Libri > Le Cronache di Narnia
Segui la storia  |       
Autore: AlessiaOUAT96    15/08/2015    2 recensioni
Jadis cercava vendetta ma non poteva ottenerla nell'aldilà, non poteva nemmeno immaginare che uno scherzo verso colei che considerava solamente una figlia di Eva, l'avrebbe portata in mondi a lei sconosciuti.
Neanche un dio immaginava che qualcuno, specialmente una donna potesse catturare la sua attenzione.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jadis, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era da tanto che non sentiva pronunciare il nome del regno di Arendelle.
Erano passati anni, o forse secoli, non se lo ricordava.
-Arendelle..- sussurrò camminando avanti e indietro per la cella, perdendosi nei suoi pensieri, guardando di tanto in tanto Elsa.
Quel regno era, o meglio è parallelo a Midgard, uno dei tanti di cui i midgardiani non conoscono l’esistenza o ne prendono atto sotto forma di storie per bambini.

“Ingenui umani! Quante cose la loro mente rifiuta o nega! Vogliono la magia, eppure stentano a crederci! Quante cose sono proprio sotto il loro naso, davanti ai loro occhi e solo la loro infanzia permette di dare una minuscola sbirciatina prima di venire quasi totalmente ignorate!”. Pensò
Arendelle è uno di questi, un tempo gli Ǣsir vivevano in quel regno ma dopo un periodo di assenza da parte dei sovrani, molti lasciarono il regno per tornare ad Asgard.
Ma persino Arendelle, era diventata cieca di fronte alle meraviglie degli altri regni. Certo, il commercio di ghiaccio forniva loro un’economia fiorente con altri imperi e città confinanti, ma nemmeno loro adesso prendevano in considerazione, forse per dimenticanza, gli altri regni dell’Yggdrasil.
Grazie all’antica pace tra Asgard e Jotunheim, Arendelle aveva specializzato il suo commercio, diventando l’unico regno in grado di commerciare ghiaccio, cosa che durò e dura ancora.

Quindi era solo grazie a Jotunheim se Arendelle fioriva commercialmente. Purtroppo però, secondo Loki, avendo radici midgardiane, Arendelle col tempo dimenticò chi li aveva aiutati.
“Ma quella ragazza possiede dei poteri.. sarà mica la prescelta?”
Si rifiutava di crederlo ma dopo aver visto cosa era stata capace di fare si ricredette. Era lei la predestinata secondo le antiche credenze.
“La leggenda è vera” sorrise malevolmente “Però lei non ne è a conoscenza. Non mi sorprende..”
-Cos’hai da ridere?- chiese Elsa destandolo momentaneamente dai suoi pensieri. Entrambi si stavano guardando, lei però abbassò lo sguardo probabilmente intimorita da lui.

Il dio si sdraiò sul letto e tornò a pensare.
“Il fatto che lei non sappia nulla potrebbe tornarmi utile.. chissà se è anche regina..”

***

Il prigioniere di fronte a lei si era sdraiato dopo aver occupato parte del suo tempo a guardarla ed a pensare, camminando per la cella.
Quel tipo non le ispirava, qualcosa in lei però lo riconobbe come familiare ma non ne capiva il motivo. Elsa si guardò i palmi delle mani e pensò ai suoi poteri ed agli strani avvenimenti che l’avevano portata lì, in quella cella.

Richiuse i palmi come spaventata e si sedette abbracciandosi le ginocchia.
-Non servirà a nulla guardarti le mani..- le disse Loki.
Elsa si infastidì e lui ridacchiò.
-Per essere una regina, sei piuttosto suscettibile..-
-C…Come fai a saperlo?- era sorpresa, come faceva lui a saperlo? Non ricordava di averglielo accennato, eppure l’aveva chiamata regina. Quel Loki la insospettiva sempre di più anche se qualcosa le diceva che erano simili.

