Fumetti/Cartoni americani > I Pinguini di Madagascar
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Autore: I_love_Beerus    23/08/2015    5 recensioni
Con un nuovo arrivo allo zoo di Central Park, ad uno dei nostri amici pinguini accadrà qualcosa di veramente impensabile.
Vi ho incuriositi? Spero proprio di sì.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Skipper, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Passò qualche altro minuto di silenzio, ovviamente imbarazzante.
Skipper e Marlene erano ancora in piedi e non proferivano parola.
Marlene non sapeva cosa dire o fare. Insomma, si trovava in una situazione veramente imbarazzante! Capì al volo che era quello il regalo di cui le parlava Sam, quel regalo che la pinguina aveva organizzato per lei.
Per un attimo rimase sorpresa: non s’aspettava minimamente che  Sam, proprio lei, ci tenesse a renderla così felice, perché in quel momento era così che si sentiva. Felice. Davanti a lei aveva il pinguino che amava, e forse la serata sarebbe andata a finire bene…
Ma poi, un pensiero per niente confortante le rimbombò nel cervello: se Skipper era lì, allora voleva dire che Sam gli aveva raccontato tutto, raccontato che lo amava e che avrebbe desiderato tanto una cosa del genere!
Sperava con tutto il cuore di sbagliarsi, e se fosse stato il contrario, Marlene non avrebbe mai perdonato la pinguina per non aver mantenuto il segreto.
Ma, dopo la domanda di Skipper, Marlene tirò un sospiro di sollievo, perché evidentemente non sapeva niente.
-Emh…che ci fai qui, Marlene?- chiese Skipper, confuso più che mai, guardando la lontra che era rimasta incantata.
-I-Io? Veramente… non lo so- ammise Marlene abbassando lo sguardo. Non sapeva cosa dire.
 
Poco più lontano, i pinguini nascosti dietro un cespuglio, osservavano la scena speranzosi.
Non tutti, però. Solo Rico, Soldato e Sam avevano questo pensiero.
L’unico a sperare finisse tutto all’istante era Kowalski.
Lo scienziato non faceva che ripetersi che doveva annullare tutto, ma non poteva. Non sapeva se quello sarebbe stato il regalo più bello per Marlene o quello più brutto.
In realtà non lo sapeva nemmeno lui, ma aveva come il presentimento che di lì a poco sarebbe successo qualcosa.
A Skipper sarebbe piaciuto? Sarebbe cambiato qualcosa dopo quell’ “appuntamento”?
Due settimane prima gli aveva confessato di essere innamorato di Sam e -ma era molto improbabile- se provava qualcosa per Marlene glielo avrebbe detto, magari sotto sua insistenza.
Ma non aveva accennato nulla sulla lontra, e quindi lo scienziato era certissimo come la teoria del Big Bang, che la cosa sarebbe finita male.
Sam, invece, era preoccupata del fatto che Marlene non sarebbe riuscita a conquistare Skipper, ma rimase al suo posto e cercò di essere paziente.
 
-Come sarebbe a dire “non lo so”? Allora che ci fai qui? E soprattutto, cosa ci fa nel bel mezzo del parco, questo tavolino?- chiese Skipper, continuando a fissare la lontra sperando che lei sapesse qualcosa.
Skipper, in qualche modo, ne aveva intuito il significato, ma voleva la certezza sulla parola.
Marlene non sapeva come comportarsi: da una parte avrebbe voluto dire a Skipper che era meglio tornare a casa e non pensarci più. Ma dall’altra parte…non le dispiaceva affatto quella situazione.
Una cenetta romantica insieme al ragazzo dei tuoi sogni, con la classica atmosfera d’innamorati, il primo bacio magari… Ma che andava a pensare?? Skipper non provava niente per lei, ne era certa; ma chissà se dopo tutto quanto, il pinguino avrebbe cambiato idea…
Infondo, non voleva che tutto quel duro lavoro da parte di Sam lo mandasse all’aria.
Allora si chiese “Perché non provare? Perché non stare al gioco?”.
Così fece una cosa veramente impensabile.
-Io penso che questo tavolino sia stato arredato per noi- disse Marlene, con enorme sforzo. Non credeva di aver detto una cosa del genere, ma cosa le era venuto in mente?!
Skipper avvampò improvvisamente.
-Per noi?! Non può essere!- esclamò.
Marlene, allora, decise che l’avrebbe convinto in tutti i modi. Dopotutto lo desiderava con tutto il cuore.
-Emh… ma guarda! Non possiamo mica sprecare queste prelibatezze. Perché non ci sediamo e magari parliamo un po’?- chiese la lontra. Ma per dire questo aveva dovuto acquistare un enorme coraggio.
Skipper non sapeva che dire. Aveva una gran confusione per la testa, ma alla fine, nonostante odiasse quel sottofondo che si sentiva, decise di accettare, per il semplice fatto che, dato che quella sera non avevano mangiato la torta, aveva una gran fame e quel pesce sul tavolo era davvero invitante e sarebbe stato un peccato sprecarlo.
-D’accordo- accettò Skipper.
Marlene non stette più nella pelle, ma restò calma e, insieme, si sedettero ai propri posti.
 
