Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Nisi    28/01/2009    11 recensioni
Come Severus Piton entrò al servizio segreto di Albus Silente.
Fan del Severus senza macchia e senza paura non leggete: trattasi di feroce parodia.
Genere: Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I suoi passi risuonavano nei sotterranei di Hogwarts. Ritmati, secchi, cadenzati, quasi.

Era quasi ora, lo capiva, lo sentiva. Oramai non aveva neanche più bisogno di guardare l’orologio per sapere quando il momento di andare arrivava, puntuale, come ogni sera.

E quella sera, come centinaia di altre prima di quella, lasciò Hogwarts senza che nessuno si accorgesse della sua assenza.

Il mantello nero gli fluttuava attorno, mosso dal gelido vento scozzese che mulinava rabbioso e che schiaffeggiava spietato le antiche mura del castello di Hogwarts.

Non doveva più indugiare, non c’era più tempo da perdere perché quel momento si stava avvicinando sempre di più. Ignorò la sua coscienza che gli urlava di smetterla e che quello che si apprestava a fare non era giusto e, usando quella magia che aveva appreso tra quelle stesse mura tanti anni prima, si smaterializzò.

* * *

“James? James? JAMES! Tienimi Harry per un po’ che devo andare a fare la doccia.”

“Mmmmm” mugugnò il signor James Potter, marito della signora Lily Evans, senza alzare gli occhi dalla rivista di quidditch che stava leggendo, comodamente seduto in poltrona.

“Per la miseria, James!” Lily gli strappò di mano il giornale e, in cambio, gli piazzò il piccolo Harry in grembo che, a voler essere sinceri, aveva un tremendo bisogno di essere cambiato.

“Dai, Lily, sono appena tornato dal Ministero. Ho avuto una giornataccia. Non mi posso riposare neanche per un attimo?”

“Hai avuto una giornataccia! Tu hai avuto una giornataccia?! IO ho avuto una giornataccia! Non so quante cucchiaiate di pappa mi sono presa in faccia, quante volte Harry ha cercato di salire su quella maledetta scopa da quidditch che gli hai voluto comprare, quante volte si è quasi rotto la testa cadendo da quella scopa e quanti vasetti di vetro ha fatto cadere dalle mensole! TU Hai avuto una giornataccia?” Lily, a quel punto stava strillando, le braccia che si agitavano in aria.

Per un momento, un silenzio tombale invase casa Potter. Ma fu solo per un attimo perché il piccolo Harry, frugolo caro, sentendo le urla della madre pensò bene di non lasciarla sola e cominciò a strillare come un pazzo, contorcendosi tra le braccia del padre, proprio come faceva fino a qualche mese prima tutte le volte che aveva le colichine.

“E adesso sbrigatela un po’ tu. Io ora vado a fare la doccia!” annunciò al marito, al figlio, ai muri della casa e al mondo intero.

E SBAM! Si chiuse in bagno sbattendo la porta del bagno con tutta la frustrazione possibile e immaginabile.

Lei, Lily Evans, la grande Pozionista, allieva prediletta del Professor Lumacorno! Ora le uniche pozioni che preparava erano le pappette di Harry!

Non c’era tempo per il bagno rilassante che avrebbe voluto, ma una doccia, giusto per togliersi un po’ l’appiccicaticcio di dosso.

Si tolse gli abiti facendoli cadere a terra e la vide.

Ancora quella ape. Ci doveva essere un alveare nei dintorni. Strano, se la ritrovava in bagno tutte le volte che faceva la doccia. Doveva ricordarsi di dire a James di toglierla di mezzo.

Entrò nella doccia, l’acqua era calda calda come piaceva a lei. Il bagnoschiuma all’eucalipto era il suo preferito, allora prese il flacone e…

“Per la miseria! James! Mi hai finito ancora il bagnoschiuma!”

Le veniva quasi da piangere. Poco male, c’era ancora quello alla gardenia. E c’era ancora l’ape che questa volta era entrata nella doccia insieme a lei e aveva preso a svolazzarle attorno, come impazzita.

Che strano… il suo pungiglione continuava ad ingrossarsi a vista d’occhio. Mentre si passava la spugna tra le cosce, rifletté perplessa che forse l’ape doveva soffrire di una qualche forma di infiammazione, anche se…

“Sssssssììììì”

Cosa? Le api parlavano? Che verso facevano, poi? Ronzavano? Apavano? Sembrava quasi una voce umana… Forse la stanchezza era tale che le stavano venendo le traveggole.

Uscì dalla doccia rinfrancata e rinfrescata e si rivestì velocemente, mentre l’ape, che ancora non aveva smesso di ronzarle attorno, sembrava francamente affranta da ciò.

Lily fissò l’insetto: doveva essere una qualche specie esotica perché sul capo aveva dei ciuffi di peli che parevano unti.

Rientrò in salotto, dove Harry e James si erano abbioccati in poltrona l’uno tra le braccia dell’altro.

Fece una carezza al crapino di suo figlio. “Che carino che sei… quando dormi”.

James si svegliò in quel momento. “Oh, amore! Come sei bella, tutta pulita e profumata…”

“Grazie, tesoro. Penso sia il caso di andare a mettere il signorino a nanna e poi di andare a nanna pure noi.”

“Mmmhhh”

“James, senti, non hai notato che in bagno ci sono le api?”

“No, perché?”

“No, no, niente…”

“Lyls, mi sa che c’è qualcuno alla porta. Deve essere Peter che è venuto ancora a scroccare la cena…”

Beh, non era Peter.

* * *

Un bel po’ di anni dopo…

“Severus! Vieni pure avanti.”

“Grazie” fu la gelida risposta.

“Severus, ti devo parlare.”

“Evidentemente. Altrimenti non mi avrebbe convocato nel suo studio.”

“Voglio che tu ti infiltri nelle file dei Mangiamorte per riferirmi i piani di Tom Riddle.”

“Non penso di volerlo fare.” Si limitò a rispondere asciutto Severus Piton.

“So che tu eri a casa dei Potter la sera in cui sono stati uccisi da Voldemort.”

Una goccia di sudore cominciò a scorrere lungo la schiena del professore di Pozioni.

“Teoria interessante, ma completamente errata, se mi permette.”

“Oh, andiamo, Severus… siamo entrambi maghi di mondo. Era da un po’ che ti stavo tenendo d’occhio. Tutte le sere, ti trasformavi in ape e andavi a spiare Lily Potter nella doccia!” Silente tratteneva a stento la voglia di ridere.

“No. Non ne ha le prove.”

“Sarà… vuol dire che per caso Voldemort sarà informato della faccenda.”

“Faccia come le pare, ma non credo che la cosa gli interessi un granché”.

Silente si alzò lentamente dalla poltrona e si avvicinò al docente di Pozioni che lo guardava con una espressione insondabile sul viso.

“Mi spiace, Severus, mi costringi a giocare sporco. Vuol dire che spiattellerò tutto quanto alla tua mamma.”

Come sono andate le cose da quel giorno in poi, ci ha pensato a raccontarvelo la cara JK Rowling.

   
 
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Nisi