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Autore: BrokenArrows    10/08/2015    4 recensioni
Dimenticate vampiri, licantropi e ibridi. Ma non le streghe.
Catapultati nel mondo di Harry Potter, i protagonisti di The Vampire Diaries e The Originals, vedranno le loro azioni svolgersi nell'insidioso castello di Hogwarts.
Preparatevi a incantesimi, pozioni, filtri d'amore e intrighi oscuri!
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Originari, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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-Non posso crederci che siamo venuti!- esclamò Elena, mentre aspettava con le sue compagne e Jackson l'arrivo di alcuni dei Grifondoro.

-Non hanno mai fatto entrare nessuno nei loro dormitori e ora ci organizzano una festa?- commentò Bonnie con sguardo preoccupato -Sono la sola a non essere tranquilla?-

Danielle e Jackson scossero la testa -Assolutamente no- rispose quest'ultimo.
Qualche momento più tardi arrivarono anche gli altri invitati: Caroline, Matt, Tyler, Stefan ed Hayley.
-Avete avuto problemi ad arrivare fin qui?- domandò subito Elena a Stefan, dandogli un leggero bacio.

Lui scosse il capo -E' stato tutto tranquillo. Voi?-
-Abbiamo rischiato di farci vedere da Saltzman, ma abbiamo preso una deviazione- spiegò Jeremy velocemente.

-E ora è meglio entrare- intervenne Davina, avvicinandosi all'ingresso -Qui fuori potremmo essere visti-

Bussò decisamente sul muro di pietra che fungeva da porta, in modo che la sentissero, e attese che qualcuno venisse ad aprire.
-Credi che abbiano sentito?- chiese Tyler, guardandosi attorno con circospezione -Proviamo con una parola d'ordine?-

Hayley lo interruppe -Tu sai qual è?-

-Io proverei con 'lurido mezzosangue' o 'sporco babbano'- scherzò Danielle, ridendo sottovoce.

-Mi fa piacere sentire come ci rispettate- intervenne la voce di Niklaus Mikaelson dalla porta che si stava aprendo -E' sempre un piacere vedervi- disse ironicamente, facendo cenno loro di entrare.
Danielle alzò le spalle ad uno sguardo rimproverante di Elena, che le passò davanti per entrare.

Percorsero un breve corridoio buio e arrivarono nella Sala Comune, una stanza immersa nell'oscurità e nell'umidità dei sotterranei, dove erano disposti ordinatamente tavoli, sedie e poltrone. Il tutto rigorosamente verde o nero.

-Carino- commentò Matt, guardandosi attorno e scrutando nella penombra delle persone sedute qua e là.

-Matt!- lo chiamò la voce squillante di Rebekah dalle sue spalle -Siete arrivati!-

La Serpeverde gli andò incontro e lo abbracciò, dandogli un bacio sulla guancia.

-Pff- sbuffò Katherine da una sedia -una Serpeverde e un mezzosangue... sono schifata-

-Più che il suo sangue, mi infastidisce che sia un Grifondoro- disse Edith, sedendosi accanto a lei e versandosi del Firewhiskey nel bicchiere.

-Andiamo giù pesante?- le chiese Klaus, prendendole la bottiglia dalle mani e versandosi a sua volta il liquido ambrato in un bicchiere.

Lei gli sorrise senza un apparente motivo, pensando ancora alla giornata passata insieme -Ehm, sì...- disse ritornando in sé -Quale modo migliore di iniziare l'anno se non con una sbronza?-

Katherine sbuffò per l'ennesima volta -Vi lascio amoreggiare in pace. Ci si vede- sentenziò alzandosi e scomparendo tra le persone.

-Che le prende? È sempre stata così acida?- si chiese la bionda.

Klaus sorrise malefico -Non voleva 'estranei' alla festa- si affrettò a spiegare -Hey, c'è la Marshall! Scusa, Edith- la piantò lì in asso.

-Magnifico- borbottò tra sé e sé stravaccandosi sul divano.


 


 

La serata era iniziata da ormai un'ora e gli studenti degli altri anni dormivano indisturbati grazie all'incantesimo Muffliato. Ma nonostante la musica e l'alcool, la serata non decollava.

