.Chi tradisce è sempre solo, dovresti saperlo.
 
Chiudi la porta dietro di te, la stanza spoglia sembra ancora più misera di quando sei uscito.
Non che sia importante, non lo è mai stato.
Non lo è neanche in quel momento.
Ti siedi sulla sedia di legno, i gomiti sulla scrivania impolverata.
Le mani reggono la testa tuo malgrado, gli occhi scuri fissano il legno della scrivania.
Fissano la polvere spostata dai tuoi movimenti.
Fissano il legno vecchio.
Non batti le palpebre, la vista ti si fa opaca. Ti chiedi da dove venga quel tavolino, chi l’ha messo lì.
E perché.
Ma neanche questo importa, non importa assolutamente.
Vorresti alzarti, andare a dormire, riposare.
Pensare con calma a cosa è successo, a cosa fare.
Non pensare.
Vorresti davvero alzarti, battere le palpebre, almeno.
Non trovi un motivo valido per farlo.
Ti senti schifosamente debole, un sentimento così orribile e agghiacciante che ti fa soccombere al suo volere.
Precipiti, senza sapere da dove cadi e dove arriverai.
Nella tua mente nessuna direzione è più distinguibile.
Devi reagire, rimettere ordine, riacquistare il controllo, cedere non è ammesso.
Provi a ricostruire i pezzi di quella sera, i sette Potter che volavano nella notte, i sette accompagnatori.
Il cerchio dei Mangiamorte.
Hai schivato incantesimi senza sapere da chi provenivano.
Hai affatturato il ragazzo Weasley consapevolmente e senza motivo.
Hai aiutato Mangiamorte incappucciati per i quali provi solo disprezzo.
Hai visto cadere uomini, sapendo che lo schianto li avrebbe uccisi.
Ci sono stati dei morti.
Nessuno dalla tua parte.
Non sei con i Mangiamorte.
Non fai parte dell’Ordine.
Odi Voldemort.
Odi Silente, che ti ha scritto il destino come se avesse la facoltà di farlo.
Senti mancare il controllo sulla tua vita, ti sta sfuggendo di mano.
Tutto rotea troppo veloce, da troppo tempo e potrai ingannare gli altri, ma non te stesso.
Continui a muoverti, agire, fingere e recitare, in nome di un sentimento che è come il fantasma di sé stesso.
Immortale e dannato, a punirti per tutta la vita.
Per cosa non lo ricordi, ma non importa.
Hai tradito tutti così tante volte da non ricordarti più da quale parte stai.
Sei inesorabilmente intrappolato al tuo destino, una storia di cui conosci l’esito.
Sai esattamente il momento in cui morire, il come, il perché.
Anzi, perché?
PERCHE'?!
Come un gatto coi baffi tagliati sbatti contro a tutti gli spigoli dei tuoi pensieri, sballottato dal volere degli altri, trascinato da una corrente inesorabilmente troppo forte.
Quanto vorresti poterle resistere.
Quanto vorresti poter annegare.