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Autore: silvia_carl    15/08/2015    0 recensioni
Pensieri sparsi su una storia complicata, qualcosa che non era amore, ma che non è passato inosservato
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ho ancora in mente quella scena, quel museo, i discorsi sciocchi, cose superflue, noi a parlare di sigarette, di discoteche, delle feste che ci stiamo perdendo, del sole che non vedremo sorgere sulla spiaggia, degli amici che si stanno divertendo anche senza di noi, tutti a parlare, una voce che si accavalla all’altra, è un museo bellissimo, eppure noi siamo seduti qui a fissare il vuoto e a parlare di sciocchezze, così superficiali da non guardarci neanche in faccia, siamo la dimostrazione di quanto la nostra generazione non abbia né una cultura né dei valori, e questa cosa la criticheremo, non lo sappiamo ancora, ma lo faremo, nonostante ne siamo noi l’esempio lampante. Noi due smettiamo di parlare, sento le loro voci, ma non la tua, sei seduto accanto a me e mi chiedo a che stai pensando, perché non parli tu che hai sempre qualcosa da dire. Io guardo davanti a me, e nel caos di quelle voci sussurro: «Quanto mi piace vedere una donna incinta, c’è qualcosa che mi fa impazzire in quel pancione». La donna passa davanti a noi, ho sussurrato e non mi ha sentito, ma non avrebbe capito lo stesso, sono pochi gli inglesi che sanno l’italiano. La guardi anche tu, ho sussurrato, tu però mi hai sentito, mi dici che le donne incinte piacciono tanto anche a te e sorridi, in quel vortice di voci che si porta via ogni valore tu sorridi. Forse sorridi alla vita, perché alla fine è questo che quella pancia protegge e nasconde, la vita, l’amore, la felicità, i sorrisi di nonni e genitori quando sentono quella vita muoversi, singhiozzare. Questo momento mi rimarrà in testa per sempre, lo so, perché alla fine forse è da qui che dovrò partire per capire che io e te non eravamo poi così diversi, ma io sono troppo testarda per arrivarci, e siamo entrambi troppo orgogliosi per accettare la verità. Non sento più gli altri chiedermi di uscire per fumare, io non li sento più e basta, ma è meglio che la smetta, è meglio che vada con loro, non c’è niente tra di noi, non c’è stato e non ci sarà, tu stai bene da solo, e io ho un fidanzato a casa, perché io invece proprio non ci riesco a stare da sola, proprio non ce la faccio. Parleremo anche di questo io e te, parleremo un po’ di tutto, e io penserò che di noi non mi resterà niente, e sbaglierò, sbaglierò come sempre.
   
 
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