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Autore: Letizia25    19/08/2015    3 recensioni
Luke è un diciottenne con la testa sulle spalle e con un sorriso che fa battere troppi cuori. Un sorriso che tuttavia dedica solo a Vanessa, la sua ragazza.
Vanessa va all’università, lavora la sera in discoteca e ha occhi solo per il suo ragazzo – e per Michael, suo fratello minore.
Il problema è che lei non ha mai notato gli occhi scuri di Calum su di lei.
Calum che, oltre ad avere una passione per il calcio, ne ha una più grande proprio per la ragazza del suo migliore amico.
Tutto questo non fa che aumentare la gelosia di Letizia, persa per Calum da tutta una vita. O almeno così pare.
Perché gli occhi di Michael passano spesso su di lei, anche se lui non vuole ammetterlo.
Stesso ragazzo che, grazie ad Ashton, ha trovato lavoro insieme alla sorella.
Ashton è il fratello di Letizia. Ed è pure il migliore amico di Charlotte, la ragazza rossa meglio conosciuta come Charlie.
Charlie è amica dei fratelli Irwin da una vita. Ma se tra lei ed Ashton non ci fosse solo amicizia?
*
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=7vmlUcTkoPY
*
Storia a quattro mani con Nanek
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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12 . Capire
 
 
 

Quella mattina, Vanessa è sicura di essere nuovamente felice.
Un sole timido si fa vedere, le prime luci del mattino che entrano dalla finestra di camera sua silenziose, leggere, senza disturbare il sonno del ragazzo accanto a lei.
Vanessa sorride, stringendosi ancora un po’ a lui, riportando il braccio al caldo, sotto le coperte, sfiorando appena la pelle di lui.
Lo guarda dormire, gli occhi chiusi, la bocca socchiusa, il naso schiacciato un po’ dal cuscino, i capelli scompigliati, le guance un po’ arrossate: Luke che dorme è sempre la cosa più bella da ammirare, lei lo ha sempre pensato.
Quella notte, lui si è fermato da lei, l’ha aspettata fuori dalla discoteca, come sempre, l’ha aspettata e per tutto il viaggio di ritorno non hanno smesso di stare vicini, non hanno smesso di baciarsi, di cercarsi, sempre con più impazienza, fino all’arrivo a casa Irwin-Clifford.
Hanno esitato, dato che era notte fonda, hanno esitato, ma la voglia e la passione ha preso il sopravvento di entrambi: troppo tempo senza baciarsi, troppo tempo senza sfiorare le loro pelli, troppo tempo dall’ultima volta che si sono amati completamente.
Hanno tentato davvero di non disturbare nessuno, hanno tentato di non sprecare neanche un secondo, hanno tentato di riprendersi quel tempo perso, quel tempo passato troppo distanti, troppo lontani.
Ed, ora, sono lì, su quel letto troppo piccolo per stare comodi in due, con i loro corpi nudi avvolti dalle coperte, con i piedi intrecciati.
Luke ancora perso nei suoi sogni, Vanessa al suo fianco a fissarlo, ad ammirarlo, mentre con la mano va a giocare con il suo viso, accarezzandolo, sfiorandolo appena, spostandogli i capelli, passando il contorno delle sue sopracciglia.
È un momento, prima che un occhio si apra appena, seguito pure dall’altro e da un lieve lamento, un lamento da parte di chi non ha proprio intenzione di svegliarsi.
La ragazza sorride divertita, avvicinando le labbra alle guance di lui, baciandolo piano, sentendosi accarezzare da dietro la schiena: la mano di Luke che, prontamente, la spinge verso di lui, verso il suo petto, unendo i loro corpi, sentendo le loro intimità sfiorarsi, sentendo brividi lungo la spina dorsale.
«Buongiorno» sussurra lei, interrotta dalle labbra di Luke che si posano sulle sue.
Le mani della ragazza che gli prendono il viso, mentre lui la bacia con trasporto, accarezzandole i fianchi scoperti, facendole quasi il solletico in quei suoi punti deboli, lasciando che quell’atmosfera si ricrei piano, un po’ alla volta, cogliendola alla sprovvista.
«Fingevi di dormire?»
«Sono sveglio da un po’ in effetti»
«Ah, davvero?»
«Da quando qualcuno ha cominciato a toccarmi i capelli»
E Vanessa ridacchia appena.
