Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: Cosmopolita    29/08/2015    1 recensioni
Questa raccolta è dedicata ad una coppia che mi piace molto: la Goten/Bra. Ogni capitolo avrà come fulcro centrale un dolce in particolare.
Spero di aver catturato la vostra attenzione.
Capitolo 1°: lecca-lecca
Capitolo 2°: ciambella
Capitolo 3°: cupcake
Capitolo 4°: caramella
Capitolo 5°: liquirizia
Capitolo 6°: gelato
Capitolo 7°: cioccolata
Capitolo 8°: zucchero filato
Capitolo 9°: muffin
-Tutto a posto? Ma che stavi facendo?- la prese per le spalle e, assicuratosi che non si era fatta nulla, l’abbracciò, il fumo piano piano stava cominciando a dissiparsi.
-Volevo… volevo farti solo una sorpresa… dannazione- la sentì tirare su con il naso, ma la voce era ferma, come se si stesse sforzando di trattenere le lacrime.
Con la coda dell’occhio, Goten sbirciò il contenuto del forno: al suo interno, era rimasta una teglia di muffin ormai nerastri e dall’aspetto poco appetitoso.
[raccolta Goten/Bra; accenni alla Trunks/Marron][La raccolta partecipa alla challenge "30 modi di amare, più qualche delizia", indetto da Eireen_23
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Goten, Marron, Trunks | Coppie: Bra/Goten, Marron/Trunks
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-cioccolata-



Marron era sul punto di impazzire. Assolutamente.

-Per tua informazione, Goten, per quanto mi riguarda puoi pure rimanertene lì fuori a morire di freddo: non ti faccio entrare- il viso di Bra era rivolto verso la porta d’ingresso e il suo tono di voce le stava cominciando a dare alla testa.
Sospirò e alzò gli occhi al cielo: odiava quando Bra e Goten litigavano. Per una qualche strana ragione, ci andava sempre a finire lei di mezzo.
Era sul punto di alzarsi dal divano e farla finita una volta per tutte con quella sciocchezza di “vendicarsi di quell’ignobile di Goten”, quando la mano della sua migliore amica le andò a finire dritta sul naso.
-Guai a te se gli apri la porta!- la fulminò con lo sguardo.
La sua bocca si dischiuse in un sospiro per l’ennesima volta –Ti rendi conto che stai facendo la bambina, non è vero? Per una sciocchezza, tra l’altro.
A quel punto, assistette ad una vera e propria metamorfosi: il volto di Bra si colorò gradualmente di rosso, a partire dalle guance fino ad espandersi su tutto il resto. I suoi occhi, per un attimo, parvero fiammeggiare –Sciocchezza? Sciocchezza?? Ha osato dire che la sua ex è meglio di ME!- la bocca era digrignata in una smorfia talmente lugubre da farla rassomigliare ad uno di quei tanti nemici che, sia suo padre che quello di Bra, avevano affrontato tante volte.
-Oh, amore, andiamo! Non ho mai detto una cosa del genere- dalla porta d’ingresso si udì la voce lamentosa e sofferente di Goten –E, in ogni caso, ti ho chiesto scusa.
-No, no e mille volte no! Ti avevo avvertito che te l’avrei fatta pagare- rispose di rimando la ragazza e Marron si chiese come fosse possibile che la sua voce riuscisse a raggiungere ottave tanto alte.
Incrociò le braccia al petto e affondò la testa sullo schienale del divano: doveva trovare una soluzione. E sapeva già chi coinvolgere.

A Trunks venne quasi un colpo quando, non appena la sua segretaria gli annunciò l’arrivo di un ospite che aveva “urgentemente bisogno di vederlo”, si ritrovò Marron davanti alla sua scrivania, con le braccia conserte e l’aria di chi doveva liberarsi di un’enorme gatta da pelare.
-Mi devi fare un favore- esordì quella sbrigativa, un sorriso timido sul volto.
Non appena sentì quella parola, “favore”, tirò un sospiro di sollievo: sapeva già cosa volesse chiedergli, neanche lui sopportava più quello stupido litigio tra sua sorella e il suo migliore amico.
-Temevo non me l’avresti chiesto mai!- esclamò balzando subito in piedi e dirigendosi verso di lei.
Le guance di Marron arrossirono un po’, lo sguardo di lei si abbassò colpevole: Trunks sperò almeno un pochino che quella reazione si fosse scatenata per colpa sua –Hai già un piano?- chiese, lo sguardo fisso di fronte a lei.
Lei alzò lo sguardo e sorrise: si trovavano talmente vicini in quel momento, che avrebbe potuto anche arrischiarsi di avvicinarsi alle sue labbra –Ovviamente; per chi mi hai preso?
E, mentre la ragazza prendeva fiato per esporgli la sua idea, Trunks si ritrovò a pensare che era strano che non avesse mai notato quanto la migliore amica di sua sorella fosse cresciuta bene.

