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Autore: Paranomasia    22/08/2015    7 recensioni
Quest'opera nasce come opera comico-demenziale e contiene consigli erotici per hobbit espressi in rima e spiegati con abbondanza di esempi. In fondo ad ogni pagina sarà inoltre possibile trovare le note di Frodo Baggins, tramite le quali giungeremo a conoscenza di scottanti particolari della sua vita privata.
Forse non tutti sanno che... "I piedi grossi non sono un difetto... Più sono grandi, più è bravo a letto!"
Genere: Comico, Demenziale, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1

I piedi grossi non sono un difetto,
più sono grandi, più è bravo a letto.

 
 
SPIEGAZIONE

 
Apriamo il manuale con una curiosità che allieterà diversi hobbit disperati. Non badate più a tutte le creature che vi prendono in giro per la grandezza dei vostri piedi, non date più credito alle loro burle: ciò che hanno sempre additato come un motivo di scherno è in realtà una caratteristica che per voi deve essere ragione di vanto e di orgoglio. Non solo i vostri piedi grossi vi permettono di essere più resistenti alle camminate rispetto agli altri essere viventi, ma essi stanno anche a rappresentare la vostra abilità nelle prestazioni sessuali. Il 99.9% delle donne che hanno provato relazioni con più hobbit dichiara che coloro che le hanno maggiormente soddisfatte avevano dei piedi così grossi che inizialmente erano state titubanti ad accoglierli nel loro letto. Geneticamente la questione è spiegabile col fatto che la grandezza dei piedi e l’efficacia della prestazione sessuale vengono parzialmente determinate dal medesimo gene, e quindi la trasmissione di questi caratteri è strettamente legata (anche se poi intervengono altri fattori, ma di minore importanza). D’altra parte, quelli che hanno i piedi relativamente piccoli sono svantaggiati in questioni amorose; ma non si devono turbare per questo, perché presentano capacità intellettive superiori del 55% alla media degli hobbit.
Chi non riesce a sfogarsi col sesso, si sfoghi con lo studio, insomma.
Forse sempre per la grandezza dei nostri piedi, le prestazioni di noi basse creature sono più efficaci anche di quelle di esponenti delle altre razze. In particolare le donne hobbit si dichiarano soddisfatte della propria vita sentimentale il 30% in più rispetto alle donne nane, il 48% in più rispetto alle donne umane e il 60% in più rispetto a quelle elfiche. La questione è però spiegabile anche con altri fattori: le donne dei nani, infatti, si dichiarano insoddisfatte perché i mariti sono troppo pelosi e durante l’atto hanno una costante sensazione di puntura; le donne umane si lamentano del fatto che i loro compagni finito il rapporto tendono o ad andare a fumare una sigaretta, oppure a vestirsi e tornare dalla propria moglie; le donne degli elfi hanno a disposizione pochi esponenti maschili in quanto l’idea elfica di amore libero porta alla creazione di diverse coppie omosessuali. Molti Elfi tuttavia trovano divertente unirsi con nani od umani, ed i prescelti si dichiarano assolutamente soddisfatti dell’esperienza.




 
Note di fine pagina di Frodo Baggins
 
Mi sono sempre chiesto perché spesso, quando ero in giro con la compagnia dell’anello, al nostro risveglio trovavamo dei giornalisti intenti ad intervistare Aragorn. Captavo delle frasi come “Anche stanotte mi ha lasciato soddisfatto”, vedevo il sorriso compiaciuto di Legolas, ma finora non avevo mai afferrato il collegamento...
Bah. Non capisco perché Sam mi abbia regalato questo libro
.



 
RIFERIMENTI STORICI
 
  • Quando la Contea era una monarchia assoluta, diversi re si succedettero al trono. Particolarmente famoso fu il re Grampasso Secondo, chiamato così per la grandezza dei suoi piedi, ma soprannominato Grancazzo Giocondo per ovvie ragioni. Questo lascia presumere che già nell’antichità si era supposto un collegamento tra le due caratteristiche.
    Oggi nella Contea il nome Grampasso non è più in uso: viene usato tra i raminghi e in alcune comunità di elfi per indicare i pervertiti hobbifili.

     
  • La regina Agesilea, moglie di Grampasso II, che in passato era una prostituta e si era sposata col re esclusivamente per giustificare la sua gravidanza, dichiarò che tra i suoi amanti Grampasso era quello che la soddisfava di più, nonché il secondo con i piedi più grossi.
    Quello con i piedi più grossi in assoluto forse avrebbe potuto fare di meglio, ma ci metteva poco impegno.

     
  • La dinastia precedente alla dinastia di Grampasso era composta da membri che nei libri di storia vengono identificati col nome di “Piccoli Piedini” oppure “Piccoli Pipini.”
     
  • Il famoso puttaniere William Gamgee, che tutte le prostitute rifiutavano anche dietro abbondante pagamento a causa delle sue scarse prestazioni, era conosciuto perché spesso, a causa dei suoi piedi di dimensioni quasi normali, veniva scambiato per un umano molto basso.
     
