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Autore: Kleidah_    25/08/2015    0 recensioni
- Zayn che vuoi? - gli chiesi cercando di mantenere la calma e pensare razionalmente. Lui non rispose, mi accarezzò una guancia e i suoi occhi si spostarono sulle mie labbra.
- Portarti a letto -
- Scusami? Ma cosa ti sei bevuto? - chiesi spalancando gli occhi e allontanandomi all'istante. Dio che stupida...
- Hai paura di innamorarti angelo? - mi stuzzicò - Non potrei contraddirti, io faccio innamorare chiunque -
- Malik tiratela di meno! Se è per questo io potrei scopare con mille ragazzi senza problemi! -
- Bene allora facciamo una scommessa: il primo dei due che si innamora dell'altro perde -
- Ci sto! -
Ci sto?! ma che cazzo dici Emily?? Riprenditi ragazza, Malik ti fa andare fuori di testa!
Zayn sorrise beffardo e mi prese per i fianchi - Brava la mia piccola - e mi baciò. Non opposi resistenza, anche se il mio cervello mi diceva che non dovevo farlo, che dovevo spingerlo via, il mio corpo cercava un contatto con quel ragazzo, voleva sentire il calore delle sue labbra.
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Everything Starts From Something

 

19. Capitolo Diciannove

 

Per tutto il viaggio di ritorno dal centro commerciale Zayn continuò a punzecchiarmi, facendo battutine squallide e dandomi pizzicotti con il solo scopo di farmi confessare di essere gelosa di lui. 

« Ammettilo che sei gelosa del sottoscritto » disse senza staccare gli occhi dalla strada e sorridendo arrogantemente.

« Di chi scusa? No, hai sbagliato persona caro mio » gli risposi sbuffando e incrociando le braccia al petto, perfettamente consapevole della realtà: avrei tanto voluto sputare in faccia a quelle oche starnazzanti.

Mandai un messaggio a Niall, avvisandolo che eravamo arrivati, mentre Zayn parcheggiava nel viale.

« E allora spiegami la scenata di poco fa. » Mi prese per la vita e mi attirò verso di sé mordendosi il labbro inferiore.

« Se ci tieni tanto pasticcino » Mi avvicinai alle sue sfrontatissime labbra tanto che i nostri respiri potevano mischiarsi « L'ho fatto per mostrare la mia superiorità » sussurrai, fissandole con desiderio.
Dio quanto volevo baciarlo!

« Mostrare cosa?! » Il cipiglio che si formò sul suo viso era esattamente quello che stavo aspettando.

« Quelle troiette ti stavano girando intorno sbavando e sognando di cavalcarti, quindi ho pensato bene di chiarire subito le cose: tu sei mio e di nessun'altra » ribadii puntando l'indice contro il suo petto.

« E così questa non si chiama gelosia? » ribatté alzando un sopracciglio.

« No » risposi semplicemente, sciogliendomi dalla sua presa e armeggiando con le chiavi per trovare quella che avrebbe aperto il portone.

« E cosa sarebbe? » chiese avvicinandosi al mio orecchio da dietro.

« Possessività » mi voltai e gli sorrisi per poi far scattare la serratura ed entrare in casa.

« Certo certo, come vuoi tu. La tua è pura gelosia angelo ».

Sbuffai appoggiando la borsa sul mobile nell'entrata « Per l'ultima volta, ficcatelo bene in quella testa da pakistano amante del kebab e degli ordigni esplosivi: io non sono gelosa » sibilai fra i denti. « Non esiste che Emily Evans sia gelosa di qualcuno ».

Mi avvicinai a lui, trovandomi di nuovo a pochi centimetri dalla sua bocca e alzai il tono della voce in modo che le mie parole si incidessero nel cervello ottuso di Mr. Malik.

« Ciao tesoro, sapevi che Niall era qui? Sai sono appena tornata e... » Mia madre sbucò all'improvviso sorprendendoci insieme.

Oh porca puttana.

Mi immobilizzai di colpo, mentre mia madre mi fissava come se avessi un corno color arcobaleno in mezzo alla fronte. Spostò diverse volte lo sguardo da me a Zayn finché non mi resi conto di essere praticamente incollata al suo corpo. « Ehm si... c-ciao mamma » Mi staccai velocemente da Zayn, spingendolo il più lontano possibile da me con il viso in fiamme per la vergogna.

« Oh non sapevo che avremo avuto ospiti... è un tuo amico tesoro? »

Vi prego di notare l'innocenza di mia madre, che non si è nemmeno accorta che sua figlia stava per procreare sul divano di casa sua.

