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Autore: GabrielleWinchester    16/08/2015    1 recensioni
Dopo la battaglia contro Semeyraza, tutto sembra ritornare alla normalità nella famiglia Winchester...ma è una normalità che ha il sapore di mistero, un mistero legato al regno più misconosciuto di tutti, il Purgatorio e che darà modo ai fratelli Winchester e alle loro compagne di conoscere nuovi personaggi e scoprire verità nascoste. Buona lettura :-) Crossover Supernatural/Alphas/Guild Hunter di Nalini Singh :-)
Genere: Drammatico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
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Buongiorno a tutti, ecco a voi il quarantasettesimo capitolo di "Stairway to Purgatory"...Nel precedente abbiamo visto Cass, Balthazar e Gabe uccidere due Vigilanti per attivare le catene di Semeyraza ed evitare che Hesediel diventi un angelo vegetale...In questo capitolo vedremo Crowley tentare di convincere sua figlia a entrare nelle sue schiere...Ci riuscirà? Non vi anticipo nulla XD Mi scuso per eventuali errori presenti nel racconto e se il capitolo non è abbastanza entusiasmante ^_^ Ringrazio di vero cuore tutti coloro che leggono e leggeranno le mie storie, che recensiscono e recensiranno, che mettono e metteranno le mie storie tra le preferite, le ricordate, le seguite e le scelte (anche se non merito tale privilegio u.u) e tutti coloro che mi hanno messo e mi metteranno come autrice preferita :-) Buona lettura :-) Gabrielle :-)
 
La visita di Crowley a Chronie

Mentre Cass, Gabe e Balthazar si stavano recando da Eliana per l’uccisione della terza Vigilante e l’attivazione delle catene di Semeyraza, per evitare che Hesediel potesse diventare un angelo vegetale a causa della grazia rotta e Sam, Violet, Dean e Christine stavano ritornando a casa dai loro figli, pronti per affrontare le prove che avrebbero condotto all’essenza del Paradiso, all’Inferno Crowley seduto su suo scranno di ossa di demone e sangue di persone torturate prese la decisione più importante di tutte, ovvero andare a trovare sua figlia Chronie nella stessa prigione, quella stessa figlia che era la perfetta incarnazione del Purgatorio e dell’Inferno.
Quella stessa figlia che gli era stata preclusa grazie a un sigillo, il quale si poteva rompere con l’utilizzo dell’Aletheia Gladia e con la ricostruzione dello specchio di lapislazzuli sarebbe stata liberata dal blocco dei suoi poteri, un blocco voluto da Dio in persona. Ovviamente non ci andava per amore genitoriale, per fingere di essere quel padre amorevole che non era e non sarebbe stato mai, ma per convincerla, per costringerla a schierarsi con lui dopo la battaglia contro Empusa.
Si lasciò sommergere dal piacere inebriante di vedere la Terra come il luna park dell’Inferno, finalmente il suo regno ultra terreno non più radicato nell’immaginario collettivo ma nella più perfida delle realtà. Certamente non si sarebbe lasciato sfuggire l’occasione di ucciderla, nel caso decidesse di voltargli le spalle, decidendo di fare di testa sua. Doveva tenere in conto che Eve voleva utilizzare l’ArchangelDemonius Lira per convertirla una volta per tutte e se tutto fosse andato storto, il mondo terreno e soprannaturale si sarebbe ritrovato con un demone o un angelo con poteri da Purgatorio ed era una cosa da non sottovalutare.
In questi casi avrebbe contattato i Winchester per metterla in riga, magari per ucciderla definitivamente, ma il dopo? Certamente Chronie non si sarebbe fatta imprigionare una seconda volta, dopo che aveva assaporato il gusto dolce della libertà. Doveva fare in modo che Chronie fosse un’opportunità e non una bomba a orologeria.
Poi schioccò le dita e al suo fianco comparve un demone del nono livello, una nuova recluta che si stava facendo rispettare e stava scalando i vertici della gerarchia infernale, passando da Tormentatore di Sogni a Tormentatore di Anime. Nella mano destra teneva un gatto a nove code macchiato di sangue e la faccia era stata graffiata dal suo ultimo prigioniero.
“Mi dica, mio re?”
“Il fatto che tu mi abbia chiamato mio re, ti autorizza a essere esonerato dalla seduta giornaliera di tortura” disse Crowley con aria soddisfatta “Affido a te la gestione dell’Inferno per l’intera giornata e mi auguro che non siate troppo buoni o compassionevoli con i nostri prigionieri…se scopro che alcuni dei nostri si sono stati lasciati corrompere dalla bontà, gli farò pentire di essere nato”.
