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Autore: extraordinharry    10/08/2015    26 recensioni
La sfiga è la mia compagna di vita. Sono quel tipo di persona che se schiacciasse nell’opzione “hai dimenticato la tua password?” otterrebbe come risposta “cazzi tuoi”. Mai vinto nulla, mai eccelso in qualche disciplina, mai arrivata ai traguardi che mi sono imposta. Tanto che mi sono stancata e ho smesso di sperare nelle cose.
-
Tiro fuori il telefono dalla tasca, proprio nello stesso esatto momento in cui lo sento vibrare. Un nuovo messaggio.
Numero sconosciuto: Ash, c’è una grandissima gnocca davanti a me con un culo che porca troia, ci farei bungee jumping!
Rimango interdetta qualche secondo. Cosa?
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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29. 10 months of 5SOS

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Febbraio – Beside you

«Come va lì?» domando con il telefono premuto contro l'orecchio, sdraiata sul mio letto.

«Luke gira per tutto il backstage facendo domande ai tecnici, fino a quando ieri non si è fermato davanti a Bob e gli ha chiesto "è maschio o femmina? Lo può chiamare Luke o Luka?" alludendo alla sua pancia, questo si è incazzato ed è andato a parlare con il nostro manager.» racconta Calum facendomi ridere. «E fu così che Luke venne chiuso nel suo camerino.»

Scuoto la testa pensando a quanto possa essere stupido quel ragazzo. E mi manca, davvero tanto. «Michael cosa fa?»

«Michael...» si interrompe. «No, non ti sto chiamando. Sto parlando con Mary... Mike ti saluta!»

Sorrido. Chissà se si è fatto una nuova tinta. «Ricambia!»

«Stavo dicendo: Michael fa quello che fa sempre. Videogiochi, cerca nuove tinte da fare, guarda Frozen cantando a squarciagola tutte le canzoni e piange in Let It Go. Fino a quando non ha rubato del ghiaccio e si è messo a lanciarlo nel corridoio del backstage, facendo canestro con un cubetto nella scollatura di Alexa. E sarebbe andato tutto bene se si fosse scusato; invece le ha detto "vuoi che provi a fare canestro con qualcosa di diverso?".» scoppio a ridere e sento chiaramente Michael che urla contro Calum dandogli colpi. «E fu così che a Michael venne sequestrato il dvd di Frozen perché ritenuto avesse influenze violente e pericolose sul suo comportamento.»

Mi passo una mano tra i capelli per spostarli dal mio volto. «E' incredibile. E il Bandanaro?»

«Ashton ha avuto una ricaduta.» mormora con voce affranta.

Aggrotto la fronte, mettendomi seduta. Di cosa sta parlando? «Ricaduta? Si drogava?»

«Mary, devi sapere che Ash per un lungo periodo ha sofferto di una dipendenza davvero grave. Non riusciva a smettere di girare keek. E adesso ci è ricaduto. Vedi, in questo preciso momento ne sta girando uno. Aspetta.»

Sento qualche rumore e poi percepisco sempre più vicina e udibile la voce di Irwin. «...qui va tutto bene e siamo super eccitati per il concerto di stasera! E Calum mi sta puntando contro il suo telefono, ma non so perché...» esplode in una risatina.

«E' Mary.»

«Ciao amorina mia!» urla Ashton.

Il rumore di un colpo e un "aia!" del Bandanaro. «Non chiamarla così, porco.» la voce di Calum.

Sghignazzo e sollevo il tono di voce: «Ciao Bandana-Lover!»

Qualche fruscìo e voci che parlano, fino a quando non sento quella di Calum di nuovo. «Aspetta che mi allontano. Non voglio che sentano.» aspetto pazientemente un minuto scarso, durante il quale mi allungo verso il comodino per prendere un biscotto e sgranocchiarlo.

 

When we both fall asleep underneath the same sky,

to the beat of our hearts at the same time.

So close but so far away.

Can you hear me?

 

«Ehi.» sussurra di nuovo.

«Bentornato. Ci hai impiegato un solo biscotto, complimenti.» rispondo.

«Sono io ad averci impiegato un biscotto o sei tu che hai impiegato pochi secondi per mangiarne uno?» replica sghignazzando e se fosse accanto a me gli avrei già dato un pugno sul braccio.

Sospiro.

«A cosa pensi?»

Mi alzo dal letto e mi affaccio sul balcone, guardando il cielo stellato. «Penso che sia incredibile essere sotto lo stesso cielo ma al tempo stesso così lontani.»

«Mancano solo undici mesi, Mary.» sussurra incoraggiante, ma sento la nota di sofferenza. E mi chiedo cosa abbia fatto di tanto bello per meritare una persona come Calum nella mia vita.

