Disclaimers: Niente mi
appartiene; Doctor Who è di
proprietà della BBC.
Note
dell’autrice: dunque, parto col dire che mi sono avvicinata a
questo
bellissimo telefilm da appena due settimane e mi sono guardata le prime due
stagioni tutte d'un fiato. Mi sono subito innamorata di Nine, lui è il mio Dottore e Dio solo sa quanto
ho sofferto quando si è rigenerato,
quante lacrime ho versato e quanto dolore ho sentito nel mio povero
cuore. Mi
sono così tanto affezionata a lui (e l’amore che
provo per Nine lo noterete
nelle ultime righe) che, inizialmente, non riuscivo ad accettare Ten.
Ma dopo
qualche episodio, anche lui mi ha conquistata e pure il finale della
seconda
stagione che ho visto giusto ieri sera mi ha lasciata in uno stato
pietoso, così
come mi successe con la prima. E la breve storia che ho scritto qualche
oretta
fa è nata proprio da questo season finale. Ho cercato di
entrare nei pensieri
di Ten, sconvolto dalla perdita di Rose, scrivendo direttamente in
prima
persona. Se la storia dovesse farvi schifo, beh, vi capisco: dopotutto,
io sono
nuova in questo fandom e ancora non ho visto il resto delle stagioni,
per cui
non so come si evolverà il personaggio, ma ho avuto il
bisogno quasi fisico di
scriverla e questo è ciò che ne è uscito.
Vi auguro buona
lettura, allora, e ogni commento o
critica, purché costruttiva, è sempre bene
accetta! -Martina-.
Un ringraziamento speciale alla mia Sivi,
che mi ha convinta a cominciare Doctor Who
e a cui ho deciso di dedicare la storia.
Grazie di cuore, davvero.
FAREWELL, MY LOVE
Ho visto le
lacrime rigare le tue
guance.
Ho visto i
tuoi occhi pieni di
dolore guardarmi per l’ultima volta.
Ho sentito la
tua voce tremare
mentre mi dichiaravi il tuo amore.
Ho visto il
tuo viso scomparire lentamente
in quel cielo norvegese, come fosse fumo.
Ed ora mi
ritrovo di nuovo qui,
nel mio TARDIS.
E mi sento
già solo.
Dannatamente
solo.
Solo come non
mi sono mai sentito
nei miei lunghi novecento anni di vita.
Il silenzio
è assordante.
Guardo il
vuoto davanti a me.
Lo stesso
vuoto che ti ha
risucchiata, che ti ha portato via per sempre da me per inghiottirti ed
intrappolarti nel tuo mondo parallelo.
Chiudo un
attimo le palpebre e
lascio che le lacrime scendano a bagnarmi il volto.
Ho bruciato un
sole solo per
dirti addio, ma non sono stato comunque capace di dirti quanto ti
amassi.
Il tempo era
scaduto.
Non mi era
più possibile tornare
indietro.
Non
potrò mai più rivederti,
Rose, e non immagini quanto questo pensiero mi distrugga.
Il mio respiro
si spezza all’improvviso.
I miei due
cuori accelerano il
battito.
Il mio petto
viene dilaniato,
sottomesso ad un dolore che non ho mai provato prima d’ora.
Boccheggio.
Cos’è
questo dolore lancinante?
Cos’è
questo dolore così umano?
Cosa mi sta
succedendo?
È
forse giunto il momento in cui
persino il Dottore ha bisogno di un dottore?
Ma
saprà curare il vuoto che hai
lasciato nei miei cuori?
Riuscirà
a cicatrizzarlo?
Mi
guarirà da questo male
terribile?
Cosa
farò senza di te, adesso,
Rose?
Rose!
Stringo le
mascelle.
Il dolore
sembra placarsi, ma è
solo una mera illusione.
Questo dolore
rimarrà dentro di
me per sempre, come una malattia a cui non si trova una cura.
Riapro gli
occhi.
Sono ancora
umidi di pianto.
Mi asciugo il
viso con un gesto
secco delle mani.
Ci siamo
abbandonati a vicenda ad
un destino che non lascia scampo, che non perdona, e ora vorrei solo
trovare un
modo per sistemare le cose, per aggiustare tutto, per riportarti qui da
me.
Vorrei
ribellarmi al tempo e allo
spazio per poterli piegare al mio volere.
Però
non posso.
Mi
dispiace.
Ma forse
è meglio così, Rose.
Avresti
vissuto tutta la tua vita con me, ma io non avrei potuto vivere la mia
con te.
Ti saresti
privata di un’esistenza
normale a causa mia.
Ti saresti
consumata, anno dopo
anno, e sarebbe stato tremendo vederti invecchiare, ammalarti forse, e
poi morire.
E non
c’è niente di peggio del
vedere la morte travolgere ed aggredire con la propria falce la persona
che si
ama.
Credimi, Rose.
Lo
so.
È
la maledizione dei Signori del
Tempo, dopotutto, ricordi?
Allora
lasciami qui da solo.
E sii felice
nel tuo nuovo mondo.
Ma non
dimenticarti di me.
Non farlo.
Ti
prego.
Pensami,
qualche volta.
E
se vuoi ricordarmi, c’è una cosa che puoi fare.
Sì,
una cosa soltanto.
Vivi
una bella vita.
Fallo
per me, Rose.
Vivi
una vita fantastica.
Vivi,
così che possa continuare a vivere anch’io.