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Autore: Zelda_Shooter    11/08/2015    4 recensioni
[Storia di nuovo in corso]
«Una principessa Zelda…che viene dalla Terra?»
Immaginate di poter finalmente vivere nel mondo del vostro film/fumetto/videogioco preferito, o di andare e venirci quando vi pare. Tutti lo abbiamo sognato almeno una volta, no? Ma vi siete davvero chiesti quanto effettivamente siete pronti a rischiare?
Quindi cosa succederebbe se un’umana come me scoprisse di possedere la Triforza della Saggezza e di essere la prossima al trono del mondo di Hyrule, sempre in bilico tra Luce e Oscurità?
Godetevi la storia di Daisy, una principessa Zelda fuori dal comune, in una storia che mescola tutti gli elementi e i personaggi de The Legend of Zelda!
Genere: Avventura, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Ganondorf, Link, Princess Zelda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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16.

Bene, ora sono uno Sheikah. È il momento di farmi valere.
Ma che devo fare?
Quel gufo mi aveva lasciata su quella zolla in mezzo al nulla. Così ho fatto come mi ha detto e con un p’ di fatica sono riuscita a teletrasportarmi sulla terraferma più vicina.
Sono finita in mezzo a quella che credo sia una foresta. Finora ho percorso solo un lungo e rigoglioso sentiero, e sono già stanca. Insomma, gli uomini non sono più robusti e resistenti delle donne? Sarà che io sono solo un travestito, ma queste vesti non sono mica stracci qualunque! Un qualche potere lo dovranno avere.
L’arpa è pesante, così mi chino, strappo delle bende arrotolate sulle mie gambe, e le utilizzo per legarmi il massiccio strumento alla vita. Chissà se sarebbero dovute rimanere sulle cosce, o erano solo per bellezza.
Mal che vada lo scoprirò più tardi.
Incamminandomi verso una meta non precisa, facendo occasionalmente il tocco per scegliere una direzione quando mi imbatto in un incrocio, comincio a sentire dei rumori un po’ strani provenire dall’ambiente circostante. Sono come dei versetti macabri e un po’ rauchi. Spesso si muove anche qualche cespuglio o qualche masso intorno a me, ma diamine, sono immersa nel grande mistero che è la natura, meglio non farsi prendere dalla paranoia.
Sono rumori dovuti al…vento. O qualche animaletto. Esistono ad Hyrule?
Ad un certo punto, comincio a sentire i miei stivali farsi sempre più pesanti. Funzionano così le calzature maschili?
Lancio un’occhiata e mi accorgo che una strana melma colorata ricopre le suole.
L’espressione che ho ora è un misto fra: «Ma che schifo!»  e  «Che sia gelatina? Buona!»
Decido di analizzare, contorcendomi per riuscire ad alzare la gamba e a toccare la strana massa fluida, ma compiendo la delicata operazione finisco per cadere come un prosciutto.
«Ottimo guerriero» mi complimento da sola, una volta ritrovatami con le natiche per terra.
Almeno da seduta è più facile controllare, ma appena alzo lo sguardo mi prende un colpo.
«OH MIA DEA!» urlo indietreggiando col sedere.
Dal nulla è spuntato un esserino rosso, con inquietanti occhi a palla. Sembra essere fatto della stessa sostanza della melma.
«Oh, stupido ChuChu!» lo insulto, mentre mi rialzo e tolgo un po’ di terra dal mio povero e dolorante popò.
I ChuChu sono forse i nemici più stupidi della saga videoludica. Sono piccoli, tondi e gelatinosi. Il loro colore cambia a seconda della zona in cui vivono. Del deserto in cui ero prima vivono i ChuChu gialli, capaci di ferire con dolorose scariche elettriche. Meno male che non li ho incontrati.
Questi rossi, che io ricordi, non hanno grandi doti offensive, ma bleah, fanno schifo ugualmente.
Devo averne ucciso uno prima calpestandolo in stile Goomba di Super Mario, e mi sono ritrovata il “cadavere” sotto gli stivali.
Non so, forse mi sento in colpa.
Ma chi se ne frega, ho ben altro a cui pensare.
Ignoro i successivi tre, quattro, dieci, venti ChuChu rossi usciti allo scoperto, forse per fare il funerale al loro amico, ma di nuovo la mia allegra escursione viene bloccata da un altro fastidio.
Qualcuno mi sta lanciando qualcosa addosso. Forse qualche pietruzza caduta da qualche parte.
O forse due. O tre. O settantamila.
«Ma che rottura!» grido spazientita, e gli strani proiettili si fermano.
Mi guardo intorno, ma tutto sembra nella norma. Eppure sono sicura che qualcuno si stia divertendo a lanciarmi pietre addosso.
Appena riprendo a marciare ecco che ricomincia. Mi fermo e si interrompe. Cammino e ricomincia.
Neanche stessimo giocando a “un, due, tre, stella!”
Allora mi viene un’idea: ricomincio a camminare, lentamente, e appena un sassolino mi colpisce, lo prendo e lo lancio alla cieca nella direzione dalla quale mi è stato lanciato, facendolo quindi atterrare non troppo distante dalla zona nella quale si trova il mio molestatore, e poter avere un’idea dello spazio in cui indagare.