Sospiro di nuovo. «Can you hear me?»

«You sleep alone, my heart wants to come home, I wish I was beside you. You lye awake I'm trying to find the words to say. I wish I was beside you.»

Anche per stanotte il suono della sua voce nel mio orecchio basta a calmarmi un minimo, a farmi sentire di meno la sua lontananza. Così quando mi addormento, un'ora dopo, le note della canzone sono ancora bloccate nella mia mente e mi fanno sorridere.

 

Marzo – Long Way Home

«Qualcuno vuole venire a correggere l'esercizio?» domanda la prof. di matematica guardando tutti i presenti. In questi momenti vorrei essere un camaleonte per confondermi con il colore del banco e non essere vista. O semplicemente gradirei anche essere nata piccolo genietto in matematica per vedere l'esercizio alla lavagna come una semplice equazione di trigonometria, e non come una frase scritta in arabo.

Il telefono vibra nella tasca e non ho bisogno di controllare lo schermo per sapere chi mi stia chiamando. Sollevo la mano e la mia professoressa mi guarda con un sopracciglio inarcato. «Payne, vuoi risolverlo tu? Ne sei sicura?»

«Veramente vorrei andare in bagno.»

Con un cenno mi indica la porta ed esco il più velocemente possibile per non perdere la chiamata. Rispondo con il cuore in gola. «Calum.»

«Melanzana del mio cuore, spero di non disturbarti.»

«Figurati. Lezione di matematica.» borbotto chiudendomi in bagno e poggiando la schiena contro il muro freddo.

«Io sono al soundcheck, e in teoria mi è stato categoricamente vietato di chiamare qualsiasi persona perché devo lavorare, ma...»

«Ma?» sorrido. E chissà se tutte le nostre vite fossero registrate. Cosa penserebbe il pubblico vedendomi sorridere davanti a un cesso?

«Avevo voglia di sentirti. Mi sono fatto male a una gamba e sarà una tortura suonare stanotte, in più Ashton rompe il cazzo continuamente, Luke fa il bambino, Michael se ne fotte altamente e il nostro manager ci sta col fiato sul collo. Io non ne posso più...» inizia a parlare a raffica.

 

Hitting every red light,

kissing at the stop signs darling.

Green Day's on the radio.

 

 

«Ehi Calum, rallenta, fermo, fermo.» lo blocco e lui si zittisce. «Pensa solo che è la cosa che ami di più fare, che avete tanti fan che muoiono dalla voglia di sentire le vostre canzoni. Pensa alle vacanze più vicine, a quando tornerete qui e noi due...»

«Faremo un bel viaggio in macchina. Andremo in una casa in riva al mare per tutte le vacanze.» propone con tono eccitato.

Non posso fare a meno di sorridere ancora. «E come sempre non ti fermerai a nessun semaforo rosso.»

«E ti bacerò agli stop.»

«Però possiamo cambiare band? Ormai so la discografia dei Green Day a memoria.» mi lamento. Ogni qualvolta io e Calum ci siamo ritrovati in macchina insieme, lui metteva sempre i soliti album, costringendomi ad attuare vari scioperi del silenzio per fargli capire il mio fastidio. Gli scioperi si interrompevano a ogni cartello di stop.

«Mayday Parade?» propone.

Mi piacciono ma... «Che ne dici dei 5 Seconds Of Summer?»

Posso percepire il suo sorriso dall'altro capo del telefono. «Ti amo.»

 

Aprile – If You Don't Know

Tra due giorni inizieranno le vacanze di Pasqua e io sono eccitata come un cammello alla sua prima traversata nel deserto.

I motivi sono semplici e vari:

1) I 5SOS torneranno per cinque giorni di pausa dal tour.

2) Rivedrò Calum.

3) Potrò sfoggiare i nuovi soprannomi a sfondo cinese/giapponese che con tanta cura e attenzione ho cercato durante i due mesi passati di assenza.

4) Luke ha detto di avermi portato un bel regalo.

5) Liam e Arnoldo sono andati a prendere la cena da Mc Donald's.

Il punto cinque non c'entra con gli altri motivi, ma attualmente sono felice al 50% per il Mc Chicken.

Mi siedo sul divano, accanto a Willy. «Ehi Payne, vuoi sentire la nuova canzone che abbiamo scritto?» chiede eccitato, gli occhi azzurri che luccicano, ricordanomi quelli di Louis.

Scuoto la testa. «Magari domani.»

«Ci conto!»

«Inizia da uno e arriva a un miliardo...»

«Come?»

«Begli occhi!»