-Sì!! Sta andando tutto per il verso giusto! Ora non devono fare altro che parlare un po’ e alla fine scatterà la scintilla- disse una Sam molto contenta.
-Speriamo vada tutto bene- disse Soldato, accanto alla pinguina.
Rico grugnì qualcosa di incomprensibile e incominciò a sbadigliare, segno che si stava annoiando.
-Anche io lo spero- ammise dopo un po’ Sam –E tu, Kowalski?- chiese, vedendolo silenzioso.
Lo scienziato non sapeva cosa risponderle. Cosa gli avrebbe fatto se avesse risposto che avrebbe voluto tanto annullare tutto? Di sicuro qualcosa tipo un bel calcio nei posti più impensabili o una bella catenata in testa.
Perciò si riscosse dai suoi pensieri e rispose mentendole.
-Spero che finisca tutto bene- disse semplicemente.
In parte ci sperava, ma per sé stesso e per il suo capo.
 
Passò un quarto d’ora.
Sia Marlene che Skipper non dissero una parola. Skipper era troppo occupato a ingozzarsi di quel pesce delizioso, mentre Marlene avrebbe tanto voluto sprofondare per quel silenzio insopportabilmente imbarazzante.
 
-Ma che fanno?! Perché non si dicono nulla? Adesso dovrebbero già essersi messi insieme!- esclamò una Sam abbastanza irritata per l’attesa.
-Beh, può darsi che non è il momento adatto- disse Soldato, anche lui impaziente, in un certo senso.
-Beh, se entro cinque minuti non diranno una parola, giuro che me ne vado sbraitando- annunciò la pinguina, non smettendo di guardare la scena.
 
-Skipper, allora…- incominciò a dire Marlene, intenzionata a rompere quel maledetto ghiaccio -… ti piace questa situazione?- gli chiese poi, con enorme imbarazzo.
-Beh, devo dire la verità? Mi piace un sacco- ammise, con enorme sorpresa di Marlene, che per un attimo non gridò di gioia.
-Non credevo infatti, di aver mangiato niente di più buono!- annunciò, continuando a ingozzarsi e guadagnandosi uno sguardo incredulo da parte di Marlene, ma non se ne accorse.
La lontra, però, non volle arrendersi.
-Sì, certo, è molto buono, ma io…-
-Ehi, posso chiederti una cosa?- le chiese Skipper, interrompendola.
-Sì, dimmi- gli concesse Marlene, curiosa di sapere cosa le avrebbe chiesto.
 
-Ecco ecco! Ora si dichiarerà, vedrete- disse Sam eccitata.
Gli altri tre pinguini trattennero il fiato.
 