Mentre Rebekah, Katherine, Stefan e Matt erano seduti su un divano, quest'ultimo ebbe un'idea per smuovere l'atmosfera -Avete mai sentito parlare di Birra-pong?-

Come previsto, i tre lo osservarono perplessi.

-È uno sport?- chiese la bionda con interesse e innocenza.

Lui rise fragorosamente, attirando l'attenzione di tutti -Ahahah, no! Si tratta di un gioco che fanno i babbani alle feste-

-E in cosa consiste?- domandò Damon, curioso di sapere come i babbani si divertivano alle loro feste.

-Si mettono dei bicchieri di birra su un tavolo, e una persona alla volta fa rimbalzare una pallina e se non finisce in uno dei bicchieri, è costretto a berne uno tutto d'un fiato. L'ho ribattezzato Burrobirra-pong per l'occasione!-

Danielle si alzò immediatamente in piedi, contenta che fosse arrivato qualcosa da fare -Mi piace! Cominciamo?-


 


 

-Nooo!- esclamarono all'unisono Edith e Danielle ad un tiro precisissimo di Kol, che non aveva ancora toccato un bicchiere, trovandosi a sorridersi a vicenda.

-Sono troppo bravo in questo gioco- si lamentò ridendo -Non è divertente se non sbaglio-

-Provo io- intervenne Damon, prendendo la pallina e mirando al bicchiere più vicino, ma sfortunatamente mancò il bersaglio -Ora si ragiona! Passatemi un bicchiere- disse ridendo e scolandoselo in due secondi.

Riprovò, ma anche questa volta il tiro non andò a segno e fu 'costretto' a bere di nuovo.

-E se mettessimo del Firewhiskey nei bicchieri?- propose Hayley, barcollando verso il tavolo.

-Oh, mio dio! È un'idea fantastica!- le diede ragione una Danielle piuttosto alticcia e vivace, accompagnandola a riempirne un po'.
-Vi serve una mano, signore?- domandò Klaus con voce melliflua, approfittando della situazione in cui si trovava la ragazza che gli piaceva.

Lei non se lo fece ripetere due volte e, mentre lui l'aiutava, si aggrappò al suo braccio per sorreggersi meglio. Klaus si fermò volutamente e la osservò intensamente negli occhi, aspettando che lei lo respingesse con qualche frecciatina, ma non fece niente, anzi, rispose al suo sguardo magnetico. Il Serpeverde non poteva chiedere di meglio e in un battito di ciglia si avvicinò al suo volto e posò le labbra sulle sue, che ricambiarono l'intenso bacio.

Era successo tutto così in fretta che Danielle era ancora lì accanto a loro e, sentendosi alquanto a disagio, prese uno dei bicchieri e si scolò il Firewhiskey.

Fece per prenderne un altro ma una mano fu più veloce della sua -Prendiamo la bottiglia, Payne- disse Damon Salvatore, comparendole accanto e facendola sussultare.

Lei si ricordò all'improvviso dove e con chi si trovava -Io non vengo da nessuna parte con te, Salvatore-

-Molto bene, allora resta qui con...loro- rispose serafico, accennando a quella strana coppia -Dai, allontaniamoci da questi due- propose.


 


 


 

-Hayley! Hayley, per dio!- esclamò Jackson vedendo l'amica d'infanzia avvinghiata a un Mikaelson.

La ragazza si allontanò da Klaus, sistemandosi alla bell'è meglio i capelli -Scusa, Jack, ho... ho bevuto troppo- biascicò qualche scusa e si alzò dalla poltrona, scappando come se si fosse resa conto in quel momento di quello che aveva fatto.

Klaus alzò lo sguardo verso il suo interruttore e lo fulminò -Non sarai sempre in giro per controllarla, sai?-

-È una minaccia, Mikaelson?- chiese, avvicinandosi pericolosamente alla serpe.

Lui esplose in una risata -Come si mi abbassassi a minacciare uno come te, Grifondoro. Sparisci- aggiunse con tono fermo e irremovibile.

