Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Holly Rosebane    10/08/2015    0 recensioni
«C'è una "S" sotto i miei vestiti».
«Che starebbe per...? "S"figata?»
«No. "S"uper-tosta. Hai presente Uma Thurman in Kill Bill? Ecco. Quel tipo là».
-
Oppure: la pratica guida di Holly Sullivan su come risalire dal fondo detronizzando la reginetta del ballo, portare al successo la tua band e procurarti un fidanzato superstar. Il tutto in poche, semplici mosse e almeno un dito medio alzato.
[ex " 'Till The Last Song" | in revisione | old formation!One Direction | various!crossovers]
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


16.
(Trying to) Pick up the Pieces





«Didn't they tell us don't rush into things,
Didn't you flash your green eyes at me,
Didn't you call my fears with the cheshire cat's smile?
Didn't it all seem new and exciting?
I felt your arms twisting around me,
It's all fun and games 'til somebody loses their mind…»

(Taylor SwiftWonderland)
 
 
 
 
Malik and Horan’s House, cucina.
Al culmine.
Zayn’s PoV

 
 
Se non avesse avuto una spiegazione almeno plausibile, avrei gonfiato Harry di botte. Eccome. L’aveva distrutta. Era già piuttosto fragile, nonostante si sforzasse di apparire sempre spavalda, sarcastica, ironica, forte.  Ma quel colpo di vento era stato troppo persino per un ramoscello mascherato da baobab come lei.
Dopo l’emozione per aver passato il provino per cui si era tanto impegnata per giorni, la foto devastante aveva spazzato via tutta l’allegria del momento. E io bruciavo di rabbia. Volevo spiegazioni, ne esigevo. L’avevo sentita nuovamente piangere, mentre il film finiva. Ogni singhiozzo era come una coltellata, perché ero cosciente del fatto che, per lei, potessi fare ben poco. Non avrei potuto soffocarla con la mia presenza, aveva bisogno dei suoi spazi. E così, si era ammazzata di lacrime. Poi, aveva spento la televisione, e immaginai che dovesse essersi addormentata. Non se lo meritava assolutamente. Dopo tutto quello che aveva passato… vidi Niall entrare in cucina, affranto quanto me. Si avvicinò al frigo e l’aprì, tirando fuori un involto della pasticceria. Ah, già.
– Ora che ne facciamo di questa? Mi sento male solo a pensare di fargliela vedere…
– Buttala.
Avevamo comprato una torta ad Holly, dando per scontato che superasse l’audizione. In caso contrario, gliel’avremmo presentata come “premio” di consolazione. Infatti, le nostre previsioni si erano rivelate giuste, ma poi tutto era andato allo scatafascio. E in quel momento, quel dolce con la glassa multicolor e la scritta: “Holly Rocks!” sembrava un’elefantiaca presa per il culo. Abbastanza crudele, per giunta.
– Ma è uno spreco.
– Non so che dirti. Io non la mangerò. – Uscii da Twitter e richiusi il portatile, stomacato. Niall sospirò e, sofferente, si diresse al cestino, l’aprì e vi gettò il dolce intero. Che bella fine che aveva fatto. E pensare che quando l’avevamo comprata, ci eravamo immaginati in maniera totalmente diversa come sarebbero dovute andare le cose. La musica avrebbe dovuto farsi sentire a palla fino in strada, Louis avrebbe dovuto ballare la lap dance sul tavolo, mentre tutti noi lo incitavamo, e Harry e Holly avrebbero dovuto trascorrere una bella serata. Sì, come no. Bell’epilogo, lei che piangeva guardando Hilary Duff, e lui che condivideva stati pietosi su Twitter.
