque non andava.
Raccontò del forte boato del tuono, delle urla dei marinai, delle fiamme alte che divoravano con grandi fauci la nave, dell’eroica azione del capitano mezzo intossicato, del popolo di Berk che corse fuori dalle proprie abitazioni con grandi secchi per l’acqua e dei draghi sellati di fretta e furia levati alti nel cielo per riuscire a domare meglio l’incendio, dei Cavalieri dei Draghi che scortarono l’equipaggio al sicuro e di Hiccup che rimase sveglio tutta la notte per aiutare i feriti e per vegliare su di lei.
Quando la donna finì di parlare notò il viso roseo di Merida diventare sempre più pallido, poi la ragazza si agitò per liberarsi dalle coperte.
-Principessa cosa sta cercando di fare? –chiese Valka , mentre cercò invano di tenerla ferma.
-Mi perdoni signora Valka… ma io voglio andare a vedere… non riesco a stare qui con le mani in mano. –disse Merida con una voce sforzatamente calma, ma palesemente tremolante.
La donna la guardò e vedendo chiaramente quegli occhi chiari ardere quasi come i capelli riccioluti, capì; Valka non era certo il tipo di donna a cui piaceva vedere persone passive e non le piaceva nemmeno creare intralcio a quelle attive.
-Va bene principessa, la accompagno. – disse Valka, prendendo un mantello accuratamente piegato da una grossa cassapanca a fianco del tavolo e porgendolo alla rossa.
Merida si sedette sul letto cercando di sistemare la lunga e larga camicia da notte bianca che era, molto probabilmente, di Valka, e toccò con i piedi nudi il freddo pavimento di pietra, rabbrividendo.
-I suoi vestiti erano laceri e bruciati, principessa… purtroppo è tutto quello che avevo per cercare di… -.
In quel momento, la porta della camera si aprì emettendo un cigolio secco e assordante che fece schiacciare la testa nelle spalle come tartarughe a Merida e Valka.
-Ops…- balbettò Hiccup affacciandosi dalla porta con un sorriso colpevole sulla bocca.
Merida lo guardò un attimo arrossendo violentemente e di istinto si tirò su le coperte, cercando di coprire il corpo mezzo scoperto dalla camicia da notte che continuava a scivolarle giù.
-Oh! Ehm… mi scusi principessa! Se vuole torno dopo! –urlacchiò il ragazzo imbarazzato fino al midollo, nascondendosi dietro la porta di legno.
-Non si preoccupi signor Hiccup! Ecco, mi sono sistemata! Può entrare, se vuole! –disse la principessa stringendosi nel mantello di Valka.
La porta emise un altro cigolio e l’alta e slanciata figura di Hiccup entrò nella stanza a capo chino.
Ci fu un attimo di silenzio fra i due, rotto solamente dall’impegnato frugare di Valka nel suo vecchio armadio; gli occhi di Hiccup continuavano a dare rapide e fugaci occhiate alla principessa, rannicchiata come un pulcino sotto al mantello.
-Ehm… come si sente? –chiese lui grattandosi imbarazzato la gamba destra, con la protesi.
-Meglio, grazie mille! –rispose Merida sorridendogli dolcemente.
Le labbra di Hiccup si socchiusero e per un attimo si perse dentro quegli occhi che per tanto tempo l’avevano guardato con la stessa dolcezza dentro un sogno…
Poi scosse la testa e le sorrise.
-Senta… sono venuto qui per dirle che… beh… penso che l’equipaggio abbia bisogno di lei…- sussurrò con un velo malinconico nella voce.
-È successo altro? –chiese Merida, allarmandosi.
-No principessa… ma il morale dei vostri uomini è decisamente a terra.
La ragazza tirò un sospiro di sollievo e si alzò dal letto, barcollando.
-Stavo proprio per uscire… grazie per avermi avvisata signor Hiccup. –disse la rossa cercando di combattere silenziosamente contro il dolore alla nuca.
-Se vuole la accompagno! –disse di getto il ragazzo.
-Beh certo! –rispose altrettanto di getto la rossa.