Ma non possono continuare a lungo, dato che la porta della camera viene spalancata bruscamente, facendoli sobbalzare dallo spavento, facendoli nascondere alla meglio.
«Chi cazzo è?!» sbraita lei, mentre Luke ride divertito.
«Mi irritate già di prima mattina, cazzo. Non avete scopato abbastanza sta notte?!»
La voce di Michael è più che riconoscibile, Vanessa mostra gli occhi dalla coperta, lo fissa e potrebbe scommettere che nello sguardo del fratello c’è qualcosa che non va.
«Sei qui per assistere o…?»
«Ma che schifo!»
«E allora emigra, siamo indaffarati se non si fosse capito» ma a quelle parole Michael non si allontana, resta lì, imbambolato alla porta, sospira rumorosamente e fissa i suoi piedi, come se stesse prendendo tempo, come se stesse cercando le parole più opportune.
Vanessa inarca il sopracciglio, Luke sbuca con la testa da sotto le coperte, scrutando la scena.
Passa il suo sguardo da Vanessa, confusa e pure ancora assonnata, a Michael, non intenzionato ad alzare lo sguardo.
Quest’ultimo sospira, prima di mordersi appena l’unghia dal nervoso e lasciar scivolare quelle parole.
«Devo parlarti… di una cosa. Ti aspetto giù.» e se ne va più veloce della luce, senza aspettare risposta, senza pensare che, forse, la sorella non ha tutta sta voglia di parlare di prima mattina, dando per scontato tutto.
Vanessa sbuffa, sentendo Luke baciarle la guancia.
«Vai, su. Io ti aspetto qui.»
*
Forse, interpellare sua sorella non è stata una grande idea, pensa Michael, disteso sul divano, le mani dietro la testa, lo sguardo verso il soffitto.
In fin dei conti, lui, non chiede mai consigli a sua sorella, anche perché lei fa sempre scelte inutili, sbagliate e da tipica ragazzetta che crede all’amore.
Lui, Hemmings, non l’avrebbe mai perdonato, ad essere sincero.
Quel coglione patentato ha solo fatto soffrire sua sorella e, per cosa, poi?
Per uno stupidissimo bacio con Hood?
Quando era più che fatta e ubriaca?
No, lui, Hemmings lo prenderebbe volentieri a calci nel culo per quello che ha fatto passare a Vanessa, lui non si scorda tutti quei pianti, non si scorda nulla di quella sofferenza, non dimentica e, sentendoli scopare allegramente per tutta la notte, si chiede cos’abbia Vanessa al posto del cervello.
Segatura, forse, ma sicuramente non un cervello, dare una seconda possibilità a quel coglione, ma perché deve essere sempre così buona e stupida?
Non la capirà mai, sua sorella, non capirà mai come può essere così innamorata persa di un deficiente del genere.
Sospira, sentendo i passi di lei scendere le scale, per poi comparire davanti ai suoi occhi con i pantaloni del pigiama e una felpa troppo grande per essere la sua.
Alza gli occhi al cielo, intuendo di chi possa essere, per poi sospirare, mentre lei prende posto nell’altro divano.
Restano in silenzio per un po’, non si guardano neanche negli occhi, si crea tensione tra di loro, tensione che è lui a dover rompere, dato che è lui ad aver bisogno di lei e non viceversa.
Si mette a sedere.
«Ammetto di avere un problema»
E quella confessione fa inarcare il sopracciglio a Vanessa: giusto il tempo di rielaborare quella confessione, prima di lasciar scivolare una risatina che irrita il fratello.
Si blocca subito, notando nello sguardo di lui un qualcosa di preoccupante, come se Michael fosse davvero un libro aperto per lei, in quel momento, come se fosse successo davvero qualcosa di grave che pervade il verde dei suoi occhi.
«Sto seria, lo giuro» si mette la mano sul cuore, incitandolo a continuare.
Il ragazzo si gratta la testa, prende respiri fin troppo profondi, non sa come esprimere al meglio quei pensieri che rimbombano nella mente, non sa quale sia la via più semplice: dire tutto di getto o girarci attorno prima di arrivare al sodo.
Prova vergogna, lo deve ammettere almeno a se stesso.
Prova vergogna perché… lui con Vanessa non parla mai di queste cose.
