Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: callistas    30/01/2009    9 recensioni
Ciao a tutti! Sono tornata con un'altra storiaccia malefica! E' la classica favola del brutto anatroccolo rivisitata da me. Ovviamente, credo la si conosca e non servono ulteriori dettagli. Ma per chi non la conoscesse è la storia di un anatroccolo che quando è nato è bruttissimo, ma alla fine diventa un bellissimo cigno. In questa storia non ci sono animali ma persone. So che è un obrobrio di presentazione, ma spero di avervi dato l'idea. Commentate!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fine...o inizio...questo è il problema... Le mie bedde beddissime! Mamma come sono felice di rivedervi al banco della giuria.
Allora…questo, purtroppo, sarà l’ultimo capitolo della storia. Volevo ringraziarvi innanzi tutto per essere state così coraggiose nell’avvicendarsi della fiaba del brutto anatroccolo.
L’ho scritta per me stessa e per tutte quelle ragazze che, ringraziando i Kami, non sembrano uscite da una rivista patinata di Vogue. Il mondo non gira intorno alla bellezza esteriore. Forse per qualche tempo può essere sufficiente, ma non basta. Dopo un po’ ci si stanca di vivere in funzione del proprio aspetto fisico, pretendendo maggior considerazione dagli altri. Ecco…io spero di essere riuscita a far capire a tutte quelle che sono di buona forchetta di non abbattersi, perché anche se oggi riceveranno un rifiuto, domani troveranno sicuramente la porta aperta.
Dopo quest’angolino interiore, passerei a ringraziarvi, doverosamente, una per una.

Kirarachan: bedda! Non ti preoccupare, so cosa significa quando il pc ti molla di punto in bianco quando magari stai aggiornando…esperienza personale…sono veramente felice che li abbia trovati carini e sono ancora più felice che Hojo ti sia andato in antipatia (lo scopo è stato raggiunto!). Vai tranquilla e ci vediamo in giro, ok?
Besitos!

Monik: ma sai che sono veramente felice di vedere il tuo nome tra i commentatori? Ma ancora di più nel sapere che mi hai messa tra i preferiti. Sono istericamente commossa. Tu piuttosto…sbaglio o devi aggiornare qualcosa, ne? Tipo…che ne so…Ars Fascinandi o Dolci Cambiamenti…che me le hai stroncate sul più bello. Mancanza di ispirazione, per caso? Beh, in ogni caso AGGIORNA! Perché mi stai letteralmente uccidendo!
Sclero momentaneo a parte…grazie per avermi seguita.
Besitos!

Mikamey: guarda…non so veramente come tu abbia solamente potuto farmi un torto simile! >(     ti è piaciuto veramente? Sono proprio contenta, sai? Certo…ma oltre alla timidezza Kagome ha perso anche dell’altro, ma sorvoliamo e stendiamo una trapunta matrimoniale sull’accaduto…allora sei tu quella che vedo! Ciao ciao…
E dato che ci sono, colgo l’occasione per farti i miei più vivissimi e sentitissimi ringraziamenti per l’aggiornamento flash. Ho imparato ad apprezzare il cioccolato, ma molto meno le situazioni imbarazzanti…certo che Sango ne ha di forza di volontà, eh? Ma chi potrebbe biasimarla con un fustacchione come Miroku al suo fianco? Io non di sicuro, comunque…è sempre un piacere leggere le tue storie. Sai dare un tocco di veridicità alle cose, anche se stessi descrivendo l’arrivo dei marziani. Posso avanzare una piccola richiesta? Non è che scriveresti un’altra storia sullo stampo di “Uno sposo per Ayame?” era una storia veramente bella e tu con le tue descrizioni l’hai migliorata ancora di più e poi, il genere “vita nel Sengoku” mi piace molto.
Me si prostra ringraziando umilmente e ti aspetta in fondo al capitolo.
Besitos!