-Ma, per caso, tu e Sam siete migliori amiche?- chiese Skipper e per poco Marlene non cadde dalla sedia, pensando che forse le avrebbe confessato cosa pensa di lei, e invece…
-Beh, sì. Posso dire di sì- disse, con un nota di delusione nella voce.
-Ahhh, sai, pensavo ti avrebbe uccisa già dal primo giorno- annunciò, continuando ad ingozzarsi.
-Invece no- lo informò piatta Marlene.
-Mi potresti suggerire quali sono i suoi punti deboli? Sai, un giorno sogno di fregarla e voglio sorprenderla- spiegò Skipper, sotto lo sguardo ancora più incredulo di Marlene.
Incredibile. Lei gli propone di parlare un po’ sperando che la cosa potesse scattare in qualcosa di più profondo, e lui la prima cosa che fa è parlare di Sam!
-Lei non ha punti deboli, mi dispiace- gli rispose con tutta semplicità.
-Ne sei sicura? Di solito quelli che si comportano così sono insicuri. Lei è insicura su qualcosa, dì la verità- la esortò a dire Skipper.
Marlene spalancò la bocca. Se lo sentiva, Sam lo avrebbe ucciso senza pensarci due volte.
La lontra s’affrettò a negare tutto, come per paura che la pinguina potesse comparire da un momento all’altro e ucciderlo.
-Lei non è affatto insicura, chiaro?!- lo rimproverò Marlene. In realtà era irritata a morte del fatto che in un momento così romantico, Skipper si fosse messo a parlare di un’altra.
-Io non ne sarei così sicuro, ma visto che non lo so, ti do ragione, per questa volta- si arrese Skipper.
Entrambi non sapevano che in realtà, la pinguina di cui stavano parlando era a pochi metri da loro e stava sentendo tutto.
 
Rico e Kowalski dovettero fare tutto il possibile per trattenere Sam, che era intenta ad andare lì e spaccare la faccia a Skipper.
-Calmati, Sam!- continuava a dire Kowalski, ma senza ottenere alcun risultato.
-Io non mi calmo! Ma che fanno?! Si mettono a parlare di me, quando dovrebbero fare tutt’altra cosa!!-
Sam era veramente infuriata. In parte che il piano non stava funzionando, dall’altra il fatto che Skipper l’aveva data per un’insicura. La cosa che più odiava al mondo.
Cercò di calmarsi, anche se dovettero passare parecchi minuti. Quando accadde, si liberò bruscamente da Rico e continuò a guardare le azioni di Marlene e Skipper.
 
-Non potremmo parlare di qualcos’altro?- gli chiese perdendo definitivamente la pazienza, Marlene.
-D’accordo. Basta che non si tratta di cose da femminucce, e poi facciamo presto, domani devo alzarmi all’alba per allenarmi con i miei uomini- disse Skipper sbrigativo.
Marlene lo guardava truce, scuotendo la testa.
Avrebbe tanto voluto urlargli in faccia quello che provava per lui e quello che avrebbe voluto che provasse anche lui per lei, dato che evidentemente, a lui non importava niente.
 
-D’accordo, ora basta. Mi sono proprio stancata!!- disse Sam perdendo le staffe e uscendo inaspettatamente dal nascondiglio.
Kowalski e Rico non fecero in tempo a fermarla. La pinguina si stava dirigendo a passo deciso verso quei due.
 