  • Il poeta Mungo Frumblefoot (nome d’arte “Durante Baggins-Alighieri”) nella sua opera chiamata “La Divina Contea”, scrisse terzine poco lusinghiere nei confronti dell’antico poeta chiamato Vermiglio Marrone. I versi, poi cancellati dall’opera originale, recitavano:
“Or se’ tu quel Vermiglio e la sorgente
cui nom tutti ricordano in eterno
poiché in mezzo alle gambe n’avea niente.


Son certo d’esser giunto ne lo inferno
se innanzi agli occhi mi si fu concesso
 colui che senza pene io discerno.


Guardando meglio in basso, s'è permesso,
noto che avete pure scarso piede,
 oltre ad avere certo scarso sesso.”



 
 
Note di fine pagina di Frodo Baggins
 
Mi chiedo ancora perché Sam mi abbia regalato questo libro, considerando che dice chiaramente che uno dei suoi antenati era famoso per essere carente in prestazioni sessuali. Eheh. D’ora in poi non gli permetterò più di pronunciare una sola parola contro la monotonia della mia vita intima. Parola di hobbit.
Belli i versi di Durante, comunque. Ho sempre avuto un debole  per le poesie in rima.



MITOLOGIA
 
IL MITO DELL’AMANTE CLONATO
 
Questo mito veniva narrato già ai tempi dei nonni dei vostri nonni, e ha radici talmente antiche che nessuno, da quando è stato trascritto, ha potuto in alcun modo tentare di dimostrarne la veridicità.
Un antico re hobbit aveva una figlia, la principessa Joanne. Questa principessa sognava più d’ogni altra cosa di incontrare il suo principe azzurro, ma nessuno dei pretendenti che il padre le aveva presentato le andava bene: uno era brutto, uno era basso, uno era zoppo, uno era stupido, uno sembrava perfetto ma aveva il pipino troppo piccolo, un altro non era abbastanza passionale a letto.
Una notte, mentre triste e dispiaciuta piangeva la sua sorte da eterna zitella, sentì qualcuno che bussava alla finestra. Andò ad aprire e si trovò davanti il viso di un hobbit bellissimo. “Posso entrare?” Le chiese questi. Lei annuì e si scostò per lasciarlo passare. “Chi sei?” Gli chiese quando fu dentro.
“Mi chiamo Peregrino”, rispose lui. “Ma tu puoi chiamarmi Pipino.  Tutti mi chiamano Pipino. Effettivamente Pipino non è il diminutivo di Peregrino, ma è un soprannome che mi hanno dato per la mia abilità a letto. Ho deciso di essere il tuo nuovo amante. Se mi permetterai di dimostrartelo, noterai che nessuno hobbit potrebbe farti come ti farò sentire io. Nessuno hobbit, in questo campo, è più esperto di me. Accoglimi nel tuo letto e non te ne pentirai.”
La principessa fece come le diceva lo hobbit misterioso, e quella notte fu per entrambi la più focosa notte immaginabile. La ragazza era felice, finalmente sentiva d’aver trovato qualcuno che avrebbe potuto amare per sempre e che non l’avrebbe mai fatta sentire insoddisfatta. Poco prima che sorgesse il sole, lo hobbit se ne andò, senza che la sua ragazza potesse vedere altro che non fosse il suo viso.
Quel giorno Joanne aveva un aspetto nuovo, allegro, riposato. Il padre non disse niente, ma aveva notato che qualcosa era cambiato. Forse la ragazza aveva riconsiderato uno dei pretendenti del giorno prima? In ogni caso, presto lo avrebbe saputo.
L’avventura di Joanne si ripeté quella notte, e la notte dopo, e la notte dopo ancora, e ogni volta la ragazza non aveva modo di vedere altro che non fosse il viso del suo amante misterioso.
Un giorno, quando era sicura che non si sarebbe mai annoiata di questo modo di passare le notti, decise di parlarne col padre. Questi fu dapprima felice che la figlia avesse finalmente trovato qualcuno con cui passare il resto dei suoi giorni, in seguito cominciò però a preoccuparsi riguardo alla provenienza del giovane, e a mettere in dubbio che la figlia potesse essersi veramente innamorata di un hobbit senza mai averci fatto altro che sesso. Insomma, poteva essere la componente sessuale così importante nella vita di sua figlia? Lui non credeva.
Quella notte ordino alle guardie di appostarsi nel giardino fuori dalla stanza di sua figlia, e di portargli chiunque avesse tentato di raggiungerla nella sua camera.
Così esse fecero, e portarono al re quel giovane hobbit. Il re, convocato il famoso e immortale mago Gandalf, gli chiese di modificare le guardie in modo che assomigliassero in tutto e per tutto allo hobbit Pipino, in modo che la figlia fosse impossibilitata a riconoscere l’amante se non guidata dalla forza del suo presunto amore. Il mago obbiettò dicendo che, essendo i piedi la caratteristica distintiva di ogni hobbit, avrebbe potuto modificare tutto tranne la grandezza e la peluria dei piedi. Il re, ricordandosi che la figlia gli aveva confessato di non aver mai visto altro oltre al viso dell’amante, acconsentì a questa restrizione.
Il giorno dopo Joanne, giunta in cucina con un viso deluso per la notte passata senza amante, si vide davanti sei copie quasi identiche di Pipino. Sconvolta chiese spiegazioni al padre, il quale le rivelò il suo trucco. La ragazza, distrutta al pensiero di non poter riconoscere l’amante, scoppiò in lacrime e si rifugiò in camera sua. Dopo tanti patimenti, comparve davanti a lei il fantasma di sua madre, morta qualche anno prima, che le disse: “Non piangere, figlia mia. Io ti capisco. Io sposai tuo padre, uomo nobile e coraggioso, ma che non mi ha mai soddisfatto sessualmente. Non voglio che tu commetta lo stesso errore. Devi sposare qualcuno che ti appaghi. E per permetterti di farlo, ti dirò un segreto...” E le mise in mano un foglietto, su cui erano scritte poche parole.
 