Vale728: bedda! Sono contenta di vederti di nuovo! Mi fa piacere che sia stato il tuo capitolo preferito. Spero di non lasciare un velo di delusione per quest’ultimo. Mi raccomando, fammi sapere, eh?
Besitones anche a te!

Mary_loveloveManga: e qua iniziano i commenti kilometrici…BEDDAAAAAAA!!!! CIAO! Sono sempre felice di rivederti on this channel. Ti ho per caso addormentata con quel commento? Spero di no, altrimenti mi toccherà ridimensionarli, anche se non so come fare. Mi istighi a farli così lungi, è colpa tua…
Comunque…come al solito mi si arrossiscono le chiappe per tutti questi complimenti (meritati, oserei dire…no dai, scherzo…) So di aver urtato la tua sensibilità quando la prof li ha interrotti, per la milionesima volta, ma che ci vuoi fare…I am bastard inside. E comunque, non è la prof che deve andare a cuccia, ma Inuyasha però si sa che a volte i professori mancano di intellingenza. Saranno bravi nelle loro materie, ma per quanto riguarda le intese tra gli studenti hanno le forme di grana sugli occhi. Ti ringrazio per il pedalò. Effettivamente…non so come mi sia venuto fuori, solo ho provato a immaginare come sarebbe potuto essere farlo in mezzo al mare con nessuno che rompe le uova nel paniere. È stato romantico, no?
E chi lo sa se la loro storia durerà? Forse si, forse no…ma non riesco a crederci nemmeno io…purtroppo sono una fan sfegatata degli happy ending, specialmente quelli tra Inu e Kagome, che poveretti…diciamocela tutta…ne hanno veramente bisogno.
Per la clinica, magari dammi l’indirizzo che mi prenoto un posto pure io…non sono tanto diversa da te quando leggo i tuoi aggiornamenti. Ovviamente saremo accompagnate dai nostri fedelissimi pc!
Guarda che i tuoi commenti non mi addormentano, anzi…mi danno la carica per andare avanti e di questo ti ringrazio.
Beh…ora sono io che me ne vado per non addormentarti e mi raccomando…AGGIORNA!!!!!
Besitones!

Ryanforever: sono contenta di non aver fatto figure del cavolo. Sono scene sempre difficili da descrivere, e si rischia il più delle volte di finire nella volgarità ed era una cosa che volevo sinceramente evitare…sono contenta che sia venuta fuori decente. Hai ragione…Hojo non è nemmeno da calcolare anche se a volte mi verrebbe da…umphf…lasciamo perdere. È così appiccicoso come la gomma che sto masticando adesso.
Io ti ringrazio del commento e spero di vederti in giro con una nuova fic!
Besitones!

Kagome19: beh, se vuoi ne possiamo discutere tranquillamente. Ti ringrazio per il commento e sono veramente contenta che la storia ti sia piaciuta. Spero di poter trovare il tuo nome nella prossima fic che ho già scritto.

E ora…l’ultimo capitolo!








