Le mie
mani scorrono veloci sul foglio. Scrivo una lettera, una di quelle
difficili. Le mie parole vengono dal cuore, è come se stessi
sputando i miei sentimenti su questo pezzo di carta. E non si tratta di
sentimenti felici, purtroppo.
È
successo un’altra volta. Due volte tradita, due volte ferita,
due volte abbandonata. Sapevo che questo sarebbe successo, eppure non
ho lasciato perdere. Che stupida.
Le parole, veloci,
prendono vita, e l’unica cosa che mi solleva è
sapere che non ci metterò molto a scriverle.
“Please,
please forgive me
But
I won’t be home again
Maybe
some day you’ll look up
And
barely conscious you’ll say to no one
Isn’t
something missing?”
Le lacrime
scorrono sulle mie guance. Spero quasi che bagnino il foglio,
sarà l’unico modo in cui potrò
mostrarti quello che mi stai facendo passare. Perché tu non
lo sai.
Davanti a te non
mostro emozioni, sono troppo orgogliosa per farlo. Quando mi trasformo,
resto lontana da te. Non puoi sentirmi. E, sicuramente, non vuoi
nemmeno farlo.
Stai bene
così, sicuramente, senza i miei pensieri che ti ronzano
intorno come mosche da scacciare.
Ne ero
consapevole, un giorno questo sarebbe accaduto. Ma è stato
tutto troppo veloce. Abbiamo avuto così poco tempo per
noi….
Ho deciso di fare
la stessa cosa che avevi deciso di fare tu. Ricordi? Il tuo motivo era
lo stesso. Ma, stavolta, io manterrò la parola.
Non mi rivedrai
mai più. Nessuno della tua nuova scintillante famiglia
sarà più costretto ad avermi intorno. Meglio
ancora, non sarai costretto a sentire i miei pensieri.
Sei contento,
così?
Non
avvelenerò la tua povera mente con la mia rabbia.
Potrai restare con
la tua succhiasangue in eterno, e costruire con lei il tuo quadretto
felice, se è questo che vuoi. Che schifo.
Forse un giorno la
mia figura riemergerà dal tuo mucchio di ricordi. Penserai
ai momenti felici che abbiamo vissuto, penserai a come tutto era
così perfetto tra noi, quasi naturale.
Sarebbe dovuto
essere il nostro destino, giusto? Restare insieme per sempre.
E invece no.
È arrivata lei.
You forgot me long ago
Am I that unimportant?
Am I so insignificant?”
Anche allora,
sicuramente, non proverai nulla. Ormai, sei completamente preso da lei.
Da quel secondo,
quell’attimo in cui l’hai vista per la prima volta,
niente era più importante, io meno che mai.
Mi hai eliminata,
liquidata con freddezza. Ti è bastata una manciata di parole
per scusarti. Forse pensavi che avrei capito, e che non ti avrei odiato
per questo. “È la nostra natura, Leah. Non posso
farci nulla. Mi dispiace”. Non oso immaginare come mi avresti
trattata se non ti fosse dispiaciuto. Mi hai voltato le spalle. Io sono
rimasta lì, gelata, incapace di reagire.
Mi hai buttata
via, Jacob, mi hai abbandonata come un bambino fa con un giocattolo
vecchio. Credevo fossi diverso, invece sei uguale a tutti gli altri.
Uguale a Sam.
Ti immagino
leggere questa lettera, e poi continuare la tua vita. Non te ne
importerà nulla, così come non ti è
importato di spezzarmi il cuore.
La butterai in un
cassetto e te ne dimenticherai. Quante parole sprecate.
“Even
though I’m the sacrifice
You
won’t try for me not now
Though
I’d die to know you love me
I’m
all alone….”
Forse la potenza
dell’imprinting non è così tanta come
pensiamo. Forse un giorno ti risveglierai, e di nuovo penserai a me. Mi
cercherai, correrai da me per dirmi che mi ami ancora, dirai di aver
commesso una stupidaggine….