– Non se lo meritava. Insomma, avrei voluto mangiare quella torta insieme a Holly. Non gettarla nel cestino dei rifiuti, e vedere lei accartocciata sul divano con gli occhi gonfi di pianto. – Commentò il biondo, pulendosi le mani sotto l’acqua corrente, l’espressione afflitta in volto.
– Credi che non lo sappia? Fatico perfino a pensare che sia tutto come sembra.
Suonò il campanello. Ci guardammo, e poi occhieggiammo l’orologio. Le undici di sera. Niall fece spallucce, così mi alzai ed andai ad aprire.
– Posso entrare?
Proprio la persona che avevo bisogno d’incontrare.
Harry stava in piedi davanti all’uscio, tormentandosi la sciarpa, stretto nel suo giacchetto. L’aria fredda delle serate d’ottobre inglesi si faceva sentire. Non parlai, ma gli permisi di varcare la soglia. Richiusi lentamente la porta, aspettando che prendesse parola. Invece, si avvicinò piano al divano dove era stesa Holly. Riposava con la bocca socchiusa, e un braccio sulla fronte. Aveva ancora gli occhi umidi. Dedussi che dovesse essersi addormentata piangendo, e mi dispiacque ancora di più per lei. Harry le sfiorò la guancia con le dita, come se avesse paura di farle del male. Mi spostai, per guardarlo in volto, almeno avrei capito se mentiva. Quello che vidi, mi lasciò interdetto.
Il riccio si morse il labbro inferiore, e chiuse gli occhi, coprendosi il volto con la mano. Avevo visto qualcosa scintillare, sui suoi zigomi. Si accovacciò accanto al divano, lasciandosi cadere a terra, rovesciando la testa all’indietro, abbandonando se stesso. Stava piangendo anche lui. Distolsi lo sguardo, era troppo. Anche Niall abbassò gli occhi, dalla sua posizione a braccia incrociate, appoggiato allo stipite della porta che dava sulla cucina. Harry soffriva. Provava un sordo e cieco dolore, riuscivo ad avvertirlo perfino io. E in quel momento, capii che Louis era stato sincero, quando ci aveva detto che “non era come sembrasse”. C’era di più, sotto. Era cosciente del guaio che aveva scatenato, e se la prendeva in primis con se stesso. Mi voltai, e vidi che aveva riaperto gli occhi, ma naso e bocca erano ancora coperti dalle mani. Aveva un’espressione stremata, distrutta. Mi dispiacque anche per lui. Forse era stato un bene portargli via Holly, per quella serata. Non avrebbe retto, altrimenti.
– Ok. Devo… devo parlarvi. – Disse, rialzandosi da terra con fatica, come se ogni movimento gli costasse uno sforzo supremo. Ci dirigemmo in cucina, e Niall richiuse la porta, per evitare che le nostre voci disturbassero il sonno di Holly. Harry si stravaccò sulla prima sedia libera, io mi appoggiai al bancone, il biondo si accucciò a terra, a gambe incrociate. Pendevamo dalle labbra del riccio. Si ravviò i capelli, sospirando.
– Immagino che Louis vi abbia già accennato qualcosa, giusto? Bene, sono venuto per dirvi la verità. Non è stata colpa mia, e ora vi spiegherò anche perché.
 
