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Autore: martinapedrazzini8    12/08/2015    2 recensioni
Storia camren, crossover grey's anatomy da come si può intuire dal titolo. Si tratta della mia prima ff. Beh, buona lettura.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Entro nella camera di Dinah dove vedo Normani intenta a fare un controllo post-operatorio, cosa che reputo parecchio strana visto che è un compito che viene sempre affidato agli specializzandi del primo anno. -Ehi Mani, come mai stai controllando tu i valori e non una matricola?- le chiedo confusa. -Non saprei Lauren.- mi dice sospirando prima di continuare. -Sento qualcosa che mi lega a questa ragazza, non saprei spiegarti, ma è come se la conoscessi da sempre e questa cosa mi spinge a restarle vicino il più possibile. Probabilmente perché è una mia paziente e averle salvato la vita ha creato sto legame.- mi spiega Mi limito ad annuire pensierosa mentre mi dirigo alla ricerca di Camila per informarla della situazione della sua amica. La trovo seduta su una sedia della sala d'aspetto e mi prendo un minuto per osservarla bene, cosa che non ho fatto la prima volta che ci siamo incontrate. Mi accorgo solo adesso di quanto sia stupenda, si okay, prima mi ero resa conto che era una bella ragazza, ma non pensavo così tanto bella. Ha un'aria da bambina, mi viene voglia di andare da lei, abbracciarla, dirle che andrà tutto bene e difenderla dal mondo. Appena mi rendo conto dei pensieri che sto facendo, nego con la testa come per scacciarli via e mi siedo di fianco alla piccola ragazza. Appena si accorge di me si gira a guardarmi e mi regala un sorriso mozzafiato. Ha il sorriso più bello che abbia mai visto, per non parlare dei suoi occhi, mi ci perdo dentro e potrei rimanere le ore a guardarli senza mai distogliere lo sguardo. Dopo un po' mi rendo conto di starla fissando a causa della sua aria confusa, allora distolgo lo sguardo e mi schiarisco la voce. -Ehm, sono passata a dare un'occhiata a Dinah e sta bene, l'operazione si è conclusa nei migliore dei modi e se anche domani mattina avrà questi valori allora la posso rioperare per sistemare il femore.- concludo con un sorriso girandomi finalmente verso di lei. Lei si limita a sorridermi e a guardarmi senza dire una parola. -Cosa c'è?- le chiedo. -Niente, solo che sei stata molto gentile a cercarmi per informarmi nonostante non sia una parente.- conclude il suo discorso senza mai togliermi gli occhi di dosso e senza smettere di sorridere. -Beh, si, ecco, ho semplicemente pensato che ti avrebbe fatto piacere saperlo, tutto qui.- le rispondo imbarazzata grattandomi la testa. -Si, mi ha fatto molto piacere, soprattutto il fatto che sia stata tu a venire a parlarmi.- continua sorridendomi, anche se mi sembra un sorriso del tutto diverso rispetto a prima. Sembra essere passata da un sorriso dolce di gratitudine a un sorriso di malizia e sembra che stia flirtando con me, non che la cosa mi dispiaccia, anzi. -Potrei venire tutte le volte che vorrai.- le rispondo lanciandole il suo stesso sguardo malizioso e alzandomi dalla sedia per dirigermi in pronto soccorso dove sono stata affidata stamattina. Mentre cammino ripenso alla conversazione avuta con Camila e non posso che maledirmi mentalmente. Lo squallido flirtare che ho fatto poco prima non me lo so spiegare, a me nemmeno piacciono le ragazze, allora perché con lei sembra tutto così naturale? Scaccio via questi pensieri e vado avanti a fare il mio lavoro. Per fortuna riesco a portare a termine le ultime ore del mio turno e mi dirigo a casa. Mi faccio una doccia rilassante e mi butto sul letto. Appena cerco di prendere sonno mi riaffiorano tutti gli eventi di questa giornata. Il sorriso di Camila, i suoi occhi, il suo sguardo. Il breve scambio di battute che abbiamo avuto sulle sedie della sala d'aspetto e tutto ad un tratto mi ritorna in mente il discorso che mi ha fatto Normani su Dinah mentre la stava visitando. Tutte quelle emozioni e il legame della quale ha parlato mi sembra di sentirlo anche io, verso Camila, mi sento come in dovere di proteggerla da tutto e da tutti. Questi sentimenti mi confondono, non dovrei pensare e provare queste cose, soprattutto verso una ragazza. Anche se sono esausta so che non riuscirò a prendere sonno, guardò la sveglia sul mio comodino che segna le 8.30 di mattina. Ho finito il turno notturno da ormai due ore e il sonno non arriva. Decido di recarmi in ospedale, avrei dovuto iniziare il turno oggi pomeriggio tardi, ma facendolo cambiare almeno avrò la serata libera. Mi reco nella stanza di Dinah per vedere come stia, ma prima che io possa entrare mi fermo sulla porta rendendomi conto che la mia paziente non si trova sola nella camera, ma vi sono sia Normani che Camila. Mi faccio coraggio e entro. -Ciao a tutte.- saluto sorridendo. Si girano tutte e tre verso di me e rispondono al mio saluto con un sorriso, inutile dire che quello di Camila è il più bello. Prendo la cartella con scritto i valori della mia paziente e mi rendo conto che sono piuttosto buoni e quindi potrei operarla oggi stesso. -Allora Dinah come ti senti?- le chiedo dolcemente. -Nonostante sia stata investita da una macchina, essermi ritrovata il manubrio della mia bici nel fianco e successivamente aver subito ore di operazione, devo dire che sto piuttosto bene.