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Autore: Gatz    23/06/2003    1 recensioni
New York + virus + umbrella = solito casino
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Third day

Third day (terzo giorno x chi non sa l’inglese)

Con la ventina di molotov rimaste si aprirono la strada fra gli zombi che durante la notte erano diminuiti di numero. Lasciati indietro gli zombi dovevano decidersi sul da farsi.

Leon: ‘’potremmo cercare di andarcene con una o due auto ma a quanto pare qui intorno di intere non ce ne sono. ‘’

Nella strada di auto ce n’erano ma erano tutte distrutte. In alcune si vedevano dei cadaveri carbonizzati all’interno.

Leon: ‘’dev’essere avvenuto un attacco di massa. Abbiamo poco tempo per scappare, dobbiamo muoverci.’’

Jill: ‘’abbiamo un giorno…’’

Leon: ‘’si ma se succede un altro casino, come al solito, non vorrei rischiare di restare qua a bruciarmi il culo.’’

Chris: ‘’ha ragione. Ogni volta che succede qualcosa per colpa della Umbrella ce la salviamo per il rotto della cuffia.’’

Leon: ‘’senti Chris, te che ne sai più di noi a quando stiamo dalla parte più periferica della città?’’

Chris: ‘’saranno circa una decina di chilometri.’’

Leon: ‘’buono. Ci mettiamo in marcia subito e cerchiamo di trovare un mezzo di trasporto per uscire di qui.’’

Strano ma vero il viaggio fù tranquillo a parte i soliti zombi e mostri di basso livello. Il gruppo riuscì senza grossi problemi ad arrivare ai confini della città dove trovarono una Station Wagon in cui si stiparono e con cui si allontanarono dalla città fino a incrociare un blocco militare. Chris sfruttando la sua tessera dell’RPD spiegò di essere rimasto dentro la città con i suoi amici e che le armi le avevano prese in un negozio assalito da zombi. Date le dovute spiegazioni e lasciate le armi al blocco ripartirono. Mentre si allontanavano dalla città Leon tirò fuori la cassetta della umbrella e la guardò per qualche secondo prima di metterla via.

 

Qui potrei mettere la parola fine però ,diciamolo, come finale sarebbe un po’ una merda perciò visto che ho voglia di farvi soffrire un altro po’ vado avanti ^__^

 

Leon: ‘’hei zietta!!!!!’’

Una padella coprì in volo lo spazio dalla cucina alla testa di Leon prendendolo in piena fronte. Dopo essersene andati da New York si erano recati a Boston dove Leon aveva conoscenze nelle televisioni via cavo e una zia disposta a ospitarli. Si erano recati alla sede televisiva della CNN (sparata a caso N.d.Autore) dove Leon aveva consegnato la cassetta a un tecnico del telegiornale facendosi promettere di farlo mettere in onda al posto della pubblicità dopo la trasmissione del TG di mezzogiorno e di non farla vedere a nessuno. Dopo aver sbrigato questa formalità si sono recati a casa della zia di Leon dove questi ha aperto la porta senza bussare.

Cloe: ‘’razza di idiota. Quante volte ti ho detto che devi bussare prima di entrare?’’

Leon: ‘’scusa.’’

Leon presentò sua zia a tutti e gli spiegò che non si sarebbero trattenuti più di un paio di giorni.

Jill: ‘’mi scuso da parte di tutti per il disturbo che le arrecheremo.’’

Cloe: ‘’aaaaaaaaa. Fa niente. Senti Leon hai combinato con una di queste due belle ragazze.’’

Silenzio totale nella stanza.

Leon: ‘’s…scusa zia. CHE CAZZO DI DOMANDE SONO?????????’’

Cloe: ‘’madonna come sei suscettibile.’’

Detto questo prese e se ne andò in cucina.

Leon rivolto agli altri: ‘’ora capirete perché ho insistito per farla disintossicare.’’

Leon si diresse verso la cucina mentre gli altri se ne stavano fermi sulla porta.

Leon: ‘’volete venire o volete mettere radici li?’’

Vennero tutti avanti e in cucina trovarono Cloe che stava rollando una canna vicino a una piantina di Mariuana.

Leon: ‘’quante volte ti ho detto di non farti le canne in cucina?’’