Aveva appurato che possedeva doti magiche dati i bracciali, e sapeva il suo nome e poi? Certo era il fratello del principe biondo ma non sapeva nulla su di lui.
-Me lo hai detto tu in questo istante- si sedette e sorrise malevolmente –Io non lo sapevo ma tu me lo hai detto- disse. Poi vedendo lo sguardo di Elsa aggiunse –Non puoi negarmi nulla e non puoi nemmeno mentirmi, dopotutto io sono il dio degli inganni..-
“Dio?!! Cosa ci fa un dio rinchiuso in una cella?”

Elsa cercava di ignorarlo, ma ormai sapeva che lei era la regina e questo la preoccupava. Poteva tentare al suo trono in qualche modo e questo la preoccupava soprattutto perché lui conosceva la magia, probabilmente più potente della sua.
Smise di farsi tante paranoie su quel tipo, poteva essere anche un grande mago o stregone ma rimaneva comunque in prigione.

I giorni passavano lentamente e nella noia. A volte aveva anche degli incubi ma ci stava facendo l’abitudine, il cibo non la faceva impazzire e giorno dopo giorno si sentiva più debole. Lei non era una dea, era un essere umano.
Le mancava tutto di Arendelle e si chiedeva come stavano andando le cose.
“Ci sarà Anna al mio posto, di sicuro va tutto bene”.
Ripensò al compleanno della sorella e si pentì di non essersi sforzata di più per passarlo al meglio, le venne in mente Olaf che mangiava la torta di nascosto ed ai mille mini-pupazzi di neve che apparivano ad ogni suo starnuto.

Sorrise dopo tanto tempo. Le mancava terribilmente la sua famiglia e pensare a loro era come una rosa dall’ odore piacevole ma allo stesso tempo pungente date le spine.

***

Jadis era inquieta, non riposava. Il fatto che i prigionieri le erano fuggiti da sotto il naso la innervosiva, a peggiorare il tutto era il fatto che i Pevensie sembravano svaniti nel nulla.

Si alzò di scatto dal letto. Era buio e dalle tende traspariva solo un piccolo spiraglio di luce lunare; scese dal letto matrimoniale a baldacchino e si diresse verso il lavandino. Doveva svegliarsi, si lavò la faccia e si guardò allo specchio. Grazie alla luce della luna ed alle torce appese alle mura esterne, riusciva a vedersi chiaramente: aveva le occhiaie e le rughe cominciavano a marcarsi sempre più.

Diede un pugno allo specchio, frantumandolo. Si era leggermente tagliata ma non le importava. Durante quelle notti, rivedeva il momento in cui Aslan l’aveva uccisa e gli attimi successivi che l’avevano condotta nell’aldilà.
Ricordava bene le forme di quegli individui incappucciati, una dalla voce stridula e acuta, l’altro dalla voce profonda e zampe animali.

-Ormai non tornerai più indietro Jadis, benvenuta nel regno dei morti, puoi decorarlo a tuo piacere, tanto nessuno ti farà mai visita!- gracchiò la voce femminile.
-I tuoi poteri qui non hanno più effetto, neanche la tua Parola Deplorevole- continuò l’altro.
E così La Strega Bianca fu “accolta” nel regno dei morti.

Quei ricordi le fecero venire i brividi e subentrò la rabbia nei confronti di quei ragazzini che non aveva eliminato sin dal primo incontro, se avesse ucciso Edmund quel giorno, forse le cose sarebbero andate diversamente e lei si malediva per questo.
Gli incubi la tenevano sveglia. Riguardavano la sua morte, Aslan e i Pevensie.

-Dannazione!-
Nessuno si preoccupò di venirla a controllare, ormai tutti sapevano che infrangere una sua legge, comportava guai.
-Figli di Adamo e di Eva, me la pagherete! E tu Aslan farai la loro stessa fine..!- la rabbia ribolliva sempre più, il cuore le batteva all’impazzata e respirava velocemente. Vendetta, non aspettava altro che vendetta.

-Non sfrutterai più nessuno..!- disse una voce maschile che rimbombò nella stanza.
Poi Jadis sparì.