Jackson gli voltò le spalle e si affrettò a portare via Hayley.

-Stefan- chiamò il ragazzo con tono serio -Accompagno Hayley al dormitorio. Ci vediamo là-

-È successo qualcosa?- domandò allarmato.

Lui scosse la testa e gli disse che avrebbe spiegato tutto il giorno seguente.


 


 

La bottiglia di Firewhiskey era quasi finita e i bicchieri vuoti erano rovesciati sul tavolino davanti a loro.

-Quindi non eri mai stata nel nostro dormitorio?- chiese Damon, passando un braccio dietro alla ragazza seduta accanto a lui.

Lei scosse la testa, vedendo così tutto sfuocato e molto ondeggiante -Mai prima d'ora e devo dire che non è quel granché-

-Così mi offendi, Payne- disse con voce leggermente strascicata -Credi che il tuo sia meglio, dunque?-

Lei si avvicinò come per dirgli un segreto -Non lo credo, lo so per certo, Salvatore-

Il ragazzo si portò a pochi centimetri dal suo volto e le spostò una ciocca di capelli da davanti agli occhi -Dovrai invitarmi, allora. Così potrò vederlo con i miei stessi occhi-

Lei scoppiò in una risata, gettando la testa all'indietro -Non credo proprio, tesoro! Sono ubriaca, ma non fino a questo punto-

-L'anno è appena iniziato, Payne- rispose con tono serio, richiamando la sua attenzione -Prima o poi lo vedrò...-

La ragazza rimase spiazzata dalla sua fermezza -Ho un nome, sai? Vedi di iniziare con questi piccoli passi-

Lui recuperò i due bicchieri e li riempì nuovamente, porgendone uno a lei -Hai ragione, Danielle. All'inizio, allora!- brindò, alzando il bicchiere.

-All'inizio- rispose lei automaticamente, fissando i propri occhi nei suoi.

Nemmeno mentre bevevano il drink riuscirono a rompere quel contatto. Damon fece scivolare il braccio intorno alla sua vita e l'avvicinò a sé, continuando ad osservarla, i loro volti a pochissimi centimetri di distanza.

Una voce bassa e tonante li interruppe, attirando l'attenzione dei pochi rimasti -Chi è il responsabile di tutto questo?-

Edith, che stava per bere una Burrobirra, quasi non s'ingozzò -Professor Mikaelson!-

-Che ci fa qui?- chiese Rebekah, facendo dei passi avanti.

Lui in risposta scrutò la stanza senza dire una sola parola.

Katherine, sperando di convincerlo a dimenticare tutto, prese parola -Ci stavamo solo divertendo tra di noi, professore-

In quel momento anche il suo sguardo si posò sui tre studenti delle altre Case -Ehm... loro non dovrebbero essere qui. Vede-

-Donovan e Salvatore, nelle vostre stanze- ordinò Elijah.

Damon si alzò dal divano per dirigersi nella sua camera, ma venne fermato -Non tu, Damon... Cosa fa qui anche la signorina Payne?-

-È stata invitata, professore- spiegò brevemente -Dovrebbe tornare anche lei alla Torre dei Corvonero-

Elijah la guardò -Tu dici? A mio giudizio sembra che la ragazza abbia bevuto più del dovuto, Damon. C'è qualche compagno che può scortarla del suo dormitorio?- chiese, guardandosi intorno, ma ormai erano rimasti solo studenti dei Serpeverde.

-Mi scusi, Professor Mikaelson, credo di essere perfettamente in grado di raggiungere la mia stanza- intervenne l'interessata.

Lui la squadrò da testa a piedi -E se dovessi incontrare il custode o un professore?-

Danielle non ci aveva pensato e si pentì di non aver seguito Bonnie ed Elena qualche minuto prima -Farò molta attenzione a non-

-Tu vieni con me- sentenziò, voltandosi e raggiungendo l'uscita del dormitorio -Allora, signorina Payne?-

Lei non se lo fece ripetere un'altra volta e si alzò di scatto per raggiungere il professore.

