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Autore: Strawberry_96    19/08/2015    2 recensioni
["Ma io non ho fatto altrettanto?" si domando' mentre proseguida verso il suo appartamento.
Levy ripenso a tutte le volte in cui era stata costretta a vedere il Dragon Slayer rischiare la vita, a quanta paura aveva provato quando lo aveva visto combattere al limite delle forze, di quante volte lo aveva visto allontanarsi con il suo fido exceed per una missione sotto copertura nella quale non sapeva mai come sarebbe finita, di quante volte lui le aveva salvato la vita rischiando la propria]
GajeelxLevy
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Gajil, Redfox, Levy, McGarden
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Era un lunedì pomeriggio come tanti altri.

In gilda tutto era "tranquillo".. Nastu e Gray si stavano picchiando (era già la 3 volta nel largo di una giornata) perché entrambi sostenevano di essere il miglior mago di Fairy Tail e che l`altro era solo una mezza sega, per di più uscita male.

Lucy guardava, esasperata, i due urlando loro di smetterla, Juvia tifava per il SUO Gray-sama, Wendy chiacchierava allegra con Romeo e Carla mentre Erza si stava preparando ad uccidere i due idioti dopo essersi gustata la sua amata torta alle fragole.

Tutto regolare, come sempre.

Anche Levy se ne stava tranquilla, seduta al suo solito tavolo, a leggere un libro che, a occhio e croce, doveva avere più di 1000 pagine, sorseggiando la sua amata cioccolata calda, rigorosamente fondente.

Molti maghi se ne stavano rintanati in gilda, al caldo e a riposare; erano pochi quelli che partivano per una missione in quel periodo dell`anno.

In Inverno a Magnolia calava un freddo polare dovuto al fatto che era un paese circondato da montagne e l`aria che soffiava da esse era gelida.

Quel giorno Nastu era arrivato in gilda indossando maglioni di lana spessissimi mentre Gray girovagava tranquillamente con solo le mutande addosso e una sciarpa grigia che Juvia gli aveva regalato.

Al' improvviso, nel bel mezzo della parte cruciale del suo romanzo, Levy fu interrotta da una sedia volante che si schiantò e frantumò sul muro accanto a lei

-Per Mavis!! Levy, stai bene?-

La maga dai capelli turchesi si voltò verso la sala con occhi sgranata e sguardo leggermente pallido per lo spavento; Erza, Juvia e Lucy corsero subito da lei e gli rifecero la domanda per la seconda volta:

-Si, sto bene. Mi sono solo spaventata un pò- rispose tranquilla e sorridendo alla sue amiche.

Erza non ci vide più dalla rabbia e con uno scatto felino si avventò su i due idioti che, ignari del fatto che avevano quasi ucciso Levy con una sedia, continuavano indisturbati a picchiarsi e a lanciarsi oggetti; appena i due percepirono un aura maligna incombere su di loro si bloccarono come due statue di pietra.

Ovviamente non ci fu via di scampo per i due che furono ridotti ad un ammasso di lividi, gnocche e sangue dalla bella Titania.

-Sei sicura di star bene?- domandò ancora una volta Lucy alla sua amica

Levy, la guardò e sorridendogli le rinconfermò che stava bene:

-Piuttosto è meglio se vai da Nastu, è ridotto proprio male-

Lucy si rilasso vedendo che, effettivamente, la sua mica stava davvero bene, ma quando si voltò e vide il corpo di Nastu pieno di lividi e botte, per poco non svenne:

-Moroso più idiota io non potevo prenderlo..- disse sospirando e incamminandosi verso il ragazzo dalla chioma rosa.

Levy si rimise comoda sulla sua sedia e si fermò ad osservare la sua amica prendersi cura del suo ragazzo.

Nastu e Lucy ormai stavano insieme da ben 1 anno e non erano l`unica coppia che si era formata in quei anni; c`erano anche Elfan ed Eva, Laxus e Mira, Erza e Gerard, Bixlow e Lissana e la coppia più reccente erano Gray e Juvia.

Da quando la Gilda era stata rifondata, dopo un anno di assenza, le coppiette si erano ufficialmente formate e da li mai separate.