E adesso che le dico? No mamma, Zayn è il ragazzo con cui ho regolarmente rapporti sessuali da più di un mese ma sai, ora che ho perso la scommessa innamorandomene perdutamente, probabilmente non lo vedrò mai più in tutta la mia vita, quindi stai pure tranquilla.

Iniziai a balbettare come ero solita fare nei momenti di difficoltà. « Ehm... cioè... lui è... »

Emily cazzo dì qualcosa che abbia un senso!

« Piacere Signora » salutò lui cordialmente, « Sono Zayn Malik, il fidanzato di sua figlia »

NO NO NO COSA?!?

Mi voltai sconvolta verso il ragazzo di fianco a me, che tendeva sorridendo la mano a mia madre.

Tu. Non. Sai. Cosa. Hai. Appena. Fatto.

« Emily! Non mi avevi detto che avevi un ragazzo! »

Ecco, sono fottuta.

« E che ragazzo! Vedo che abbiamo gli stessi gusti bambina mia! » squillò, squadrando Zayn da capo a piedi.

Oh ti prego, stendiamo un velo pietoso.

Non potete capire la vergogna che provai in quel momento: il colorito della mia faccia passò dal rosso al viola, poi al verde e infine al blu.

« Mamma!! » urlai paonazza. Non so se ero più in imbarazzo io o Zayn, ma a giudicare dall'espressione divertita e beffarda dipinta sul suo volto, ero io quella che avrebbe dovuto cambiare pianeta.

« Che c'è? Nessuno mi aveva detto niente qui! » grugnì offesa, « Niall vieni un momento! » strillò senza scollare gli occhi da noi, le braccia conserte e il peso del corpo spostato su un fianco.

Di bene in meglio! In questo preciso istante vorrei sprofondare negli inferi più oscuri e bere un thè con Satana in persona piuttosto che stare in questa stanza con mia madre che ha intenzione di fissare la data del mio matrimonio. Il quale indubbiamente sarà in maggio... ci saranno molti fiori rosa e bianchi, i suoi colori preferiti. E non potrebbero mai mancare i bambini con i petali di rose e i capelli adornati da fiocchetti, non lo permetterebbe. Indosserò un vestito da principessa con un corpetto decorato e una gonna ampia e voluminosa, sarò accompagnata davanti alla chiesa su una carrozza trainata da due cavalli bianchi e andrò all'altare scortata da Niall, avvolto in uno smoking nero ed elegante, mentre Zayn mi sorride e mima con le labbra un "Sei bellissima"... Sogna Emily, sogna. Dicevo... come se non bastasse l'assurda scemenza sparata da Zayn, facciamo intervenire pure il mio migliore amico! Bravo Zayn, sei un fottuto genio. Ora sono cazzi.

« Cosa c'è Hanna? » Una zazzera di capelli biondi e ribelli fece capolino in salotto, gli occhi assonnati, segno che si era svegliato da poco. Si immobilizzò e spalancò di poco quei pozzi azzurri quando si trovò davanti me e Malik.

Lo sguardo curioso e indagatore di mia madre raggiunse Niall

« Perché non mi hai detto che la mia bambina aveva si era fidanzata? Contavo su di te per le news! » lo rimproverò.

La verità era che mia madre era una ficcanaso. Non fraintendetemi, mi lasciava molte libertà, ma credeva di dover essere una partecipante attiva della mia vita privata. Per questo avevo smesso di presentarle i ragazzi con cui uscivo e per lo stesso motivo non volevo che incontrasse Zayn.

« Dev'essermi passato di mente » ribatté con una punta di sarcasmo, grattandosi la testa e lanciandomi occhiate di fuoco. Cercai di farmi capire a gesti, spiegandogli che era tutta colpa del mio vicino.

« Oh tesoro non fa niente! » asserì lei in tono comprensivo, « Piuttosto... Zayn, vuoi rimanere a cena caro? » gli chiese melliflua, sorridendogli sdolcinatamente. Tipico metodo di Hanna di persuadere le persone.

Mi irrigidii temendo ciò che il brillante Malik avrebbe risposto, non aveva capito in che guaio si era cacciato. Non sapeva ciò di cui era capace mia madre.

Gli feci dei cenni per farlo smettere, ma lui era completamente ammaliato.

« Con molto piacere signora Evans » Infatti, come stavo dicendo prima, Zayn è un ritardato.

