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Autore: BrokenArrows    21/08/2015    1 recensioni
Dimenticate vampiri, licantropi e ibridi. Ma non le streghe.
Catapultati nel mondo di Harry Potter, i protagonisti di The Vampire Diaries e The Originals, vedranno le loro azioni svolgersi nell'insidioso castello di Hogwarts.
Preparatevi a incantesimi, pozioni, filtri d'amore e intrighi oscuri!
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Originari, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Bekah! Mi annoio.

E quindi, Edith?

No niente, te l’ho scritto giusto per fare qualcosa.

Ah… okay. Comunque mi sto annoiando anch’io, hai idee? Rune Antiche non passa mai.

Nada, nessuna idea. Volevo solo chiederti… che relazione c’è tra te e Matt, quel Grifondoro? Non mi piace un granché

Nessuna No, in realtà c’è qualcosa, ma non saprei come definirlo… è un po’ complicato. Sai, lui è Grifondoro, io Serpeverde. Comunque, mi piace… è strano ma stare con lui mi fa sentire bene. Cosa dovrei fare? Non voglio fare io il primo passo, se fosse lui a farlo… beh sarebbe il top!

Rebekah passò il bigliettino ad Edith, a fianco di lei, ma Alaric le intercettò. Il professore smise di spiegare per un secondo e, sempre tenendole sotto controllo si avvicinò alle due, ridacchiando.
-Allora signorine, cos’abbiamo qui? Signorina Grant, la prego mi dia pure quel foglietto-
Per un momento Rebekah pensò di tirare fuori la bacchetta e bruciare il bigliettino con un incantesimo Incendia, ma desistette, osservando mentre la compagna di banco, riluttante, consegnava il pezzo di carta incriminato.
-Vediamo… Uhh, interessante- affermò leggendo e guardando in direzione di Matt -Questo potrebbe interessarla, Donovan- e lanciò il biglietto a Matt, che non rinunciò a leggerlo -Comunque, continuiamo la lezione. Cosa stavo dicendo?-
Rebekah si voltò verso l’amica -Cazzo, Edith-
 