Eppure, sa benissimo che è lei l’unica persona in grado di poterlo aiutare, è l’unica persona di cui si fida ciecamente, è l’unica persona che non andrà a sbandierare ai quattro venti quel segreto che lo logora da dentro.
«Non so come dirtelo» confessa, abbassando lo sguardo sui propri piedi «Non è facile»
Vanessa annuisce, restando in silenzio.
«Che mi consigli?» domanda lui.
Lei sospira.
«Fa così male dirlo di getto?»
«Diciamo che non è da me dire certe cose»
«Ahia. È qualcosa di davvero serio, allora»
«Già.»
Ancora silenzio.
Ancora sguardi codardi.
Nessuno dei due osa guardare l’altro.
«Non so come aiutarti, però, se stai in silenzio»
«Lo so»
E lo scambio di battute finisce ancora.
Vanessa, però, non ha così tanta pazienza, dato che è mattina, è stanca e Luke è di sopra ad aspettarla.
Le dispiace lasciarlo lì da solo, senza poter neanche uscire da camera sua, dato che Michael sembra voler essere invisibile quel giorno.
Sospira, cercando di non sembrare la sorella stronza, dato che suo fratello si sta confidando con lei per la prima volta, dato che si sta aprendo un po’ senza neanche suggerirle una sigaretta.
E Michael fuma sempre quando è nervoso.
Le sigarette sono sacre, sono un modo per calmarlo.
Ma non le ha ancora nominate, come se quel segreto non avesse rimedio, neanche con un pacchetto intero di sigarette.
«Facciamo il gioco delle domande? Io ti faccio domande e tu rispondi?» propone lei, rendendosi conto solo dopo dell’assurdità della sua proposta.
Ma Michael annuisce, inerme a tutto.
«Chi è coinvolto?»
Già questa prima domanda lo mette in crisi.
«Io»
«Solo tu?»
«Letizia e Calum»
«Oh, cazzo. Avete fatto una cosa a tre ed è incinta?!»
Michael diventa di mille colori.
«Ma cosa stai dicendo?! Sei una cretina»
«Sei tu che non parli! Mi fai preoccupare!»
«Non abbiamo fatto una cosa a tre, Letizia non è incinta e smettila di fare supposizioni degne di una stupida»
«La simpatia, Michael Clifford» sbuffa, mentre lui trova il coraggio di guardarla.
«Scusa» sussurra, mentre Vanessa resta basita.
Michael che si scusa?
La faccenda è più grave del previsto.
«Okay, allora, che succede tra Calum e Letizia?»
«Lei è innamorata di lui, da sempre. Credo non sia una novità da sentire, e lui… beh, lo sai, no? lui invece è innamorato di te»
«Sì, ma… credevo avessimo risolto la questione…»
«Non è solo questo»
«Hai picchiato Calum pure tu?»
«No»
«È successo qualcosa con Letizia?»
Esitazione.
«Sì.»
«Quando?»
«Ancora alla festa»
Pausa.
Silenzio.
Vanessa ricorda poco, niente, di quella sera.
«Voi due… avete…» e lei ha paura a ipotizzare cose troppo surreali.
Michael e Letizia, ma non si odiano loro due?
Non sono peggio di cane e gatto?
«Abbiamo fatto sesso, quella sera»
E la bomba è sganciata.
Vanessa non osa fare commenti, resta in attesa, in silenzio.
Guarda Michael passare lo sguardo su ogni cosa tranne che su di lei.
Lo guarda mordersi un’unghia o passarsi la mano tra i capelli.
Non sa neanche lui cosa dire, non sa neanche lui come gestire quella conversazione.
Sospira a fondo, il ragazzo, prima che sua sorella porga quella domanda.
«Non è stato solo sesso, giusto?»
A volte si chiede come possa una come lei passare dall’essere la sorella più irritante al mondo, all’unica persona in grado di essere gentile e di capire pure uno come lui.
«Ho… confessato al vuoto di amarla»
«Che vuol dire?»
«Che lei se n’era andata e… mi è uscita questa confessione»
«Okay.»
Michael la guarda.
«Sai dire solo questo?»
«Cosa vuoi sentirti dire?»
«Qualcosa di più sensato di un “okay”»
Vanessa sorride.
Ci pensa un momento.