Prese la canna già pronta dalle mani di sua zia e si diresse verso la porta del terrazzino (stanno al primo piano in una casa da due piani), la aprì e uscì. Poi si accese la canna.

Leon: ‘’che avete da guardare? Volete un tiro?’’

Finirono tutti a gambe all’aria.

Cloe: ‘’io si.’’

Jill: ‘’ma guarda te.’’

La cucina era piena di carta da filtri e cartine per farsi le canne.

Jill: ‘’ma dove ci ha portati?’’

Dopo due ore Leon e Cloe non smettevano più di ridere mentre gli altri ormai facevano come a casa loro; c’era chi era stravaccato sul divano, chi fumava, chi mangiava o beveva e chi guardava la TV.

Carlos: ‘’hei Leon. La mandano in onda domani a mezzogiorno vero?’’

Leon: ‘’cosa?…a si. Ha ha ha. Si domani. Haha.’’

Carlos: ‘’è partito.’’

Jill: ‘’già e mi preoccupa.’’

Carlos: ‘’cosa? Il fatto che sia partito?’’

Jill: ‘’quanta roba ha fumato.’’

Carlos: ‘’a non lo so. Tanta…’’

Jill: ‘’appunto.’’

Jill si alzò dalla poltrona mentre Carlos se ne stava beatamente stravaccato sul divano. Si diresse in cucina.

Carlos: ‘’hei dove vai?’’

Jill: ‘’non preoccuparti.’’

Jill andò sulla terrazza passando noncurante davanti a Chris intento a bersi una birra. Fuori trovò Leon con l’ennesima canna in mano.

Jill: ‘’tu adesso vieni con me.’’

Leon: ‘’dove?’’

Jill prese Leon per il colletto della maglietta e cominciò a trascinarlo fuori dall’edificio noncurante del fatto che lui rideva come un idiota. Quando furono fuori finalmente lo lascio.

Leon ridendo: ‘’che vuoi?’’

Jill: ‘’ti sembra il caso di ridurti così? Dopo quello che abbiamo passato…’’

Leon sempre ridendo: ‘’perché? Sto solo cercando di dimenticare per un po’ quello che è successo.’’

Jill: ‘’e ti sembra il modo migliore di farlo?’’

Leon: ‘’è il più rapido.’’

Jill: ‘’ma mi fa preoccupare.’’

Leon: ‘’non devi.’’

Jill: ‘’stammi un po’ a sentire. Non sempre devi pensare solo a te. Avrai capito cosa sei per me. Non devi fare cazzate del genere se no mi preoccupo da morire. È più forte di me.’’

Leon: ‘’capisco ma non sempre si può far fare ciò che si vuole alle persone.’’

Jill: ‘’si ma non fai altro che rovinarti. Almeno non farlo davanti a me.’’

Ormai Jill era sull’orlo delle lacrime.

Leon: ‘’d’accordo. Ma solo perché sei tu.’’

Jill: ‘’grazie.’’

Jill si buttò praticamente fra le braccia di Leon che ricambiò l’abbraccio.

Leon: ‘’però non puoi chiedermi di smettere di ridere perché non ci riesco.’’

Jill non rispose ma rimase per cinque minuti appoggiata al petto di Leon mentre lui cercava di contenersi ma spesso e volentieri gli scappava una risatina.

Jill: ‘’meglio che torniamo di sopra se no potrebbero pensare male.’’

Leon: ‘’e allora?’’

Jill: ‘’sai cosa ti farebbe Chris se lo sapesse?’’

Leon tenendosi le palle: ‘’si.’’

Tornarono di sopra e trovarono tutto come prima. A differenza di prima però Chris di lattine ne aveva fatte fuori molte ed era ubriaco marcio. Jill quando lo vide si mise a contare le lattine.

Jill: ‘’venti. Complimenti hai battuto Misato.’’

Misato apparsa dal frigorifero tipo Pen Pen: ‘’cheeeeeee? Quella specie di esserino mi avrebbe battuto? Ma gli faccio vedere io.’’

Misato si mise a bere lattine a nastro.

Jill: ‘’non ti ci mettere anche tu.’’

Misato volò fuori dalla finestra grazie all’apporto del piede di Jill.