La Sala Grande, quel pomeriggio, gremiva di studenti intenti ad esercitarsi o a dare ripetizioni ai ragazzini che ne avevano bisogno. Edith era appoggiata sullo stipite della porta, aspettando Rebekah e Katherine. Non aveva intenzione di sedersi affianco a Klaus da sola. Dopo la festa non gli aveva più rivolto la parola, stanca di inseguirlo senza ottenere nulla. Ormai aveva deciso di mollare la corda. Sbuffò, notando che il ritardo delle amiche ormai si estendeva a ben 10 minuti. Snervata, si diresse verso la tavolata dei Serpeverde quando Danielle Payne, dei Corvonero, la fermò.
-Edith!- la chiamò, facendola voltare. Le stava porgendo un quaderno -L’altro giorno a Pozioni hai lasciato questo sul banco, mi sono dimenticata di portarlo l’altra sera-
Presa di sorpresa la ragazza balbettò -Sì, grazie…- La Corvonero se ne stava per andare, ma lei si sentì in dovere di rivolgerle la parola -Senti, ho sentito che tu e Damon alla festa vi siete avvicinati-
Fu Danielle ad essere presa alla sprovvista -Oh, wow. Sì, beh non abbiamo fatto nulla, ecco- farfugliò.
-Ti do solo un consiglio: fai attenzione. Lo conosco bene da un mucchio di tempo ed è un tipo strano, lunatico- affermò Edith, sussurrando, non voleva farsi sentire dal diretto interessato che stava per entrare -Eccolo qui, Damon Salvatore- annunciò con un sorriso a trentadue denti.
-Oh, guarda un po’ chi c’è qui: Danielle Payne ed Edith Grant… Da quando voi due siete amiche?- domandò stranito, guardando prima una e poi l’altra.
-Ehi, vai con calma-
-Da mai-
-Capisco… Beh, ora dovrei andare a studiare- diede una veloce occhiata ai libri –Dannazione, ho dimenticato il libro di Trasfigurazione. Danielle, mi accompagni a prenderlo?- senza aspettare una risposta da parte della ragazza la prese a braccetto.
Lei sorrise, accettando e stringendo il braccio intorno a quello del ragazzo -Allora, Damon Salvatore, cos’è successo alla festa dopo che me ne sono andata via?-
-Nulla, siamo tornati nelle nostre stanze- spiegò velocemente -Il bello è venuto il mattino dopo, quando Elijah Mikaelson ci ha fatto la predica, era alquanto scocciato. Non dalla festa in sé, sia chiaro, ma del fatto che abbiamo lasciato entrare persone di altre Case nei nostri dormitori. Quanto è noioso quando fa così- disse sussurrando. Si guardò intorno, accertandosi del fatto che il professore di Difesa contro le Arti Oscure non fosse nei paraggi, poi continuò -Avresti dovuto vedere la sua faccia! Quando Katherine gli ha risposto chiamandolo per nome...-
-No, aspetta... cosa?- lo guardò sorpresa -Non credo di aver capito bene-
-Aveva semplicemente chiesto chi era stato ad organizzare la festa, e Katherine ha risposto in maniera diretta, chiamandolo per nome come se stesse parlando a qualcuno di molto… intimo-
Danielle aveva la bocca aperta dallo sconcerto -Fermo- si arrestò nel bel mezzo del corridoio -Stai insinuando che Katherine ed Elijah vadano a letto insieme? Tu sei pazzo per dire una cosa del genere!- esclamò forse un po’ troppo a voce alta -Non che la cosa mi interessi, sia chiaro-
-Tesoro, io non sto insinuando proprio nulla- lo sguardo che fece spiegò tutto -È dal quinto anno che i due “si frequentano”- mimò le virgolette con le mani, lasciando Danielle a dir poco sbalordita –Anche se quest’anno le cose non sono iniziate nel migliore dei modi-
-Ma sei sicuro? Non mi sembra una cosa che lui potrebbe fare- disse pensando a quando l’aveva riportata nei dormitori dei Corvonero la sera della festa.
-Cosa ti è preso? Ti sei affezionata a Elijah Mikaelson?- domandò in tono scherzoso, ma dal quale traspariva una piccola nota di gelosia.
-No… ma non me l’aspettavo una cosa così-
-Non fare quella faccia, Payne. Il broncio non ti dona- la prese per un braccio e la tirò a sé, portandola pericolosamente vicina a lui -Qui a Hogwarts ognuno ha i suoi segreti, bisogna solo saperli mantenere-
Danielle allontanò il viso da quello del ragazzo, riuscendo a liberarsi dalle braccia che la stavano trattenendo.
-Capisco- incespicò, imbarazzata dalla strana situazione e dai contrastanti sentimenti che stavano sorgendo il lei -Scusami, ma ora devo proprio andare. Bonnie mi starà aspettando e… ci vediamo- si voltò e fece velocemente dietrofront, lasciando Damon confuso.
 
Intanto al tavolo dei Serpeverde, Edith stava aiutando Kol con una versione di Rune Antiche, che lui a stento riusciva a tradurre. Dopo averla considerata materia non-obbligatoria per anni, da quell’anno era stata decretata come obbligatoria, ed erano molti i ragazzi che ora si trovavano in difficoltà.
-Ma come diavolo fa una persona normale a trovare un senso a questa roba?- si domandò mettendosi le mani tra i capelli -E poi fa schifo, dai. Seriamente devo studiarla per gli esami?- sbuffò.
-Dai che ce la fai, basta usare il dizionario e metterci un attimo d’impegno! Guarda, qui c’è il verbo- nel libro di testo cerchiò uno dei numerosi simboli -Allora, qual è il soggetto?- domandò, cercando di renderlo partecipe a quella spiegazione.
-Per me potrebbero essere tutti soggetti- sentenziò impazientito il giovane Mikaelson, mentre Rebekah, davanti a loro, e Niklaus, seduto a fianco di Edith, se la ridevano.
-Dateci un taglio voi due!- esclamò la bionda -Anche noi eravamo così quando abbiamo cominciato-
Nik si avvicinò ad Edith, guardando il libro -Aspetta, fammi vedere cos’abbiamo qui- ci pensò alcuni secondi, che alla ragazza che si trovava intrappolata tra i due Mikaelson sembrarono minuti interminabili, e alla fine arrivò alla conclusione -È più semplice di quanto tu possa credere, fratello. Il soggetto è sempre al termine della frase, il complemento oggetto, molto spesso, è tra il verbo e il soggetto. Ora, dai segni deduco che… si tratti di Fuþorc, giusto?- domandò, guardando prima Rebekah poi Edith.
-Sì, è Fuþorc. Il Futhark non avrebbe questi segni- indicò il segno che aveva cerchiato.
Klaus prese il tomo con scritto Fuþorc e lo aprì, passandolo poi al fratello -Quindi devi prendere il dizionario e cercare i segni, tutto qui-
Kol scosse la testa -La fate così semplice voi- decise di chiudere il libro e passare ad altro.
-Sentitevi, sembrate due Corvonero!- rise Rebekah -A proposito di Corvonero, perché non chiedi alla tua amica Davina se ti aiuta in Rune Antiche?- lo sollecitò, facendogli l’occhiolino.
-E perché tu non chiedi a Donovan dei Grifondoro di uscire?- le fece il verso in risposta, facendola diventare paonazza -Ed eccolo qui!- esclamò Kol, mostrando un sorriso da 32 denti -Parli del diavolo e spuntano le corna. Donovan, sei venuto qui a prendere la tua principessa?- Matt Donovan comparve alle spalle di Rebekah tutto ad un tratto.
-Kol, smettila o ti spacco la faccia- sibilò, mentre Edith e Niklaus assistevano a quel divertente sipario.
Matt, confuso, guardò i due, cercando di capire cosa stava succedendo, ma fu lui a prendere la parola per primo -Bekah, posso parlarti?- domandò, indicando l’uscita della Sala Grande.
-Sì, Matt- raccolse i suoi libri e poi, prima di dirigersi con lui verso il cortile esterno, guardò Edith, in cerca di supporto morale.
-Buona fortuna!- sussurrò questa, in modo che solo la ragazza potesse sentire.
Come i due uscirono dalla Sala, entrò Danielle che a passo accelerato si diresse verso i tre Serpeverde. Con un’espressione, tra lo sconvolto e il confuso, si sedette al posto di Rebekah, davanti ad Edith che la stava guardando come se fosse disgustata.
-Cosa vuoi tu da me?- domandò, vedendo il modo in cui la osservava.
Danielle, ancora con il fiatone, le rispose sentendosi sotto gli sguardi inquisitori dei tre -Certezze-
 