«Beh, forse, dovresti dirlo a lei di amarla, non al muro»
«A che scopo?»
Lei spalanca gli occhi.
«Come a che scopo? Non ti va di stare con lei? Di solito si vuole stare insieme a chi si ama»
«Non credo che lei sia… presa male come me»
«Calum?»
Lui annuisce.
«Però… non fare niente non la convincerà chi è quello giusto»
«Che intendi?»
«Intendo che… una canzone cantata e dedicata a lei, forse, fa capire molte cose, piuttosto che il silenzio»
Lui alza gli occhi al cielo.
«Luke ti ha cantato una canzone? È per questo che ora siete tornati insieme?»
«Non è solo la canzone, Michael. Io amo lui e lui ama me. Certi sbagli si riparano»
«Non credo che Letizia provi lo stesso per me»
«E come fai a dirlo se… se non lo dimostri almeno un po’?»
«Fatica inutile»
Sta volta ad alzare gli occhi al cielo è Vanessa.
In quell’istante, però, la figura di Luke si fa vedere ai suoi occhi.
Sorride, gli occhi ancora un po’ assonnati, la maglietta a maniche corte e i jeans indossati.
Saluta entrambi, prima di proporre a Vanessa di andare a fare colazione al bar.
Michael lo fulmina con lo sguardo, dato che lui starebbe parlando con sua sorella.
Ma la bionda non se lo fa ripetere due volte, dato che Michael sembra voler, come sempre, ragionare di testa sua senza dar retta a nessuno.
«Andiamo a cambiarci e usciamo, allora» gli salta incontro, lasciandogli un bacio a fior di labbra, mentre Michael sbuffa, pieno di dubbi e con altri mille pensieri nuovi in testa.
Vanessa sale le scale velocemente, mentre Luke aspetta, esita un po’, passandosi la mano tra i capelli.
«Che hai da guadare, Hemmings?» chiede bruscamente Michael.
L’altro sospira.
«Io… volevo solo dirti che…»
«Entro domani, Hemmings»
«Certe ragazze non aspettano altro che fare sesso tanto per… per darla via, diciamo così»
«Origli, adesso? Complimenti»
«Credo che Letizia sia venuta a letto con te perché spinta da qualcos’altro, non solo per puro piacere fisico. Volevo solo dirti questo.»
Parole che Michael incassa.
Parole che, sinceramente, non se le aspettava.
Non si aspettava una simile confessione da parte di Luke, non si aspettava un consiglio da parte sua.
Si volta, nella sua direzione, come intenzionato a chiedergli qualcosa.
Ma Luke è già su per le scale, troppo preso ad andare da Vanessa.
Michael è senza parole.
Forse, quel coglione di Hemmings, ha ragione.
Forse, in quelle parole c’è del senso.
Forse, Michael deve solo fare la cosa giusta.
Forse, Michael gli darà ascolto.
Chi l’avrebbe mai detto?
Michael che ascolta i consigli di Luke Hemmings.
Il mondo sta andando a puttane.
 
Quella sera il vento invernale soffia più forte del solito, e Letizia ringrazia il cielo di essere al caldo, con una copertina leggera a coprire le sue gambe e quelle di Calum, con una tazza di cioccolata calda tra le mani e con i pop corn caldi e appena fatti. Sono seduti nel soggiorno della casa del moro e non hanno fatto altro che parlare, ridere e scherzare quel giorno, come non succedeva da parecchio. 
Dopo quel loro incontro sulla spiaggia avvenuto ormai parecchie settimane prima, hanno avuto bisogno di un po' di tempo per capire che cosa volessero davvero, per digerire tutto quel che era successo tra di loro e per mettere in ordine testa e cuore. È stato difficile, per entrambi. Per Calum che ha avuto paura di commettere altri passi falsi, perché non voleva – e tutt’ora non vuole – far star ancora male la sua migliore amica. E per Letizia, che alla fine ha rinunciato con il cuore tranquillo e senza ripensamenti o rimorsi ai suoi sentimenti per il moro, che con il passare del tempo si sono tramutati in un'amicizia ancora più forte e salda verso quel ragazzo che ormai considera come la sua seconda famiglia.
E poi, un giorno di quasi tre settimane prima, in cui a casa Irwin-Clifford non c'era nessuno a parte la mora, Calum si era presentato con un barattolo di Nutella in una mano e un vecchio album fotografico nell'altra. 
