Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Elenie87    20/08/2015    8 recensioni
A seguito della scomparsa della Sfera dei Quattro Spiriti, Kagome non è più riuscita a riattraversare il pozzo. Inuyasha e la ragazza vivranno le loro vite separate e moriranno nelle rispettive epoche. E se il destino avesse ancora un'ultima carta da giocare? Se il loro amore fosse soppravvisuto al tempo? Le loro anime si reincarneranno nel futuro, e con loro ci saranno anche Sango e Miroku. Riusciranno Inuyasha e Kagome ad incontrarsi? Riusciranno a ricordarsi del loro passato? Tutto dipenderà da un unico elemento: l'amore. Ed un pizzico di mistero.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 2 - LO SCONTRO
 
Kagome si stava dando un'ultima pettinata ai capelli davanti allo specchio.
-Sango, sai quanto odio queste serate comunque. Tu e Miroku sarete a fare i piccioncini, ed io a farvi da candelabro-
-Kagome, ti ho già spiegato che Miroku verrà con un amico. Quindi smettila di fare la suocera e mettiti qualcosa di carino!- l'ammonì l'amica.
- Io non faccio la suocera. E non vengo con l'intenzione di rimorchiare- rispose piccata.
-Tranquilla tesoro, tu non hai bisogno di metterci l'intenzione. A te basta comparire di fronte ad un uomo, per rimorchiare in automatico-
Kagome arrossì a quell'affermazione.
-Non è vero- mormorò imbarazzata.
Sango rise.
-Si, invece! Sei bellissima. Sei tu l'unica a non rendertene conto. Senti, io devo passare un attimo da Miroku e poi ti raggiungo. Ci vediamo di fronte all'ingresso del Luna Park per le nove, d'accordo?-
Kagome sospirò annuendo.
Si preannunciava già una lunga serata.
 
Le nove e di Sango nemmeno l'ombra. Si sentiva tremendamente una idiota.
"Ok, Kagome pensa. Cosa può fare una ventenne al Luna Park evitando le giostre dei bambini? Rimangono le bancarelle e la chiromante. Wow... che amplia scelta.."
Si incamminò scegliendo tra le due opzioni di dare un occhio alle cianfrusaglie che vendevano, giusto per riempire il tempo nell'attesa che i suoi amici arrivassero.
Eppure quando passò di fronte alla tenda della "Vecchia Veggente" sentì come una sorta di forza attrarla nell'entrare.
"Già, così verrai a scoprire che fra due giorni morirai stirata da qualche auto..", pensò ironicamente.
-Entra- sentì la voce di una donna anziana invitarla ad accomodarsi.
L'interno era completamente spoglio. Vi era solo il classico tavolo, con due sedie su cui una era seduta la chiromante, ed una per l'ospite. Al centro del tavolo l'altrettanto classica palla di vetro.
Kagome si sedette.
-Allora, cosa vuoi sapere?- chiese la donna con fare annoiato.
-In realtà sono entrata senza una domanda. Per cui non saprei- rispose alzando le spalle.
-Vuoi dare un occhio al tuo futuro? E' quello solitamente per cui tutti vengono da me-
Il futuro. In realtà non le importava un gran che.  E poi se fosse stato tutt'altro che piacevole non aveva certo voglia di sentirselo dire. Però era curiosa di sapere di più sul suo passato. Per esempio... zia Kagome, la sua famosa "copia". Così si decise a rispondere.
-No. Vorrei scoprire qualcosa sulla mia antenata. Mia zia Kagome. Pare fosse uguale a me. Vorrei sapere qualcosa sulla sua vita. E se... per caso abbia mai conosciuto un ragazzo... con... dei capelli color argento-
La chiromante la fissò stranita ma poi iniziò a concentrarsi fissando la sfera.
La palla iniziò ad illuminarsi, man mano che i secondi passavano, di una luce sempre più intensa.
Ma all'improvviso la sfera esplose in mille pezzi facendo urlare con voce stridula la veggente.
Kagome fece altrettanto dallo spavento, alzandosi di scattò e lasciando cadere all'indietro la sedia su cui era adagiata.
-Ma cosa diavolo è successo?!- chiese terrorizzata.
Quando fissò in volto la chiromante rimase più sconvolta di prima. Era bianca cadaverica e le puntava un dito contro tremando.
-Tu... tu... sei una... fuori... fuori di qui!!!- le urlò indicando l'uscita.
Kagome non se lo fece ripetere due volte e corse fuori dalla tenda.
Non fece in tempo a fare due passi per allontanarsi che, non guardando dove andava, andò a sbattere contro qualcuno.
-Ehi, e sta attenta ragazzina!- la ammonì una voce seccata.
Kagome nello scontro era scivolata e si era trovata col sedere a terra.
-Ahi, maledizione.... - mormorò massaggiandosi la schiena. -Mi scusi, ero distratta, non stavo guard-
Quando si voltò per scusarsi con la persona che aveva travolto sentì di nuovo il brivido provato il giorno prima e rimase a bocca aperta.
Di fronte a lei c'era lo stesso ragazzo del tempio. I suoi lunghi capelli color della notte erano inconfondibili. Non aveva visto mai nessun'altro portarli così.
Ed il suo viso. Bellissimo. Profondi occhi neri, penetranti, che la fissavano irritati.
"Occhi neri, con pagliuzze violacee..."
Vide uno strano lampo attraversarli e percepì come una sorta di disagio improvviso.
-Tsk! Non mi piacciono le mocciose sbadate. Vedi di guardare dove vai la prossima volta- le disse ancora arrogante.
La sua voce così irata la riscosse dai suoi pensieri e si sentì come offesa da tanta veemenza.
-Ehi, ehi, calma. Mi pare di essermi scusata gentilmente, non c'è bisogno di essere così scortesi- replicò alzandosi da terra.
Lui alzò un sopracciglio.
-Io non sono scortese. Sto solo constatando una situazione-
Ok, forse era bello. Ma era insopportabile. E maleducato.
-Bene," signor constatatore". Credo dunque non abbiamo più niente da dirci. Ti auguro una buona ser-
-Kagome, Inuyasha! Siamo qui- la voce di Sango bloccò l'ultima frase e vide la sua amica agitare il braccio dietro quel tizio per attirare la loro attenzione.
Ora doveva solo scegliere il motivo per cui si sentiva più turbata: se per il fatto che Sango conosceva quel ragazzo, per il fatto che probabilmente ci avrebbe dovuto passare insieme la serata.... o per il fatto che, nel sentire il suo nome, il suo cuore aveva iniziato a scoppiarle nel petto... senza un apparente motivo.
 
