Anime & Manga > Ranma
Segui la storia  |       
Autore: Laila    01/02/2009    8 recensioni
Tofu non può certo perdere il compleanno della cara Kasumi.
Commedia a sfondo romantico-demenziale di tre cap, basata su tre aforismi, di William Shakespeare, Samuel
Johnson e Moorehead Dr.Bob (spero che non si stiano rivoltando nella tomba)
Genere: Commedia, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kasumi Tendo, Tofu Ono
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Quella lunga notte

La vita non si misura dal numero dei respiri che facciamo,
ma dai momenti che ci tolgono il respiro.”

(Moorehead Dr.Bob)
--- --- --- --- --- --- --- ---

C'era di mezzo Tofu, ne era sicura, ma prima di sua sorella Kasumi, doveva andare con ordine e trovare suo padre. La paghetta settimanale aveva una scadenza da rispettare e di conseguenza, la precedenza sui problemi legati alle grane da parentela.
Indagare era una sua prerogativa, di solito si arrogava il diritto di fare interrogatori e sfinire i testimoni fino a scovare il colpevole.
Sorprendentemente, il suo testimone chiave si era rivelato più restio del previsto! Difficile scucirgli due parole di bocca.
- Mi ascolti ora, dové mio padre?
“CHE STRANO ERA QUI, FINO AD UN ATTIMO FA!” lesse per la centesima volta dallo stesso cartello innalzato dal bestione.
- Se non me lo dice subito la farò mettere a dieta! - minacciò puntandogli l'indice contro.
- BoBoBoBo! - borbottò il panda e facendosi la croce sul cuore strizzò gli occhi impressionato.
Che poteva aspettarsi dal suo migliore amico?

Roteò il collo teso dopo quel lungo approccio andato a vuoto, almeno così era stato nell'ultimo quarto d'ora.
- Ho capito non me lo vuol dire, vero signor Genma? E perché non dovrei sapere dové mio padre? Ma... aspetti! Non avrà mica a che vedere con lo strano comportamento di Kasumi?

Sua sorella infatti, appena tornata dalla clinica del dottore, si era messa a cucinare e fin qui nulla di strano.
Poi però la cena si era svolta con un leggero ritardo, lei si era presentata con i segni del pianto sotto gli occhi stanchi, ed aveva appena toccato la sua deliziosa ciotola di ramen.

Era da molto che non la vedevano così, malgrado cercasse di sorridere con la solita naturalezza.
Quando Akane gli aveva chiesto se avesse pianto, aveva dato la colpa alle cipolle, e il signor Genma aveva esitato a masticare il suo gamberetto.
Ora il muso del panda mutò di fisionomia, mentre schiudeva le labbra in una “O”quasi perfetta.

Bingo! Ghignò Nabiki, dando un leggero buffetto al suo musone.
- E' andato da Tofu è così? Perché? Se non la finisce immediatamente con questa marcia del silenzio, diventerò la sua ombra! Starò sempre dietro a mio padre quando giocate a shoji, le impedirò ogni mossa sleale!
Vide il manto del bestione drizzarsi sulla schiena. Annuì mansueto. Bene, stava cedendo.
Finalmente scrisse qualcosa su di un nuovo cartello.
“PER DARGLI UNA LEZIONE, OVVIO!”
A quella spiegazione, Nabiki rabbrividì, dimenticandosi della sua paghetta.

Radunò Akane e Ranma nel salotto, strappandoli dalle loro attività serali.
Akane era impegnata a ricostruire un puzzle in camera, Ranma venne trascinato via dalla palestra in cui si allenava.
- Insomma Nabiki, che cosa vuoi? - protestò quest'ultimo visibilmente irritato per l'intrusione.
- Papà è uscito, sono l'unica che se n'è accorta?
Sua sorella si strinse nelle spalle – E dové adesso?
“E' STATO RAPITO DAGLI ALIENI!” recitava la scritta sul cartello del panda, che Ranma  tranciò di netto con la mano tesa.
- Dal dottor Tofu...- gli occhi d'ambra di Nabiki saettarono ora su Akane, ora sul giovane Saotome.
- Ma il dottore a quest'ora non presta servizio...- replicò la minore – Che c'è andato a fare?
Non sapeva bene come spiegar loro la portata della catastrofe.
- Forza Nabiki, non tenerci sulle spine! - cercò di riscuoterla il coinquilino.
- Ranma, quanto è opprimente mio padre, su una scala da uno a dieci, quando ti minaccia? - lo doveva sapere, voleva sentirlo uscire dalla sua bocca.
- Potrebbe spaventare un oni!* - assicurò annuendo.
Le mani della sorellina l'afferrarono per le spalle – E' andato ad attaccar briga col dottore?
Annuì, senza staccare gli occhi dai suoi.
- Ma il dottore è un uomo con la testa sulle spalle, non è un tipo da rissa, dové il problema? - chiese quel tontolone col codino.