E dopo due, tre tentativi mancati, riesco ad afferrare il sassolino arrivatomi da sinistra, e lo rispedisco indietro con tutto l’odio che ho in corpo.
«Ouch!» sento esclamare non molto distante da me.
Mi volto e un cespuglio comincia a muoversi e ad…alzarsi?!
«Ma vedi te se questo è modo!» si lamenta il vegetale.
«Ma che diamine…» balbetto confusa.
«Sia più educato, signore!» mi rimprovera.
«Ma mi sta sputando pietre addosso da tre ore!» controbatto davvero molto confusa.
Sto davvero dando del “lei” a un cespuglio?
«E certo, è marketing!» esclama, come se fosse una cosa ovvia.
«E cosa vendete voi cespugli,» domando togliendomi un sassolino dai capelli e lanciandoglielo addosso «cure mediche per le cicatrici che provocate?!»
«Scusi, si tolga la benda dalla bocca che non capisco niente. È misofobico? Ho qui del disinfettanti naturali che…»
«No! Voglio solo che mi lasci in pace!» preciso piuttosto arrabbiata. «Aspetta…sei un cespuglio Deku?»
«Un cespuglio Deku Affare! Trovaci e avrai merce a tua disposizione a prezzo stracciato! È la frase che devo dire se voglio il mio stipendio» recita la pianta.
«Io non ho rupie con me, mi spiace» preciso.
«Niente rupie? Allora abbiamo l’offerta che fa per te! Una rupia verde del valore di 1 per sole tre rupie!» ricomincia.
«…Non credo farete affari con queste offerte» giudico piuttosto onestamente.
«Tsk! Che uomo maleducato! Vada via!» e ricomincia a sputarmi addosso «E non avrà nessuna garanzia sulla merce he acquisterà!»
«Ahia! Aspetta! Sai dirmi dove sono almeno? Per favore!» mi viene in mente di chiedergli.
Ma il permaloso cespuglio non ha intenzione di smettere di mitragliarmi.
Così mi chino, prendo le pietre cadute per terra, e iniziamo a fare una guerra come due bambini idioti a colpi di sassolini e polvere.
«Coff coff! Piantala ragazzo, ho dei figli!» si lamenta.
«E io poca pazienza. Allora?» insisto spazientita.
«Siamo in una foresta al confine dal borgo! Coff coff!» si decide a parlare.
«Perfetto!» esclamo «Ora, se solo avessi una mappa…non ne vendi tu?»
«No, il monopolio sulle mappe lo ha uno strano individuo che gira da queste parti…gira per il mondo e le disegna. Urla sempre una cosa strana, oppure si appende ad un palloncino…che tipo strano» mi spiega, anche se sembra spaventato dall’essere che sta descrivendo.
«Oh okay, me lo sai descrivere fisicamente?» domando, sperando che non si scocci e non se ne vada.
«Beh, è verde con mutandoni rossi» risponde.
«Tingle?!» ci arrivo.
«Ah allora lo conosci! Senti, se lo vedi, digli che deve ancora saldare il conto per le bottiglie di magia che gli abbiamo venduto! Tsk!»
«Ehm, okay. Grazie dell’aiuto» lo saluto, e corro via prima che si metta ad urlare qualcosa del tipo: “Hey! Compra un sasso a 900 rupie!”
Conservo un po’ delle pietre che ci siamo tirati addosso per poterne lanciare una a Tingle: in uno dei giochi infatti, era appeso ad un palloncino e ti parlava solo se glielo scoppiavi.
Tingle è un essere strano: è un ultratrentenne, ma ha ancora il cervello di un bambino ed è convinto di essere un folletto. Quindi indossa un ridicolo costume verde con degli slip rossi, e si appende ai palloni per poter volare. Non l’ho mai sopportato. E fa pagare tantissimo per le mappe.
E sì, io non ho  soldi, lo so, ma un modo lo troverò.
Insomma non credo che a questa Hyrule, quella reale,  per racimolare rupie basti tagliare erba o che altro.
Ma provo comunque.
Avevo notato che alcuni ChuChu custodiscono magia o qualche rupia dentro se stessi, ma non voglio ucciderne un altro e ritrovarmi nuovamente sommersa da altri di loro pieni di risentimento e di furia omicida.
E se provassi a estrargliele senza ucciderli? Sono di gelatina, dopotutto.
Tornando qualche passo indietro, prima che iniziasse la mia lotta col Deku, tendo le orecchie per riuscire a sentire qualche fruscio provenire dai cespugli.
«Okay, non ti spaventare…» mi auto-incoraggio, e poi metto piede nella vegetazione.
Scopro che ce ne sono tantissimi e molti portano con sé rupie o oggetti vari: li ruberanno in giro e li trasporteranno in questo modo, anche se non sapevo che i ChuChu avessero questo tipo di intelligenza.
Ne sollevo uno più piccolo, giallo, con una rupia blu dentro.
Inserisco la mano cercando di non fargli male.
Ha proprio un bel colore, un giallo intenso. Aspetta…
«SANTISSIMA DEA!» urlo di dolore, non appena il piccolo maligno essere scarica tutta l’elettricità che ha in corpo. «Che ci fa qui?! Dovrebbe essere nel deserto!»  
«Eh eh, colpa di Ganondorf…» sento all’improvviso una voce alle mie spalle.
Mi volto. Ma io questo tizio lo conosco…
«Eh eh eh! Ti sei imbattuta in un destino terribile, nevvero?»
 
 
 --Angolo della scrittrice—
Oh no, chissà chi sarà questo personaggio! Troppa suspance!
Ciao ragazzi!
Fa caldo.
Poi accendi il condizionatore.
Ma fa troppo freddo.
Accendi il ventilatore.
Ma fa un rumore del caz*o e non riesci a concentrarti.
Lo spegni.
Fa caldo.
-Quel che rimane di Zelda_Shooter
  
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