***

Ormai Anna e Kristoff non facevano più il conto dei giorni che erano passati, quando erano arrivati al castello di ghiaccio ad aspettarli c’erano Marshmallow e i mini pupazzi di neve creati da Elsa quando aveva il raffreddore.
Ogni tanto passava a far loro visita Olaf con Sven e alcuni Troll.

Ora erano diventati ricercati ed avevano manifesti con le loro facce, pochi erano arrivati ma stranamente nessuno aveva mai cercato di catturarli. Tutti temevano Jadis e speravano nel ritorno di Elsa o di un suo parente.
Le visite da parte dei cittadini erano sporadiche ma quelle poche volte, Anna e Kristoff ricevevano regali di ogni genere, tutto senza dare nell’occhio.
Quella mattina era particolarmente soleggiata ed il castello brillava più che mai. Anna si affacciò alla terrazza e vide in lontananza qualcuno che correva velocemente, si affrettò a chiamare il compagno che la raggiunse davanti la porta, tutto sotto il controllo di Marshmallow.

-Anna, non dovremmo nasconderci?-
-Non mi è sembrato qualcuno di offensivo..-
-Nemmeno Hans ti aveva insospettito se è per questo..-
-Cosa vorresti insinuare?- chiese offesa.

Ad interrompere la conversazione ci pensò Olaf che prima di parlare cercò di riprendere fiato.
-Principessa Anna..- si inchinò –Dovete venire subito in città: la regina o meglio tiranna Jadis.. è sparita!-
-Olaf, noi non abbiamo fatto nulla!-
-Lo so amici, infatti ho detto tiranna dato che i cittadini mi hanno detto di dirvi che era una tiranna. È sparita nel nulla! E per fortuna, credo che noi non le piacessimo.. hanno anche dette di venire subito e che Anna può prendere il trono magari prima che torni..- continuò con un fiume di parole.
-A…Aspetta te lo hanno detto i cittadini?- chiese Kristoff. Vedendo che Olaf non prestava attenzione e che sembrava parlare da solo disse –Olaf! I punti principali… ripetili lentamente-
-Jadis è sparita e tutti vogliono che Anna ritorni… e ovviamente anche tu-
-Kristoff! Andiamo!- urlò Anna trascinandolo per la manica della maglia.

Marshmallow li osservava andare via, ma vendendo che erano lenti con una mano prese Olaf e con l’altra gli altri due, permettendo loro di arrivare più in fretta.
In effetti sopra quel gigante arrivarono velocemente, il tragitto fu un po’ movimentato dato che Marshmallow correva evitando di calpestare alberi ed animeli.

Quando li videro scendere dal gigante di ghiaccio, tutti si inchinarono in segno di rispetto.
-Dobbiamo raggiungere al più presto il castello, prima che Jadis ritorni!-
-Agli ordini principessa- uno di loro le diede un cavallo –Contiamo su di voi..-
Anna montò a cavallo con Olaf –Dai Kris muoviti!-
Il ragazzo si grattò la nuca –Ehm io preferisco Sven- che intanto si era avvicinato. Kristoff lo aveva lasciato ad un suo amico che gentilmente si era offerto di tenerlo al sicuro.
-Non avrai mica paura..?-
-Cosa?! No certo che no!-
-Allora sali!-
Sven contribuì facendo salire Kristoff sopra un altro cavallo. Successivamente partirono alla volta del castello.
Il vento gli scompigliava i capelli ma a loro non importava, ormai erano vicini e nessuno poteva più fermarli, erano stanchi ma l’obiettivo prefissato dava loro le energie: avevano una speranza di riportare Elsa a casa.

