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Autore: Ciuffettina    19/08/2015    10 recensioni
Una carriera da avvocato di successo e sposare la ragazza dei propri sogni. Sam Winchester aveva pianificato la propria vita o almeno così pensava...
Genere: Angst, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Gabriel, Jessica Moore, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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- Questa storia fa parte della serie 'Walking on air'
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Avendo esaurito i testi si passò alle arringhe finali. Il giudice accordò un’ora a entrambi gli avvocati.
Gabriel si rivolse ai giurati, guardandoli negli occhi e sorridendo con aria complice: «Scale leggere, maneggevoli, economiche niente da dire su questo ma, come avete visto, se si sale troppo, si sbilanciano e cadono. Sappiamo tutti che spesso nelle istruzioni ci sono delle raccomandazioni assurde tipo questa.» Lesse un foglietto che aveva in mano: «“Non stirate i capi mentre li indossate” e lei, signora» chiese a una giurata della prima fila «ha mai provato a stirare i vestiti addosso a suo marito?»
Sorridendo la donna scosse la testa.
«Ma pensi a quanto tempo risparmierebbe! Questa è la mia preferita: “Non asciugatevi i capelli con il phon mentre dormite.”(1) Un vero peccato, non trovate? Potrei fonarmi e fare la nanna al tempo stesso» mentre diceva così, aveva chiuso gli occhi, appoggiato la testa al palmo sinistro, mentre con la destra fingeva di tenere un asciugacapelli, facendoli ridere. «E veniamo alle nostre scale. “Non chiudete le scale se sopra c’è qualcuno, non chiudete le scale se in mezzo c’è qualcuno…” ma in nessun punto dice di non salire fino all’ultimo gradino o che se lo si fa ci dev’essere qualcuno sotto a tenerla. Fanno i più rigorosi test? Possono anche scaraventarle dalla Freedom Tower(2) per quel che mi riguarda, purché mi avvisino fin dove posso salire. Qualcuno potrebbe dire che è una banale dimenticanza che però avrebbe potuto costare la vita alla mia cliente o a chiunque altro l’avesse usata senza le dovute cautele. I responsabili della ditta “All for House” avrebbero dovuto far ristampare i volantini ma, per risparmiare 100mila dollari, non l’han fatto, fidandosi delle statistiche. Questa è una gravissima omissione, come la si punisce? In modo che stiano più attenti la prossima volta. Guardate quanta grana hanno in cassa…» Scrisse la cifra di 600 milioni di dollari su una lavagna «e infliggete loro una grossa multa che li colpisca senza mandarli in rovina. Puniteli, prima che possa toccare a voi, ai vostri familiari, ai vostri amici. Grazie per la vostra attenzione.»
Poi toccò a Roman che ricordò ai giurati che nella ditta “All for House” lavoravano migliaia di operai, che era iniquo punirla per una semplice svista, che era giusto pagare alla Barnes solo le spese ospedaliere in quanto si era fratturata solo un braccio e niente le impediva di fare qualsiasi altro lavoro, d’altronde quella “finta maga da strapazzo”, accorgendosi che mancava quell’indicazione, avrebbe anche potuto farsi male apposta per spillare soldi ai loro clienti e ottenere così un ingiusto arricchimento…
Durante l’arringa Gabriel, non potendo fare obiezioni, levava gli occhi in alto, in maniera plateale, congiungendo e agitando le mani, come a chiamare il Cielo a testimone delle sciocchezze che gli toccava sentire…
«Avvocato Novak, non distragga la giuria!» lo redarguì il giudice, quando si accorse che i giurati prestavano più attenzione ai gesticolamenti di Gabriel che alle argomentazioni di Roman.
«Signor giudice, che ci posso fare se, pur stando zitto, risulto più interessante del mio esimio collega che sta parlando?» chiese con un’espressione angelica e allargando le braccia.
La giuria si ritirò e Sam si affrettò a raggiungere il banco dell’accusa. «Gabriel, sei stato fantastico!» gli disse entusiasta. «Spero un giorno di poter essere come te!»
«E speriamo che anche i giurati siano della tua opinione…» rispose l’avvocato, riponendo le pratiche. «Ora dobbiamo solo aspettare. Sai a che cosa serve la giuria?»
«Certo, serve a stabilire chi tra le due parti ha ragione» rispose Sam, memore degli studi.
«Sbagliato: determina quale cliente ha il miglior avvocato. In attesa che m’incoronino imperatore dei tribunali, che ne direste di andare a mangiare qualcosa?»