Era lei.
La stessa ragazza.
Quando l'aveva incrociata era successo qualcosa di inspiegabile.
Stava salendo le scale per andare al tempio Higurashi, perchè quell'idiota del suo amico Miroku gli aveva chiesto di andare a trovare un regalo carino per una sua amica che compiva gli anni, visto che lui non ne aveva il tempo. Come cavolo faceva a scegliere un regalo per una ragazza che non conosceva e di cui non sapeva i gusti?!
Ma alla fine l'aveva convinto. Così mentre saliva quella dannata scalinata aveva alzato lo sguardo e l'aveva vista.
Meravigliosa. Non c'erano altre parole per descriverla. I capelli color ebano che le scendevano lungo le spalle. Nonostante fosse lontano poteva vedere i suoi grandi occhi nocciola spiccare su quel volto perfetto. Le labbra parevano morbide, fatte per essere baciate. Da lui....
"Ma cosa vado a pensare?.."
Man mano che s'avvicinava a quella ragazza sentiva le sue gambe sempre più deboli.
Uno scalino. Due. Tre.  Le passò di fianco. Lei sembrò non averlo notato. Quando i loro corpi passarono vicini e la oltrepassò sentì un dolce odore invadergli le narici. Un profumo di fiori.
In quell'istante si sentì come catapultato indietro nel tempo e gli sembrò di scorgere dinnanzi a sè una radura con al centro uno strano e vecchio pozzo.
Si bloccò come scioccato da quella visione, seppur durata solo un secondo.
"Devo essere impazzito...", pensò scacciando via quell'immagine.
Proseguì quindi per la sua strada senza voltarsi indietro.
 