-ALLORA? MA CHE CAVOLO E’ PRESO A TUTTI E DUE?? VI DECIDETE A BACIARVI OPPURE DEVO APPICCICARVI IO COME DUE CALAMITE?!- gridò loro contro Sam, spazientita.
Sia Marlene che Skipper si girarono verso la pinguina. La guardavano entrambi sbigottiti.
Poi capirono al volo: Sam li aveva spiati fin dall’inizio.
Skipper aveva uno sguardo a metà tra l’incredulo e il divertito: non si aspettava che la bella Sam avrebbe fatto una cosa così impensabile come spiare.
Fantastico, pensò. Di sicuro aveva sentito quello che aveva detto su di lei ed era sicuro di averla fatta imbestialire.
Al solo pensiero, si rese conto di aver realizzato il suo desiderio: le aveva toccato l’orgoglio ed era curiosissimo della sua reazione.
Però una cosa non la capiva. Perché Sam aveva detto: “Volete decidervi a baciarvi”?
Poi… capì tutto. Il tavolino, quell’odiosa musichetta, il pesce… era tutto il frutto di un piano organizzato!
 Dopo quest’ultimo pensiero, guardò furioso la pinguina, che se ne accorse, ma lo seppe reggere benissimo.
-ALLORA? RISPONDETEMI!- ordinò ancora Sam.
-T-tu ci hai spiato? Ma come hai potuto, Sam?!-chiese infuriata Marlene. Non poteva credere che la sua amica si fosse comportata così. Era stata davvero scorretta.
-Sì, vi ho spiato. C’è qualche problema, per caso??- le chiese irritata.
Marlene la guardò meravigliata.
-Mi sorprendi; non provi neanche a negarlo?- le chiese, per la prima volta rivolgendosi a lei in tono di sfida.
-No, non serviva mentire, non preoccuparti. Mi spieghi che diavolo stai facendo?! Ti faccio un regalo così bello e tu non sai nemmeno farlo funzionare? Avresti dovuto fin dall’inizio dirgli tutto, visto che è quello che vuoi da sempre. Ora sareste già insieme se non fosse per la tua dannata timidezza!!- le gridò in faccia Sam.
Marlene rimase basita da quello che le aveva appena detto la pinguina.
Skipper, invece, assunse lo sguardo più incredulo di questo mondo: Sam aveva rivelato una cosa davvero scottante.
Marlene era innamorata di lui? Non poteva crederci. Aveva sempre pensato che tra di loro ci fosse solo la semplice amicizia e nulla di più. Adesso viene a sapere che in realtà Marlene lo amava! Aveva fatto una figuraccia, e si sentiva dispiaciuto per la lontra; ma non poteva certo dirle che lui non era affatto interessato a lei ma ad una pinguina amante del rischio e del pericolo!
Ma la cosa che gli aveva fatto più male, era stata il fatto che era stato organizzato tutto proprio da Sam.
Se era stata disposta a fare questo per la sua amica, allora c’era un’unica spiegazione: a Sam non importava niente di lui, e questo fu un duro colpo da assimilare per il leader.
Certo, in quei due mesi non poteva certo dire che fosse stato diverso, ma quel gesto e quel regalo da parte della pinguina gli confermò la dura verità.
Cercò di contenersi il più possibile. In quel momento, però, era anche infuriato con Sam e in quel momento avrebbe voluto soltanto dirle ciò che provava per lei, ma non poteva e, in un certo senso, non voleva neanche.
-Allora, ripeti un po’. Quali erano i tuoi piani?- le chiese Skipper, cercando di mantenere la calma.
La pinguina, che in quel momento era occupata ad accusare Marlene con lo sguardo, si girò verso di lui.
-I miei piani, dici? Tu e Marlene, con questa cena, dovevate… Oh, insomma! Okay, vado subito al punto: entro stanotte dovevate mettervi insieme- tagliò corto Sam, spazientita.
-Guarda che potevamo anche aspettare un altro po’. Sono sicura che se avessimo avuto il tempo, avremmo potuto anche provarci! Non c’era bisogno di venire qui e rovinare tutto, Sam!!- le urlò arrabbiata Marlene, alzandosi in piedi.
Sam s’irrigidì.
-Rovinare tutto? E secondo te potevo ancora rimanere a sentirvi mentre parlavate male di me?! Era già passato troppo tempo, e come se non bastasse, tu non sei stata neanche in grado di dirgli in faccia tutto! Che è un idiota o un imbecille fuori dal comune… oppure che lo ami alla follia! Davvero, Marlene, non ti facevo così fifona!!- le disse con cattiveria Sam.
