Una cagatina penosamente OOC. Io vi ho avvisati.
Open Doors
- Dlin dlon -
Neji
si mosse in automatico verso la porta, procedendo nel suo solito passo rigido
ma equilibrato che lo contraddistingueva per la sua impostata naturalezza.
Aprì
l’uscio e l’abitudine di non indossare il coprifronte
dentro casa lo irritò notevolmente.
Di fronte
a lui, si stagliava all’orizzonte il profilo succinto di una kunoichi
che certo non si sarebbe aspettato di trovare sulla soglia di casa sua.
- Yamanaka - la scrutò scettico.
- Hyuga - lo salutò con un falso sorriso, - Non è buona
educazione lasciare gli ospiti sulla porta. -
- Se stai
cercando il giardiniere è nella dependance. - postillò
accigliato, senza lasciarla entrare.
- Certo che come maggiordomo sei insolente - strepitò, - Sono passata
a prendere Hinata,
sfregiato.
Fatti da parte. -
La
cicatrice bruciò oltre le bende, mentre le dita prudevano. Avrebbe potuto
ucciderla lì, in quel preciso momento, probabilmente senza che neanche avesse
il tempo di urlare.
Ma
qualcosa, oltre al senso di orgoglio, giustizia e
dovere, qualcosa nascosto tra le sue pupille scure e le iridi celesti, celato
nella malizia di quelle labbra fini dischiuse in un ghigno beffardo, qualcosa
in lei, in Ino, che lo fece semplicemente sospirare rassegnato, prima di
lasciarla entrare.
- Certo
che sei grezzo e sgarbato, per essere nobile. - Constatò distrattamente,
avviandosi ancheggiando per il corridoio luminoso.
- Certo
che sei grezza e sgarbata, per essere una donna - replicò brusco, seguendola
suo malgrado.
Ino si
voltò appena verso Neji, che ormai le stava di
fianco. - Allora abbiamo qualcosa in comune, Hyuga - svelò
ammiccando, mentre accompagnava sensualmente oltre la spalla una ciocca di
capelli dorati.
E Neji si ritrovò, maledicendosi,
a pensare che non servivano né la fantasia nè il byakugan per intuire cosa nascondessero
quei vestiti striminziti. E si maledisse ancora di più perché la stoffa viola stretta intorno a quei fianchi sottili gli era tutto
tranne che indifferente.
E lei
lo sapeva, e se ne compiaceva, dimenando le lunghe gambe come una ballerina e
agitando la chioma ad ogni passo, un profumo pungente e assuefante a seguirla
come una scia.
- Yamanaka - frusciò indicandole l’ingresso della camera
della cugina.
- Ciao ciao Hyuga- cantilenò, posando la mano sullo
stipite della porta.
Neji
si avviò lento nella direzione dalla quale erano arrivati, indeciso. Poi si
voltò, sorprendendosi nel trovare la ragazza ancora ferma sulla soglia, le
braccia incrociate al petto.
- Yamanaka… Torna pure quando vuoi -
E Ino
sparì soddisfatta oltre la soglia, lasciando dietro di sé l’ombra di un sorriso
sincero.