Nabiki si divincolò pacatamente d'Akane, rivolgendosi nuovamente al futuro cognato:
- Invece è successo il pandemonio, scommettiamo?! Se Tofu si mette a fare il giro della città con Betty in spalla, quando Kasumi va semplicemente a trovarlo, allora... Cosa pensi che farà scoprendo che l'ha fatta piangere? - gustò per un alcuni istanti l'espressione sconvolta del ragazzo, per poi proseguire:
- E' un tipo dalle reazioni esagerate, uno emotivamente instabile, ecco cos'è!
- Non parlare così del dottor Tofu! - Da quanto tempo Kasumi era nella stanza, con loro?
- Lui è un uomo buono, di cuore! Non è un pazzo! E ti sbagli, non è affatto innamorato di me!

Akane restò spiazzata: - Dici sul serio?
La primogenita dei Tendo annuì stancamente.
- Abbiamo avuto un piccolo diverbio... il dottore si è accollato una colpa che non ha, solo per non farmi pesare la situazione...
Non c'è riuscito... Parve di capire a Nabiki.
- Avete litigato? - la confusione della sorellina intanto aumentava di scoperta, in scoperta.
Gli zigomi di Kasumi si colorirono di una sfumatura rosea.
- L'ho baciato – ammise – Ma lui mi ha respinto, o chissà... magari è stato davvero sul punto di cadere!
Nabiki restò guardinga mentre la sirena spiegata di un ambulanza si fece vicina, per poi scemare verso la zona ovest di Nerima.
Non aveva tempo d'indagare oltre.
Fu così che decise per tutti gli altri, lanciando per primo, un'occhiata di fuoco in direzione del panda.
- Dobbiamo correre da lui, presto! Usciamo!... Mi dispiace Kasumi, tu no! - e spingendola indietro la chiuse nel salotto.

---------------------


Una miniatura chilometrica del quartiere in cui era cresciuto si allungava fino a valle. Le catene montuose violacee mettevano in evidenza la fascia fuxia e dilatata, del tramonto che avanzava.
Uno spettacolo naturale.
Gruppi di persone, i suoi vicini, qualche curioso e il signor Tendo, se lo stavano perdendo, tenendo gli occhi incollati su di lui.
L'ambulanza aveva parcheggiato in sosta vietata, la polizia sarebbe arrivata a momenti.
Sua madre, ancora ospite da una cugina fuori città non avrebbe retto.
Le aveva lasciato un lettera dentro al cassetto della sua stanza, sperando di darle un po' di consolazione.

Si era sbagliato. Non sentiva la nausea, o la paura.
Solo il respiro nelle orecchie. E la consistenza ricurva delle tegole sotto i piedi.
E la fiammata di dolore nelle articolazioni inferiori, specialmente sulle ginocchia calcate dalla posa rigida da mantenere.
Ingoiò la pasticca di vicodin rimasta dalla scatoletta di suo padre e ci bevve dietro un sorso d'acqua, poi stritolò il bicchiere di carta lasciandolo rotolare di sotto. Quando sarebbe giunta la sua ora, non avrebbe sofferto. Sorrise appena, appena. Grazie papa'!
Un lungo salto e sarebbe finita. Doveva togliersi quel peso, esternarlo al mondo intero.
- Dottore non faccia mosse azzardate! Rifletta! Quello che le ho detto... io non volevo che arrivasse a danneggiarla! - lo chiamò improvvisamente a gran voce il signor Tendo.
- Lei mi ha aperto gli occhi, voglio soltanto fare giustizia!- urlò per confortarlo, mettendo le mani a coppale attorno alla bocca.
- Che cosa...?! Non lo faccia! Ha ancora tutta la vita davanti! - riprese a temporeggiare l'uomo, la faccia ridotta ad una smorfia contratta dalla tensione.

No.

Sapeva di dover espiare le sue colpe. Kasumi non era tipo da rabbuiarsi per delle banalità, era forte, ne aveva sopportate tante, benché non lo si sarebbe detto a prima vista.
Aveva deturpato il suo viso, facendole piangere lacrime amare. Meritava la morte e una morte pubblica, come lo era stato il suo amore per lei.
- Giustizia! - ripeté alzando gli occhi al cielo.
- Giustizia per cosa? - urlò una voce che ricondusse a Nabiki Tendo.
Avanzò di due passi, cautamente. Il panda e suo figlio, la signorina Akane e una troupe televisiva locale erano sopraggiunti con lei. Probabilmente li aveva chiamati Nabiki stessa per movimentare la serata...
Sperava strenuamente di vedere anche Kasumi, un ultima volta!
Le ho strappato un bacio, il primo bacio... - Ho offeso il mio amore! - urlò con voce tremante e la piccola folla mormorò un unico “Oh!” chiarissimo. - Non merito clemenza!