Willy mi da un buffetto sulla guancia proprio nello stesso momento in cui il mio telefono squilla. Kiwi ti sta chiamando. Rispondo subito, portando il cellulare all'orecchio. «Meno due giorni, Suzuki!» urlo felice come una... Pasqua beh. Mi ero ripromessa di sbattergli in faccia i nuovi soprannomi solo di persona e non tramite telefono, ma il mio entusiasmo è tale da non poter resistere.

Dall'altro capo c'è silenzio. «Calum?»

«Dobbiamo parlare...»

Mi alzo dal divano, già preoccupata, fino a chiudermi in camera mia con il cuore che batte più di una prostituta famosa. I "dobbiamo parlare" non promettono mai niente di buono, assolutamente. L'ultimo "dobbiamo parlare" me lo ha detto Liam, prima di annunciare di voler creare una propria marca di birra. «Bene, ti ascolto.» mormoro.

Ancora un attimo di silenzio, poi lo sento schioccare la lingua contro il palato e un sospiro profondo. Mi sta per mollare. Per un'altra. Anzi, no, per un maschio. Spero almeno sia Luke, sarebbe l'unico che riuscirei a sopportare. «Non possiamo tornare a Sydney per la vacanze.»

Ed è come se mi avessero appesa a testa in giù per usarmi come pentolaccia e il primo bambino travestito da drago avesse iniziato a colpire con una mazza da baseball. Scivolo lentamente lungo la parete in legno della porta e finisco col sedermi a terra. «Perché?»

«Il prossimo concerto è importante e dobbiamo provare davvero tanto, in più abbiamo diverse interviste e incontri con i fan... Mary mi dispiace da morire, te lo giuro. Potessimo scegliere noi, saremmo già lì in Australia, ma non ci è permesso.» sussurra dispiaciuto.

Non dico nulla.

 

You would scream

we would fight

you would call me crazy

I would laugh

you were mad but you'd always kiss me

and the shirt that I had that you always borrowed

when I woke up it was gone

there was no tomorrow.

 

La delusione viene rimpiazzata da un'ondata di rabbia accecante. Quella rabbia che ti toglie il respiro, che ti fa ansimare, ti distrugge nell'interno, ti fa venir voglia di spaccare tutte le cose che hai intorno fino a quando non rimani tu l'unica cosa integra, apparentemente. «Stai scherzando? Avevi promesso saresti tornato!» alzo il tono di voce e lui prova a rispondermi per giustificarsi. «Non voglio sentire nessuna scusa del cazzo! La verità è che non te ne fotte niente di tornare. Io sono qui che ti aspetto da tre mesi, mentre tu sei in giro per il mondo e non fai che promettere ogni giorno che ci vedremo presto. Adesso vieni a dirmi che ti hanno proibito di tornare?» mi ritrovo ad urlare. «Dico, avete provato almeno ad opporvi? Siete degli esseri umani, non dei robot, avete bisogno anche voi di riposo!»

«Credi che non gliel'abbiamo detto? Credi che non siamo stanchi o che non fossimo contenti di tornare a casa per le vacanze?» anche lui sta urlando. «Cristo, è il nostro lavoro. Non possiamo fare i cretini e ignorare gli incontri con le stesse persone che comprano i nostri cd o vengono ai nostri concerti, Mary, lo vuoi capire?»

Ormai sono in piedi, cammino avanti e indietro per sbollire la rabbia. Senza potermi controllare, assesto un calcio alla sedia della scrivania, facendola rovesciare. «Non ce la faccio più!»

«E allora mettiti con Niall! Bacia lui, parla con lui la notte, esci con lui, scopati pure lui se non ce la fai più a stare con me!»

Rimango scioccata dalle sue parole, con gli occhi spalancati fissi verso il muro. «Sei pazzo! Sei completamente fuori di testa, Calum!» grido.

Cala il silenzio, dopo la mia affermazione. Non sento volare una mosca ma potrei giurare che Harry e i One Direction siano appostati dietro la mia porta, curiosi come una sessantenne mentre guarda Beautiful. Poi la risata di Calum si fa sempre più forte e non capisco davvero che problemi abbia questo ragazzo. «Sei un coglione, perché cazzo ridi?» gli domando ancora arrabbiata. Eppure se fosse qui con me, nemmeno la rabbia che ho addosso mi impedirebbe di baciarlo comunque, di stare con lui.

E così lo accetto; accetto che non staremo insieme durante le vacanze di Pasqua. Perciò tiro fuori da sotto il cuscino una sua maglietta, quella che mi è sempre piaciuta e che gli ho sempre rubato per mettermela al suo posto. Dico a Calum di aspettare qualche secondo, la infilo, mi sdraio a letto e riafferro il telefono.

 

 

Maggio – Close As Strangers

«Allora.» esordisce Niall, una volta poggiato il suo vassoio sul tavolo della mensa. «Come stanno Calum e gli altri?»