 
***
 
 
– Cioè, tu vuoi farci capire che è stata Amanda a fare tutto?! – Chiese Niall, costernato. Mi guardò, con la muta domanda riguardante la verità delle parole del riccio. Annuii. Non aveva mentito una sola volta, da quando era entrato. Quella grande stronza di Amanda aveva organizzato tutto nei minimi particolari, e poi aveva fatto in modo che la colpa cadesse su di lui, com’era ovvio che fosse.
– Certo. Che motivo avevo per tradire Holly, spiegamelo! – Rispose, alzando leggermente la voce. Gli intimai di abbassare il tono.
– Sai che non ti crederà mai, vero? – Gli domandai. Annuì, sofferente.
– Dovete aiutarmi a farla ragionare. Non ce la farò mai da solo.
– Intanto comincia col parlarle, poi rifletteremo sul da farsi. – Dissi, e lui mosse il capo affermativamente.
– Inutile tentare di far sparire quella foto dalla rete, eh?
– Negativo, Harold. Ormai sei stato immortalato e spedito a tutto l’istituto. Preparati alle occhiate assassine delle ragazze a scuola, domani.
Mugolò sofferente, passandosi la mano sulla faccia. Poveretto. Ora che sapevo come stavano le cose, mi sentivo un po’ un ipocrita a parlargli così, dopo che avevo desiderato seriamente di prenderlo a schiaffi. Mi sarei fatto perdonare.
– Quand’è che tornerà a casa? Carl vuole saperlo… e anch’io. – Doveva mancarle molto. Feci un breve calcolo.
– Un paio di giorni. È ancora troppo presto lasciarla una giornata intera sotto il tuo stesso tetto. Mi dispiace, Harry.
– Già, anche a me. – Rispose, abbassando lo sguardo, afflitto. Niall ruppe il silenzio con un colossale sbadiglio.
– Scusatemi, ho proprio sonno. È che tutta la giornata mi ha devastato. Vado a letto, ci vediamo domani a scuola. Ciao Harry.
– Ciao, Niall.
Rimanemmo da soli. Gli diedi una pacca amichevole sulla spalla, ma il riccio continuò a guardare nel vuoto, assente. Era quasi peggio di quando lui e Caroline avevano rotto. Almeno, se piangeva e si lamentava, era più facile da gestire. Col silenzio, invece, iniziava a sfuggirmi di mano.
– Quando tornerà a casa, le parlerò.
– Bravo. Ma non assillarla. – Ancora silenzio.
– Non ce la faccio a vederla così, capisci? Se poi penso che è tutta colpa di Amanda e della mia lentezza mentale…
– Smettila, Harry. Quel che è successo è successo, adesso possiamo solo tentare di rimediare. Ora va’ a casa e fatti una bella dormita. Sembri uno zombie coi ricci. – Rise, anche se con poca voglia. Almeno reagiva, era comunque un buon segno. Lo accompagnai alla porta.
– Harry… – ci voltammo entrambi. Holly sembrava dormire tranquilla, anche se con espressione abbastanza tesa. Aveva parlato nel sonno. Sicuramente sognava di lui. Lo vidi intristirsi ancora di più, e lo abbracciai, dicendogli che le cose si sarebbero sistemate. Avevo perso il conto di quante volte l’avessi detto, in tutta la giornata. Mi salutò senza vitalità, e quando richiusi la porta, avvertii come un senso di vuoto. Presi Holly in braccio e la portai al piano di sopra, sul mio letto. L’adagiai con calma, facendo attenzione a non svegliarla, poi richiusi la porta. Rimasi alcuni istanti a fissare il vuoto, rimuginando su tutti gli eventi delle ultime ventiquattrore. Che gran bel casino.





Nota: eccoci col nostro consueto aggiornamento! Ammetto che rileggere questi capitoli dopo così tanto tempo, mi fa sempre un certo effetto. Dunque, cosa abbiamo qui? Un Harry disperato (all'epoca in cui scrissi questa storia, lui aveva all'incirca 17 o 18 anni, i ricciolini corti e molti meno tatuaggi... mi sembra ieri), uno Zayn confuso e un Niall assonnato. Tris letale. Ma non adagiatevi sugli allori. Presto, molto presto, succederanno un sacco di intrighi, parola mia!
Questa sera il mio angolino autrice è molto small, ma ben concentrato! Come ho già scritto sul profilo wattpad, ho creato una pagina facebook per tenermi in contatto con voi tutti che leggete le mie storie! E' ancora work in progress, ci sono pochissimi "mi piace" e gli unici post sono link di canzoni e gli aggiornamenti delle storie, ma... se riuscisse a crescere, diverrebbe sicuramente più dinamica, hahahah!
Quindi, ho anche deciso di raggruppare tutti i link di rimbalzo (il nome che ho partorito la dice lunga) sotto il nome di "#Advertisings", dove vi lascerò tutti i vari bannerini! Passo ai miei consueti ringraziamenti (per tutti coloro che leggono, preferiscono, seguono, ricordano e recensiscono: lots of love) e... ai prossimi aggiornamenti!!


#Advertisings



Asking Alexandria (5sos)



The Hollow Men (5sos)


Wattpad

Facebook page
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Holly Rosebane