Si erano guardati a lungo, con quegli occhi così simili e che ormai mostravano lo stesso sentimento.
«Come ai vecchi tempi?» aveva detto lui alla fine, spezzando quel silenzio che nessuno dei due avrebbe potuto reggere oltre e facendo sorridere la mora, che «Come ai vecchi tempi.» aveva ripetuto con il sorriso facendo entrare il suo migliore amico. 
E sorride, Letizia, al ricordo. Sorride perché aveva creduto che tutto fosse andato perduto. E invece adesso ringrazia il cielo per quell’immenso regalo che le ha fatto e di cui avrà cura per sempre.
E sorride ancora, Letizia, quando Calum le strizza un occhio e le lancia addosso una manciata di pop corn, facendola ridere di gusto. E «Sei un bambino, Hood. Lo dirò finchè campo.» commenta divertita, ripulendo alla meglio il piccolo disastro che ha combinato il moro.
«Però devi ammettere che a questo bambino vuoi bene, e neppure poco.» ribatte quest’ultimo, sorridendo ancora e avvicinandosi alla mora con i suoi occhioni da cucciolo, a cui la ragazza non riesce a resistere, e sorride ancora, mentre il cuore le esplode nel petto per quella felicità che solo Calum riesce a far nascere dentro di lei, con anche il gesto più semplice.
E capisce, Letizia. Capisce di aver fatto la scelta giusta nel dire addio ai suoi sentimenti per il moro. Capisce che non aveva più senso camminare su un sentiero a senso unico, perché lui non sarebbe mai arrivato. Capisce che è questo che, alla fine, ha sempre voluto con quel moro di cui non potrebbe mai fare a meno: un’amicizia bellissima e profonda, che cresce e migliora con gli sbagli.
Perché sul serio, tutto è cambiato tra di loro. La complicità che avevano prima non solo è tornata, ma è pure aumentata. Si capiscono con una semplice occhiata, non hanno bisogno di troppe parole o di troppi gesti per dimostrarsi tutto quell’immenso affetto che li lega. Si completano in un modo unico e indescrivibile, come nessun’altra persona sulla faccia della Terra potrebbe fare con il proprio migliore amico o amica. E sono felici, Calum e Letizia, che tutto alla fine sia andato nel migliore dei modi tra loro due. Perché entrambi sanno che non sarebbero mai stati gli stessi senza l’altro vicino, nella propria vita.
«Sì, ti voglio davvero troppo bene, stupida scimmietta.» concorda la mora, sorridendo lievemente e passando una mano tra quei capelli scuri così morbidi e scompigliati. Lui le fa la linguaccia e si accoccola sulle gambe della ragazza, in modo da poterla osservare negli occhi anche stando sdraiato – e pure comodo.
E pensa, Calum. Pensa a come sarebbero andate le cose se lui non avesse deciso di presentarsi a casa della mora qualche settimana prima. Pensa che adesso non starebbe così bene. Pensa che almeno per Letizia doveva pur combattere – perché per Luke ancora non sa che cosa fare, come agire, pur di farsi perdonare, pur di riavere nella sua vita il suo migliore amico. Ed è davvero felice di come siano andate le cose. Certo, ancora gli dispiace da morire per averla fatta stare così male senza rendersene conto. Però alla fine lei gli ha assicurato che è passata e che adesso non ci sono più problemi. Ma Calum non ne è tanto sicuro. Perché, a scuola, lui le vede le occhiate furtive e profonde che Michael e Letizia si lanciano a mensa, cercando di non farsi vedere dall’altro. Ed è proprio a quell’argomento che Calum ha intenzione di arrivare quel pomeriggio.
Intanto Letizia si è persa un po’ nei suoi pensieri, mentre gioca distrattamente con i capelli scuri del ragazzo e mentre scorre sulla home di Facebook dal telefono. E fa per mostrare uno stato buffissimo di una sua compagna di corso, quando una foto della sera precedente, una foto che non aveva visto, non le salta agli occhi, facendola ribollire di una rabbia cieca, una rabbia sorda che non riesce – o non vuole – spiegarsi.