« Hanna » lo corresse subito « Chiamami Hanna, caro » sorrise nuovamente, piegando il capo di lato. Lo stava studiando. Potevo immaginare tutte le domande che gli avrebbe fatto riguardo al suo futuro o su cosa ne pensasse del sesso prima del matrimonio. Domande non proprio azzeccate per un tipo come Zayn Malik.

« Scusaci mamma, ma noi dovremmo andare un attimo di sopra » intervenni prima che fosse troppo tardi, agguantando Zayn per la maglietta e trascinandolo nella mia camera.

« SEI COMPLETAMENTE IMPAZZITO??!! » sbottai una volta assicuratami di aver chiuso bene la porta « HAI IDEA DI QUELLO CHE HAI APPENA FATTO BRUTTO IDIOTA??!! »

Lo spinsi contro il muro, gridandogli tutte le offese che conoscevo e gesticolando convulsamente « Ora mia madre ti farà miliardi di domande imbarazzanti per sapere ogni singolo particolare della mia vita, della quale tu non sai niente e quindi dovremo inventare una squallida storiella per convincerla! Oddio sei assolutamente un imbecille patentato! Ma in Pakistan non c'è una legge per mettere in prigione i tipi ignoranti come te? Ti giuro che mi sposerò con il tipo che governa il tuo paese e attuerò quella dannata legge per farti sbattere in galera! Mi fai sclerare perché sei un coglione che non capisce un cazzo!! »

Ripresi fiato, dopo il monologo insensato accompagnato da un'infinità di insulti e finalmente alzai lo sguardo per incontrarlo con quello del ragazzo davanti a me.

« Hai finito? » chiese trattenendo le risate.

Mi prende anche per il culo? Io sono qui ad urlare e a sgolarmi perché con molta probabilità mia madre vorrà sapere anche quanti denti ha in bocca e lui invece di preoccuparsene ride? Lo ammazzo ho deciso.

« Hai anche la faccia tosta di chiedermi se ho finito? Se non mi sbaglio sei stato tu a cacciarci in quest- » Le labbra di Zayn si incollarono alle mie, impedendomi così di pronunciare altre offese. La sua mano si posò la mia guancia e tentò di approfondire quel bacio che ora come ora era soltanto un contatto leggero tra le nostre bocche. Io non glielo negai, anche perché baciarlo era una delle cose che preferivo al mondo, farfalle nello stomaco comprese.

Presi un respiro profondo quando si staccò « Vuoi smetterla di tormentarti? Andrà tutto bene, sarà una passeggiata. Non ti preoccupare per le domande che mi farà, io sono un attore nato » mi rassicurò con un sorriso « Ora rilassati » mi abbracciò e si abbassò in modo da adagiare la testa nell'incavo della mia spalla. « E comunque non c'è » continuò poco dopo.

« Non c'è cosa? » chiesi perplessa.

« In Pakistan. Non c'è una legge contro gli idioti » rispose lasciandosi scappare una risata.

« Sei un cretino » gli diedi una manata sulla testa e lui scoppiò a ridere ancora più forte « E puzzi di fumo, perciò fai qualcosa per toglierti questo odore di dosso » mi allontanai di un passo da lui.

« Non ti piace il mio odore? » Uno sguardo accigliato e risentito fece capolino sul suo volto.

« Potrei sbatterti al muro in questo momento solo per il profumo che hanno la tua pelle e i tuoi vestiti, ma mia madre odia le persone che fumano » chiarii con un'espressione piuttosto seria.

« Wow, ti faccio veramente questo effetto? » domandò con un irritante tono da spaccone.

« Sparisci » sibilai scandendo bene le parole e tirandogli addosso il cuscino del mio letto.

Zayn lo schivò e scoppiò a ridere nuovamente. Nonostante lo volessi uccidere per quante fosse idiota, amavo quando mi sorrideva in quel modo.

***

« Quindi vuoi laurearti e diventare medico? » domandò mia madre, scrutando attentamente le mosse del ragazzo seduto vicino a me.

« Si, esattamente. Facendo parte di una famiglia numerosa vorrei trovarmi un lavoro con cui possa aiutare economicamente i miei genitori » replicò lui, sorridendo sinceramente.

Impressionante, davvero bravo.

« E abiti da solo? » Hanna stava facendo di tutto per scoprire ogni cosa della vita di Zayn, fino ad ora perfetta.

« Si, per la stessa ragione per cui voglio lavorare. Non voglio che i miei genitori mi debbano mantenere per tutta la vita, hanno già molti pensieri per la testa » continuò bevendo un sorso d'acqua.

Ero a dir poco sconvolta nel vedere Zayn recitare così bene ed essere così a suo agio di fronte all'interrogatorio di mia madre. Nessun ragazzo aveva mai retto la pressione.