DUE ANNI DOPO…

“Kan-Kan! Kan-Kan!” – una ragazza sui vent’anni corse fuori dalla porta della sua camera. Era intenta a scegliere un vestito da indossare per conoscere i genitori del suo ragazzo, ma un bambino di due anni la fece desistere dai suoi propositi, facendola correre fuori dalla camera.
“Ehi! Haku! Che c’è?”
Hakudoshi, il fratellino minore di Kagome.
Il bambino era corso come un pazzo ridendo da sua sorella in cerca di protezione. All’improvviso una saetta argentata le passò vicino, prendendo il bambino e iniziando a fargli il solletico dappertutto. Kagome rise, fintamente spazientita. La misteriosa saetta, altri non era che il fidanzato di Kagome, Inuyasha che la stava aspettando di sotto per andare dai suoi. Inuyasha si alzò dal pavimento tenendo il piccolo per le gambe a testa in giù e il bambino si divertiva un sacco.
“Ti arrendi?” – chiese Inuyasha divertito pure lui da quella situazione.
“Ti! Ti! Ti! Batta! Batta!”
“Dai Inu…che me lo agiti…” – Inuyasha tornò di sotto, con il bambino ancora per le gambe e lo sedette sul divano. Dopo dieci minuti scese Kagome più bella che mai. Aveva indossato il suo abito rosa porta-fortuna e Inuyasha pensò che forse gliela voleva far pagare ancora per un po’. – “Andiamo?” – chiese Kagome che il ragazzo seguì senza batter ciglio. – “Mamma? Papà? Io esco! Non aspettatemi sveglia!”
“Kagome! Non tornare prima…” – tentò di dire Naraku, ma Kagura bloccò prontamente il marito.
“…ciao tesoro, divertiti!” – concluse la donna facendo l’occhiolino alla figlia. Kagome ricambiò grata.

Finalmente i due poterono uscire da casa. Inuyasha teneva per mano Kagome e la fece accomodare in macchina. Kagome rise: quello fu il regalo di maturità che il padre aveva fatto a Inuyasha.


INIZIO FLASH

Il quinto anno delle superiori fu una vera pacchia per Inuyasha e la motivazione era la più semplice che potesse esistere: studiava assieme a Kagome. La ragazza, nonostante il cambiamento subìto, aveva mantenuto il suo livello di studi, potendo aiutare così anche Inuyasha. Al mattino seguivano le lezioni regolarmente, mentre al pomeriggio i due si trovavano per ripassare o meglio, per aiutare Inuyasha ad assimilare meglio gli argomenti che non recepiva subito. In questo modo, teneva in allenamento la mente e non doveva ridursi all’ultimo minuto a dover studiare tutto. Kagome era l’insegnante perfetta: non usava termini troppo difficili e se non avevi capito rispiegava tutto d’accapo. In quel modo Inuyasha, quando veniva interrogato, non incorrreva in brutte sorprese. I suoi voti migliorarono a vista d’occhio e gli insegnanti furono veramente contenti di lui.
All’esame di maturità, Inuyasha fece una brillante prova ma Kagome, che era più abituata di Inuyasha a studiare, portò a casa la lode.
Quando Inuyasha tornò a casa, i suoi genitori gli fecero trovare in garage il suo regalo, un’Audi A4 nuova di zecca, la macchina preferita di Inuyasha. La prima cosa che fece fu quella di uscire con Kagome. Dopotutto, era a lei che doveva quella macchina.

FINE FLASH

Ed ora erano li, su quella macchina per andare a conoscere i famigerati genitori di Inuyasha.
Quando arrivarono, Inuyasha galantemente fece scendere Kagome dall’auto e la prese per mano, conducendola in casa sua. I genitori di Inuyasha erano seduti in salotto, attendendo l’arrivo di quel miracolo vivente che aveva rimesso a nuovo il loro figliolo.
“Mamma? Papà? Siamo arrivati.”
A Kagome prese la tachicardia. Il cuore le batteva come un tamburo e il viso le si era arrossato.
“Finalmente, Inuyasha!” – a parlare fu la madre che andò immediatamente incontro alla coppia. – “Così tu sei la famosa Kagome…” – disse la donna, imbarazzando ancora di più la ragazza.
“Ehm…piacere…” – di li a poco fece il suo ingresso anche il padre di Inuyasha, una figura imponente e Kagome per guardarlo in faccia dovette alzare il viso.
“Benearrivata. Io sono Inutaisho, il padre di Inuyasha e lei è Izayoi, mia moglie. Finalmente possiamo conoscerti, Kagome. Credevamo che ti avrebbe tenuta rinchiusa da qualche parte per non farci incontrare…” – Kagome guardò Inuyasha in cerca di aiuto, richiesta che il ragazzo accolse immediatamente.
“Papà…per favore…” – il genitore sorrise alla moglie e si accomodarono sulla terrazza dove era allestito il tavolo per la cena. Inuyasha aiutò Kagome a sedersi e la cena fu servita.