Non quando quella piovra di Celine Miller è attaccata a Michael Clifford con i suoi fottutissimi e schifosissimi tentacoli; bionda, occhi azzurri, due tette che sembrano dirigibili, labbra perennemente rosse e trucco così volgare e pesante da far venire il mal di stomaco persino a Calum, che lui per le ragazze – Vanessa compresa – ha davvero buon gusto. E pure questo, per Letizia, è sempre stato un motivo di sofferenza, una sofferenza che tuttavia – grazie al cielo – adesso non c’è proprio più.
«Quanto odio la Miller!» esclama ad un tratto, scagliando il telefono sulla parte del divano libera a causa della rabbia, tirando così Calum fuori dai suoi penserei e facendolo sorridere.
«Che ha fatto questa volta?» le chiede divertito, mettendosi seduto davanti a lei e prendendo un altro sorso di cioccolata calda che lo fa rabbrividire un pochino.
Letizia sbuffa e si passa nervosamente una mano tra i luoghi capelli scuri, sciolti una buona volta, e guarda il suo amico negli occhi, con uno sguardo così furente che lui non le aveva mai visto prima addosso. «Quella ragazza è un'oca di prim'ordine, una stupida patentata e...»
«…Sempre accollata a Michael.» finisce lui, con il sorriso sulle labbra, facendo zittire la sua amica tutt’ad un tratto per la sorpresa. Perché – Calum n’è sicuro – lei non avrebbe mai voluto arrivare a questo punto.
«E adesso cosa c’entra Michael?» chiede la ragazza, infatti, sedendosi meglio sul divano e mordendosi violentemente il labbro inferiore per cercare di calmare il moto di quella strana rabbia che sente. E per questo, inizia pure a giocare nervosamente con l’angolo del cuscino, abbassando di proposito lo sguardo. Perché sa, Letizia, che se dovesse guardare Calum negli occhi, non si sentirebbe più tranquilla come lo è adesso. O almeno così crede.
Calum scuote la testa, divertito, che tanto conosce Letizia meglio di se stesso, e le si avvicina furtivo, fino ad abbracciarla forte e a posare il mento su quei lunghi capelli scuri, per passarci le dita attraverso, cercando di calmare la ragazza che sente respirare profondamente e a scatti, come fa ogni volta che è nervosa.
«Io ti conosco bene, Leti.» inizia a parlare, e la mora ha paura di sentire dove andrà a parare, perché non è sicura di quello che sta vivendo in quell’ultimo periodo, non è sicura di niente, e le piacerebbe tanto non aver niente a cui dover pensare.
«E allora?» domanda, infatti, con tono un po’ duro, troppo acido per com’è lei di solito. E questo riesce solo a confermare ancora di più a Calum quel che pensa da quando la sua amica ha fatto quell’osservazione.
«E allora so che non è normale che tu ti agiti tanto per Michael.»
E Letizia, a quelle parole, si irrigidisce, perché non sarebbe mai voluta arrivare a toccare quel tasto, l’unica incognita di cui non è sicura di voler trovare una soluzione. O almeno, non ancora, non con tutte quelle idee così confuse che si ritrova. E vorrebbe tanto che tutto fosse più semplice, almeno una volta. Ma sa anche che è impossibile chiedere la Luna e che deve accontentarsi e deve capire davvero quel che ha dentro.
Calum lo sente quel movimento brusco ed impercettibile del corpo dell’amica. E sorride di nuovo, quando Letizia sospira rumorosamente e si passa una mano sugli occhi stanchi.
«Hai voglia di parlarmene un po’?» le chiede, allora, sicuro che forse alla sua amica basti solo buttar fuori quel che ha dentro la testa per poter vedere le cose in modo più chiaro. Spera solo che lei lo ascolti.
Ma Letizia, a quelle parole, non sa davvero che cosa fare. Insomma, sì, potrebbe anche parlarne, ma a che servirebbe? Tanto le sue paure e i suoi dubbi restano ancora lì, ad intasarle la testa ed il cuore, rendendola quella ragazza insicura che non è mai stata e che Calum non riconosce, non quando ha sempre avuto a che fare con la parte combattiva e forte di Letizia.
Solo che la ragazza non risponde, e Calum non ha proprio idea di come farla ragionare. Almeno che…
«Ti facevo meno codarda di così…» commenta, appunto, sapendo di toccare un punto debole.
