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Autore: Sakurina    02/02/2009    6 recensioni
Una raccolta di flashfic NejiTen AU attraverso i secoli. Perché il vero amore non ha tempo.
NejiTen #1: Le Labyrinthe de Lune
NejiTen #2: Blanc Comme La Neige
NejiTen #3: Le Destin D'Une Tenue
“Una donna con indosso abiti maschili… è alquanto sconveniente.” commentò l’uomo al suo fianco, con quel tono altezzoso e provocatorio fin troppo conosciuto. La fascia scarlatta decorata di una svastica nera capeggiava sul suo braccio, segno distintivo fin troppo monotono. “Un nazista con lunghi capelli setosi… è alquanto ridicolo.” ribatté lei, assaporando con ghigno subdolo il suo drink.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Neji Hyuuga, Tenten | Coppie: Neji/TenTen
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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A Vale e Francy

A Vale e Francy

Le Bianche YinYang

A cui voglio un mondo di bene

A Sil

Che ama i poeti maledetti.

 

 

..:Toujours:..

 

 

 

 

*Blanc Comme La Neige* [parole 503]

 

Montmartre, Paris, 1899

 

E i suoi lunghi capelli venivano mossi da quel vento freddo, che subdolo si infiltrava dalla finestra cigolante, mentre il tramonto infuocava quel cielo stranamente limpido di fine inverno, incendiando anche le increspature dell’acqua putrida della Senna.

E i singhiozzi della ragazza furono sovrastati dal rumoroso cadere delle carte, sollevate dalla scrivania dalla brezza insidiosa; e cadendo, quei fogli pieni di sentimenti e d’inchiostro circondavano i due amanti come petali di rosa bianchi, sporcati dalla penna del peccato.

Tenten lasciò scivolare la mano gelida e tremante sul volto freddo e umidiccio del ragazzo, in un gesto tenero e pieno d’amore, a cui mai si era lasciata andare in sua presenza prima di allora.

Improbabile che Neji percepisse il suo affetto in quel momento, contratto nell’agonia di un dolore causatogli da alcol e droghe, ma forse ancora di più dal rifiuto di un mondo a cui non si era mai sentito legato, di cui voleva cantare le semplici bellezze senza trovare parole mai adatte.

Un nuovo singhiozzo della ragazza, una lacrima dettata dalla sua impotenza in quel momento e dall’odio per quella povertà che le impediva di pagare un medico per salvare l’unica persona che l’avesse fatta sentire importante, esistente, viva.

“Neji… vado a chiamare aiuto…” singhiozzò la giovane, accarezzando il volto pallido e consunto dell’amante appoggiato sulle proprie ginocchia, ancora disteso a terra, così come l’aveva trovato rientrando a casa.

“No… resta qui… tu… per me… sei…” sussurrò Neji, le parole che uscivano come un sussurro debole e roco dalle labbra esangui.

“…il sole.” concluse la sua frase ella, in uno spasmo di pianto che la portò a piegare il volto verso quello del ragazzo, baciandolo con passionale disperazione, assaporandone il sapore di vita per quei brevi e preziosi istanti.

E il ricordo del loro primo incontro riaffiorò nella sua mente come illuminato di una luce candida e soffusa, come il colore degli occhi di Neji, e della neve, e della luna; gli occhi dell’artista più desiderato dal popolo e odiato dalla borghesia il giorno in cui adocchiò lei al Le Chat Noir, lei, la più insignificante tra tutte le cameriere; la neve che fioccava su Parigi, quella sera in cui lui, senza rivolgerle parola, la riaccompagnò a casa e, silenzioso e freddo come la neve, le rubò un bacio ancora prima di chiederle il suo nome; la luna che aveva illuminato il loro amore di notte, ingarbugliato fra lenzuola e versi d’amore dedicati a quella cameriera, decantata come la sua musa, il suo sole.

La vita vuota di Tenten aveva trovato senso fra quelle strade degradate di una Parigi di fine secolo, fra le braccia di un poeta maledetto, scostante e burbero, ma che a suo modo l’aveva saputa amare immensamente; e non poteva fare a meno di pensare che per lei l’amore aveva assunto il colore del bianco, e bianco sarebbe per sempre stato, bianco come i fogli su cui Neji scriveva con l’inchiostro la sua arte, e su cui la morte scrisse di nero la sua fine.

 

 

 

 

 

*Angolino di Sakurina*

 

Ecco qui la seconda flash.

Dopo il ‘700 e i giardini di Versailles, rimaniamo in Francia, a Parigi, dove Neji, poeta maledetto, consumato da droga e alcol e dai vizi di una vita sregolata e ai margini di una società borghese che non riesce ad accettare, muore fra le braccia della sua amante. Tenten, una semplice cameriera in uno dei locali più in voga di fine secolo, “Le Chat Noir”, viene intravista da Neji e sarà amore folle. Dopo una appassionata storia d’amore, Neji muore nell’appartamento in cui ha vissuto con Tenten, lasciandole solo delle poesie come ricordo dei suoi sentimenti.

Nella prima shot il contrasto fra le tenebre e la luna, in questa l’inchiostro sulla carta, messi con l’intento di sottolineare il contrasto fra bianco e nero, yinyang. Che mente contorta, la mia. U_U

Alla prossima flash,! *O*

 

Un bacio,

Luly

 

  
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