Quando arrivarono c’era un gran caos ad aspettarli: gente che correva, altra che rideva dalla felicità ed altri ancora che camminavano su e giù preoccupati.
Non si accorsero subito della loro presenza ma quando qualcuno si girò e li vide, Anna e Kristoff, urlò il nome della principessa e tutti i presenti esultarono dalla gioia.
-Principessa Anna! Siamo così contenti di rivederla!-
-Principessa! Principessa!-

E altre voci di acclamazione contribuivano a creare ancora più confusione.
Anna perse la pazienza e disse ad alta voce –Ehi! Rimandiamo i festeggiamenti a dopo! C’è una cosa più importante da fare adesso..-
-E cosa? Siete voi la sovrana adesso!-
-No.. la vera regina è Elsa.. e devo riportarla qui. Ad Arendelle-
-E come pensate di fare?-

Anna non lo sapeva, non aveva un’idea precisa, voleva solo trovare sua sorella. Non le importava come, le bastava riaverla accanto a lei tutte le mattine. Vedere il suo sorriso, la sua timidezza, la sua sicurezza nel prendere decisioni.. le mancava tutto di lei.

Poi le venne un’idea solamente guardando Kristoff. I Troll. Il Gran Papà, lui che conosceva la magia.
Si riprese dal momento di trance e rispose –Lo chiederò ai Troll-
Salì in groppa al suo cavallo e si diresse verso la loro casa, lo stesso fece Kristoff, in groppa a Sven.

Non percepì nemmeno la durata del tempo, era talmente presa che non si accorse nemmeno di essere davanti alla “persona” che cercava.
Il re dei Troll la guardava, sapeva per cosa era venuta ma non era certo che sarebbe riuscito ad aiutarla.
-Principessa Anna.. so perché siete qui ma..-
Anna si riprese –Almeno provateci! Elsa mi ha salvato la vita, ora io devo riportarla a casa- si inginocchiò con le lacrime agli occhi. Non doveva piangere ma doveva pur sfogarsi in qualche modo –Per favore..-

Kristoff le si avvicinò e le mise una mano sulla spalla. Si guardarono negli occhi per poco tempo, ma bastò a rassicurarla.
-Io non posso portarti da lei ma qualcun altro può. Non mi ricordo il suo nome, però il suo potere è elevato.. posso solo farti arrivare da lui..- disse il Troll.
-Va bene. Fallo.. – poi si girò verso il compagno- Kris, lascio il comando a te-
-Cosa?! No Anna, io vengo con te..- le prese le mani –Non posso lasciarti andare da sola..-
-E a chi lascio Arendelle? Kris, fallo per me-
-Non se ne parla, vado io al tuo posto!-
-Ma sei matto!? Elsa è mia sorella!-
-Ed è anche mia amica..- le rispose dolcemente.

Anna prese un respiro profondo –Va bene, vieni.. al regno ci penserà il Gran Papà- si rivolse verso quest’ultimo –Per te va bene?-
-Sì, non preoccupatevi- prese due sacchetti con della polvere e li porse ai due che erano molto vicini l’un l’altro.

-Baciatevi!- urlò uno dei troll. Questo fece sì che i due si staccassero l’uno dall’altra.

-Prendete un pugno di queste polveri ciascuno, tenetevi per mano e svuotate la mente da qualsiasi pensiero- cominciò a recitare delle formule antiche –Ora buttatele sui vostri piedi e fate ciò che vi ho detto-
Una nuvola di fumo blu li avvolse, facendoli sparire.
Non si accorsero di nulla, quando si resero conto di essere atterrati, aprirono gli occhi.

-Siamo in una foresta!- disse Anna.
-Si ma chissà dove..- continuò Kristoff.
 

n.d.a.

…. *si schiarisce la voce* Ahem.. mi scuso per il ritardo, ma il blocco dello scrittore più la mancanza di wi-fi o di Internet durante le mie “vacanze”, mi hanno impedito di aggiornare..

Questo capitolo è stato un parto e se non fosse stato per il suggerimento (non faccio nomi, per rispetto della persona che ringrazio moltissimo…<3 ) datomi, probabilmente avrei aggiornato ancora più in ritardo..

Come al solito ringrazio le persone che continuano a leggere questa ff e a recensirla e mi auguro che il capitolo vi sia piaciuto..


Alessia
 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Le Cronache di Narnia / Vai alla pagina dell'autore: AlessiaOUAT96