Gioco con l'insalata nel mio piatto, pensando a Luke e accenno un sorrisetto triste. «Impegnati.»

Non guardo il mio amico in faccia, perché vedrebbe la verità nei miei occhi. «Da quanto non li senti?» sussurra afferrando la mia mano e stringendola. Mi libero dalla sua presa quasi subito.

«Da ieri.»

«Mary.»

Commetto l'errore di guardare dentro i suoi occhi azzurri come il mare e il labbro mi trema. Mi ripeto di non piangere e di ignorare gli occhi che si inumidiscono. «Una settimana. Ha sempre il telefono spento ogni volta che lo chiamo. Io non so cosa pensare.»

«E' sicuramente sommerso dagli impegni riguardanti il tour, Mary, non pensare al peggio e soprattutto non reagire così. Adesso ti calmi, mangi quello che hai nel piatto e dopo ti prendi un momento per chiamare Calum e lasciargli un messaggio in segreteria.» prova di nuovo a stringermi la mano in una stretta affettuosa e questa volta ricambio, sorridendogli leggermente.

 

Are we wasting time talking on a broken line?

Telling you I haven't seen your face in ages

I feel like we're as close as strangers.

Won't give up even though It hurts so much

every night I'm losing you in a thousand faces.

 

«Ciao sono Calum, in questo momento sono impegnato, lasciami un messaggio!» la sua voce registrata mi fa sentire la sua mancanza ancora di più.

Aspetto il bip e poi prendo un respiro profondo. «Io non lo so, Calum. Probabilmente stiamo perdendo tempo su un rapporto che ormai si è rotto. E' una settimana che non ti fai sentire, e dopo Pasqua abbiamo parlato a malapena cinque minuti al giorno. Sento che ormai siamo estranei. E non perché non ti vedo da mesi e mesi ormai, ma perché sei lontano fisicamente e mentalmente da me. Io non voglio arrendermi con te, anche se fa davvero male sentirsi messi da parte in questo modo. Spero tu trovi un minuto di tempo per ascoltare questo messaggio e prendere una decisione.»

 

Giugno – Amnesia

Posiziono una sedia davanti alla finestra di camera mia e mi ci siedo, con il mio pigiama addosso e i capelli spettinati. Osservo il cielo, nuvoloso e grigio, prossimo alla pioggia. Sono contenta che ci sia brutto tempo, perché mi mette di buon umore. Almeno, mi fa pensare che qualcuno lassù voglia farmi compagnia.

 

Sometimes I start to wonder: was it just a lie?

If what we had was real how could you be fine?

 

L'altra sera ho visto dei video registrati durante l'ultimo concerto dei 5SOS in Europa. Erano così pieni di grinta, carichi, in sintonia con i loro strumenti e con il pubblico. Niente poteva fermarli.

Allora mi sono chiesta, era tutta una bugia il potercela fare nonostante la lontananza? Se quello che c'era tra me e lui era vero, come può stare bene? Suona il suo basso con espressione concentrata, mentre la fronte gli si imperla di sudore, e poi solleva il capo e sorride ai fan, con quel sorrisetto tipico di Calum. Furbo e astuto. Un po' malizioso.

Provo invidia per le ragazze che riescono a catturare il suo sguardo anche per un solo istante, perché io i suoi occhi non li vedo da cinque mesi. Ancora di più invidio chi può sentire la sua voce, perché io non la sento da quasi un mese.

Dopo il mio messaggio in segreteria mi ha scritto due giorni dopo: Scusami, Mary, ho tantissimi impegni. Ti chiamo appena posso!

Fa male da morire, perché non l'ha mai fatto.

Ricordo il giorno in cui mi disse che se ne sarebbe andato, ricordo le lacrime scivolare velocemente lungo il mio volto, facendomi colare il mascara disastrosamente. Ricordo le promesse di vederci durante tutte le vacanze, di sentirci ogni giorno, la voglia di resistere, di tenere duro.

Dov'è andato a finire tutto?

A quanto pare si è dimenticato.

Vorrei poter dimenticarmene pure io, e invece tutte le frasi che mi ha detto mi rimbombano in testa, come una sveglia che suona ogni cinque minuti, fastidiosa e impossibile da spegnere.

 

Afferro il telefono, assicurandomi che i One Direction siano tutti in salotto impegnati a provare le loro nuove canzoni, poi chiudo la porta della cucina e compongo un numero che non chiamavo da tantissimo tempo.

«Pronto?»

«Mr. Emmy, sono Mary.»

 

Luglio – Independence Day

 

I'm over this, I'm over you.

I'm not gonna waste my life away.