Niall era seduto alla mia destra e lo guardava di sottecchi, scuotendo talvolta il capo in segno di disgusto.

« Emily, Zayn è veramente un ragazzo con la testa sulle spalle! Tientelo ben stretto » annunciò euforica lei strizzandogli l'occhio.

No mamma, lui è uno con il cervello nelle palle, che è diverso.

« Invece di pensare a quello là, come si chiama? Jinny Bimber, Jay Bo... »

« Bieber mamma, Justin Bieber » sbuffai chiudendo gli occhi e traendo un profondo respiro per non scagliare insulti contro la donna che mi aveva messa al mondo.

« Ecco appunto. Invece di pensare sempre a lui e di ascoltare le sue canzoni tutto il giorno pensa a costruirti un futuro no? »

Emily controllati, stai calma.

« Non ho ragione Zayn? » chiese conferma guardando il ragazzo affianco a me, il quale era rapito dai suoi modi di fare. Hanna sapeva come convincere le persone, per questo trovava subito lavoro. Sapeva come usare le sue conoscenze e le sue doti da seduttrice per arrivare a realizzare i suoi scopi personali. E questa era una delle tante cose che avevo preso da lei: il saper persuadere le persone.

« Penso che ognuno dovrebbe seguire la propria strada e fare quello per cui è portato » sentenziò lui. E tutta questa filosofia? Giuro, stavo per scoppiare a ridergli in faccia. Sentirlo parlare in quel modo, da perfetto ragazzo acculturato, stonava parecchio con il suo vero carattere e i suoi atteggiamenti. In sostanza Zayn non era altro che un fighetto pieno di soldi che ha visto più vagine di un ginecologo in pensione.

« Che bravo ragazzo! Non finirò mai di dirlo Emily: devi prendere esempio dal tuo fidanzato! » Mia madre lo stava venerando. Temevo che avrebbe creato in salotto un altare dedicato a lui con incenso e fiori profumati.

La cena fu abbastanza imbarazzante, tanto che avrei voluto veramente andare a trovare Satana per quel thè che avevamo lasciato in sospeso. Mia madre gli mostò i nostri album di famiglia, tanto per umiliarmi. E si, anche le foto in cui sono nuda nella vasca da bagno a 5 anni. Grazie mamma.

***

« Justin Bieber?! » pronunciò con un misto di orrore e reulsione.

« Io adoro Justin Bieber » risposi secca, accostandomi alla scrivania.

« Più di quanto adori me? Guarda che sono geloso! » fece il finto offeso e aggrottò le sopracciglia, venendo verso di me.

« Innegabilmente più di te. Justin Bieber per prima cosa è un bravissimo cantante, poi è un figo pazzesco ed infine è il mio unico amore » spiegai contando le tre motivazioni principali sulle dita per dare più importanza alle mie parole.

« Allora dovrò fare qualcosa per farti cambiare idea... » mormorò appoggiando le labbra sul mio collo e accarezzandolo dolcemente « Allora? è ancora così "perfetto"? »

Mi costrinsi a emettere un « Si... » fioco e soffocato, tenendo i nervi saldi per non cadere nei suoi sporchi trucchetti.

Infilò una mano sotto la maglietta, sfiorandomi delicatamente il ventre, i fianchi e salendo poi fino all'incavo dei seni. Chiusi gli occhi, beandomi pienamente del suo tocco « Lui ti fa sentire bene come me? » la sua voce era un sussurro, tanto debole da essere quasi impercettibile. Feci un respiro profondo, tenendo gli occhi chiusi e sentii le sue labbra a contatto con il mio corpo incurvarsi in un sorriso.

« Brava bimba » Entrai nel panico non sentendo più la presenza di Zayn dietro di me e aprii gli occhi di scatto trovandomelo davanti che guardava lussurioso e lascivo le mie labbra.

« Justin lo avrebbe già fatto » dissi con un tono di scherno, attirando la sua attenzione. Alzò un angolo della bocca e scosse il capo, quindi si fiondò sulla mia bocca, tirandomi a sé e posando una mano sulla mia guancia per avere un maggiore accesso alla mia bocca.

« Forse non sei poi così male » ridacchiai riferendomi alla performance che mi aveva regalato a cena, e feci scontrare le nostre fronti.

« Ah davvero? » i nostri nasi si sfiorarono.