Jill: ‘’ma guarda che rompipalle.’’

Leon: ‘’accendi la Tv e vediamo che hanno intenzione di fare a New York.’’

Jill: ‘’si ma dov’è il telecomando?’’

Leon: ‘’prova a guardare sotto a Chris.’’

Jill si avvicinò a Chris ma quando era a una ventina di centimetri cadde a terra svenuta.

Leon: ‘’hei che hai?’’

Leon si avvicinò a Jill ma si fermò di colpo.

Leon: ‘’aiutoooo. Che vampata di alcol.’’

Chris: ‘’cosa?’’

Chris si mosse un attimo e da sotto la sua maglietta caddero una trentina di lattine di birra…vuote.

Chris: ‘’volete il telecomando? Toh.’’

Leon prese il telecomando stando a distanza di sicurezza per poi tirare su Jill e svegliarla a schiaffi. Chris ricadde sul tavolo di peso. Leon accese la tv e trovo il TG4.

Fede: ‘’attentato. Si tratta di attentato. Il nostro amatissimo premier Silvio Berlusconi….’’

Leon: ‘’ma va a cagar.’’

Leon cambiò canale e trovo la CNN.

CNN: ‘’ci sono state fornite le immagini della drastica messa in pratica della decisione sulla storia New York. Le trasmettiamo.’’

Passarono le immagini di New York ripresa da grande distanza dai satelliti mentre un missile centrava in pieno la città facendola cadere a pezzi. Si formò un piccolo fungo sopra le ceneri della città.

Leon: ‘’bene. New York è saltata e noi ce ne andiamo a dormire. Notte.’’

Jill: ‘’hei aspetta.’’

Leon: ‘’ma Chris?’’

Jill: ‘’è talmente ubriaco che non si ricorda neanche come si chiama.’’

Leon: ‘’davvero? Hei Chris. Come ti chiami?’’

Chris: ‘’gesualda.’’

Leon: ‘’è andato.’’

Meglio che non vi dico cosa hanno fatto Jill e Leon durante la notte; solo elencare le posizioni mi ci vuole mezz’ora. Ma andiamo avanti.

Il giorno dopo. (non chiedetemi perché lo scritto in quel modo. Sappiate solo che non mi passa un cazzo)

Carlos: ‘’heila Leon. Buon giorno. Sembri distrutto.’’

In effetti sembrava che Leon avesse perso trenta chili nel giro di una notte.

Leon: ‘’vacci tu a letto con Jill poi dimmi com’è.’’

Carlos dirigendosi verso la camera da letto: ‘’ok.’’

Leon: ‘’è solo un modo di dire.’’

Carlos tornando indietro: ‘’che sfiga.’’

Leon: ‘’’giorno Barry. Sai che ora è?’’

Barry: ‘’sono le dieci. Caffè?’’

Leon: ‘’si grazie. Due litri. E bello forte.’’

Barry mostrando a Leon una tanica da venticinque litri piena zeppa di caffè: ‘’basta?’’

Leon: ‘’si grazie.’’

Leon si mise a bere con una cannuccia gigante dalla tanica mentre Barry ne sorseggiava un po’ da un bicchiere.

Leon: ‘’senti. Chris è cosi da ieri?’’

Barry: ‘’mh. No le lattine di birra sono aumentate.’’

Leon: ‘’ah. Perfetto.’’

Barry: ‘’visto che comunque dobbiamo aspettare mezzogiorno mi aiuti a finire Halo con l’X-box?’’

Leon: ‘’fatta.’’

Leon si trascinò la tanica di caffè davanti alla TV e si misero a giocare a Halo arrivando a finirlo per mezzogiorno.

Chris: ‘’hei. Che ora è?’’

Leon: ‘’è mezzogiorno e sei piombo come una pigna.’’

Chris: ‘’in effetti ho un po’ di mal di testa. Avete una ventina di aspirine?’’

Leon: ‘’in quell’armadietto.’’

Chris aprì l’armadietto e venne letteralmente sommerso da scatole di aspirine.

Leon: ‘’oltre che farsi i cannoni mia zia fa moooooolto spesso piombe da paura.’’

Chris prendendo un’aspirina: ‘’a posto. Sapete dov’è Jill?’’