“Sai Kagome…” – iniziò il signor NoTaisho. La ragazza smise di mangiare per sentire quello che avrebbe avuto da dire il padrone di casa. – “…quando Inuyasha ha portato a casa quel primo sette e mezzo in storia in quarta superiore, pensavo di morire.” – Kagome rise di gusto, imbarazzando il ragazzo.
“Già…è stato molto bravo.” – Inuyasha faceva lo gnorri. Continuava a mangiare perché sapeva benissimo com’erano andate veramente le cose.
“Per non parlare dei voti successivi e dell’esame di maturità…”
“E’ vero…è stato molto bravo.” – ammise Kagome sorridendo al suo fidanzato.
“Comunque…cambiando argomento…mi spiace che non ci siano Rin e Sesshomaru. Avrei voluto che li conoscessi.” – Sesshomaru era il fratello maggiore di Inuyasha e si sarebbe dovuto sposare a breve con Rin, la sua eterna fidanzata.
“Beh…sarà per la prossima volta…” – disse Kagome alzando le spalle. Ma in quel momento si aprì la porta di casa.
“Papà? Mamma? Siamo tornati!”
“Sesshomaru! Che sorpresa! Già di ritorno?” – chiese la madre alzandosi da tavola e andando incontro al suo primogenito.
“Già…abbiamo preso l’aereo prima ed eccoci qui.”
“Ciao Rin! Benvenuta!”
“Grazie signora…tutto bene?”
“Certo…ah, lei è Kagome, la fidanzata di Inuyasha. Kagome? Lui è Sesshomaru, mio figlio e lei è Rin.” – Kagome strinse cordialmente la mano ad entrambi.
“Piacere mio…”
Rin si sedette stancamente sulla sedia, sbuffando insoddisfatta.
“Che c’è, Rin?” – chiese il padre.
“C’è che la Takahashi è strapiena di impegni e non ce la facciamo ad organizzare tutto. Abbiamo provato a contattare altre agenzie, ma non sanno lavorare!” – ammise la ragazza distrutta. Sesshomaru le andò vicino e cercò di calmarla.
“Non ti agitare…sai che nelle tue condizioni non va bene.” – Kagome sgranò gli occhi.
“Sei…” – Rin rise, prendendo la mano di Sesshomaru.
“Aspetto un bambino, si…” – Kagome sorrise, felice per quella notizia.
“Auguri allora! Non lo sapevo!” – poi, a Inuyasha venne la folgorazione.
“Perché non glielo organizzi tu il matrimonio?” – Kagome sgranò gli occhi.
“Credimi…è meglio di no…” – disse la ragazza che aveva fatto un semplice ragionamento in meno di tre secondi. Quando era entrata in casa aveva subito addocchiato l’arredamento. Era una villa mastodontica, i mobili erano di fattura pregiata, i tessuti della stoffa migliore. Non ci voleva molto per capire che erano persone di un certo livello e che quindi i genitori pretendessero per i propri figli solo il meglio. Non ne parliamo se dovevano poi sposarsi! Kagome aveva organizzato si il matrimonio per i suoi genitori, ma era stata una cosa relativamente più semplice!
“Perché? Organizzi matrimoni Kagome?” – chiese Izayoi sinceramente stupita.
“Ecco…quello che Inuyasha voleva dire è che…” – ma Kagome fu bloccata dal suo fidanzato.
“…Kagome ha organizzato il matrimonio dei suoi genitori e ha fatto un ottimo lavoro. Ho visto alcune foto e mi ha fatto un’ottima impressione. Secondo me, potrebbe farcela…e non lo dico perché sono di parte.” – Kagome avrebbe voluto strozzare Inuyasha, come ai vecchi tempi.
“Poi facciamo i conti…” – disse la ragazza.
Rin e Sesshomaru riflettevano, incerti se affidare un evento così importante ad una persona che praticamente non conoscevano.
“E ce la faresti ad organizzare tutto entro Giugno dell’anno prossimo?” – chiese Rin di getto. Era Agosto inoltrato e Kagome era perfettamente in grado di farcela.
“Certo che ce la fa!” – rispose Inuyasha per lei, guadagnandosi un’altra occhiataccia gelida.
“Allora affare fatto…” – disse Rin, scappando in bagno con una mano sulla bocca.