Il silenzio che incombeva tra i due era estremamente imbarazzante. Matt non sapeva da dove cominciare, quasi quasi sperava che fosse Rebekah a prendere la parola, ma la ragazza non aveva di idea di come spiegare ciò che era successo quella mattina a Rune Antiche. Stavano passeggiando nel cortile interno della scuola, poco distanti dall’ingresso, ma lontani dagli occhi della gente.
Dopo alcuni minuti in cui i loro sguardi avevano cercato di evitare l’altro, Matt fece un respiro profondo e parlò -Quindi, stamattina a Rune Antiche… mi dispiace che Saltzman ti abbia umiliato così davanti a tutti-
Rebekah fece spallucce, nascondendo l’orgoglio -Non importa, non è colpa tua-
-Mi ritengo in parte responsabile di quello che è successo. Voglio dire- cercò lo sguardo della ragazza che stava osservando le trame del mantello nero -Tu ed Edith stavate parlando di me-
La bionda non poté non fare altro se non annuire, perdendosi in quegli occhi che assomigliavano tanto ai suoi e ai quali, in qualche modo, si era affezionata -Sì, Matt. Stavamo parlando di te-
-Senti, mi dispiace di non essere mai stato chiaro- cominciò, prendendo un lungo respiro -Non ho avuto il coraggio di dirti quello che provo perché sono un codardo, perché ho paura di rovinare quello che deve ancora succedere-
-Un Grifondoro che ha paura, se ne vedono pochi in giro- Rebekah sorrise, scuotendo la testa -Matt non c’è altro che io voglia più di noi due-
Il ragazzo posò la mano sopra a quella di lei, sorridendo a sua volta e avvicinandosi al suo volto -Quindi Rebekah Mikaelson, vuoi uscire con me? Un appuntamento… serio, più o meno-
La bionda non rispose, lo baciò gettandogli le braccia al collo -Certo, Matt- rispose semplicemente, cogliendo alla sprovvista il ragazzo. Rebekah se ne accorse -Sono stata troppo impulsiva?-
Donovan fece cenno di no -Va bene così, credimi- le accarezzò la guancia e poi la baciò, sotto gli sguardi basiti della gente che passava e vedeva due Case conciliarsi.
 