Ma, con sua sorpresa, Letizia non ribatte. Resta nel suo silenzio e lo guarda, lo guarda a lungo con i suoi occhi color del cioccolato che mostrano molto più di quanto lei vorrebbe ammettere. Tuttavia, Calum non si accontenta di capirla solo con gli occhi. Vuole aiutare Letizia ad ammettere quello che sente dentro. Perché sa che alla fine il problema è tutto lì: lei non ammetterà mai niente di quello che riguarda Michael.
La ragazza si alza dal divano, sempre in silenzio, lasciando solo il suo amico basito, per avvicinarsi alla finestra e osservare distrattamente il paesaggio che vede, la città illuminata dalle luci delle case, dai lampioni, dalle vetrine dei negozi. Osserva il paesaggio e cerca un qualcosa che di preciso non sa neppure cosa sia.
«Leti, io… Io voglio solo aiutarti. Non… Non avere paura, ok? Sai che ci sono per te.» le dice Calum, alzandosi a sua volta e andandole vicino, perché adesso sta seriamente iniziando a preoccuparsi per lei. E si maledice, perché forse quell’argomento avrebbe fatto meglio a non toccarlo proprio per niente.
«Io non sono una codarda.» risponde ad un tratto Letizia, mossa da un qualcosa che sente ruggirle dentro al petto, quasi fosse una fiamma viva di vita propria che guida ogni sua singola azione.
«Solo… Ho paura, Cal.» prosegue voltandosi verso il suo migliore amico. «E tu sai bene che le due cose per me sono molto differenti.»
L’altro si ritrova ad annuire impercettibilmente e le si avvicina ancora, prendendole la mano tra le sue. Ed è quel gesto di conforto, di amicizia, che spinge Letizia a liberarsi di quel peso che sente dentro da giorni e che non fa che rendere ogni singola cosa più difficile di quanto in realtà non sia.
«Io… Cazzo, non so che diamine devo pensare! O che cosa diavolo devo fare! Lui… Lui è un’incognita, Calum. E io non riesco a capire quel che provo. Insomma, abbiamo fatto sesso alla festa e–»
«Cosa avete fatto voi?!» esclama il moro, completamente preso alla sprovvista dalla rivelazione della mora, che solo in quel momento si rende conto di quel che ha appena affermato. Ed è un attimo, e il suo viso diventa completamente rosso per l’imbarazzo.
«Dio… Perché non me ne sto mai zitta?» domanda più a se stessa allontanandosi dall’altro, che ancora la guarda con un misto di sorpresa e di felicità insieme. Perché, andiamo, che Michael e Letizia siano il giorno e la notte fatti persona lo sapevano tutti. Solo che quella rivelazione cambia tutto. E allora, Calum capisce molto più di quel che è stato detto. Solo che deve essere Letizia a dirglielo, deve far capire a lei, la diretta interessata, come stanno davvero le cose dentro al suo cuore e – forse – pure dentro a quello di Michael.
«C’è un però… Vero?»
Letizia annuisce e sospira affranta. Ormai quella storia la può anche finire, tanto non ha niente da perdere.
«Lui… Io… Ero arrabbiata… Con te.» e qui fa subito alzare gli occhi a Calum, che non riesce a capire. «Ti avevo visto andare in camera di Vanessa… Ero… Ero gelosa… Lui ha visto me e ha visto pure te… E… Cazzo Calum, io non volevo pensare a te e Vanessa insieme… E lui… Mi ha aiutata a non pensare…»
E dopo quelle poche parole cala il silenzio. Un silenzio in cui Letizia si sta dando della deficiente per aver ammesso tutto così, di getto, proprio alla causa – o forse no – di tutto quel casino tra lei e Michael. Un silenzio in cui invece Calum riesce a collegare i vari tasselli, riesce a collegare le esitazioni nel tono della voce della mora, il modo in cui gli occhi le si illuminano quando parla di Michael. E il bello è che forse lei neppure si accorge dell’effetto che quel ragazzo ha su di lei.