Levy sospettava che a breve si sarebbe formata una certa coppia, la più giovane di tutte, ed era pronta a scommettere ogni suo libro su Wendy e Romeo.

Levy si guardò un pò attorno per gustarsi la vista famigliare della sua casa ma si rese subito conto che qualcosa mancava, o meglio, qualcuno mancava.

La maghetta si alzò dal suo posto sistemando le pieghe del suo vestito bianco, di lana e morbido come la neve, indossò il suo cappotto nero e stringendosi il suo amato libro al petto si avviò verso l`uscita salutando tutti i suoi amici sorridendo.

Appena varcò la porta e si ritrovò all'aria aperta fù investita dal gelo polare che dominava tutta Magnolia; si strinse nel cappotto e con passo incerto ma veloce si avviò verso Fairy Hills.

Voleva tornare al suo caldo appartamento per continuare la sua lettura indisturbata e per pensare un pò; vedere le sue migliori amiche in compagnia dei rispettivi ragazzi la faceva sempre sorridere perché vedeva la felicità dipinta sul volto di tutte loro, ma, allo stesso tempo, le metteva anche un pò di tristezza.

Avevano il diritto di essere felici con i loro amati, ognuno di loro aveva affrontato ogni tipo di pericolo e dolore per arrivare a quel punto ed era giusto che ora si godessero ogni istante.

"Ma io non ho fatto altrettanto?" si domandò mentre proseguiva verso il suo appartamento.

Levy ripensò a tutte le volte in cui era stata costretta a vedere il Dragon Slayer rischiare la vita, a quanta paura aveva provato quando lo aveva visto combattere al limite delle forze, di quante volte lo aveva visto allontanarsi con il suo fido exceed per una missione sotto copertura nella quale non sapeva mai come sarebbe finita, di quante volte lui le aveva salvato la vita rischiando la propria, di quante volte l'aveva difesa incurante del pericoli, di quante volte aveva pianto nel vederlo partire o ferito e di quante altre volte aveva pianto nel vederlo tornare sano e salvo sfoggiando il suo solito ghino, di quante notti aveva passato sveglia a pregar Mavis per il bene di lui, di tutti quei momenti in cui avevano litigato per delle stupidaggini ma per orgoglio di entrambi non si parlavano per giorni, di tutte quelle volte in cui lui la prendeva in giro toccando il tasto dolente dell'aspetto fisico e della forza e di quando era, sempre lui, il primo a difenderla dalle battutine degli altri; ripensò a tutte le parole dette, gesti compiuti, sguardi e momenti passiti con lui.

E ripensò al loro primo incontro.

Lui, Gajeel, l'aveva ferita e torturata solo per il piacere di farlo; l'aveva umiliata, le aveva trasmesso terrore, gli aveva lasciato ricordi come incubi, l'aveva Ferita.

Quello stesso Gajeel, lo stesso Drago, l'aveva salvata subito dopo, non cercava il suo perdono, l'aveva lasciata fare, si era fatto punire da lei e i suoi amici, non aveva reagito, si era Pentito e da quel momento non l'aveva più lasciata sola.

Levy lo amava, si era innamorata di lui dalla prima volta in cui la difese, la difese a sue spese, lei ancora non lo aveva perdonato e aveva paura di lui, ma Gajeel la difese comunque, non esitò, si ferì ma non si lamentò.

Li, in quel momento, lei si era innamorata di lui, nasconderlo non poteva, lo ammise a se stessa e poi si confidò con le sue amiche.

Per le ragazze quella rivelazione fu un autentico schok, si chiesero perché proprio lui, Gajeel, ma non appena notarono come quei due stavano bene insieme, di come lei sorrideva e di come lui la proteggeva anche solo con lo sguardo, capirono.

Levy era davvero felice quando era con Gajeel e Gajeel si sentiva "utile" e amato con Levy.

Un Drago e una Fata.

Una coppia improbabile.

Mentre ripensava a tutto ciò Levy non si rese conto di essersi inoltrata nella foresta accanto a Fairy Hills e capitò nel campo di allenamento della gilda; sentì un rumore strano, come se qualcosa di pesante fosse caduto e decise di dare un occhiata per sicurezza.