« Mmmh-mmh » ripresi a baciarlo, costringendolo ad indietreggiare fino a toccare il piano del letto. Zayn cadde all'indietro trascinandomi giù con lui e facendomi atterrare sul suo petto duro e muscoloso; io continuai a baciarlo, provocando il suo corpo che vibrava dal desiderio. Le sue mani mi cinsero i fianchi e lambirono avide la mia carne, lisciando la pelle della mia schiena. Ansimai contro le sue labbra e spinsi il bacino contro quello del moro, sentendo il rigonfiamento crescere sotto di me. Stavo per sfilargli la maglietta quando mi fermò « N-non posso » boccheggiò sofferente, alzandosi di scatto e sistemandosi la maglietta: era terrorizzato.

« I-io devo andare » mi congedò velocemente per poi uscire dalla camera lasciandomi sola.

Cosa diamine è successo?

« Tesoro perché ho visto Zayn uscire in tutta fretta? » mia madre era ferma sulla soglia della porta con il cesto dei panni da lavare fra le braccia.

« Non lo so... » risposi di sfuggita e con poco interesse, concentrando tutta la mia attenzione sul messaggio che era appena comparso sul mio cellulare:

"Scusa

- Z"

***

Sentii bussare alla porta e ritornai con i piedi per terra. Era passata circa mezz'ora da quando Zayn se ne era inspiegabilmente andato via e io non riuscivo a darmi pace, ero rimasta per tutto il tempo sdraiata sul letto immobile.

« Avanti » dissi, risvegliando le mie corde vocali.

« Ehi, Em » Niall entrò e richiuse la porta alle sue spalle « Perché quel coglione di Malik era qui? »

« Mia madre lo ha invitato a cena per conoscerlo meglio e mettere in imbarazzo sua figlia... » spiegai freddamente, non distogliendo lo sguardo dal soffitto « Non è un coglione ».

« Si certo e scommetto che ha usato il suo sorrisetto accattivante per convincerlo a rimanere » Finalmente la linea della mia bocca si curvò un po' e mi misi a sedere sul materasso con le gambe incrociate. Niall mi faceva tornare subito di buon umore. Anche se si parlava di Zayn.

Lui conosceva molto bene i trucchetti che usava mia madre « Si beh... » ammisi.

« Eh, nessuno resiste a tua madre » sospirò scuotendo il capo con un sorriso stampato in faccia.

« Niall lo so che hai una cotta per mia madre dal tempo in cui l'uomo fece la sua prima comparsa sulla Terra! » lo presi in giro notando le sue guance che man mano cambiavano colore.

« C-cosa? No! Non mi piace Hanna! Certo, è una donna fisicamente MOLTO attraente e simpatica... è dolce e attraente e... » si grattò la testa e si morse ripetutamente il labbro inferiore, segno che si stava agitando.

« Lo hai già detto » ridacchiai divertita. La verità era che a Niall era sempre piaciuta mia madre. Quando eravamo piccoli veniva sempre a casa mia perché voleva mangiare solo quello che cucinava Hanna. Adorava quando lei gli cucinava i pancake e gli dava un bacio sulla guancia prima di andare a letto, adorava quando lo chiamava tesoro e gli diceva "ti voglio bene"; lui arrossiva in continuazione.

« Ti prego non farmi dire certe cose sulla donna che considero una seconda madre per me! » mi supplicò con gli occhi.

« Sai, è esilarante vederti così agitato ed imbarazzato » trattenei a stento un altro risolino.

« Si, infatti stanno ridendo tutti! » rispose sarcasticamente.

« Dai non prendertela biondino! Vieni qua! » gli feci cenno di sedersi in fianco a me. Quando lo fece appoggiai la testa sulle gambe, mi sdraiai per tutta la lunghezza del letto e gli circondai con un braccio la vita. Iniziò ad accarezzarmi dolcemente la testa e chiusi gli occhi per godermi quel massaggio rilassante.

« Tua madre ha detto che lo ha visto uscire di corsa... Cosa è successo? »

"Mai che quella donna si faccia gli affari propri eh?" pensai, cambiando posizione per tornare seduta.

« Quello ha un nome Niall, si chiama Zayn » alzai gli occhi al cielo quando sentii il biondo sbuffare annoiato. « Beh... » ripresi il discorso « Siamo tornati in camera e scherzando abbiamo finito per baciarci e mentre... ehm si insomma, ci stavamo facendo le coccole sul letto, lui... » la mia voce si incrinò leggermente, ma sufficientemente da far si che Niall si accorgesse della mia espressione malinconica « S-si è alzato improvvisamente e se n'è andato in tutta fretta, scusandosi con un sms » conclusi con gli occhi lucidi.

Non devo piangere...