Così iniziò l’avventura di Kagome. Come per i suoi genitori, fece delle domande sia a Sesshomaru che a Rin dai quali venne fuori un animo romantico, proprio come piaceva a lei.
Il tempo passava e la ragazza continuava a fare avanti e indietro da un negozio all’altro per scegliere i prodotti migliori. Ovviamente, con il budget messo a disposizione dei due futuri sposi, Kagome scelse gli atelier e i negozi di bomboniere più rinomati nel settore. Era più in giro a reclamare cataloghi e affini che non a casa con la sua famiglia.

Arrivò anche Giugno e con esso il tanto atteso matrimonio. Izayoi e Inutaisho furono molto soddisfatti del lavoro della ragazza che si sentì sollevata di un enorme peso.
Quel giorno, Rin era bellissima. La pancia la rendeva ancora più bella e Sesshomaru, nel suo abito nero, sembrava un principe.
Fu una giornata bellissima e il tempo decise di essere clemente almeno quel giorno, dato che fino al giorno prima aveva piovuto. La cerimonia fu un successo, per non parlare del banchetto e delle bomboniere.
La ragazza aveva scelto un ristorante in mezzo ad un immenso parco. Lo aveva visto per sbaglio su Internet, mentre cercava sulla rete ristoranti di lusso e si imbattè in esso. Prese appuntamento con il direttore che accettò immediatamente, conoscendo l’influenza della famiglia dello sposo.
Gli invitati erano stati sistemati in un’unica sala, punto sul quale gli sposi non transigevano. Volevano che i loro amici e i parenti fossero tutti insieme, anche perché non trovavano giusto mettere alcuni nella sala con gli sposi e altri da un’altra parte. La stanza era talmente enorme che al centro di essa vi era una piccola fontana con in mezzo la statua di una dea che versava l’acqua nel bacino sottostante tramite un’anfora. Aveva scelto orchidee bianche, rosse e lilla, il fiore preferito di Rin e le aveva fatte mettere dappertutto. I loro fiori cadevano elegantemente dai tavoli, creando una cascata di colori. Inutile dire che gli invitati rimasero piacevolmente sorpresi da quella cascata di tinte e si gustarono il matrimonio.
Ma mai come i due sposi che sorridevano entusiasti per il lavoro della ragazza di Inuyasha.