Cercò di scacciare la voce nella sua testa, che gli ricordava la negazione di Kasumi sull'evento.
Si accusava di essere stata lei a cercare quel bacio.
Perché lei era troppo buona, così dolce che avrebbe mentito pur di non farlo imbarazzare!
Non gli era chiaro come si fossero svolti i fatti, la sua pessima vista non lo aiutava a ricordare!

Lo voleva? Posso aver equivocato l'intera situazione? Kasumi voleva davvero baciami? E io...
Ma allora, perché mai Soun mi avrebbe intimato di non trattarla male, se non fosse che lei mi disprezza e prova ribrezzo per quel bacio?
Perché altrimenti avrebbe pianto?


Non aveva fatto esplicitamente il suo nome, ma molti dei presenti ammucchiati sotto casa, lo presero in considerazione.
- E'stato un incidente, di cui porterò il ricordo nella tomba, lo giuro!
Anche se solo i Kami sanno quanto sia stato bello stringerla! Il momento più importante nella mia vita da... fallito sì, sono un fallimento totale!
Nabiki Tendo schioccò le dita commentando con un tono troppo basso perché potesse udirlo, sembrava seccata e iniziò a rodersi le unghie.
- Lei non ha davvero colpa! Era solo un bacio! Sono convinta che Kasumi non le vuole male per questo! Non ne faccia un dramma dottore!- rimbeccò disperata Akane Tendo.
- E' stata tutta colpa mia, solo mia! - urlò al vento e preparandosi al salto, oscillò le braccia, inclinando il busto di 30°...
Gli sarebbe piaciuto rinascere come coccinella. Sarebbe andato in cerca della compagna che portava il loro bacio sulle zampe e gli avrebbe raccontato di quando era stato umano, del suo grande amore...
Molleggiò sulle ginocchia che risposero senza lamentarsi al comando. Bene, il vicodin stava facendo il suo dovere.
ASPETTI!”
Tofu si fermò proprio come diceva il cartello del grosso panda.

HA FATTO TESTAMENTO?” e poi ancora: “PS: SI RICORDI DEL SUO SEGRETARIO!”

Si aspettava di vedere Ranma colpire il padre, ma non successe, perché era dietro di lui, sullo stesso tetto.
A circa sei braccia di distanza, Ranma se ne stava in solido equilibrio sulla linea di colmo.
- Se fai un altro passo, mi butto! - tuonò l'ortopedico squadrandolo minaccioso.
Quel bravo ragazzo s'impietrì, ma non demorse.
- Faccia come le pare! Nabiki mi ha preparato a questa evenienza! - e così dicendo lanciò uno zaino rasente al tegolato. L'oggetto si depositò solo quando raggiunse definitivamente i suoi piedi.
- E' un paracadute – spiegò il ragazzo col codino, incrociando le braccia al petto.
- Io non mi muovo – ribadì poi – Almeno finché non se lo è messo!

Tofu strinse le mani sullo scollo del kimono.
- Allora resterai a farmi compagnia – disse amareggiato – Perché qui le regole le decido io!
- Che cosa vuole? - sentì dabbasso il signor Tendo.
- Siamo disposti a tutto! Qualsiasi cosa pur di non perderla!
Si era fatto buio ormai. Espresse al cielo il suo ultimo desiderio.
- Voglio vedere Kasumi!

Si creò uno spaesamento generale, Soun e Nabiki Tendo si misero a discutere sul da farsi.
Nabiki scosse ripetutamente il caschetto, picchiettando un piede sull'asfalto nell'attesa.

Ranma ancora al suo posto di guardia lo fissava assorto, sfidandolo quasi a gettarsi nel vuoto.
Guardò giù, prese un altro ampio respiro.
Posso farcela!

Ma, alla fine, chissà come Kasumi sopraggiunse nel piazzale correndo verso la folla di vicini e familiari che si aprì e si richiuse a cerchio attorno a lei.
Dio, quanto era bella!
Quando si fermò cercò di riprendere fiato, ed alzò lentamente la testa al suo indirizzo.
Fu elettrizzato dai suoi occhi nocciola e senza uscire dal suo sguardo arrancò carponi vicino all'antenna televisiva, temendo d'impazzire, prima di riuscire ad afferrarla.