This is my independence day.

 

«Figlio di puttana!» urlo.

«Tira!» mi sprona Mr. Emmy facendo oscillare i suoi riccioli.

Prendo la palla e la scaglio con tutta la forza che ho contro il cartonato di Calum Hood posto a pochi metri da me. La palla rimbalza contro la sua faccia.

«Sfoga la tua rabbia! Urlagli in faccia cosa pensi!»

Osservo il suo volto immobile e fisso, ansimando per lo sforzo. E' almeno mezz'ora che gli lancio la palla contro. «Sei un pezzo di merda. Il solito puttaniere schifoso. Chissà cosa stai facendo adesso, magari con qualche groupie di Michael. Perché avevi cancellato tutti i numeri delle tue groupies, vero?» dico sarcasticamente. «L'avevi fatto quando mi avevi conosciuta, che persona dolce.» prendo la palla e miro al cavallo dei jeans. «O forse non l'hai mai fatto, perché sapevi già che ti saresti comportato da stronzo con me! Bene, scopati tutte quelle troie da quattro soldi, fallo pure, mentre io sto qui come una cretina a urlare contro una sagoma di cartone. Spero solo ti venga un'infezione al cazzo e te lo taglino!»

Mi avvento contro la sagoma e la prendo a calci, spaccandola in due e sbattendola a terra ripetutamente. «E smettila di dire che non sembri cinese, perché quegli occhi di merda dicono tutto il contrario!»

Quando finisco di prendermela con una sagoma di cartone – ormai ridotto in mille pezzi – Mr. Emmy mi sta fissando un po' preoccupato. «Vado a mettere le Domeniche D'agosto per calmarti un po', eh?»

 

 

Agosto – Lost Boy

«Allora, sorellina, la posizione del fringuello Sahariano è molto difficile, ma io tenterò di insegnartela comunque. E' una posizione che aiuta a cacciare i pensieri negativi per aprire la tua mente alla positività e alla gioia della vita.» mi spiega, seduti in salotto uno davanti all'altra.

«Quale gioia.» commento atona.

Lui alza gli occhi al cielo. «Pensa alle cose belle che esistono al mondo: io, Adam Levine, i Mc Chicken, la canzone che papà e gli altri vogliono far uscire come nuovo singolo...»

Aggrotto la fronte. «Perché dovrebbe essere una gioia?»

«E' così ridicola che ci sarà davvero da ridere nel vedere le facce di coloro che la ascolteranno live per la prima volta.» mi assicura ammiccando.

Sospiro e mi concentro. «Dai, dimmi come fare questo fottuto fringuello.»

«Posiziona il piede destro dietro il collo.» e sotto il mio sguardo allibito, la sua gamba si muove elasticamente andando a incastrare il piede dietro il collo. «Poi con il braccio sinistro ti sollevi e la gamba sinistra rimane piegata. Devi rimanere in equilibrio.»

«Harry.» lo richiamo e ci lanciamo un'intensa occhiata. «Hai davanti una persona che ha il fiatone dopo aver salito due rampe di scale. Pensi davvero che riesca a fare questa cosa? Non so nemmeno fare gli addominali!»

 

I can't remember the last time I heard your voice

I'm sat in silence living in a world of noise,

'cause you were perfection.

'Cause I've been from place to place

trying to bring you back

I've walked for days and days

'cause I can't face the fact that nothing is bettere than you.

 

Ascolto i consigli di Harry per partire con le posizioni più semplici, davvero, ci provo, ma quando rimango da sola in salotto, non trovo la forza.

Così mi limito a rimanere seduta, in un mondo troppo rumoroso. Chiudo gli occhi e ascolto quello che c'è intorno a me. Posso sentire il lieve respiro di Harry, regolare. I rumori provenienti dalla strada, vista la finestra aperta, delle persone che parlano, il vento che causa un fruscìo simile a quello che puoi sentire in spiaggia in una giornata nuvolosa. Liam al piano di sopra che probabilmente è appena caduto. Harry che si deconcentra e ridacchia.

Cerco di eliminare tutti quei rumori per concentrarmi su di lui. Ricordo il suono del suo cuore che batteva forte, le sue labbra che si dischiudevano, quanto fosse buffo il rumore delle sue guance quando le punzecchiavo con le dita. E quando il rumore del mondo esterno tenta di insidiarsi di nuovo nella mia mente, lo spazzo via. Voglio sentire solo la sua risata riecheggiarmi dentro, la sua voce che chiama il mio nome a seconda della situazione vissuta.

Però, quando riapro gli occhi e i rumori del mondo attorno a me si fanno forti come prima, le gambe mi tremano.

Non riesco ad accettare che non ci sia niente migliore di lui.