Kagome era fuori che cercava di rilassarsi, tutto quel lavoro l’aveva sfinita. Si era seduta all’ombra di un grande albero a prendersi il fresco, finchè non si sentì avvolgere in un caldo abbraccio.
“Ciao…” – disse lei sottovoce a occhi chiusi, come per non rompere quel momento magico. Il sole filtrava dai rami dell’albero e proiettava sul terreno delle strane figure.
“Ciao…” – le rispose Inuyasha per poi inondare il collo di lei con mille piccolli baci. Kagome spostò il collo per godersi a pieno quella dolce tortura, finchè il ragazzo non le girò il volto, intrappolando così le sue labbra in un bacio passionale. – “Sei stata eccezionale. Rin e Sesshomaru sono entusiasti del tuo lavoro.” – mentre le parlava, Inuyasha continuava a torturarle il collo e la ragazza era in piena estasi. Ad un certo punto sentì le spalline del vestito cadere. Si svegliò a malincuore da quel dolce tormento, ma non poteva permettere che qualcuno li vedesse in quello stato.
“Ma che sei scemo?” – chiese ridendo, rialzandosi le spalline. Inuyasha le mise il broncio.
“Cattiva…” – disse lui, fiondandosi sulle sue labbra. Kagome gli prese il viso tra le mani e rispose al bacio. Quando Inuyasha si staccò da lei, aveva uno sguardo terribilmente serio.
“Che c’è?” – chiese la ragazza, divenuta seria pure lei. Il ragazzo era evidentemente agitato, stato che raggiunse ben presto anche Kagome. Pensava fosse successo qualcosa di brutto.
“Kagome…io, si insomma…so che è presto però…se…ovviamente se sei d’accordo…non è che ti voglio obbligare…perché ci mancherebbe altro…” – Kagome lo guardava perplessa, non capendo un’acca di quello che il suo ragazzo le stava cercando di dire. “…è che…ti voglio solo dire che…che…che sono sicuro di quello che sto facendo e che…so aspettare. So aspettarti.” – precisò il ragazzo. Kagome era nel panico totale. Non aveva capito niente di quello che Inuyasha le aveva detto.
“Inuyasha…non ho capito niente…” – ammise lei in tutta sincerità. Il ragazzo abbassò le spalle demoralizzato dal fatto che la sua fidanzata non avesse capito le sue intenzioni dal discorso che si era preparato da un bel po’ di tempo. Così prese semplicemente la mano sinistra di Kagome e le infilò nell’anulare un piccolo anello, niente di sfarzoso: una semplice fedina in oro rosso e non disse nulla, sperando che in quel modo la ragazza capisse. Il discorso contorto di Inuyasha iniziò a prendere forma. Kagome sgranò gli occhi per la sorpresa, guardando alternativamente gli occhi di Inuyasha e il suo anulare sinistro. – “Inuyasha…cosa…”
“Come ti ho già detto, so aspettarti Kagome. Però te lo volevo chiedere lo stesso. Vuoi sposarmi?” – Kagome continuò a guardare alternativamente l’anello e il suo ragazzo. Ogni silenzioso secondo che passava Inuyasha si sentiva letteralmente morire.
“Inuyasha, io…si. Si! Si! Si!” – il ragazzo era andato in tilt, ma aveva capito perfettamente la risposta positiva della ragazza. La sollevò dalla sedia e la baciò e l’abbracciò.
“Ti amo Kagome!” – eslcamò lui senza indugi, guardandola negli occhi.
“Ti amo anch’io.” – si scambiarono un tenero bacio, suggellando così quella promessa.

Il matrimonio finì alle tre del mattino. Sesshomaru e Rin tornarono a casa perché la neo sposa era un po’ stanca. Mancava poco al giorno del parto e lei non doveva affaticarsi tanto. Durante l’organizzazione del matrimonio, Inuyasha e Kagome erano andati a vivere insieme ed ora stavano tornando a casa. Una volta entrati non persero ulteriore tempo e dedicarono del tempo a loro stessi. Quello che accadde poi è un’altra storia.
Rin partorì una settimana dopo, dovendo rimandare così il viaggio di nozze. Diede alla luce un bel maschietto che chiamarono Tetsu. Kagome e Inuyasha invece aspettarono un po’ prima di sposarsi. Dopotutto, avevano vent’anni e ne avevano di tempo per stare insieme.








E per tutte!
Di nuovo un grazie immenso per avermi aiutata a migliorare la storia. Alcune di voi mi hanno dato suggerimenti preziosi e spero di potervi rivedere alla prossima storia che ho in mente sui genitori di Inuyasha. Non ho ancora dato un titolo alla fic, ma parlerà della storia tra Inu no Taisho e Izayoi e di come si sono conosciuti.
Sempre vista da me.
Besitos a tutte e alla prossima!
  
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