Ed ora eccola di nuovo. La incontrava in questo posto assurdo e di mezzo c'era sempre quel cretino di Miroku.
Ma con tutte le ragazze al mondo.... possibile che fosse proprio lei l'amica che doveva portare Sango?!
-Scusate il ritardo, ma... siamo stati trattenuti- disse Miroku.
-Si certo, porco che non sei altro, posso bene immaginare da cosa- rispose acido Inuyasha.
Vide la ragazzina arrossire mentre Sango lo sgridava.
-Inuyasha! Non essere scortese. E fateci fare le presentazioni. Come avrai capito, Kagome, questa testa calda è Inuyasha, il migliore amico di Miroku dai tempi delle superiori. E, Inuyasha, lei è Kagome-
Il ragazzo fece un ghigno.
-Si, ho già avuto l'onore di conoscerla poco prima che arrivaste voi. Sbadata la vostra amica, direi-
Kagome sbuffò, voltando il viso dall'altra parte.
-Santo cielo, che ragazzo infantile- borbottò, ma lui sentì perfettamente e non si lasciò sfuggire l'occasione per stuzzicarla.
-Ma senti. La ragazzina risponde. Quindi è anche acida oltre che sbadata-
Lei si girò fissandolo negli occhi, mentre dai suoi parevano uscire fiamme.
-Stammi a sentire! Io non so chi ti credi di essere ma è evidente che sei solo uno sbruffone!- sbottò sfidandolo.
"Questi occhi.... mi irritano...", si ritrovò a riflettere Inuyasha. Non riusciva a pensare lucidamente di fronte a quello sguardo infuocato. Era come se il vederla così arrabbiata con lui lo turbasse in qualche modo nel profondo. E questa cosa era tremendamente scocciante perchè lo metteva a disagio.
Stette qualche secondo in silenzio, cercando nella sua mente come replicare; quindi si voltò verso Miroku indicando Kagome.
-Di un po' Miroku. Ma sarebbe questa l'amica che volevi presentarmi? Perchè io non me ne faccio nulla di un'isterica mocciosa-
Crack.
Qualcosa nella mente di Kagome si ruppe.
Isterica mocciosa? Come si permetteva quella... quella...sottospecie di cavernicolo. Lo fissava... e gli veniva voglia di picchiarlo... no, meglio... di calpestarlo... Si! Di sbatterlo a terra e...
-Ora basta!...  A CUCCIA!-
Urlò quelle due parole con tutto il fiato che aveva in corpo, e quando l'eco del suo grido finì la scena era surreale.
Kagome aveva gli occhi aperti. Se ne stava immobile e s'accorse che le tremavano le mani.
Non capiva cosa diavolo aveva detto. A cuccia?! Ma.... si era rincretinita?! Ma che razza di cosa ridicola era da dire?! A-cuccia. Due parole ... che si rivolgono ai... cani?
"Cane. Un demone cane"
Sussultò improvvisamente a quel pensiero ed inizierò ad indietreggiare, mentre il respiro le si faceva affannoso e la testa sembrava scoppiarle.
Doveva andarsene da li. Ora.
Si voltò e corse via, non sentendo nemmeno i suoi amici che la chiamavano a gran voce.
 
-Ora basta!...  A CUCCIA!-
Quando sentì quelle parole, Inuyasha d'istinto strinse gli occhi preparandosi all'impatto.
"Impatto?", si chiese.
Impatto da cosa? Nella sua mente si era come immaginato che il suo corpo sarebbe stato trascinato al suolo da una forza misteriosa per spiattellarsi a terra a faccia in giù come uno scemo.
Ma quando lentamente riaprì gli occhi non era successo proprio nulla.
Si riscoprì con il cuore a mille e sudato. Guardò quella strana ragazza pronto ad insultarla per aver osato dire un'idiozia simile, ma si bloccò nell'accorgersi che lo stava fissando con uno sguardo indefinibile.
Era.. spaventata. E doveva ammetterlo, anche lui lo era, perchè non capiva cosa diavolo gli stava accadendo.
Mentre era perso in quelle considerazioni, Kagome si voltò ed iniziò a correre via.
-Kagome!!- urlarono Sango e Miroku, mentre fecero segno di volerla seguire.
-No!- disse secco Inuyasha, alzando un braccio per fermarli. -Vado io...-
E detto questo si fiondò all'inseguimento di quella ragazza.

*****

Tadaaaaa! Eccomi qua!!! Allora devo dire che mi sono divertita da morire a scrivere questo capitolo, sopratutto il pezzo clou! Sono abbastanza soddisfatto di come nella mia mente la storia abbia preso forma e mi auguro che questo capitolo abbia lo stesso successo del precedente... e che dire... GRAZIE di tutte le recensioni ed i messaggi inviatomi! Mi auguro gradirete anche questo capitolo.. e mi raccomando commentate! le vostre recensioni sono per me fondamentali per capire se la storia è di vostro gradimento o se posso migliorarla o apportare modifiche! :) Un abbracccio a tutti!
  
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