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Autore: Avenal Alec    28/08/2015    5 recensioni
La storia comincia alcune settimane dopo il termine della puntata 2x16 ed è incentrata sui personaggi di Bellamy e Clarke.
Bellamy e Clarke non sono più sottoposti alla tensione della sopravvivenza a tutti i costi. Dovranno affrontare non solo i fantasmi del loro passato ma la consapevolezza che la Terra è realmente la loro nuova casa e dovranno scegliere come vivere in questo nuovo mondo. . A complicare il tutto, la "quiete" in cui vivono li porterà a fare i conti con il tipo di legame che li lega :)
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'The 100 - Welcome to the new world'
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CAPITOLO 7

15 novembre

Clarke aveva il respiro affannato, nuvolette di vapore uscivano dalla sua bocca nella fredda giornata novembrina. A dirla tutta anche il suo vestiario fumava a causa del contrasto tra la bassa temperatura e il suo corpo accaldato per l’allenamento. Da diverse settimane ormai e, fino a quando fosse stato possibile, ogni mattina nel piazzale di fronte all’ingresso della navetta del campo Jaha chi voleva poteva allenarsi: combattimenti corpo a corpo o con spade e coltelli, tiro con l’arco e tutto quello che poteva essere utile per tenerli in vita e diventare abili cacciatori.
Amava quei momenti quando l’unico pensiero era il colpo successivo o la parata migliore, anche il dolore delle botte aveva un effetto benefico, la faceva sentire viva e reattiva. 
Si era fermata dopo un combattimento particolarmente acceso con Caris , era più piccola di lei ma non si risparmiava e, quel calcio poco sopra il ginocchio, l’aveva fatta cedere di schianto mettendo fine al combattimento. Sentiva la coscia pulsare ma, invece di andare a farsi subito una doccia, aveva preferito sedersi su una delle casse e osservare gli altri allenarsi.
Era bello vederli così attivi, concentrati e l’atmosfera che si respirava era piacevole e serena.
“Ehi, finito presto oggi!” Clarke fu riscossa dai suoi pensieri dalla voce di Bellamy. Si voltò verso di lui, era appena uscito dalla navetta e ora stava osservando i ragazzi allentarsi.
“Caris non è stata molto clemente e ora sto riprendendo fiato” rispose Clarke tornando ad osservare il campo.
“Sta diventando forte sia nel corpo a corpo che nel combattimento con la spada” Confermò Bellamy osservando la ragazza castana intenta ad eseguire una serie di posizioni di parata e attacco contro un nemico immaginario.
“Si è brava ma tutti stanno migliorando molto, tu invece perché non c’eri?” chiese Clarke volgendosi verso di lui.
“Nel pomeriggio partiamo per un’altra battuta di caccia” ripose lui sedendosi poi accanto a lei.
“Esci praticamente ogni giorno ormai, come sta andando?” con l’inverno alle porte molti uscivano quasi ogni giorno a caccia, a pesca o a raccogliere tutto quello che sarebbe potuto essere utile per l’inverno. Bellamy spesso era a capo delle spedizioni, le lunghe perlustrazioni che aveva fatto nelle settimane precedenti gli avevano permesso di conoscere bene quelle zone boscose. 
“Abbastanza bene ma siamo in tanti e la cosa preoccupa un po’ tutti” rispose pensieroso Bellamy. 
Clarke lo osservò attentamente, negli ultimi tempi lo vedeva raramente. Il viso era segnato dalla stanchezza. La ragazza lo conosceva abbastanza da sapere che quei segni non sarebbero passati fino a quando non fosse stato sicuro di aver fatto abbastanza.
“Vedrai che ce la faremo, siamo sempre stati abituati a mangiare cibo razionato e, se ce l’abbiamo fatta noi a non morire di fame le prime settimane, di sicuro troveremo una soluzione anche per il campo Jaha”