Andarono tutti e quattro in un bar lì vicino e ordinarono dei sandwich.
«Allora, hai capito la mia strategia?» chiese Gabriel a Sam.
«Credo di sì, sei passato dal risarcimento danni alla responsabilità civile.»
«Te l’avevo detto che è un ragazzo in gamba» disse a Charlie. «Finché i giurati pensano che sia un problema solo di Pam, potrebbero indennizzarla ma anche no, facendo capire loro che sarebbe potuto succedere a chiunque, spero di aver scatenato il giusto grado d’indignazione verso quella ditta.»
«Se fossi stato il loro avvocato difensore che cosa avresti fatto?» gli domandò Sam curioso.
Gabriel ci pensò su, poi rispose: «Prima di tutto avrei verificato la pericolosità delle scale, poi avrei consigliato i titolari di risarcire adeguatamente Pamela e fare una campagna pubblicitaria che avvisasse la popolazione di quel difetto, la gente è più disposta a perdonarti se ammetti subito i tuoi errori, se non mi avessero ascoltato, penso proprio che avrei rifiutato il caso, bisogna avere una fantasia davvero diabolica per farli passare come vittime; intendiamoci, sarei stato capace di farlo ma…»
«Ma hai una coscienza che te l’avrebbe impedito» terminò la frase Sam.
«Shh! È un segreto!» Fingendosi spaventato, si posò l’indice sulle labbra e abbassò la voce, mentre con l’altra mano faceva segno a Sam di fare altrettanto. «Se la categoria degli avvocati lo scoprisse, mi butterebbe fuori dall’ordine!»

La giuria aveva deciso dopo poco più di due ore. Si alzò il portavoce a leggere il verdetto: «Giudichiamo legittime le pretese della querelante, Pamela Barnes, e stabiliamo un risarcimento per danni materiali nella somma di 2 milioni di dollari.»
Charlie, Pamela e Gabriel sorrisero e Sam fu felice per loro ma la giuria non aveva ancora finito. «Inoltre, nel sottoscrivere le ragioni della querelante, Pamela Barnes, stabiliamo una pena pecuniaria di 200 milioni di dollari.»
«Porc…!» si sentì esalare dal banco della difesa.
I professori di Sam raccomandavano sempre che gli avvocati devono rimanere impassibili, qualunque sia l’esito del processo; o Gabriel aveva avuto altri professori o aveva saltato quella lezione, infatti, appena sentì che aveva stravinto strillò, abbracciando Charlie e sollevandola da terra: «Non ci posso credere! Ce l’abbiamo fatta!» Poi abbracciò con più attenzione Pamela, sobbalzando subito dopo(3), la minacciò scherzosamente, agitando l’indice al che lei rispose con un sorriso sbarazzino. Poi Gabriel guardò i giurati sorridendo e chinò la testa in una specie di muto ringraziamento.
Sam gli si avvicinò per congratularsi con lui.
«Vieni qui, Samsquash!» Gli cinse il collo, facendolo abbassare e abbracciandolo forte, come se non volesse più lasciarlo andare. «È finito!» gli sussurrò. «Ora puoi tornare da noi!»
Sam si ritrovò col naso affondato nel collo dell’avvocato… Gabriel odorava di… zucchero filato?
«Charlie, rientro con Sammy» disse poi Gabriel, mollandolo. «C’è il rischio che non si ricordi più dov’è il nostro studio e torni per sbaglio da loro

«Oh Sammy, non riesco ancora a crederci!» esclamò Gabriel, infilando il casco. «Ed è solo merito tuo!»
«Ma io non ho fatto niente…» obbiettò Sam perplesso, salendo e mettendo in moto.
«Sì, invece! Hai fatto pendere la bilancia della giustizia dalla nostra parte!» rispose, salendo sul motorino e stringendosi a lui.

Quando Sam rientrò nel suo vecchio ufficio, gli sembrò quasi di essere tornato a casa, c’era ancora il vaso pieno di dolci sulla sua scrivania ad aspettarlo, era talmente felice che, stavolta, ne prese una manciata e tirò fuori dalla valigia la scatoletta con la bilancia.
«Prima che tu ti metta comodo, mettiamo in chiaro un po’ di cose» disse Gabriel, sfogliando uno dei fascicoli che aveva sulla propria scrivania. «Primo, non ho alcuna intenzione di scannare il vitello grasso; secondo, se torni, lo fai per rimanere e non ci molli di nuovo perché la tua fidanzata è gelosa, mestruata o altro; terzo, ora sei un avvocato a tutti gli effetti, quindi ti affiderò dei casi e mi aspetto che tu lavori sodo, non credere che questo sia un parco giochi…»
Entrò Garth, stringendosi al petto la sinistra. «Gabriel, scusami, abbiamo finito i cer… Sammy? Sei proprio tu?»
«Perché quante altre alci conosci, Garthy?» domandò Gabriel.
«Sei venuto a trovarci?» gli chiese, abbracciandolo stretto.
«No, son venuto per restare» rispose Sam, probabilmente Garth gli aveva macchiato di sangue la giacca ma in fondo che importava? E poi era pure scura!
«Che bello! Che bello! Che bello!» Cominciò a saltellare su e giù per lo studio, poi uscì dalla porta.
«Ok, dimentica l’ultima frase e un’ultima cosa…» Gabriel sollevò la testa dalle carte e lo fissò dritto negli occhi, sorridendo. «Son felice che tu sia tornato, pasticcino!»




*****

1) Vere!
2) Il grattacielo più alto d’America
3) Pamela gli ha pizzicato il fondoschiena ;-D
Mi scuso se l’arringa di Gabriel prende un terzo del capitolo ma mi è venuta così!
   
 
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