Piedi giganti,
hobbit appaganti.

 
Forte di questa nuova conoscenza e ricordandosi di quando Pipino le aveva detto che nessuno a letto era più bravo di lui, la principessa corse nuovamente in cucina, e senza alcuna esitazione indicò lo hobbit dai piedi più grandi. “E’ lui il mio amato Pipino!” Affermò. Sorpreso, il padre riconobbe che la figlia aveva ragione, e convinto del suo amore le permise di sposare lo hobbit. I due vissero sempre felici e contenti.
Una curiosità finale riguardo al mito. Divenuto vecchio, Pipino perse la sua vena virile, ma volendo continuare a soddisfare Joanne chiese aiuto a Gandalf. “Tu sei un mago immortale”, gli disse. “Aiutami ad appagarla. Usa il tuo bastone.”
Purtroppo Gandalf fraintese. Lo aiutò sì ad appagare la moglie, e usò il suo bastone, ma non nel modo in cui Pipino aveva progettato.





 
Note di fine pagina di Frodo Baggins
 
Così Pipino è un soprannome che si dà a chi ha particolari abilità in campo sessuale... Mmm... Non è possibile che la cosa mi interessi, vero? Vero? Insomma, Peregrino Tuc è pur sempre mio cugino. Forse sono stanco e dovrei semplicemente andare a dormire. Magari Pipino entrerà dalla mia finestra e mi farà una sorpr... No! No, non ci spero.
Chissà se in questo manuale ci sono delle pagine dedicate anche ad Hobbit omosessuali. Anche se io non lo sono, eh.. Intendiamoci. A me piacciono le donne. Sono un hobbit virile, io. Sono un simbolo di virilità. Come la coroncina di Elrond. Quando è adorabile!!! Ammetto che quando l’ho visto con quella coroncina ho avuto il desiderio di scop... Erm... Scoprire di che materiale era fatta. Sì, certo. Mi interessa molto la costruzione dei gioielli, credo che farò il gioielliere da grande.
Ho chiesto a Gandalf se è lui il mago di cui si parla nella storia. Ha detto che non è mai esistito un altro mago con quel nome, altrimenti l’avrebbero arrestato per plagio di nome con diritti di copyright. D’altronde, dice di non ricordarsi nulla di questa vicenda. Forse è semplicemente troppo vecchio. D’altronde non credo che la sua rabbia e i suoi pregiudizi verso il povero Pipino siano infondati. Probabilmente con l’inconscio ricorda ancora di quando ha dovuto fare sei copie di un Pipino per colpa di una principessa arrapata.
Povero vecchio Gandalf.
Uh, credo che il capitolo sia finito, mi hanno lasciato un’intera pagina per gli appunti. La qual cosa è preoccupante, considerando che non so cosa scrivere.
Mmm... Ammetto che, anche se continuo a non capire come mai Sam mi ha regalato questo libro, la lettura mi sta prendendo... Ieri sera alla locanda mi sono accorta di star fissando i piedi a tutti gli hobbit! Ce li ho più grandi di Merry ma quelli di Pipino sono molto più grossi dei miei. La cosa mi attrae... No! Non è vero!
Poi ho tentato di guardare i piedi di Sam, ma non ci sono riuscito... Però lui ha continuato tutta la sera a farmi piedino sotto il tavolo. Sospetto che volesse dimostrarmi qualcosa. Sono sinceramente inquietato. Mi chiedo se Sam sia omosessuale...
Noo, non può essere. Di sicuro il suo gesto è una dimostrazione di affetto.
A proposito, fra tre giorni mi vedo con Sam. Noi due soli, mi ha invitato in una locanda chiamata “Sam Valentino.”
Chissà chi è questo Valentino. Forse un suo parente morto. Povero Sam.
Potrebbe essere l’occasione giusta per chiedergli perché mi ha regalato questo libro.


 
   
 
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