Il demone sorrise maligno, leccandosi il labbro superiore con fare sensuale e domandò “Posso chiederle dove è diretto?”
“Non sei mica il mio baby sitter o il responsabile delle persone scomparse. La preoccupazione non fa parte dei demoni, è un difetto di fabbrica degli angeli”
“In realtà non mi stavo preoccupando per voi o sire, ma mi stavo preoccupando di organizzare incontri di boxe per scegliere il vostro successore, nel caso che pot….”
“Quasi quasi sono stato troppo frettoloso…”.
“Perdoni la mia impudenza” disse il demone, fingendo rammarico.
“Non ti penti affatto della tua impudenza e questo ti fa onore. Comunque sto andando da mia figlia Chronie”
“Avete intenzione di convincerla a entrare nelle nostre schiere”.
“Il tuo secondo nome per caso è Perspicacia?” domandò Crowley ironico, mentre il demone si dimostrava impassibile “Sì, ho deciso di andare a chiedere a Chronie di diventare il mio secondo comandante in capo”.
“Non ha paura di….”
“Di distruggere l’equilibrio?” ridacchiò il re degli Inferi “Non siamo mica dei giardini che mantengono in ordine, siamo lo sterminio e il disastro voluto e cercato”.
Il demone si morse la lingua, per non dire qualcosa che potesse peggiorare la situazione ma Crowley lo anticipò dicendo “Tu pensi che io sia avventato a chiedere a mia figlia di unirsi a me, non è così?”
“Non può negare che sia una bomba a orologeria…”.
“Ci penserò non appena si presenterà l’occasione” tagliò corto il demone e dopo strizzando l’occhio si congedò “Non stare troppo in pensiero, mi raccomando. Tieni gli amici e per i nemici un pugnale per ucciderli”
E dopo schioccò le dita, per ritrovarsi davanti a una porta di sangue nero e fuoco, la porta che custodiva e imprigionava Chronie, la stessa Chronie che gli era stata negata. A guardia della porta vi stava un vampiro dalle ali di drago, il quale non perse occasione di sputargli in faccia e sibilare con la lingua biforcuta “Sangue sporco”.
“Perché il vostro è lavato con la candeggina”.
“L’Inferno non è il benvenuto”
“Se fosse il benvenuto, non si chiamerebbe Inferno ma Paradiso” disse Crowley sarcastico “Credevo che Eve insegnasse le buone maniere ai suoi figli. Non può certamente negare i diritti per un padre”
“Certo per spirito amorevole che vuole trovare sua figlia” ribatté il mostro in tono acido “Lei non passerà…”.
Poi non ebbe tempo di dire altro che venne sollevato con un gesto della mano da un sempre più contrariato Crowley. Il demone cominciò a stringere la mano e gli urlò “ Come osi dare ordini a me? Hai la più pallida idea di chi sia io?”
“Un pallone gonfiato che ha avuto il fegato di erigersi a Re degli Inferi senza meriti e senza gloria, un burocrate che gioca a essere uno stratega, non degno di essere il successore di Lucifero” ribatté il vampiro con quel poco di voce che gli rimaneva “Sappiamo tutti cosa vuole fare con Chronie e non glielo…”
Stufo di quella conversazione, Crowley spalancò la mano e il corpo del guardiano venne spaccato in mille pezzi, i quali si sparsero dappertutto sotto gli occhi sconcertati e furibondi delle altre fiere. Imperturbabile di fronte a tanta ostilità, il re dell’Inferno si pulì la giacca di seta e commentò “Il Purgatorio ha un servizio cliente scadente”.
Poi scavalcò i resti con demoniaca indifferenza e si avvicinò alla porta, abbassando la maniglia e ustionandosi gravemente la mano. Eve aveva ricoperto la maniglia di olio santo, come se avesse sospettato che un giorno Crowley sarebbe arrivato e il demone si promise di trattarla con le dovute maniere non appena ne avesse avuto l’occasione.
“Chissà perché mi aspettavo una tua visita. Peccato per Jacob, mi stava simpatico quel vampiro”
Crowley guardò per la prima volta sua figlia in maniera sospettosa e orgogliosa nello stesso tempo. La ragazza era seduta a gambe incrociate sopra la roccia che la teneva incatenata, le corna divelte che stavano lentamente ricrescendo sul suo capo, così come le ali sulla schiena.