Nei pressi delle scale per la torre dei Corvonero, quando ormai mancavano pochi corridoi alla destinazione, dall'angolo sbucò la Vicepreside Esther Mikaelson, nonché referente della Casa Corvonero e Professoressa di Trasfigurazione -Buonasera... Cosa fai in giro con una studentessa alle tre di notte, Elijah?-

In quel momento l'unica cosa che Danielle riusciva a pensare era 'Oh, merda'.

-La signorina Payne mi ha espressamente chiesto il permesso di raggiungere l'infermeria, madre. Non si sentiva molto bene- mentì spudoratamente.

La donna inarcò le sopracciglia -E perché ha chiesto al referente dei Serpeverde?-

-L'ho incrociata mentre scendeva le scale e l'ho scortata in persona. Puoi chiedere conferma alla Signorina Sommers-

Danielle stava sudando freddo. Non capiva perché avesse detto che poteva controllare. Se l'avesse fatto sarebbero stati guai.

Esther tentennò per qualche secondo, ma poi si aprì in un sorriso -Grazie, Elijah, ma non ce n'è bisogno. Fammi però il favore di accompagnarla fino alla porta d'ingresso così posso andare a dormire-

La Vicepreside scomparve da dove era venuta e Danielle poté finalmente respirare -La ringrazio, Profe...-

Lui la interruppe senza troppe preoccupazioni -Vai immediatamente nella tua stanza. Quello che è successo stasera non deve ripetersi mai più e non deve essere saputo. Buona notte, Signorina Payne-

Si voltò e s'incamminò velocemente verso le sue stanze, mentre Danielle ancora lo osservava per lo stupore.


 


 

Gli studenti dei Serpeverde che avevano partecipato alla festa delle sera prima erano stati costretti dal loro referente ad aspettare che tutti gli altri fossero usciti per andare a lezione. Quando furono soli, tutti in piedi attorno al tavolo, aspettarono l'arrivo del Professor Mikaelson, che tardò di solo qualche minuto.

-Prima che possiate dire qualunque cosa, sappiate che non ho riferito al Preside l'accaduto di questa notte per evitare di iniziare l'anno in debito di punti e partire svantaggiati-

Gli studenti abbassarono il capo e annuirono silenziosamente, mortificati e impauriti.

-Ma sappiate che non deve ripetersi una cosa del genere, soprattutto quando ci sono anche studenti di altre Case... e soprattutto se si tratta di ragazze che hanno bevuto troppo- disse, lanciando un'occhiata di rimprovero a Damon che accusò il colpo.

-A sua difesa- intervenne Katherine -ci terrei a specificare che la Corvonero non era l'unica, professore-

Elijah la fulminò -Non interrompermi, Katherine. So bene che non era la sola. Per questo voglio sapere chi è stato l'artefice di quest'idea...-

Katherine continuò a fissarlo -Sono stata io, Elijah- affermò, correndo il grosso rischio di chiamarlo per nome davanti ad altre persone.

-Ma non era sua intenzione invitare altri studenti, professore- corse in suo aiuto Edith -Quella è stata una nostra idea e se deve punire qualcuno, punisca tutti-

Elijah li osservò uno per uno e poi, sistemandosi l'impeccabile giacca nera, continuò -Come ho già detto, nessuno verrà punito per tenere la cosa segreta. E ora andate tutti in classe, sarete già in ritardo-

-Salvatore!- lo chiamò quando fu di fianco a lui -Ieri ho dovuto mentire alla Vicepreside, rischiando la mia carriera per proteggere la tua ragazza, quindi vedi di essermi grato. Ci vediamo in classe- aggiunse, facendogli intendere di andarsene in fretta.


 


 

Era da poco finito il pranzo e gli alunni stavano tornando nelle classi.

-A che ora sei tornata ieri, Danielle? Non ti ho sentito- domandò Elena, raggiungendola con i libri sottobraccio.

-Solo mezz'ora dopo di voi- le rispose sbrigativamente -Mi dispiace però non essere venuta con voi-

-Perché? Hai incontrato qualcuno?- le chiese Davina, preoccupata.

