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Autore: Just a Shapeshifter    23/08/2015    1 recensioni
Odiava il giorno, odiava la notte.
L'unica cosa che apprezzava? Il crepuscolo, forse, quando giorno e notte si univano, diventando un tutt'uno, per poi sparire.
Ed andava avanti, di giorno in giorno, fumando sigarette, inghiottendo nicotina, giorno dopo giorno, standosene rintanato in casa a giocare a videogiochi il giorno, e girando di locale in locale la notte, per distrarsi.
Ogni notte una donna diversa...
Mai, mai avrebbe pensato di innamorarsi di lui...
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Si svegliò con un peso sul petto, ma Duncan si ritrovò a sorridere, quando vide Trent sopra di sé e non una di quelle gallinelle da una notte e via.
Girò la testa, ma un capogiro ed un senso di nausea lo colsero, come quando bevi birra, ti fai la prima canna e ridendo ebetamente ti fai un secondo giro di Heinekein, vomitando poco dopo su uno squallido prato ingiallito dallo smog...
Non ci fece caso ed accarezzò la schiena del ragazzo accoccolato li vicino, ritrovandosi a giocare con le ciocche dei suoi capelli. Sentì i bassi gemiti di Scott e scosse la testa, la mente divisa tra il pensiero di chi ci fosse di la, se fosse solo oppure con una donna... o un uomo. Roteò gli occhi all'ennesimo vocifero e afferrò il telecomando li vicino, buttandolo contro il muro.
Il povero oggetto fece un violento e sonoro sbam contro la parete, le pile come viscere caddero a terra, insieme al telecomando.
“Scott cazzo!” Il dopo sbornia si faceva sentire, l'udito più fine del solito, uno sbadiglio poco dopo. “Duncan?” Trent sbadigliò ancora, sorridendo al punk e baciandogli il petto immergendosi nuovamente nel suo odore, ritrovandosi poco dopo con la faccia attaccata ai cuscini e il punk sopra la propria schiena, lui prono e Duncan sopra di lui.
E il Saggio deglutì, la pelle già d'oca e i sensi all'erta, qualcosa non andava.
“Duncan?” In risposta ebbe un morso sulla spalla e tuffò il viso nel materasso per non urlare più del dovuto, il senso di colpa che bruciava in lui e anche lungo il basso schiena, la Iena non andava mica sul leggero, con certi lavori.
Era già pronto a urlare pietà e perdono quando non sentì più alcun peso sulla propria figura, si girò ma il Marcio era scomparso, lasciando solo una porta chiusa dietro di sé.

La Iena sentì tirare per una spalla e girò la testa, la bruna sotto di lui che miagolava dal piacere in risposta al proprio lavoro, presto interrotto.
Duncan lo tirò via dalla sua scopata mattutina e lo trascinò in bagno, fregandosene degli strilli imbarazzati di lei e delle imprecazioni di lui. Lo sbattette dentro la stanza e chiuse alle proprie spalle la porta, guardandolo male, ricevendo in tutta risposta un “Vaffanculo.” da parte del rosso che nel mentre trovava dei pantaloni della tuta, infilandoseli e nascondendo l'eccitazione.
“Che cazzo c'è di tanto importante da interrompere la mia bella scopata? Io non faccio queste stronz-uuuh, Dunky è geloso per caso? Che c'è, vuoi che il tuo migliore amico giochi ancora a baciar-” Duncan ghignò mentre il proprio pugno colpiva lo stomaco dell'altro e il rosso buttava fuori l'aria, facendo una smorfia.
“Punto primo: prova a dire ancora una cosa del genere e col cazzo che torni in questo appartamento. Secondo:” Il Piercing guardò meglio Scott. “Voglio la verità. Tu e Trent...” Inarcò un sopracciglio, guardando il rosso.
“Io e Trent cosa, Dun?”
“Lo sai cosa intendo.”
“Mh.”
La Iena ghignò, massaggiandosi gli addominali con una mano.
“No spiacente, non so di che cosa tu stia parlando.” Duncan digrignò i denti.
“E andiamo Scott! Te lo sei portato a letto si o no?”
“A letto no.”
Duncan sciolse piano i muscoli, quindi magari aveva sognato tutto quanto.
Scott alzò le spalle. “In vasca si... ohohoh, non sai quanto sappia muoversi quel novellino, chiamala genetica o semplice istinto ma ha del talento la checca. Devo dire che te li scegli bene.” Stavolta riuscì a bloccare il pugno di Duncan e sogghignò.
“Non dirmi che ti stai innamorando del tuo ex rivale in amore con la gotica.”
“Tsk, sta zitto e ascoltami.”
Duncan lo sbatté al muro ma fermò il proprio pugno, guardandolo.
“Non fare domande, se vuoi evitare un pestaggio semplicemente ascolta e fa quello che ti dico. Hai presente McLean e le sue miriadi di telecamere?”
“Che cazzo centrano ora?”
“Ho bisogno che tu mi faccia da una sorta di confessionale attivo.”
“Ecco, già che hai detto attivo la cosa mi piace di più.”
Scott ricevette un secondo pugno, stavolta sul braccio. “Okay, continua pure.”
“Voglio vedere se Trent è davvero cotto come dice o se è solo l'ennesimo bluff come con Courtney, Gwen o beh, le altre okay?”
“Devo fare la spia? Oh, no, non potrei mai, io? La povera Iena?”
Scott ghignò, imitando l'espressione dell'altro. “Ci provo bellamente con lui vedendo se finiamo di nuovo a scopare?” Duncan scosse la testa.
“Quasi, niente scopate, provaci e basta, appena cede mollalo e dimmelo, intesi?”
“E sentiamo, perché dovrei farlo?”
Stavolta fu il verde a ghignare.
“Perché o fai come ti dico o questo appartamento per te diventa off limits, mi ridai i settecento dollari che ti ho prestato solo negli ultimi due mesi senza contare tutte le spese precedenti e convinco Court a mollare il tuo caso in tribunale, facendoti fallire miseramente... e sai che posso farlo.” Il rosso sbuffò mormorando un “Hai vinto.” e sparì nella propria stanza, cogliendo al volo un “Inizia da domani idiota.” e cercando di salvare la sveltina con la bambolina nel letto, invano.