Merida spalancò gli occhi imbarazzata e si coprì la bocca con una mano, poi sbattè un paio di volte le lunghe ciglia rosse sotto lo sguardo divertito del giovane capo.
-Perfetto! Signorina Merida, vada pure con Hic! Io nel frattempo cercherò di rimediare qualche vestito decente da poterle dare! Non può mica andare in giro in camicia da notte, eh no! Forza, forza! Andate pure! –esultò tutt’in un tratto Valka quasi spingendoli fuori dalla camera, con un sorriso a 32 denti sul volto.
-Oh giusto, i suoi stivaletti sono vicino alla porta d’ingresso principessa! E… Hiccup hai scordato qui questi! – disse la donna sventolando davanti al naso del ragazzo il taccuino e la matita con aria complice, facendogli l’occhiolino.
Hiccup sentì il cuore sobbalzargli nel petto e prese di scatto gli oggetti dalle mani della madre, affrettandosi a nasconderli.
-G… grazie mamma! A dopo!! –urlacchiò il ragazzo arrossendo come un peperone, accompagnato da una grassa risata della donna.
Merida nel frattempo si stava mettendo gli stivaletti di tutta fretta, ridacchiando sommessamente, poi guardò Hiccup con le lacrime agli occhi.
-Sua madre è proprio divertente signor Hiccup… oppure… Hic? –disse la principessa avvolgendosi stretta nel pesante mantello.
Il ragazzo giocherellò con una treccina e le sorrise.
-Beh, fin da quando ero piccolo abbreviano il mio nome così…
-È molto carino, come soprannome! –disse la principessa sorridendogli e aprendo la pesante porta di legno.
Poco dopo, con un passo claudicante e la nuca che lanciava fitte di dolore a ogni movimento, l’aria gelida di Berk punzecchiò la pelle del viso di Merida e l’odore di salsedine le invase la mente.
Hiccup la accompagnò verso la Sala del Consiglio e non appena aprì le porte, i due ragazzi si trovarono di fronte ai volti tristi e afflitti degli uomini dell’equipaggio, ammassati nei gradoni di pietra e negli angoli della sala; alcune donne di Berk si stavano occupando dei feriti, altre arrivarono dalle proprie abitazioni con cibo caldo e profumato, altre ancora si occupavano di portare coperte e mantelli per gli infreddoliti.
Alla vista della principessa alcuni abbassarono lo sguardo, altri scossero la testa sconsolati… nessuno aveva il coraggio di guardarla e calò un silenzio tombale nella Sala, rotto solo da forti colpi di tosse e flebili lamenti.
Hiccup invece, fu fulminato dagli occhi di Astrid, impegnata a portare assieme ad Eret una pila di pesanti pellicce; la ragazza rivolse uno sguardo anche alla rossa, uno sguardo ben poco amichevole e ben poco felice di vederla, poi si girò di scatto e tornò a confabulare con il robusto ragazzone a fianco a lei.
Merida aggrottò le sopracciglia di fronte a tutta quella desolazione e dopo aver riservato uno sguardo a tutti quanti scosse la testa; tutti si sentivano in colpa per ciò che era successo… nessuno riusciva a guardarla in faccia… nessuno aveva il coraggio di parlare.
Improvvisamente, un ragazzetto minuto con dei biondi capelli arruffati e profondi occhi blu si alzò da terra sotto lo sguardo incoraggiatore dei suoi compagni, ed avanzò con passo indeciso verso Merida.
-Principessa… ecco… -balbettò e deglutì a vuoto, trastullandosi le mani sporche e graffiate.
-Sono Joseph… e… chiedo scusa a nome di tutti quanti per questo orribile incidente. –disse tutt’in un fiato, sotto lo sguardo shockato della rossa.
La ragazza mosse qualche passo verso il biondo, con il respiro pesante e le mani tremanti, e quando fu a un metro da lui, si fermò.
-Joseph... cosa stai dicendo? –sussurrò flebilmente.