Bellamy si volse verso di lei, sorrise facendo un lieve cenno del capo poi tornò a guardare i ragazzi allenarsi. 
Il silenzio fra loro era rilassato, ormai non avevano più bisogno di riempire i vuoti con le parole.
Clarke stava osservando Lincoln e Octavia, vederli la rasserenava sempre, ne avevano passate tante e, dopo ogni sfida, era diventati sempre più forti e uniti. Rappresentavano per lei la speranza in un futuro migliore.
“Sono contenta che Lincoln abbia deciso di farsi carico degli addestramenti e mia madre e Jackson sono felici di poterlo interrogare continuamente sulle sue capacità mediche.” 
“Si, è una fortuna averlo tra noi” rispose Bellamy “e vederli assieme” 
Clarke si volse verso il ragazzo.
“Non mi sarei mai aspettata queste parole da parte tua, non per la tua sorellina” 
“Non ho smesso di volerla proteggere ma ora so che posso condividere questo compito con Lincoln ma, non riferirlo a Octavia” concluse.
“Conoscendola ti risponderebbe che sarebbe in grado di battervi entrambi” replicò Clarke.
“Probabilmente ci riuscirebbe, è stata sempre testarda ma adesso è anche tenace e determinata. Una guerriera nata.” 
“Lei forse è l’unica che realmente ha capito questo mondo” osservò pensierosa Clarke.
“Clarke, lei è l’unica che per 17 anni non ha vissuto, questo è l’unico mondo che conosce”.
La giovane rimase in silenzio, il viso si era adombrato seguendo qualche cupo pensiero.
“Clarke torna da me” le sussurrò Bellamy avvicinandosi a lei.
La ragazza alzò gli occhi e assentì con il capo.
“Non è meglio godersi la mia presenza piuttosto che rimuginare sul passato?” 
Clarke scoppiò a ridere, Bellamy era diabolico quando faceva quel mezzo sorriso ironico. Sentiva la sua vicinanza. Sentì scorrere lungo il corpo la pelle d’oca. 
“È ora che vada a farmi una doccia” rispose scendendo dalla cassa e avviandosi claudicante verso l’ingresso della navetta.
“Ti serve un aiuto” chiese Bellamy avvicinandosi a lei.
Clarke si volse di scatto arrossendo.
“Scusa?”
“Una mano per raggiungere le docce, visto che zoppichi” rispose perplesso Bellamy osservando l’espressione imbarazzata di Clarke.
“Ehm, no, ce la faccio grazie”
Il ragazzo la osservò un’istante cercando di capire cosa fosse successo poi l’illuminazione e scoppiò a ridere.
“e così anche la nostra principessa coraggiosa può avere pensieri maliziosi” disse prendendola in giro.
“Taci!” rispose piccata Clarke.
Una parte di lui nascosta da troppo tempo si fece largo  “Se mai avessi bisogno di qualcuno che ti lavi la schiena potrei essere disponibile” la punzecchiò lui mostrando un sorriso sfrontato.
“Idiota” replicò Clarke prima di voltargli le spalle e andarsene per non mostrare il rossore che le colorava le gote.
Sentì dietro di se la risata divertita di Bellamy e istintivamente alzò il dito medio oltre alla spalla,.
“una vera principessa Clarke!” replicò il ragazzo al gesto.
Persino la giovane rimase interdetta del suo comportamento ma, a dirla tutta, trovava l’intera situazione sì surreale, ma per certi versi straordinaria per la sua normalità. Sull’Arca sarebbero stati comunque dei ragazzi, era la Terra che li aveva trasformati in adulti e quel gesto così infantile le aveva fatto proprio bene.
Voltò il viso verso Bellamy e replicò con una linguaccia prima di scoppiare a ridere. 
“A presto Bellamy”
Vide il ragazzo farle l’occhiolino prima di allontanarsi verso la zona degli allenamenti.
Clarke varcò la soglia della navetta distrutta con un sorriso divertito tra le labbra e con il cuore leggero come non le era mai capitato prima. 

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NOTA: visto che mi sto incasinando da sola ho deciso di mettere dei giorni fissi in cui aggiornerò la storia il martedì e il venerdì :)
  
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