“D-Duncan tutto bene?” Trent era ancora tra le coperte, il senso di colpa galoppava in lui. Duncan si limitò a scrollare le spalle e sorridergli, chiudendo la porta alle proprie spalle e andando a verso la scrivania, il pacchetto di Lucky Strikes sulla superficie già aperto vicino al clipper.
“Duncan?” Il Marcio si prese tutto il tempo del mondo e saltò sul cornicione della propria finestra, prese una striscia di tabacco e l'accendino e si rilassò dopo un paio di tiri.
“Si, mi davano fastidio i miagolii di quella gatta morta e di quel coglione che tra parentesi è il mio migliore amico.” Scrollò le spalle e butto fuori dalle narici il fumo.
“Che ore sono?”
“Oh, ehm...”
Trent corse a vedere l'ora sul display del proprio telefono. “Le due e mezzo di pomeriggio, perché?”
“Perché tu devi mangiare, io mi devo riprendere, muovere il culo e andare a lavoro.”
“C-cosa? Hai...”
Il moro sgranò gli occhi, insomma nemmeno sapeva che il ragazzo che gli piaceva da anni lavorasse, invece...
Duncan notò lo sguardo a metà fra il curioso e il dubbioso, così riprese a guardare fuori sbuffando fumo. “Tatuatore e piercer caro, buco la gente tanto per cambiare.” Ma sogghignò sotto i baffi.
“Beh, meglio bucare la gente con inchiostro o metallo che con droghe o rapinare qualche banca a mano armata.”
“Ecco, quello è il mio lavoro nel weekend.”
Il Saggio ebbe un sussulto e sbiancò, Duncan scoppiò a ridere appoggiando la mano libera alla finestra per non cadere, l'altra indecisa se tenere stretta la sigaretta o trattenersi il ventre. “Scherzo, scherzo novellino, mi limito a bucare la pelle.” Gettò poco dopo il mozzicone giù dalla finestra e saltò di nuovo in stanza, gattonando fino all'altro.
“Ti va di provarci allora?” Trent dovette fare appello ad ogni suo comportamento virile per non iniziare ad arrossire e andare in iperventilazione.
“Provare cosa?”
“Beh...”
Il Punk alzò le spalle e veloce si intromise tra le gambe dell'altro, giocando senza inibizione col bacino e sorridendo maliziosamente. “Sai perfettamente cosa intendo.” Trent deglutì, rammaricato.
“Una scopamicizia?”
“No idiota, una relazione. Una di quelle vere.”
Duncan non lasciò nemmeno il tempo all'altro di capire le proprie parole che lo spinse sdraiato sul letto, le lenzuola che si intrecciavano alle gambe dei due così come le lingue, le quali danzavano insieme.
“Però non voglio niente di pubblico, non diamo agli avvoltoi ciò che vogliono, intesi? Prima che McLean inizi a fare l'ennesima stagione stile Total Drama and the strange love o cose simili, okay? Ne ho abbastanza di reality e fama.” In risposta il verde ricevette solo un abbraccio ancora più forte e un “Grazie.” sussurrato dall'altro.
“Dio, pensavo di essermi appena messo con un ragazzo, non con una bambolina.” Ma entrambi poco dopo risero, poi Duncan si alzò dal letto e andò a farsi una doccia veloce per poi uscire e andare al lavoro, Trent poco dopo fece lo stesso: si sarebbero rivisti il giorno dopo.
“Da domani iniziamo il piano, Scott... vedi di non fare cazzate.” Mormorò il Piercing tra sé e sé salendo in macchina e sfrecciando per le strade di Toronto.


M's little nook:

Buon(inserire la restante parola a seconda dell'orario in cui state leggendo, la scelta si divide tra giorno/pomeriggio/sera/notte...) Oppure optiamo per il classico Buonsalve e finiamola qui.
Dopo eoni eccomi tornata con questa mia primissima long -Aaah, i feels- *si asciuga una lacrimuccia*
Come dicevo ho finalmente trovato un finale decente e me lo sono scritta, così non lo perdo più ripreso in mano questa piccola e smielata yaoi tra il nostro rude Duncan e il nostro decisamente più pacato e sereno Trent .
Che dire? Ho la storyboard.
Ho di nuovo ispirazione.
McLean deve muoversi a fare una stagione con loro due come coppia, altro che *ATTENZIONE SPOILER*

Total drama presents the ridonculos race, uno spin off senza il nostro sadico presentatore *sigh*

Comunque... tornerò anche con il nuovo capitolo, subito dopo aver aggiornato I'm confused e Animal I've become .
Nell'attesa... shippate questa coppia e amen :3 *lancia coriandoli e scappa sul proprio acero a scrivere*

~M

  
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