« L'ho sempre detto che è fuori di testa quel tipo » sussurrò con disprezzo, mentre mi avvolse in uno dei suoi abbracci.

 

*parla Niall*

 

Stringevo Emy fra le mie braccia e intanto la cullavo teneramente. Non sopportavo più quella situazione.

« Em, Zayn ti fa solo del male, soffrirai ogni giorno se rimarrai con lui. E io non voglio vederti piangere per qualcuno che non merita le tue lacrime » la strinsi più forte, trasmettendole tutto il mio amore. « Lascialo stare piccola, torna da me » mormorai sui suoi capelli, in preda alla rabbia e all'odio nei confronti di Malik. La sentii tremare, ma solo dopo mi accorsi che il tessuto della mia maglia era bagnato: stava piangendo contro il mio petto. Le accarezzai un fianco e le lasciai ripetutamente dei baci sulla guancia, asciugando gran parte delle sue lacrime. « Em, torna da me » ripetei quasi con angoscia. Io non l'avevo mai ferita, non aveva mai pianto a causa mia.

Lei puntò i suoi grandi occhioni azzurri e gonfi per il pianto nei miei, facendomi stringermi il cuore. « Niall non possiamo tornare insieme, il nostro è stato un errore... Io non voglio perderti come amico, sei troppo importante per me » sussurrò asciugandosi una lacrima che stava rigando il suo volto.

« Emily ragiona, lui non è il ragazzo giusto per te! Guardati, non ti ho mai vista così giù di morale! » Ero fuori di me dalla collera, guardavo la mia piccola e la vedevo persa, come se non fosse lì con me in quel momento.

« Mi ha rifiutata capisci? » sussurrò con gli occhi spenti e nuovamente bagnati.

Non riuscivo a vederla in quelle condizioni, lei non era mai stata così. Nella mia testa i pensieri si accavallavano uno sull'altro e l'immagine indistinta di Emily disperata che piangeva si fece dominante. Un turbinio di emozioni girava nella mia mente e mi confondeva le idee.

« Basta! Finiscila di pensare a lui! » sbottai e feci la cosa che in quel momento mi sembrava quella migliore: la baciai. Feci unire le nostre labbra in un bacio dolce ma al tempo stesso disperato, un bacio che non veniva dato ormai da diversi anni.

« No... Niall f-fermo » si staccò da me, appoggiando le sue piccole mani sulle mie spalle. « N-noi non possiamo farlo, è sbagliato capisci? » i suoi occhi color acqua marina si erano svegliati « Tu sei migliore di così e meriti di trovare la persona giusta » Mi pentii subito del gesto che avevo compiuto e riacquistai velocemente lucidità.

Cosa mi era preso? Perché l'avevo baciata e le avevo chiesto di tornare con me?

« Scusami Emily, ho perso la testa, oddio sono un coglione... » Temei di aver perso l'unica persona davvero importante nella mia vita. « Quello mi fa andare fuori di testa ».

« Sai » mi prese il viso tra le mani « Si dice che i fidanzati passano, ma gli amici rimangono, sempre. » Le sue labbra toccarono la mia guancia, diffondendo calore su tutto il mio viso. Non l'avevo persa. L'avevo aiutata a tornare.

« Lo ami vero? »

« Si, con tutta l'anima »

***

*parla Emy*

 

La terza ora era finita da poco e stavo tornando al mio armadietto per cambiare i libri con quelli delle ore successive. Girai l'angolo schivando gli altri studenti intenti a fare merenda o a chiacchierare fra loro, stringendo i pesanti volumi contro il petto, quando la mia attenzione venne catturato da un ragazzo dai capelli neri che indossava una maglia blu e dei jeans bassi.

Zayn.

Neanche a farlo apposta era davanti al mio armadietto e parlava con altri ragazzi che portavano il giubbotto con il logo della squadra di football. Non lo avevo visto per tutta la mattina e trovarmelo di fronte, sorridente e spensierato, dopo la cena a casa mia, mi faceva un strano effetto. Soprattutto dopo essere stata scaricata da un sintetico sms.

D'impulso raggiunsi il mio armadietto e poggiai i libri, sforzandomi di non attirare troppo l'attenzione, presi Zayn per mano e, senza dargli alcun tipo di spiegazione, lo trascinai nel bagno delle ragazze. Chiusi la porta a chiave per evitare interruzioni e notai il suo sguardo confuso prima che realizzasse chi aveva di fronte. Non aspettai che collegasse gli ormoni e iniziai immediatamente a parlare « Cosa c'è che non va? Ti faccio così schifo?! » sbottai non distogliendo lo sguardo da lui per captare ogni sua minima reazione.