La ragazza vacillò per un istante, ricordando di non far parola con nessuno di quello che era successo -No, per fortuna, ma ho avuto davvero paura che qualcuno mi vedesse. E poi ero abbastanza ubriaca, quindi...-

-Eh, già- convenne Caroline, appena arrivata insieme ad Hayley -Ad un certo punto ci siamo pentite di averti lasciata lì da sola-

-Tranquille, c'erano Stefan e Matt con me- mentì. In realtà non si ricordava di averli mai visti alla festa, ma quello non lo disse alle amiche -So invece di un certo scoop...- iniziò ridacchiando in direzione di Hayley.

-Non voglio parlarne!- esclamò fingendo di essere seccata da quel commento -Penso che abbiate visto tutte, quindi no comment- disse sorridendo e arrossendo un po'.

Caroline puntò i piedi per terra -E dai, non puoi non parlarcene! Bacia bene?-

Hayley questa volta arrossì completamente -Care! Non mi va di parlarne adesso, ti prego-

-Uffa, e va bene...- si accontentò e con le compagne del Sesto anno entrò nell'aula di Difesa contro le Arti Oscure, dove il professore le stava già aspettando in piedi dietro alla cattedra.

Danielle si comportò il più naturalmente possibile e si stupì della sua bravura mentre ridacchiava ancora per l'imbarazzo della Marshall.

-Accidenti, è rimasta solo la fila davanti- imprecò Bonnie mentre occupava i banchi più esterni assieme a Davina, e lei ed Elena furono costrette a sedersi esattamente davanti alla cattedra.

-Yeah- ironizzò la Gilbert, posando malamente il libro sul tavolo.


 

Quella fu in assoluto l'ora più lunga di tutta la vita di Danielle. Per quanto si sforzasse a non lasciar trasparire nulla dal suo sguardo, le era impossibile perché essendo seduta lì davanti continuava a pensare alla storia della Signorina Sommers che Elijah si era inventato.

Grazie a Dio la campanella suonò e non aspettò un attimo ad alzarsi.

-Che fretta hai?- le chiese Elena, raccogliendo le sue cose.

-Io? Nessuna, devo solo andare in bagno-

-Perfetto, ti accompagno!- esclamò cordialmente l'amica.

Quando varcarono la soglia, intercettarono degli studenti del Settimo parlare fittamente tra di loro e Danielle si fermò all'istante, terrorizzata -Taci, è vero!- stava dicendo un Tassorosso -Stavo tornando dalla camera di Ed e l'ho sentito. Ha detto qualcosa tipo 'non deve ripetersi più e nessuno deve venire a saperlo'-

-Ma come puoi essere sicuro che fosse il Professor Mikaelson?- domandò una ragazza dai capelli rossi.

-Ne sono certo, ho riconosciuto la voce- affermò, deciso.

-E come hai detto che si chiama la ragazza?- chiese un altro.

-Non so... mi sembra Rayne, Bayle- balbettò cercando di ricordare -Ah, ecco! Payne! Si chiamava Payne-

Elena le si parò davanti con sguardo di rimprovero -'È andato tutto bene?'- la imitò -Devi dirmi qualcosa, Danielle?-

-No!- esclamò cercando di difendersi -Sono solo stata scortata, ecco-

-E perché non ce l'hai detto? Cos'è che non si può sapere?-

-Dio, Elena, la stai facendo più grossa di quella che è! Mi ha solo accompagnata al dormitorio perché secondo lui avevo bevuto troppo, abbiamo incontrato la Vicepreside e lui ha inventato una palla per non far scoprire la sua Casa e fargli perdere punti-

Elena era ancora stupita -Lo sai che se si viene a sapere rischi di essere sospesa, vero?-

Edith stava uscendo a sua volta dalla classe e si parò di fronte alle due -Che cos'hai detto, Payne?-

Lei arretrò involontariamente di qualche passo -Io non ho aperto bocca. Non sono stupida- si difese -Piuttosto credo che non foste gli unici ad aver organizzato una festa. C'erano studenti in giro- disse alludendo ai Tassorosso lì vicino a loro.

-Maledetti Tassorosso! Sono sempre stati inutili e fastidiosi-


 


 

  
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