Speranza inutile.
Ora come ora, sono sicura che non lo faresti.
Perché
la nostra natura è così crudele?
Me lo sono chiesta
tante volte, quando ancora pensavo a Sam.
Perché
distruggere i nostri cuori? Perché provocare tanto dolore?
Non dovremmo
essere noi a scegliere la persona con cui stare?
Maledetto
imprinting.
E non solo: oltre
al danno, anche la beffa.
Una bambina. Una
piccola succhiasangue. Una bambola di porcellana che, un tempo, avresti
odiato.
È
contro la tua personalità. È contro natura.
È contro te stesso.
Ma è
ciò che il destino ha voluto.
Vuoi vivere
circondato dai succhiasangue? Benissimo.
Ma io non
resterò con te. Non ti vedrò sbaciucchiarti con
la tua vampira. Non potrei sopportarlo.
Knowing you don’t care
And if I sleep just to dream of you
I’ll wake without you there….”
È come
se sanguinassi, ma la ferita non si rimargina. Il sangue non si
coagula, la pelle non si rigenera.
Guardo attraverso
la vetrata di casa Cullen. Ci sei tu, sul divano, che tieni in braccio
la piccola Renesmee. Ride assieme a te, inconsapevole di quanto vorrei
essere io al suo posto.
Gelosa di una
bambina. Ridicolo.
Ormai non riesco
più a dormire bene. Il mio mondo dei sogni è
governato da te, mi mostri che potremmo ancora essere felici
insieme… poi mi sveglio, e tu non sei più accanto
a me, come facevi una volta… tenevi la mia mano, per poter
restare uniti anche durante il sonno… ora no. Ora sei dentro
quella casa, a giocare con la tua piccola.
Non voglio restare
qui, e soffrire ancora. Non farò come avevo fatto per Sam.
Non sarò più così crudele, non ti
farò provare le stesse cose.
Dirò
addio a tutto ciò che conosco. Non tornerò alla
riserva, non resterò qui. Il mondo là fuori
è grande.
Anche Seth sa. Non
approva, ma capisce. È a lui che lascerò questa
lettera, sarà lui a vedere la tua faccia mentre la leggerai.
Ora è
seduto sui gradini dell’ingresso. È pensieroso,
sicuramente è preoccupato per me. Povero fratellino.
Chiudo la busta.
Vado da lui per consegnargliela, e per salutarlo. Sarà
sicuramente l’ultima volta che ci vedremo.
Non appena mi
vede, si alza di scatto. Io gli porgo la lettera, e lui la prende. Il
suo sguardo è triste, ma non accusatorio.
- Hai deciso di
farlo, allora.
Annuisco.
Lui resta in
silenzio. Starà cercando, inutilmente, di trovare le parole
giuste per farmi restare. Ma ormai non c’è
più niente qui per cui valga la pena restare.
Mi abbraccia.
È un gesto che vale più di mille parole. Restiamo
abbracciati per un tempo indefinito, abbiamo quasi paura di separarci.
Ma purtroppo il
momento di scappare giunge inesorabile.
Ho preparato una
busta con dentro dei vestiti nuovi. La lego alla mia caviglia con un
laccio.
Non mi importa di
mantenere i miei vestiti intatti, fanno parte di un passato che vorrei
lasciarmi indietro.
Mi inoltro tra gli
alberi, ancora umana. Continuo a pensare agli avvenimenti degli ultimi
giorni: l’imprinting di Jacob, le sue parole, il vederlo
giocare con la bambina…. Sento subito l’energia
fluire nelle mie vene, sento il mio corpo trasformarsi.
Corro, libera,
lasciando dietro di me tutto il dolore di questi ultimi anni. Forse la
lontananza e il tempo mi aiuteranno a superare tutto.
Il ricordo di te
resterà con me per sempre, Jacob Black. Smetterò
di piangere, prima o poi.
E allora, di te
resteranno solo i baci, il sorriso e i ricordi felici.
Ma non
potrò mai dimenticarti….