« E-emily cosa...? »

« Rispondimi. Il mio corpo ti fa schifo? » ripetei con maggiore enfasi.

« Emily il tuo corpo mi eccita come niente sulla faccia di questa Terra... » sorrise maliziosamente e mi accarezzò una guancia.

« E allora perché? » Ero frustrata, sia perché non capivo ciò che Zayn mi stava dicendo, sia perché mi sentivo in qualche modo rifiutata da lui.

« Ho paura che accada di nuovo... » abbassò lo sguardo portando l'attenzione sui suoi piedi.

« Zay io sto bene! Guarda... » alzai la maglia scoprendo la pancia « I lividi sono quasi spariti! » Mostrai la mia pelle quasi sana per convincerlo che andava tutto bene.

« I lividi spariscono... » sospirò con amarezza.

Capii allora che non si riferiva ai segni e alle ferite lasciate sulla mia pelle, ma a quelle che avrei portato per sempre dentro di me.

« Ehi... è tutto a posto, sto bene » eliminai le distanze e intrecciai le nostre dita « Non lo hai fatto intenzionalmente, io non ho paura di te » dissi avvicinando le sue mani ai miei fianchi e posando sopra le mie.« Vedi? » compii piccoli cerchi oltrepassando il tessuto che ricopriva la mia figura, fino ad arrivare al ventre. Sembrava un bambino impaurito a cui si doveva insegnare ad andare in bicicletta. Gli sorrisi cercando di trasmettergli la mia sicurezza « Io ti voglio Zayn » sussurrai quasi con frustrazione, permettendo alle sue mani di abituarsi nuovamente al mio corpo, di prendere di nuovo confidenza con lui. Le abbandonai per passare le mie braccia attorno al suo collo. Feci un passo avanti e mi alzai sulle punte, stringendolo a me con forza; lui strinse lievemente la presa sulla mia vita e immerse il viso nella mia spalla, strusciando la guancia contro i miei capelli. « Mi sei mancato » sorrisi sentendo le sue labbra incurvarsi.

 

Una settimana dopo...

*parla Zayn*

 

« Te lo ripeto Liam, ho perso il controllo. Un attimo prima stavo facendo l'amore con Emily sul suo letto, chiudo gli occhi e dopo non ricordo più niente, solo il buio. Ricordo solamente la sua voce rotta dal pianto e il suo corpo sotto di me inerme e terrorizzato. Non hai idea di come mi sono sentito mentre tremava fra le mie braccia. »
Testa bassa, occhi puntati sul freddo parquet color mogano della stanza di Liam. « Lo sogno ancora di notte » Alzai lo sguardo e lo intrecciai con quello del mio interlocutore, uno sguardo carico di rabbia e risentimento « Intendo tutto il sangue che perdeva i lividi che le ho lasciato sul corpo. Mi odio per quello che le ho fatto. »

« Zayn, amico non so cosa dirti. Tu hai detto che è come se in quel lasso di tempo in cui è successo non fossi stato in te... non ti ricordi niente giusto? Magari l'adrenalina ti è salita alla testa! » ipotizzò lui.

« Porca puttana Liam non posso permettermi di fare del male a Emily, lei è tutta la mia vita cazzo!!! » sbottai scattando in piedi e ritrovandomi ad un soffio dal viso del mio amico.

« E lei come sta ora? » chiese lui incrociando le braccia al petto, non muovendosi di un millimetro. Era abituato ormai ai miei continui sbalzi d'umore.

Raggiunsi la parete alle sue spalle e appoggiai il capo contro la superficie solida, cercando di calmare la mia ira « Dice che non è stata colpa mia, che non importa. Ma è passata quasi una settimana e i segni che le ho lasciato si sono attenuati ma non sono andati via. » gli risposi, tirando un pugno al muro « Mi sento uno schifo. »

« Ho capito Zayn, me lo avrai ripetuto cento volte da quando sei qua! Ora calmati e cerca di non sfondarmi la casa perché vivo ancora con i miei genitori al contrario di te! Quello che ancora non so è il perché è successo questa cosa. Cosa è cambiato dall'ultima volta che lo avete fatto? Cosa potrebbe essere stato a innescare la reazione? »

Mi sedetti di nuovo sul letto, prendendomi la testa fra le mani e chiudendo gli occhi come per concentrarmi « Non lo so, non lo so » sospirai con sofferenza.

Cosa c'era stato di diverso dall'ultima volta? Emily era sempre provocante anche con sacco addosso, non è stata di certo lei a mandarmi fuori di testa.