Non appena fu al limite del campo, dietro a dei cespugli quasi più alti di lei, lo vide.

Gajeel si stava allenando insieme a Lily.

Decise che non li avrebbe interrotti così si sedette su una radice sporgente sotto all'albero in cui si era fermata e cominciò ad osservarlo "Solo 2 minuti" si disse.

Okay, in quel momento poteva esser scambiata per una stolker ma non poteva andarsene ora che l'aveva trovato; Gajeel non si era presentato in gilda quella mattina e questa cosa aveva dato molto dispiacere alla piccola Levy.

Per lei era abbastanza vederlo anche solo 5 minuti per esser felice per tutta la giornata. Non pretendeva molto, si era convinta di non aver speranze con lui, non era il tipo di ragazza che potesse piacere a un Drago simile, così aveva imparato ad accontentarsi dei momenti che passavano insieme, anche se brevi.

Le sue amiche l'avevano spronata più e più volte a farsi avanti e a dichiararsi ma Levy non aveva il coraggio per una cosa simile.

Non voleva rovinar tutto; era convinta di non essere abbastanza per lui ed era felicissima di saper che, almeno un poco, il Drago tenesse a lei.

Il loro rapporto d'amicizia era troppo importante per esser messo a rischio da una stupida confessione e per i suoi sentimenti a senso unico.

Preferiva così.

Sapeva che un giorno Gajeel avrebbe trovato la ragazza giusta, sapeva che non sarebbe stata lei e si stava già preparando per affrontare quel momento sperando che arrivasse il più tardi possibile.

Il suo amore non corrisposto era un problema che doveva gestir da sola.

Rimase seduta su quella radice per un bel pò, stretta nel suo cappotto nero, ad osservarlo.

Gajeel combatteva con tutta la sua forza, come se davvero affrontasse un nemico, ed era bellissimo.

Si, Levy non riusciva a non seguirlo con lo sguardo; se ne stava seduta e osservava ogni suo movimento, la sua agilità, la sua bravura, la sua forza.

Notò come ogni fibra del suo corpo si stendeva ad ogni suo movimento, la tensione nei muscoli, come erano pronti a scattare; notò il suo sguardo, gli occhi rosso fuoco, fini come due spilli, fissi su Lily, a osservare e studiare ogni sua mossa, il suo sguardo concentrato era accompagnato dal suo classico ghigno divertito.

Gajeel era fatto per quello, per la lotta, i combattimenti pericolosi, si divertiva così.
Il volto adornato di pircing era fisso sul' exceed, divertito, rilassato ma concentrato, i capelli lunghi neri erano raccolti in una coda bassa e nonostante il gelo vestiva solo un paio di pantaloni grigi della tuta e una maglia nera a mezze maniche.
Un'altra prova della sua resistenza fisica.

Levy appoggiò la testa al tronco dell'albero e raccolse le gambe al petto per tenersi più caldo; anche con addosso il vestito di lana, le calze pesanti, le scarpe con il pelo e il cappotto, sentiva un pò di freddo ma non voleva andarsene ancora.

Cominciava a farsi buio, nonostante fossero solo le 5 e alla piccola maghetta dai capelli turchesi venne sonno.

Iniziò a litigare con le sue palpebre sforzandosi di tenerle aperte in modo da poter continuare a guardare i due amici allenarsi ma, complice il freddo, cedette e si addormentò appoggiata all'albero.

Levy sognò due occhi color lava che la guardavano dolcemente ma anche preoccupati, sognò due forti braccia che l'abbracciavano e la tenevano al sicuro, sognò dei capelli lunghi e neri come la pece mischiati ai suoi turchesi su un freddo manto bianco, sognò il calore di labbra secche sulle sue.

Un sogno felice, dolce, caldo, il miglior sogno di sempre e poi tutto sparì.

Vedeva solo bianco. Bianco come la neve, sentiva freddo, un freddo intenso e pungente.

Non gli piaceva quel sogno, voleva svegliarsi, me era sempre più stanca, sempre più infreddolita e tutto quel bianco l'avvolse come una fitta nebbia ma leggera come un velo.

  
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