“Perdonami, ma l’Inferno non si gestisce da solo”
“Sei andato a mostrare le tue manie da demone megalomane quale tu sei?” domandò la ragazza sarcastica “Immagino di essere capitata nella settimana Genitori che vogliono recuperare i rapporti con i figli, prossimamente su tutti i canali”
“Sentivo la mancanza di mia figlia” rispose il demone bugiardo “La famiglia prima di tutto”.
“La famiglia per raggiungere i propri scopi” lo corresse Chronie in tono acido “Vuoi recuperare il tempo perduto? Che cosa stucchevole”
“Mi sono ravveduto…”
“Un demone che si ravvede è come un angelo che bestemmia” sbuffò la ragazza, sbattendo le ali con irritazione “Puoi ingannare i tuoi leccapiedi ma non me che provengo dal tuo stesso sangue, l’inganno e il disprezzo fanno parte del mio Dna. Eve è venuta ad annunciare la mia morte e tu cosa mi offri? Un posto all’Inferno?”
“Con tutti i confort possibili e un’anima da tormentare ogni volta che lo desideri”.
L’angelo scoppiò a ridere di fronte alla battuta di Crowley, una risata che non era di gioia ma di rabbia repressa. Nessuno veniva lì per capire il suo dolore, il suo essere diversa, il suo essere  altalenante tra la Bontà e la Cattiveria ma solo per farci i loro porci comodi. Lo sapeva benissimo che una volta finito il suo compito, ovvero portare l’Inferno in Terra, suo padre avrebbe provveduto a ucciderla. Non vedeva l’ora di liberarsi da quelle catene per potersi riappropriare della libertà che le era stata negata fin dalla nascita…
“Posso immaginare i tuoi sogni di gloria con me che sono la tua dottoressa Frankenstein” affermò Chronie sarcastica “Sono spiacente di doverle interrompere. Mi avete gettato in questo posto e adesso vi preoccupate per me? Questa cosa non smuove il mio cuore”
“Ti farai uccidere come un angioletto alle prime armi da quei Alphas? Ti darai come vinta? Pensavo che come mia figlia…”
“Valessi di più”  terminò Chronie con un sorrisetto “Il tuo interesse è più falso di uno zircone taroccato. Sinceramente preferisco un’eternità di sofferenze che una vita passata con uno di voi”
Il re dell’Inferno sorrise in maniera irritata, sconcertato dal fatto che Chronie preferisse la morte piuttosto che la bella vita con lui. Piuttosto che vederla con Eve, il demone decise di passare al contrattacco, ovvero ucciderla con il suo pugnale angelico.
Chronie lo intercettò subito e con una mossa lo mandò a sbattere contro la porta, facendolo ustionare gravemente e dopo batté le mani. Crowley gridò angosciato, il suo sangue si era trasformato in tanti piccoli pugnali che lo stavano ferendo dentro e i ricordi di quando era ancora piccolo e innocente, di quando ancora credeva nella bontà e nella lealtà contribuivano a dare il colpo di grazia. Non era la malvagità a ferire quanto la bontà pura. Poi come era iniziato, finì…
“Ci penserei due volte prima di rimproverarci, papà. E perdonami se sono stata impudente!”
Crowley si alzò da terra barcollante, sputò un grumo di sangue e la minacciò “Hai firmato la tua condanna”
“Quando vuoi”
E dopo scaraventò il padre fuori dalla sua prigione. Poté sentire il suo disappunto nell’essersi rifiutata di andare con lui ma non si sarebbe lasciata convincere. Con delicatezza riuscì a togliersi una piuma dalle ali e la utilizzò come specchio magico. Vide la famiglia Winchester sorridere spensierata e una lacrima scorse sul viso della ragazza, immaginando cosa significasse avere una vera famiglia che sosteneva e ti amava per come eri.
L’amore che Sam provava per Christine era per Chronie una vampata di sole, un sole che non bruciava ma regalava calore e immensità.
Era quella la famiglia, non Eve e Crowley che si erano disinteressati di lei fin da quando era nata e che adesso erano ritornati solo per questioni soprannaturali.
Si rannicchiò e si promise che un giorno anche per lei ci sarebbe stata l’alba dopo una mezzanotte fitta. Si addormentò prima che un mostro si accanisse sulle nuove ali.
  
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