 

Settembre – The Only Reason

La musica nel locale è talmente alta da farmi sentire a malapena i miei stessi pensieri. Mi muovo a fatica, stretta contro i corpi sudati degli altri ragazzi. Mando giù l'ennesimo drink della serata e fermo un ragazzo un po' alticcio che mi sta passando accanto. Sposto i capelli all'indietro, sorridendogli. «Ehi, ti dispiace?» indico lo shottino che ha in mano.

Lui mi squadra da capo a piedi sorridendo soddisfatto e poi me lo porge. Lo mando giù in un sorso come da regola e glielo rendo, ringraziandolo. «Stai bevendo troppo, non credi dovresti rallentare?» mormora qualcuno con voce strascicata al mio orecchio.

Mi volto, sorridendo a Niall. L'estate lo ha cambiato davvero tanto. Non è più il ragazzo biondo pettinato come Zac Efron in High School Musical, dagli occhi azzurri, carino, che gioca nella squadra di football della scuola. I capelli sono spettinati verso l'alto, artisticamente, e gli stanno di incanto. I tratti del viso sono più maturi, è cresciuto in altezza e ha messo su dei muscoli niente male.

Gli sorrido, ancora, passando una mano sui suoi capelli.

 

Don't talk, let me think it over.

How we gonna fix this?

How we gonna undo all the pain?

 

Non rispondo alla sua domanda da papà preoccupato e afferro un altro drink, bevendolo velocemente e ignorando la gola che va a fuoco. Aggancio le braccia dietro il suo collo e ballo con lui, mentre le mani di Niall si posano sui miei fianchi. «Diamine, sei dimagrita tantissimo.» sembra riacquistare un po' di lucidità.

Mi stringo nelle spalle, incurante. Gli ultimi mesi sono stati un susseguirsi di giornate spente, di delusione. «Non sto mangiando molto di recente, sai?» ridacchio.

Niall aggrotta le sopracciglia. «Perché? Mary, devi mangiare, ti rovini così...»

Lo zittisco posando l'indice sulle sue labbra. «Stai zitto, Horan.» rido. «Vedi, guardando i video dei concerti della banda di skinny neri, ho pensato: e se Calum avesse visto ragazze molto più belle di me fisicamente? Così ho pensato che dimagrendo forse gli sarei piaciuta di più. Quindi il mio piano è stato dimagrire e andare da...»

Scuoto la testa. Pensavo di poter aggiustare tutto semplicemente non mangiando. Pensavo di aggiustare ciò che si è rotto in questo modo idiota e insensato.

Così afferro il volto di Niall tra le mie mani e poso un bacio sulle sue labbra. Lui non si sposta di un solo millimetro, ma ha gli occhi aperti, fissi nei miei. Li chiudo per poi spalancarli ancora e impormi di vedere un altro volto.

Gli occhi azzurri li sostituiscono con un paio nero pece, dai tratti asiatici. Il nasino delicato di Niall diventa più grande, più buffo. I capelli ormai sono neri, e toccandoli posso immaginare la stessa consistenza che sentivo quando stavamo insieme. Ed eccolo, Calum, davanti a me.

Lo bacio ancora, aggrappandomi a lui probabilmente in modo ridicolo per un osservatore esterno. Forse nemmeno un Koala si aggrapperebbe in questo modo al suo albero di eucalipto.

Però, con gli occhi chiusi, vedo il volto di Niall. Mi guarda con delusione, mi guarda perché lo sto usando per ignorare il dolore.

 

When I close my eyes and try to sleep I fall apart and finding hard to drift.

You're the reason, the only reason.

 

Mi stacco velocemente dal mio amico, lasciandolo in piedi, senza parole, mentre scappo fuori dal locale e mi butto in strada. Attraverso, incurante delle macchine e mi ritrovo davanti il muretto in cui lo incontrai mesi prima, quando uscimmo a cena insieme.

Cado in ginocchio e mi copro il volto con entrambe le mani, singhiozzando. Il petto mi fa male e il cuore corre all'impazzata, incespicando, come se volesse gridarmi di fare piano, che non posso sottoporlo a sforzi così grandi.

Ho creduto di poter cancellare tutto circondandomi di persone ubriache, baciando Niall e bevendo un drink dopo l'altro. La verità è che una volta a casa, sdraiata nel mio letto con gli occhi chiusi, vedevo solo il suo viso. Fermo nella mia mente, conficcato come un coltello pronto a ricordarmi tutto il dolore che avevo tanto provato ad ignorare.

 

 

Ottobre – Wherever You Are

 

Torn in two and I know I shouldn't tell you

but I just can't stop thinking of you

wherever you are

 

Digito il numero di Calum, nonostante lo abbia cancellato dalla rubrica in un momento di rabbia lo so a memoria, per poi portare il telefono all'orecchio. Come sempre scatta la segreteria telefonica.