Leon rimase pietrificato.

Chris: ‘’hei! Che hai.’’

Carlos: ‘’jill sta ancora dormendo come tua sorella.’’

Chris: ‘’ah.’’ E giù la seconda aspirina.

Leon: ‘’vado a svegliarle.’’

Chris: ‘’e come pensi di fare.’’

Leon: ‘’ho la mia tecnica.’’

Leon andò nel reparto notte e aprì la porta dove dormiva Claire trovandola tutta attorcigliata nelle coperte.

Leon: ‘’è andata a dormire vestita. È proprio una ragazza strana. Deve aver preso dal fratello.’’

Andò poi ad aprire la porta della stanza dove aveva passato la notte con Jill e la trovò sul letto che dormiva con solo un lenzuolo a coprirla. Le si avvicinò e le diede un bacio sulla fronte per poi tornare in corridoio. Barry, Chris e Carlos si affacciarono al corridoio per vedere la tecnica che Leon aveva trovato per svegliarle. Leon trasse un grande respiro.

Leon urlando a squarciagola: ‘’C’è UNO ZOMBI!!!!!!!!’’

Claire: ‘’come?’’

Jill: ‘’cosa?’’

Claire: ‘’quando?’’

Jill: ‘’perché?’’

Leon: ‘’ve l’avevo detto che le avrei svegliate.’’

Claire: ‘’Leon…’’

Leon: ‘’eh?’’

Jill : ‘’sei uno stronzo !!!!.’’

Le porte delle due stanze si trovavano una di fronte all’altra. Da tutte e due le stanze partirono due pugni che presere Leon in faccia contemporaneamente. Leon crollò per terra.

Jill: ‘’portatelo via.’’ Chiuse la porta.

Claire uscì dalla sua stanza e prese Leon per un piede trascinandolo in cucina. Rollo una canna e poi la offrì a Leon che intanto era ancora a terra svenuto (con gli occhi aperti preciso.).

Claire: ‘’vuoi?’’

Leon rinvenne di colpo: ‘’subito.’’

Leon e Claire si fecero una canna in compagnia con la zia che aveva passato tutta la mattina a fare la ‘nigmistica (con la n come nun sono stato io.).

Jill uscì dal reparto notte e trovò Chris che con Barry si faceva quattro sgommate con Sega Gt 2002 mentre Carlos si faceva una cicca sul divano.

Jill: ‘’buongiorno. Gli altri.’’

Chris: ‘’ ‘giorno. Gli altri sono di là.’’

Jill andò sul terrazzo e trovò Cloe che dormiva sul tavolo sbavando sulla ‘nigmistica (con la n come nun sono stato io.) e Claire e Leon che tiravano la canna di gusto. Jill prese la canna dalle mani di Leon.

Jill: ‘’brutto stronzo. Non ti ricordi più cosa ti ho detto ieri sera?’’

Leon: ‘’ecco io…’’

Jill: ‘’si offre ogni tanto.’’ E si fece un tiro.

Leon piombò per terra sfondando la sdraio dove era seduto.

Leon: ‘’ma che cazzo sta succedendo.’’

Carlos dopo aver tirato un fischio da paura: ‘’venite sta iniziando il TG della CNN.’’

Leon gurdando l’orologio: ‘’orco can. È mezzogiorno in effetti.’’

Si fiondarono tutti davanti alla TV tranne Cloe che se ne stava dormendo della grossa in terrazza. Passò tutto il TG mentre aspettavano trepidanti. Finito il telegiornale lo schermo diventò nero e partì una pubblicità della Umbrella su dei prodotti farmaceutici.

Leon: ‘’che cazzo…’’

La porta si aprì di colpo ed entrarono cinque uomini vestiti da S.W.A.T. con il simbolo della Umbrella sul petto.

Cloe uscendo dalla cucina: ‘’ma che succede.’’

Vedendo i cinque uomini Cloe mise la mano dietro il frigorifero e ne cavò fuori un fucile a canne mozze. I cinque uomini fecero fuoco e riempirono Cloe di piombo.

Leon: ‘’no…’’

L’ultima cosa che vide fù sua zia cadere mentre dai fori dei proiettili usciva sangue poi tutto fu nero.

  
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