Quella fu la goccia che fa traboccare il vaso. Infatti, Marlene le urlò contro tutto quello che, evidentemente, pensava di lei.
-SENTI, DELINQUENTELLA DEI MIEI STIVALI, TU NON SEI IL MIO CAPO!! PERCIO’, CI TENGO A DIRTI CHE NON PUOI COMANDARE A BACCHETTA TUTTI QUELLI CHE PER TE NON SONO ALLA TUA ALTEZZA! IO FACCIO QUELLO CHE VOGLIO, E SE PER TE NON VA BENE, TI SUGGERISCO DI CERCARTI UN’ALTRA COINQUILINA! OH, ASPETTA, FAMMI PENSARE… NON PUOI, PERCHE’ NON CREDO CHE GLI ALTRI SARANNO COSI’ STUPIDI DA OSPITARE UNA BRUTTA ODIOSA IPOCRITA COME TE!!- le gridò in faccia tutto d’un fiato.
Skipper rimase a bocca aperta. Non aveva mai visto Marlene così arrabbiata. E poi, nessuno aveva avuto un coraggio simile. Come aveva fatto a parlare in quel modo alla pinguina?
In realtà questa domanda se la poneva soprattutto la lontra, ma, nonostante questo, non si pentì di averlo fatto.
Era sicura che Sam l’avrebbe uccisa a catenate per quella scenata nei suoi confronti; ma stranamente, la pinguina rimase in silenzio a guardarla sbigottita e allibita.
Skipper ne approfittò per parlare.
-Ma guarda… Ti sorprendi perché nessuno ti aveva parlato così prima d’ora? Marlene ha ragione, hai solamente rovinato tutto, e sono contento che ti abbia detto quelle cose. Bel coraggio, ti stimo, Marlene- disse infine rivolgendosi alla lontra.
Sam si riscosse e, dopo aver sentito le parole del pinguino, si sfogò su di lui.
-Ahh, ora la stai difendendo?!- sbottò.
-No. Ho soltanto detto che ha ragione. A volte ti comporti come una bambina, mi spiace dovertelo dire ma è così- la informò Skipper come se nulla fosse.
-Cosa? Io una bambina?! E sentiamo, Genio, perché non avresti detto a Marlene che sei innamorato di lei? Sai una cosa? Penso che anche tu sia solo un inutile fifone! Ti credi tanto superiore solo perché sei il leader di un Commando, ma quando si tratta di stupidaggini come l’amore, sei il primo a dileguarti nell’ombra!- disse Sam.
Skipper rimase colpito come non mai: non poteva credere che gli avesse detto quelle cose! Per Sam l’amore era una cosa stupida… questo gli fece ribollire il sangue nelle vene.
Beh, in parte non aveva tutti i torti, perché Skipper in effetti, aveva inizialmente scelto di non far sapere a nessuno il suo “problema” e di amare in segreto la pinguina.
Ma il fatto che avesse detto così esplicitamente che aveva paura di impegnarsi… lo fece andare su tutte le furie.
-Sam, tu puoi dire tutto quello che vuoi, ma non puoi accusarmi senza sapere la verità. Chi ti dice che io ami Marlene, eh? Chi te lo dice?- le chiese in tono di sfida.
Questa domanda fece andare in mille pezzi il cuore della lontra, ma tenne duro. In quel momento voleva solo vedere sconfitta una volta per tutte la pinguina che per due mesi si era sempre vantata di non essere una “femminuccia rammollita” come le altre.
Sam gli rispose a tono.
-Ah, sì? D’accordo, Skippy, fa’ quello che ti pare- disse con l’intento di concludere il discorso.
-Finalmente hai accettato la sconfitta, Sam. Sai, non me l’aspettavo. Dopotutto, non sei una che si arrende facilmente. Dovrei fare un’altra considerazione nei tuoi confronti- la informò con sorpresa Marlene, felice per quel cambiamento.
Sam si girò di scatto verso di lei e le si avvicinò.
-Sappi che noi due abbiamo chiuso- le disse semplicemente.
Prima che Marlene potesse esprimere un felice consenso e Skipper guardare la pinguina con compassione, si senti uno strano rumore, come uno starnuto.
-Accidenti!- esclamò stizzato lo scienziato, che era inavvertitamente uscito dal nascondiglio.
Sfortunatamente per lui, Skipper lo vide e non potè che rimanere incredulo a fissarlo. Poi un pensiero divenne certezza.
-Kowalski?- lo riprese Skipper furente.
Lo scienziato sentì quella voce e sgabuzzò gli occhi. Accidenti, si era fatto scoprire!
-Non ci credo! Centri anche tu in questa storia!- urlò Skipper, incapace di contenersi.
Kowalski si alzò da terra e, incapace di vedere il suo capo negli occhi, abbassò lo sguardo.
-Non posso crederci! Vi siete fatti scoprire, razza di idioti!!- sbottò una Sam incavolata nera.