«Ciao.» saluto con un groppo in gola. «Sono sempre io. Lo so, questo è probabilmente il ventesimo messaggio che ti lascio in segreteria, e mi riprometto ogni volta di non farlo... Mi impongo di non dirtelo, ma la verità è che non riesco a fare a meno di pensare a te. Inizio ricordandomi di un minimo particolare, come per esempio il tuo naso enorme o i tuoi occhi da cinese e finisco col ricordare ogni dettaglio del tuo corpo. Fa male da morire. E' come se fossi divisa in due.» mi fermo e con la mano libera mi massaggio le tempie doloranti. «Ovunque tu sia, io sono qui che penso a te.»

 

Every night I almost call you just to say it always will be you.

 

«Magari adesso tu sei circondato da una folla di fan che piange per te, felici di vederti, di poterti sfiorare. E tu sorridi a loro, le saluti, sei felice del lavoro che fai. Io sono qui, che parlo con la tua voce registrata in segreteria e piango come le vostre fan. Piango, però, perché non posso vederti, perché sei sparito improvvisamente senza dire nulla. Sai quanto possa far male? Te ne rendi conto?»

 

You can say we'll be together, someday.

Nothing lasts forever, nothing stays the same.

 

Mi alzo in piedi e cammino verso il balcone. Rido mentre una lacrima sfugge al mio controllo. «Forse un giorno staremo insieme, di nuovo. O forse semplicemente è vero che il per sempre a volte dura anche solo un istante, che non esiste, che niente è destinato a durare o rimanere tale. Dovrei farmene una ragione e non chiamarti, perché probabilmente tu hai già voltato pagina e sei a un nuovo capitolo della tua vita, mentre io mi ostino a rileggere sempre lo stesso. Il capitolo in cui ci sei tu.» sospiro e un tremolìo nella mia voce spezza la freddezza che mi stavo imponendo. «Forse non dovrei voltare pagina ma... bruciare l'intero libro. Ormai l'ho letto troppe volte, così tante che l'inchiostro delle parole mi è rimasto addosso. Devo smetterla di darti tutta questa importanza.» sospiro. «E' solo che è triste pensare che per te io fossi solo una misera pagina del tuo libro, mentre per me tu eri il libro intero. Ma cosa dico? Una trilogia di diecimila pagine.»

 

Novembre - //

La prossima volta che quei tipi di quella compagnia telefonica insistono così tanto per farmi passare a un altro opertatore, giuro che li denuncio per molestie mentali e sessuali. Perché cazzo devono essere così insistenti? Io sto bene con la mia compagnia, non mi interessa la vostra, ficcatevi le vostre sim su per il culo e correte.

Ancora irritata apro la porta di casa e trovo tutto buio. «Papà? Harry?» chiamo.

Le luci si accendono improvvisamente e spalanco la bocca, incredula. Il salone è pieno di persone, che in coro urlano: «Sorpresa!» proprio come nei film. Riconosco amici di vecchia data, parenti, i One Direction e compagni di scuola. Un grande bancone è allestito con cibo e alcolici, uno stereo viene acceso e dopo aver ricevuto gli auguri da ogni singola persona, tutti si lanciano in danze sfrenate.

Compreso chi non dovrebbe, ovvero mio padre e i suoi amici, che ballano in maniera davvero imbarazzante.

Liam mi circonda le spalle con il braccio, ancheggiando. «Tesorino, beviti qualche birra anche per me!» mi implora con un bicchiere di coca cola in mano.

Annuisco. «Certamente.»

«Sì, ma fallo adesso prima che mi lanci sul tavolo e prenda tutte le birre.» il suo sguardo serio mi preoccupa.

Mi allontano, sotto le note di Shake It Off della Swift e stappo una bottiglia di birra. Prendo qualche sorso.

«Se vuoi ci sono dei Kebab buonissimi.»

Non ho bisogno di voltarmi per capire chi mi abbia appena parlato. «No, grazie, Jawy. Non ho fame.»

Silenzio.

Mi giro, vedendo una delle direzioni con gli occhi lucidi e le labbra tremolanti. «Per adesso. Dopo me ne mangio almeno quattro.» sorrido.

Lui solleva le mani. «Ehi, calma, piccola Payne. Non vorrai mica diventare una balena?»

Sbuffo. «Torna a ballare.»

«Ma...»

«Era un modo carino per mandarti a fanculo.»

Mi guardo intorno. Si stanno tutti divertendo, bevono, mangiano, ridono, cantano le loro canzoni preferite e Harry fa yoga tranquillamente, con una piccola folla che lo osserva stupita.

