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Autore: SeeD_of_the_Moon    18/08/2015    1 recensioni
Le belve bramano il sangue umano, e si nascondono sotto maschere umane...è pura follia, giusto?
Genere: Avventura, Thriller, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Ithil sapeva che non era finita. Sapeva che ogni passo che faceva, ogni scalino che superava lo avvicinava di più alla fine, e lo spingeva sempre più a rischiare la sua vita. Senza rendersene conto, tornò ai ricordi di quando aveva cercato di suicidarsi, a quando Atan lo aveva aiutato, a come quei due ragazzini insieme erano cresciuti…ed erano arrivati al punto di non ritorno. Ormai erano nemici, ed entrambi lo sapevano.
Fu più un colpo di fortuna che altro. Ithil avvertì un passo su uno scalino e si voltò. Evitò per un soffio il palmo di una mano, che sembrava più essere un martello. Il suo avversario si voltò, lanciandosi contro di lui con ferocia. Anche se solo per un attimo, durante quell’attacco Ithil la vide. Vide quella maschera. La maschera di un teschio. Non l’avrebbe mai dimenticata, era la maschera che nascondeva il volto dell’assassino di Ast. Davanti a lui, stava il carnefice del suo maestro, di suo padre. Ithil sciolse i lunghi capelli ramati e portò una ciocca davanti agli occhi. Forse per paura, forse per incapacità di controllare la sua furia. L’uomo comunque, non si fece scrupoli. Sparì di nuovo, e riapparve davanti all’ex Hunter, piantandogli un pugno nello stomaco. Ithil venne lanciato indietro. Si rialzò, e si gettò al contrattacco. Ma quell’uomo continuava a sparire e riapparire. Non riusciva a seguirlo con gli occhi, tuttavia, l’istinto bestiale dentro di se gli permise di cavarsela, schivando i colpi mortali, rimanendo tuttavia gravemente conciato. L’uomo gli tirò un calcio in faccia, scaraventandolo contro una colonna. Ithil questa volta non ebbe il tempo di rialzarsi. L’uomo apparve davanti a lui, portò le mani indietro per poi spingerle avanti, sferrando due pugni contemporaneamente ai polmoni del rivoluzionario. Vomitò sangue. Persino la colonna dietro di lui tremò e si crepò. L’uomo, dopo qualche istante si voltò. Fece un passo, ma un proiettile gli trapassò un polpaccio. Non emise un suono, se non una sorta di lamento trattenuto. Strinse la gamba. Si girò verso l’uomo che era convinto di aver ucciso. Com’era possibile? Come..come poteva reggersi in piedi? Ne era sicuro, aveva distrutto i suoi polmoni…allora perché?
“Non mi dire che – Ithil prese un attimo di respiro – ci sei rimasto male..”
L’uomo lo fissava da dietro la maschera, incredulo.
“Vedi…tu mi hai già ucciso una volta, probabilmente non te lo ricordi..ma quella volta hai ucciso anche una persona molto importante per me. E vedi…mi hai portato alla memoria ricordi spiacevoli”
Una voce roca usci da quella maschera. L’uomo tentava di rimanere calmo ma era terrorizzato“tu…come puoi essere vivo??”
“Ognuno ha i propri segreti…sai, hai appena fallito per la seconda volta nell’uccidermi…ma non preoccuparti.” Ithil gli puntò la pistola addosso “io non farò lo stesso errore.”
L’uomo continuò a combattere muovendosi ancora ad una velocità pazzesca, ma assai minore di quella precedente a causa del proiettile. E quella velocità…era abbastanza per Ithil da poter essere seguita. L’uomo mascherato tentò con un nuovo attacco, questa volta mirato alla spalla del rivoluzionario. Fallì. Ithil gli sparò all’altra gamba. L’uomo rimase in ginocchio. Con un calcio, Ithil lo buttò a terra. Gli pestò le braccia in modo da immobilizzarlo. Un proiettile al cuore. L’uomo cessò di muoversi. Uno alla testa, per essere sicuro che fosse morto. L’uomo, prima di esalare l’ultimo respiro, sussurrò: “Mamma, sono debole..perdonami”
Tuttavia…Ithil non riuscì a trattenere quel feroce e bestiale istinto dentro di se. Gli scaricò un intero caricatore addosso. Andò ben oltre la soglia per assicurarsi che fosse morto.
Dopo aver massacrato di proiettili quel cadavere. Ithil, per un istante, sorrise. Tornò serio. “Maestro…finalmente ho vendicato la tua morte. Spero che tu stia bene ora. Requiescat in pace.”
Quello fu il primo istante, in cui Ithil mostrò chiari segni di squilibrio.
Entrò più in profondità nella villa.
   
 
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