-Vi?- chiese Skipper girandosi verso di lei. No. Se aveva parlato al plurale significava che…
-Ci sono tutti i tuoi uomini, Skippy- lo informò indifferente, senza guardarlo.
In quel momento, sentendosi nominare, uscirono dal cespuglio anche Soldato e Rico molto imbarazzati e con lo sguardo basso.
Skipper non si capacitò di una visione del genere. Davanti a lui c’era la prova dell’infedeltà e del tradimento alle spalle, ciò che lui odiava di più al mondo. I suoi uomini lo avevano raggirato con quello stupido biglietto!
Ma ce l’aveva di più con Kowalski. Infatti, lo guardò con fare assassino: si era fidato di lui e ora lo scienziato si era permesso di fargli questo, un appuntamento con una ragazza che non amava.
Dopo questa riflessione, Skipper scosse il capo, dando loro dei patetici e, intuendo tutto, Kowalski cercò di rimediare.
-Skipper, mi dispiace, io…-
-NO! FAMMI UN PIACERE, NON DIRE NIENTE, NEANCHE UNA PAROLA! MI SONO CONFIDATO CON TE, TI HO DATO FIDUCIA E TU MI RIPAGHI I QUESTO MODO?!-
-Skipper, non rimproverarlo. E’ la verità, non volevamo, ma…- incominciò a dire un Soldato determinato a risolvere la questione per non finire sempre più in fondo, ma quello che ottenne, fu essere interrotto dal suo capo.
-Ma…lo avete fatto lo stesso- concluse Skipper in tono che traspelava pura delusione.
Kowalski, Rico e Soldato abbassarono nuovamente lo sguardo, mentre Sam se la rideva.
-Che hai da ridere, tu?- le chiese bruscamente Skipper, irritato dell’atteggiamento della pinguina.
Marlene la guardava e non pensava ad altro che in quei due mesi aveva diviso la sua casa con una falsa ipocrita.
-Io? Ahahahah… stavo pensando che non posso credere che tu ti sia “confidato” con Kowalski. Tu, un tipo tanto orgoglioso, che fai una cosa del genere? Non me lo aspettavo proprio, sul serio… Perché mai Kowalski ti avrebbe tradito? Che cosa ha fatto di tanto male? Mi ha solo aiutato ad organizzare tutto questo. Sai, non voglio neanche saperlo. Infondo, solo adesso mi sono resa conto di quanto siate patetici tutti quanti!- disse, prima di girarsi, incamminarsi verso casa lanciando un’occhiata glaciale alla sua “ex migliore amica” e ricambiata volentieri da quest’ultima. Sam le diede uno spintone e s’allontano velocemente.
“Brutta delinquente, non hai ancora capito che sono innamorato di te?” fu tutto quello che riuscì a pensare Skipper.
Dopo si rivolse a Marlene.
-Marlene, mi dispiace per questa serata. Ti ho rovinato il compleanno-
-Non devi preoccuparti, Skipper- gli disse sorridendogli –Sai, penso che dovrai fare del tuo meglio per farglielo capire- detto questo, si girò velocemente e se ne andò; ma un pensiero sarcastico le tormentava il cervello: “decisamente il miglior compleanno di sempre”. Una lacrima le rigò il muso, pensando continuamente alla stessa cosa: Skipper non l’amava e non l’avrebbe mai amata.
Qualche tempo prima si era come rassegnata all’idea, perché sapeva che Skipper era innamorato di Sam. Ma da qualche tempo aveva pensato che la cosa, se fatta bene, poteva funzionare e magari lui col tempo si sarebbe innamorato di lei, ma così non è stato.
Skipper fece ancora in tempo a vederla sparire nel buio della notte, dopodiché, senza voltarsi a guardare i suoi soldati in faccia, si avviò verso la base.
Mentre il leader era deluso dai suoi fratelli e non rivolse loro parola, Soldato, Rico e Kowalski si limitarono a seguirlo silenziosi e dispiaciuti verso la base.
“Lo sapevo che sarebbe andata a finire male. Perdonami, Skipper” fu l’unico pensiero di Kowalski.
 
ANGOLO AUTRICE: OOOOKAAAAAY, SALVE RAGAZZI. PER VOI UN ALTRO CAPITOLO.
IN TUTTA SINCERITA’ NON MI CONVINCE PER NIENTE, SOPRATTUTTO LA PARTE INIZIALE, PERCIO’ CI TENGO AD UNA VOSTRA OPINIONE. SE NON E’ DI VOSTRO GRADIMENTO OPPURE SI’, FATEMELO SAPERE CON UNA RECENSIONE. FATEMI SAPERE ANCHE SE PER VOI CI SONO ERRORI DI SINTATTICA O DI GRAMMATICA, PERCHE’ NON IL TEMPO DI RILEGGERLO.
GRAZIE A TUTTI.
BACI, NATYSTAR
   
 
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