E sorride ancora, Calum, a causa di quella storia di cui si ritrova ad essere partecipe in un modo o nell’altro e per cui è felice di aver giocato un ruolo decisivo, anche se pur inconsapevolmente, almeno fino a quel pomeriggio. Si avvicina alla sua amica con calma, e la abbraccia delicatamente, sapendo che così facendo, lei si calmerà almeno un poco, e riuscirà ad arrivare alla conclusione da sola. E a Calum non dà fastidio quello che ha fatto la mora, proprio per niente. Perché la capisce. Perché sa che, se fosse stato nella sua situazione, avrebbe potuto benissimo fare qualcosa di peggio. La capisce, Letizia, e non la rimprovera minimamente di essersi… Beh, quello deve dirlo lei.
E Letizia sospira, cullata da quelle braccia forti, da quel ragazzo che riesce a capirla meglio di chiunque altro anche in quella situazione completamente atipica. Si calma, prende un respiro, e vede se in fondo al suo cuore riesce a trovare quel coraggio che le manca per tirar fuori quella cosa che tanto la logora, che tanto la fa andare in paranoia. Deve sfogarsi, in qualche modo. E ormai non si preoccupa più di quel che potrebbe pensare il moro, perché se non l’ha sgridata prima, non vede perché dovrebbe sgridarla adesso.
«E la cosa che più mi spaventa, Calum, è che quello che abbiamo fatto noi non era solo sesso… Perché, cazzo, io non stavo minimamente pensando a te! Io pensavo a lui, a Michael! Capisci? Pensavo a Michael, ed era… Era tutto fottutamente perfetto…»
E qui si zittisce. Ed è qui che lei si rende conto di una cosa. Di quella cosa che aveva sempre avuto dentro ma a cui non aveva mai prestato particolare interesse, o a cui non aveva voluto spontaneamente dare peso, perché sarebbe stato troppo strano per lei, per lui, Michael, per entrambi. Non ci ha pensato troppo su, non ha voluto capire  Ha preferito chiudere la mente ed il cuore e continuare ad insistere con il suo amore per Calum anche se non le avrebbe mai dato niente. Eppure… Quel sentimento è maturato nonostante tutto, ha preso campo lentamente dentro di lei, scombussolando ogni cosa.
«Oh no.» si ritrova a sussurrare, staccandosi lentamente da Calum, che le bacia la fronte. Perché è felice, lui: la sua amica ha finalmente capito, e lui giura che non potrebbe essere più felice di così, perché sa che Michael non la tratterebbe mai male. Le vuole troppo bene per farlo. Calum lo vede, questo, lo vede negli occhi verdi di quel ragazzo che osserva sempre Letizia come il tesoro più bello e più prezioso di tutti.
E invece lei ancora non riesce a crederci. Non riesce a capire di aver appena trovato la soluzione al suo dubbio, alla sua incognita. Lei…
«Sono innamorata di Michael.» sussurra, ancora totalmente incredula.
Calum, semplicemente, annuisce a quelle parole con un sorriso lieve sulle labbra.
E pure Letizia si ritrova a sorridere, mentre sente gli occhi diventarle un po’ più lucidi.
Ha capito. Ha capito sul serio. Ha capito che forse non c’è più da avere paura. Ha capito che amare Michael va bene. E il cuore, adesso, le scoppia nel petto a causa di una strana felicità, a causa di uno strano senso di leggerezza che proprio non riesce a spiegarsi. E non riesce neppure a spiegarsi perché nella sua testa continui a martellarle un solo ed unico pensiero: amo Michael, e non voglio lasciarlo andare.






Nati
Letizia ancora all'Elba e pure Vane è in vacanza ;). Dai dai, che tutti ci meritiamo un po' di sano relax :3
Ma parlando della storia, QUANTE COSINE SUCCEDONO o.O
Michael che parla con Vane di Leti (qui casca il mondo) e che ascolta pure Luke. Addio, insomma, ahahah corriamo ai ripari :P ;)
Leti e Cal (amori *^*) invece hanno fatto pace, tatini *^*. E, beh, il moro ha capito già da un pezzo che cosa stesse succedendo tra la più piccola del gruppo ed il ragazzo dai capelli arcobaleno, deheheh.
Bravi bravi i nostri bambini u.u
Dai dai, fateci sapere quel che ne pensate, sapete quanto ci teniamo! Vi aspettiamo! <3
E... Anche per oggi noi finiamo qui ;).
Grazie come sempre per ogni cosa, sul serio, siete meravigliosi! <3 <3 <3
Ci sentiamo presto! Un bacione grandissimo, Nati
   
 
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