Il ragazzo si agitò vistosamente e aprì la bocca per parlare, ma ne uscì solo un rantolo impercettibile; Merida alzò gli occhi al cielo e inspirò profondamente.
-Ragazzo… guardami negli occhi…- disse lei assumendo un tono solenne e severo, facendo alzare gli occhi blu del biondo, tremante come una foglia.
-Ora dimmi perché l’unica cosa che siete in grado di fare, ora, è chiedermi scusa.
Joseph guardò Merida ed arrossì, senza sapere cosa rispondere; a quel punto la ragazza alzò la voce, guardando l’ammasso di uomini afflitti che aveva davanti.
-Vi rendete conto dell’assurdità che mi state dicendo? Vi state addossando la colpa per un’incidente che non è minimamente dipeso da voi! Perché siete tutti convinti che io sia arrabbiata?? Chiedermi scusa, per cosa?? Per un fulmine che è caduto casualmente dal cielo?! Nessuno ha appiccato quell’incendio, razza di… scemi che non siete altro!! –disse rabbiosa la principessa, gesticolando come una pazza da sotto il pesante mantello con gli occhi lucidi.
-Sapete cosa vi dico?! Mentre voi tutti state qui a rimpinzarvi la testa di colpe e problemi che non esistono, io ringrazio gli dei di avervi protetto tutti!!!
Tutti rimasero di sasso a guardare Merida che stava diventando sempre più rossa in volto; Hiccup invece, rimase piacevolmente meravigliato da quel dolce e gentile peperino di principessa che aveva di fronte a sé e rimase incantato ad ascoltare le parole della ragazza che rieccheggiavano in tutta la Sala.
-Chissene importa della nave, non è mica andata distrutta tutta quanta! Se avessi perso degli uomini… quello si che sarebbe stato grave, accidenti!! La vostra perdita sarebbe stata un enorme peso sulla mia coscienza, non il sedere bruciacchiato di una nave! –disse al culmine dell’isteria.
 Hiccup, nel sentire quelle parole dette con così tanta enfasi nel bel mezzo di una “materna” ramanzina, dovette soffocare a forza una risata divertita con tutte le sue forze.
Anche Astrid ascoltava quello sfogo e guardava la principessa con un sopracciglio alzato, che mascherava lo stupore che le fece socchiudere più volte le labbra sottili: quanta foga che stava esplodendo da quella ridicola principessa, imbozzolata come un bruco sotto quel mantello…
-Adagiarvi sugli allori della tristezza e della disperazione non serve a nulla, dannazione! Sarebbe un torto anche nei confronti del popolo di Berk, che vi ha aiutati con tutte le loro forze! Dobbiamo rimetterci in piedi e lavorare duramente per riuscire ad abbattere anche questo ostacolo… Arrivati a questo punto dopo tanta fatica, non lo permetterò, a costo di lavorare sola giorno e notte! È stata una sfortuna questa, certo, ma per gli dei, non sarà certo questo a fermare gli uomini di Dunbroch!
Merida bloccò quel turbine di parole e ansimando sorrise a tutti quegli uomini che, uno ad uno, si erano rincuorati e ammirando la loro principessa così carica e piena di determinazione, era ritornato in loro il coraggio.
-Allora… siete con me, o no??? –urlò Merida con tutto il fiato che aveva in corpo, dopo aver deglutito a vuoto un paio di volte; si sentiva in imbarazzo… pensava che tutto ciò che aveva appena detto fosse sembrato patetico… pensava di non essere stata all’altezza…
Ma nel sentire le ultime parole, l’intero equipaggio si scosse in enorme un boato di felicità, un tripudio di voci che osannavano ed incitavano la loro amata principessa, rimasta a bocca aperta di fronte a tutti quegli uomini che alzavano le mani verso di lei.
In quel momento la ragazza sentì un’aria gelida afferrarle le caviglie, perciò si girò verso l’ingresso della Sala e li, scorse le figure di Valka e del capitano, che le sorridevano orgogliosi; sbattè un paio di volte le palpebre, poi ricambiò il sorriso, stringendosi nel caldo mantello con il cuore che batteva a mille.