Divinazione, materia facoltativa, era un corso che per i ragazzi del Sesto e Settimo anno si teneva di pomeriggio alla seconda ora in cima alla Torre Nord del Castello. Nonostante il caldo soffocante che proveniva dal fuoco nel camino, la sala era piacevole: un misto tra una sala da tè ed una soffitta. Nella stanza erano presenti oggetti di tutti i tipi: sfere di cristallo, tazzine da caffè e da the, carte magiche, candele, specchi e numerosi libri. Non erano molti gli studenti a partecipare alle lezioni, per cui era stato deciso che gli ultimi due anni avrebbero frequentato i corsi insieme.
Furono accolti dalla professore Camille O’Connor, che sostituiva lo zio, Kieran O’Connor, morto di vecchiaia l’anno precedente. La donna, molto giovane, era minuta e graziosa, indossava uno strano vestito, corto con delle balze, adatto ad un’insegnante di Occlumanzia.
Camille mise le mani davanti a sé fin da subito, spiegando loro che quello era il suo primo anno da insegnante, dunque chiese agli studenti di essere paziente con lei. Mentre lo diceva guardò soprattutto i tavolini occupati dai Serpeverde, la quale reputazione li precedeva. Damon sorrise, mostrandosi concorde rispetto a quello che era appena stato detto, ma cinque secondi dopo si girò dalla parte di Niklaus, sussurrando un -Certo, come no- molto sarcastico, ma ricevette una gomitata da Edith, che guardandolo in malo modo lo mise a tacere. Oltre a loro tre a lezione era presente anche Rebekah, la quale non era molto interessata a divinazione, ma era stata trascinata da Edith per farle compagnia.
-Quindi,- stava dicendo Camille, una volta terminato il discorso che stava facendo -Oggi vi farò solamente una dimostrazione. Non vi farò lavorare, tranquilli- sorrise e aggiunse -Dividetevi a coppie, prendete un tavolino e sedetevi uno di fronte all’altro- si diresse in direzione dei Serpeverde -Rebekah, Damon voi due mettetevi qui, Edith e Klaus di qua invece-
Quando sentì di essere in coppia con Niklaus, guardò in direzione dell’amica che, intenta a parlare con Damon, non intercettò il suo sguardo, dunque l’unica cosa che poté fare la bionda fu rassegnarsi al suo destino. Quasi con riluttanza si sedette sulla sedia di un tavolino in prima fila, sotto lo sguardo curioso del ragazzo -Cosa c’è?- domandò, inarcando un sopracciglio.
S’inventò una scusa su due piedi -Oh niente, sono solo stanca. Stanotte non ho dormito bene- spiegò, evitando di incontrare il suo sguardo davanti al quale si sarebbe con molta probabilità sciolta -Tua sorella e Donovan si stanno mangiando con gli occhi- ridacchiò osservando come i due si stessero guardando.
Niklaus li cercò con lo sguardo e quando li vide fece spallucce -Meglio per loro-
-Ma come?- domandò sorpresa, passandosi una mano tra i capelli biondi -Lasci che tua sorella si frequenti con un Grifondoro?- Niklaus la guardò, senza rispondere. Edith capì solamente dopo qualche attimo dopo -Oh, scusami- aggiunse -Anche Hayley è una Grifondoro-
-Lascia stare ormai ho capito che con lei è impossibile- liquidò il discorso in una frase, molto semplicemente.
Camille finì di sistemare le ultime coppie poi riprese il suo discorso -Allora, come stavo dicendo oggi non vi farò lavorare molto. Proverete a fare una sciocchezza, nulla di che!- esclamò sorridente -Ogni ragazzo prenda la mano della ragazza davanti a sé. Prederò come esempio Edith Grant- avvicinò una sedia al loro tavolino, e prese la mano destra della ragazza, sotto lo sguardo attento di Klaus.
-Non è difficile la lettura di una mano, è l’interpretazione la parte più complessa. Ma per quella avete il libro Svelare il futuro di Cassandra Vasilensky, ottima autrice- ridacchiò tra sé e sé -Vediamo cos’abbiamo, mia cara-
Osservò a lungo il palmo delicato della ragazza, mentre il resto della classe taceva in un religioso silenzio, meravigliati da quello che stava per succedere. Edith cercò di tradurre ogni espressione che si smascherata dalla professoressa, ma non vi riuscì. La O’Connor cominciò a parlare e l’attenzione si concentrò su di lei.
-Oh! Svolte interessanti in campo affettivo, in amore molto probabilmente- mormorò qualcosa di incomprensibile, poi continuò -Questo porterà a cambiamenti importanti nella tua e nella sua vita. Dovrete affrontare entrambi difficili situazioni e le decisioni da prendere non saranno facili-
Edith non sapeva se essere contenta o meno di quella profezia. Detta in quel modo non sembrava molto positiva. Guardò Niklaus, convinta che Camille non avesse altro da aggiungere -Attenta- sussurrò improvvisamente, volgendo lo sguardo in direzione di Klaus -Nella vita di quel ragazzo si nascondono segreti oscuri- 
  
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