Tutti i loro momenti trascorsi, le visite all'ambulatorio erano ora, irripetibili illusioni.
La salutò con un cenno del braccio – Ka-Kasumi! Bentornata!
Deglutì infastidito; gli era uscito un timbro ilare, incrinato dal nervosismo latente che l'aveva percorso!
Doveva darsi un contegno, cercare di essere più distaccato.

Non avrei voluto che finisse così... Per favore non mi dimentichi!
Da quell'angolazione, Tofu si accorse di non potere rimirarla.
Per favore...

- Dimenticarla?! Se lei si butta, io che faccio? Più niente! - asserì lei lontana.
Seguito a ruota da Ranma si affacciò ancora una volta sul bordo del tetto.
- Non dica così! - si commosse. - Lei è forte, è il mio mondo fantastico, è la mia vita!
- Dottore, ho paura! - calò un alito di silenzio inquietante, poi la sentì ancora forte e chiaro:
- Se davvero tiene a me, rientri in casa, la prego! La supplico! Posso far valere io la sua vita, se lei non la vuole più! Io le starò vicino, l'aiuterò a superare questo momento, come lei ha sempre fatto con me! Mi lasci... solo provare non le chiedo ah... ! - la frase si incrinò e lei si coprì il volto con delle mani nivee, pallidissime.
Poi tutti quanti si voltarono, sentendo finalmente arrivare la volante della polizia.
- Ah, ah! Se me lo chiede così... Niente pazzie! Ora scendo!- s'impegnò l'ortopedico guardando Ranma con un mezzo sorriso amichevole.
- Ma solo se rimane a bere un tè! - la invitò sperando che non si sentisse obbligata dalla situazione.
Da quell'altezza avrebbe potuto strapparle qualunque promessa, qualunque capriccio.
La dolce ragazza annuì, trattenendo i singhiozzi e forse, nuove crudeli lacrime.

Ono saltò a piedi pari ed atterrando infastidì il sonno di una tartaruga mimetizzata tra le sue tegole.
La tartaruga sospinta dal suo gesto d'esultanza scivolò per prima, trascinandolo di schiena sul pendio. Così da un momento all'altro, venne colto alla sprovvista dal terrore.
Persino Ranma scattando in avanti, non riuscì ad acchiapparlo, imprigionando solo manciate d'aria umida nei pugni.
Tofu non vide neppure una piccola immagine della sua vita, sfilargli davanti.
Nessuna esperienza saliente, che fosse degna di nota, felice o brutta, o pure insignificante gli apparve a consolarlo.
Niente. Non stava vedendo un accidente!
Si turbò profondamente del vuoto impassibile che lo stava avvolgendo.
Precipitò per oltre due piani ad occhi sbarrati, prima di affondare in una soffocante coltre pelosa, che si rivelò appartenere a quell'animale del suo assistente.
Lì, stremato perse i sensi.

Il panda, così gli avevano confermato i presenti sul luogo dell'incidente era scappato.
Temeva di finire travolto, come poi era effettivamente successo durante la sua comica fuga a quattro zampe, dall'aspirante suicida.
Il suo lardo in eccesso aveva salvato Tofu dallo schianto mortale sul terreno.
Anche la tartaruga aveva avuto un atterraggio morbido, finendo nel fagottino serale di Happosay.
Una tragedia mancata divenne così una delle tante barzellette, della loro ridente cittadina.
L' incontro con sua madre post-avventura sul tetto che scotta, fu deleterio per le sue orecchie e la donna seppure raggiunta la mezza età, gli sferrò uno schiaffo da primato.
Una settimana più tardi, sua madre e il signor Tendo presero accordi per scegliere la data del matrimonio, stabilendo tempi e cerimoniale.
Li informarono solo successivamente della loro decisione, mentre i Saotome, i Tendo e i Tofu consumavo la cena in un ristorante di lusso, riuniti a sorpresa.
Lui e Kasumi furono entrambi imbarazzati dall'idea, ma non riuscirono a non esserne anche estremamente felici, promuovendola a pieni voti.
Il dottore le strinse una spalla e Kasumi afferrò la mano che la lambiva, baciandola.
Conclusa la cena, accompagnata da Ono, anche Betty finalmente vide il panorama dall'ultimo piano della torre di Tokyo.


§-The End

L'oni*: è un demone giapponese.

Ringrazio di cuore tutti i lettori e i commentatori. Un sorriso mega, dedicato in particolare a:
Tiger eyes, Lavs684, Kuno84 , Riccardo, gabrychan, maryku, apple92, Ilarietta_chan, Akane25, RanmaSaotome. e mikamey 
(dovreste essere stati elencati tutti ^^) Grazie infinite!

Se avete domande o semplici curiosità sulla ff, risponderò sul forum N di Nibunnoichi ^___-baci,

Laila


   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Ranma / Vai alla pagina dell'autore: Laila