Poi gli occhi ghiacciati si spostarono su Hiccup, che avanzava lentamente verso di lei con un mezzo sorriso sulle labbra e con lo sguardo che passava velocemente da lei al pavimento; quando si trovò il ragazzo ad un passo da lei sentì quel forte profumo intenso, dolciastro e speziato, confuso dall’odore cuoio e metallo.
Sentì il respiro mozzarsi in gola, di colpo, nel momento in cui si trovò gli occhi verdi di Hiccup che la guardavano dolcemente dall’alto, facendola sentire piccola ed indifesa ma, allo stesso tempo, incredibilmente protetta; lei sorrise timidamente, arrossendo e sentendo il cuore batterle forte forte nel petto.
Hiccup mosse le labbra per dire qualcosa, ma dalle sue labbra non uscì nulla se non un sospiro ovattato…
Dopo tutto quel turbine di emozioni e quella assordante confusione, si trovò immersa in un silenzio assordante, isolata da tutto il resto; lo scorrere del tempo si era improvvisamente bloccato, lasciandola in quell’atmosfera quasi surreale solo in compagnia del ragazzo.
Non servirono parole… non servirono gesti: quei sorrisi parlarono per tutti e due.
E solo in quel momento, Merida ed Hiccup si trovarono a pensare all’unisono se, quel fulmine, fosse stato effettivamente solo un’enorme sfortuna…
 
 
 
-SPAZIO CHIACCHIERE :D
Buongiorno a tutti!!! :3
Finalmente… questo lunghissimo capitolo è concluso.
È stato il più lungo poiché volevo fare una sorta di “conclusione” alla prima parte della storia senza fare un numero allucinante di capitoli, e la fine di questo capitolo è stata riscritta all’incirca 3 volte su tre scelte diverse DX
Dopo aver scritto il breve (ma intenso XD) sfogo di Merida mi sono detta “ok, accipicchia, posso già pubblicarlo! Devo solo trovare un buon finale!!! Ma si… tanto ce l’ho già in mente, che problema c’è??? ^-^” ….. BALLE, Quinn, BALLE!!!!! e.e
Mi sono resa conto, nel primo finale, di aver fatto un balzo più lungo della gamba nel rapporto Hiccup\Merida e che, probabilmente, avrebbe stonato su tutto il resto; insomma, non che succedesse chissà cosa tra i due, ma certi aspetti potevano renderli troppo “sdolcinati” quando ancora la storia è agli inizi.
Quindi per la seconda volta, cercando di entrare nel karma interiore, ho riscritto il finale… che stava sfociando in un MORTAL KOMBAT fra Merida e Astrid. Ò_ò
Sul punto di lanciarmi contro un muro dalla disperazione, ho chiesto aiuto alla mia dolce sorellina (si, la famosa sorellina XD ) che, facendo la gnorri mentre affondava il cucchiaino nel bicchiere di Nutella, mi ha risposto semplicemente con un “A volte il silenzio vale più di mille parole”.
Mi sono chiesta più e più volte se un finale del genere poteva star bene dopo un capitolo così, ma mi sono anche detta che era mille volte meglio di un inadeguato finale da diabete o di una fatality fuori luogo…
Perciò, pensando e rimuginando, è venuto fuori un finale che può aprire molti punti di vista diversi: tutto ciò che è successo, è stata solamente una sfortuna o può essere considerata anche fortuna??
Vi do appuntamento al prossimo capitolo, dove inizierà ad esserci la vera e propria storia, dove i formalismi spariranno, dove emozioni e sentimenti inizieranno a scalpitare come cavalli impazziti, dove il rapporto tra Hiccup e Merida inizierà a sbocciare pian piano, dove non mancheranno i colpi di scena e dove si inizierà anche a menar le mani ;)
Come sempre, lasciate commenti, consigli, pareri o semplicemente pensieri che fanno solamente che piacere!!! :D
Grazie a tutti voi che leggete, che recensite e che commentate!!! :3
Un forte abbraccio e un grosso bacio,
 
The_red_Quinn_of_Darkness
   
 
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