- mi risponde sorridendo e facendo ridere le altre due ragazze che si trovavano in camera con noi. -Bene, anzi ottimo, quindi che ne pensi se appena riesco a trovare una sala libera ti opero il femore così potrai guarire prima e quindi andare a casa prima?- le domando sorridente. La ragazza mi annuisce con energia e visibilmente contenta della buona notizia. Allora mi dirigo subito fuori e mi ritrovo davanti al tabellone felice appena mi rendo conto che c'è una sala libera proprio ora, sto per scrivere il mio nome, ma una voce mi ferma. -Sei sicura che sia una buona idea?- mi chiede Normani. -Si, certo, adesso è il momento perfetto per operare, perché?- le chiedo confusa. -Ha subito un'operazione molto difficile appena ieri e penso che non sia il momento, credo che sia meglio aspettare. Anzi sono sicura che sia meglio aspettare, per il suo bene, questa operazione è troppo rischiosa da fare oggi.- mi risponde. Rimango a fissarla incredula alle sue parole, mai nessuno aveva mai discusso le mie scelte, tanto meno lei. -Come scusa? Stai dicendo che se operassi oggi sbaglierei?- le domando ora con le braccia incrociate sotto il petto e uno sguardo di sfida. Possono criticarmi tutto, ma il lavoro che faccio no, è una cosa che non sopporto, anche se si trattasse solo di un consiglio, è qualcosa che non accetto. Sono molto orgogliosa. -Esattamente, non hai considerato tutti i fattori, tutti i rischi che potrebbe correre tut- non la faccio finire che la interrompo. –No senti, ho considerato tutto quello che c'era da considerare, ti ricordo che questo è il mio campo, non il tuo. Quindi io ho deciso che la opererò oggi, anzi immediatamente visto che c'è una sala libera, con permesso.- scrivo il mio nome e mi dirigo subito verso la stanza della paziente senza dare la possibilità a Normani di ribattere. -Dinah ho trovato una sala libera, ti opererò appena finiranno di preparare la sala, a dopo.- l'avviso e mi dirigo a prepararmi anche io, non prima di aver lanciato uno sguardo a Camila che si trovava ancora in stanza con la sua amica. Un paio di ore dopo ho concluso l'operazione e con successo. Inutile dire che la mia amica di colore ha passato tutto il tempo a osservare tutti i miei movimenti come se potessi fare qualche stupido errore e sta cosa mi ha irritato e non poco. Ho cercato di evitare Normani tutto il tempo, ma lei è riuscita a fermarmi e a chiedermi scusa per il suo comportamento. Nonostante mi abbia dato molto fastidio non posso stare arrabbiata con lei, le voglio troppo bene, così l'abbraccio e le dico che è tutto risolto. Finalmente sto per uscire dal ospedale quando vengo fermata dalla ragazza che occupa i miei pensieri. -Volevo solo ringraziarti per l'operazione di Dinah, grazie mille.- mi dice prima di abbracciarmi, ma è un abbraccio diverso da quello della prima volta, è un abbraccio non solo di ringraziamento, c'è racchiuso anche qualcosa d'altro che non so decifrare, ma questa vicinanza non mi dispiace affatto, il profumo alla ciliegia che emanano i suoi capelli si adatta perfettamente a lei. Dopo un tempo che sembra infinito ci stacchiamo e ci guardiamo profondamente. Sono io la prima a distogliere lo sguardo. -Beh, allora io vado. Ehm ci vediamo.- le sorrido imbarazzata. -Si, ciao.- mi risponde lei. Finalmente esco dal ospedale e subito chiamo l'unica persona che voglio vedere in questo momento. "Ciao David, so che hai serata libera, ci vediamo al bar?" "Dieci minuti e sono li." Per tutta la sera sono tentata a parlare con Dave riguardo i sentimenti che ho provato a causa di quella ragazza che non ha lasciato la mia mente un secondo da quando sono uscita da lavoro; ma ho preferito bere, tanto, troppo, la mia mente si faceva via via più leggera. (il mattino dopo) Mi risveglio con un fortissimo mal di testa, ma non è quello il problema perché mi rendo conto che c'è qualcuno di fianco a me nel letto. Appena me ne accorgo apro gli occhi di scatto e mi giro ritrovandomi il mio migliore amico nudo che dorme beatamente. -David svegliati, adesso.- gli dico muovendolo non molto dolcemente. -Eccomi, sono sveglio, che è successo?- chiede spaesato. -Siamo stati a letto insieme a quanto pare, rimaniamo amici vero? Adesso non si creeranno situazioni imbarazzanti? Ti prego dimmi di no, io non lo sopporterei sai ci tengo molto e non vor- inizio a blaterare a vanvera, ma la sua risata mi ferma e mi risponde solo quando si accorge del mio sguardo confuso. -Ma va figurati, anzi se vorrai il secondo round io sono a tua completa disposizione.- mi risponde continuando a ridere ricevendo una gomitata da parte mia. Dinah restò in ospedale per un'altra settimana e tutti i giorni, ogni volta che vedevo Camila e sentivo tutte quelle emozioni mai provate prima, finivo a letto con David per togliermela dalla mente, ma non funzionava. Quando Dinah venne dimessa e così se ne andò anche Camila, spiegai tutto al mio migliore amico e lui mi disse che probabilmente si trattava solo di una fase e che il non vederla più me l'avrebbe fatta dimenticare al più presto, ma così non fu, anzi il suo ricordo divenne sempre più prepotente dentro la mia mente. Cosa mi stai facendo Camila Cabello? Fine flashback.
   
 
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