Eppure io vago ovunque con lo sguardo per tutta la stanza. Stupidamente mi aspetto di vedere quattro paia di gambe fasciate da skinny jeans neri. Magari si sono ricordati del mio compleanno e sono passati a farmi gli auguri, anche solo per cinque fottuti secondi.

Tiro fuori il telefono dalla tasca e guardo i messaggi. Tra tutti gli auguri, non c'è traccia né di quelli di Michael né Luke e tanto meno Ashton e Calum.

Con uno scatto entro in cucina e dopo aver chiuso la porta lancio il telefono contro il muro, con tutta la forza che ho. Lo raccolgo da terra e lo lancio ancora, fino a quando non mi sento soddisfatta e lo schermo è completamente rotto. Più ci spero, più ne rimango delusa. Più tento di mantenere vivo il loro ricordo, più mi accorgo che loro hanno fatto di tutto per dimenticarsi di me.

Aspettare che torni è come lanciarsi dal ventesimo piano di un grattacielo nella speranza di volare, come guidare a tutta velocità una Maserati lungo un vicolo cieco con i freni rotti per vedere se riuscirai ad uscirne vivo. Inutile, stupido, doloroso, deludente.

E' ora che l'Amnesia di cui cantano tanto venga pure a me.

 

AIEAH

Questo capitolo è il penultimo.

Ah. Eh. Ih. Oh. Uh. Yh.

Ieri sono andata in erboristeria a prendere l'henné rosso rame. La tipa mi chiede la sfumatura, prende il tanto giusto, mette nel pacchetto, fa il conto. Poi mi guarda. Guarda i miei capelli. "Ma sono già stati trattati?", "Decolorati e tinti di rosso rame a gennaio", "allora devi provarla prima su una ciocca piccola, perché potrebbe colorarli di verde."

Ho sentito freddo (e c'erano più di 30 gradi), sono sbiancata (e sono già bianca perché sono andata al mare una volta a giugno), ho perso vent'anni di vita (e contando che pianifico di morire a 50, arriverò ai 30) e mi sono immaginata con i capelli di Michael Clifford.

Rischio di diventare una Pel Di Lattuga anche io e la cosa non mi piace.

Stasera lo provo, pregate per me.

Poi, sapete che mi hanno rimandata su un argomento di fisica? Ecco. Ho passato due mesi estivi pensando "un argomento, poche pagine, inizio ad agosto, ripetizioni e shalla". Tre giorni fa ho aperto il libro, contato le pagine. Una quarantina, se non cinquantina. Sono morta dentro. Pregate anche per il mio esame.

Tipo che da "angolo autrice" passiamo ad "angolo preghiere". Se volete che preghi per qualcosa di vostro, ditemelo, sarò felice di accontentarvi.

Chiudiamo l'angolo delle preghiere/cazzi miei.

Cosa dire di questo capitolo, a parte che è più lungo della lingua di Miley Cyrus? E' un po' triste vedere come lui passi dal "ti amo gnignigni hihi" al "Mary? Ma MariaRossita la spagnola col neo sulla tetta che mi sono coddato l'ultima volta che siamo stati in Spagna?", "No, Cal, la tua ragazza", "Ho una ragazza?"

E comunque Niall, complimenti, sei uscito dalla friendzone limonandoti Mary. Tranquillo, però, che tanto ci rientri.

ANDD nothing, il prossimo sarà l'epilogo e cercherò di postarlo in settimana. Non so...

Preparatevi all'ultimo capitolo e all'ultimo AIEAH di questa ff perché potreste non sopravvivere e rischiereste di non vedere mai il figlio di Louis e Briana. (......................stendiamo un velo pietoso)

Io vi ricordo che questa ff la sto pubblicando anche su Wattpad – cucchiaia e che dopo l'epilogo aggiornerò Tattoo (:

(:

Bella emoji.

GraziegraziegrazieMILLEATUTTE.

Facebook – Mary DomenicaDagosto

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#STAYSTRONG

 

Ps. Spoiler epilogo

"Ho passato gran parte della mia vita cercando di non cadere, credendo fosse da deboli.
Ora penso che cadere non sia da deboli. E' da deboli rimanere a terra."

 

Ps.2

Ma vi rendete conto che appena postato il capitolo e risposto alle recensioni... io devo andare a studiare fisica? E' inaccettabile. Che vita di merda.

 

PS.3

Visto che siamo all'ultimo capitolo, ho una domandina sondaggio per voi: qual è il vostro personaggio preferito della storia? E il momento che più vi è piaciuto? Fatemi sapere ovunque vogliate, perché sono curiosissima.

(Il mio è Adam Levine ehehe.)

   
 
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