Magari... No è impossibile.

O forse...

« Liam sei un genio » dissi tornando a guardare il mio amico « Mi sono reso conto di amarla quel giorno e volevo farglielo capire a tutti i costi. Avevo fumato cinque sigarette per rilassarmi ma l'adrenalina che mi scorreva nelle vene dev'essermi arrivata al cervello causando un blackout improvviso. Sono tornato in me grazie al suono della sua voce e mi sono fermato appena in tempo. » continuai facendo due più due.

« Frena frena frena! Zayn Malik agitato per una ragazza?? No aspetta, Zayn Malik che dice ti amo ad una ragazza?? Sei sicuro che erano sigarette quelle che ti sei fumato? » domandò inarcando le sopracciglia.

« Cristo Liam, sei il mio migliore amico! Dovresti aver capito che sono innamorato perso di lei! » Mi diressi verso la libreria e presi una vecchia foto di me e lui da piccoli mentre giocavamo a calcio insieme.

« Certo che l'avevo capito Zayn, tutti l'avevamo capito » disse con tono scontato venendo verso di me « Era solo per prenderti in giro » alzò un angolo della bocca e mi diede un pugno amichevole sulla spalla.

« Mi ha fregato vero? » chiesi sapendo già la risposta che mi avrebbe dato.

« Puoi dirlo forte » scosse il capo sorridendo.

 

*parla Emily*

 

« Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo?? Hai i tatuaggi delle sue dita sulla pelle e lo difendi? Non ci posso credere, davvero non so più con chi sto parlando! » mi rimproverò la mia amica « Emily, riprenditi. Dovresti come minimo denunciarlo per quello che ti ha fatto!! » Gesticolava freneticamente e nel contempo si passava lo smalto sulle unghie dei piedi. Come diavolo faceva a metterselo così perfettamente?!

« Katy finiscila, non andrò alla polizia! Ha perso il controllo per un momento ed è successo, non gliene faccio una colpa. Era più spaventato di me quando si è accorto di quello che stava facendo » Soffiai sulle unghie delle mie mani che avevo colorato di grigio « E poi... mi ha chiamata amore » proseguii alzando lo sguardo verso di lei « lo ha fatto senza pensarci capito? Non lo ha detto intenzionalmente, gli è sfuggito. » finii di dire, ammirando il mio lavoro sulle mani.

« Come vuoi allora! Siccome gli parte il cervello ha la facoltà di violentarti! » alzò la voce fino ad urlare.

« Katy! » la ripresi « Non mi ha violentata, eravamo a letto insieme e fidati che ero consenziente! Solo che un attimo prima era Zayn ed un attimo dopo... non lo so è diventato freddo e distaccato, i suoi occhi erano completamente vuoti e inespressivi. »

« Ci stai male? » chiese ad un tratto puntando i suoi occhi dorati nei miei e assumendo un'espressione seria.

« Ovviamente ci sto male » sospirai chiudendo per pochi secondi gli occhi. « Da quel pomeriggio non si comporta più come prima, è fredda e non ricambia le mie attenzione come dovrebbe. Il fatto è che non mi sento bene, devo ancora riprendermi del tutto. » Sorrisi debolmente per nascondere il dolore, rimettendo a posto gli smalti che avevo davanti a me sul pavimento.

« Ci credo tesoro, è stata un'esperienza tutt'altro che piacevole » Lo sguardo di Katy era pressante e soffocante, le sue parole mi fecero tornare in mente le urla pronunciate dalla mia bocca durante la violenza e un nuovo fiume di lacrime si apprestò a sgorgare dai miei occhi stanchi.

« Lo amo Katherine, sono innamorata di lui. Per questo ci sto tanto male, per questo mi odio tanto. Sono riuscita a tirarmi la zappa sui piedi da sola. Mi fidavo ciecamente e mi ha colto alla sprovvista; non so più cosa fare, come comportarmi » affondai il viso nelle ginocchia e scoppiai in un pianto liberatorio, non mi importava di risultare patetica.

Le braccia della mia amica mi avvolsero in un caldo abbraccio, cullandomi e consolandomi come se fossi una bimba di cinque anni. E mi sentivo una bimba di cinque anni. Senza padre, con una madre assente, piena di complessi e una vita di merda. L'unica cosa bella che mi rimaneva erano i miei amici.

« Tranquilla, ci sono io. » mi consolò, avvolgendomi in un abbraccio rincuorante e mi cullò finchè le lacrime sul mio viso si asciugarono.









 

  
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