-Dici che funzionerà?- chiese scettico Trunks, a disagio ingessato com’era in quel completo così elegante. O forse perché, in fin dei conti, il piano prevedeva lo stare con Marron?
Marron che, oltretutto, era più bella del solito, con i capelli legati, il rossetto sulle labbra e l’aria di chi era consapevole di aver avuto una buona idea –Ma certo! L’ho visto fare nei film un milione di volte.
-Appunto. Nei film va sempre a finire male…- sospirò, per poi decidere che tanto era inutile continuare su quella linea: ormai tanto valeva sostenere quella farsa –Goten verrà per le otto e mezza. Ovviamente, a lui ho detto tutto e ne è entusiasta- sopirò di nuovo.
Marron si girò per guardarlo e sorrise. Sbaglio o aveva cominciato a fare più caldo lì? –Stai tranquillo, andrà tutto bene. Ti fidi di me?
Annuì. Certo che si fidava di lei. Il problema era che non si fidava di quei due.

E alla fine si incontrarono: Bra e Goten, faccia a faccia, nello stesso ristorante in cui, i rispettivi amici, li avevano invitati per, a loro dire, passare una serata tra soli amici.
Non dissero nulla, in silenzio rimasero a guardarsi fissi più per minuti che per secondi. Un’imbarazzante vuoto di due minuti in cui l’unico rumore che si udiva era il piede di Trunks che nervosamente batteva a terra. Aveva tentato, un paio di volte, di distendere la tensione schiarendosi la voce, ma era stato tutto vano: aveva notato un luccichio negli occhi di sua sorella che non presagiva nulla di buono.
Fu proprio lei a parlare per prima –Avete…avete organizzato apposta tutta questa pagliacciata?- sibilò come se volesse trattenere a stento la rabbia.
Goccioline di sudore cominciarono a colare dal viso di Trunks. Non osò replicare nulla, non riusciva a trovare le parole adatte se non che, ahimè, sapeva che sarebbe andata a finire così. Stupido lui che si era fatto coinvolgere.
-Bra, senti… forse il piano non era dei migliori,- Goten venne interrotto da un “Hey!” offeso di Marron –Ma… ma, diamine, mi manchi! E io avevo bisogno di vederti.
-Tu eri d’accordo?- sbottò esasperata, questa volta il tono della sua voce era molto più alto.
Trunks stava già escogitando un modo per calmare gli animi o, nello scenario peggiore possibile, darsi alla fuga. Ma non ce ne fu bisogno.
Perché fu Goten ad esplodere. Un urlo secco, gli occhi lucidi di una rabbia che non era da lui –Adesso basta, Bra! Mi hai scocciato!
Decine di teste si voltarono verso di loro e anche Marron cominciò a dubitare del suo piano –Non è possibile che debba fare tutto io. Ma ti rendi conto? Stai tirando su un dramma inutile, intorno a una frase che io non ho mai detto!- ormai era talmente fuori di sé che non si stava più curando neanche del maître di sala che, avvicinatosi a loro, aveva fatto segno di abbassare il volume.
Prese un pacco che teneva nascosto in uno dei posti a sedere e, mossosi a gran passi verso la sua ragazza, quasi glielo lanciò per quanto brusco era stato –Tieni! Era un regalo, ma tanto so già che non te ne frega nulla, finché non lo decidi tu!
E, inaspettatamente, se ne andò, senza salutare nessuno.

Erano dei cioccolatini. Tanti, tantissimi, della marca che più lei preferiva.
Bra si sentì gli occhi leggermente umettati: non sapeva se fosse per la cioccolata, per Goten o per la sua stupidità.
Una lacrima cominciò a cadere dai suoi occhi. E poi un’altra. E poi un’altra ancora.
Ripensò alle ultime parole che il suo ragazzo le aveva detto: “Non te ne frega nulla, finché non lo decidi tu”. E poi, guardò di nuovo i cioccolatini dentro la scatola, tutti affilati come tanti piccoli soldatini.
-Bra…- sentì la voce di Marron alle sue spalle. Sapeva che era mortificata per ciò che era successo, sapeva com’era fatta. Ma la verità era che la colpa era solo sua.
-Io… devo raggiungerlo!- non poggiò neanche la scatola sul tavolo. Cominciò a correre verso l’uscita, senza curarsi di urtare i camerieri, negli occhi solo lui.

-Che ti avevo detto? Il piano era magnifico, ero certa che avrebbe funzionato- Marron si sarebbe data una pacca sulla spalla da sola per quanto orgogliosa di se stessa si sentiva in quel momento.
Trunks scoppiò a ridere –Oh, certo, non ho mai dubitato di te.
Continuarono a camminare per il parco in silenzio, nella loro testa era ancora impressa la scena della sera prima. Tutto sommato, non era stata la cena peggiore della loro vita. Alla fine, quei due avevano chiarito, e quello era il loro intento.
-Oh, quasi dimenticavo,- dal marsupio, Trunks estrasse un piccolo pacchetto che aveva tutta l’aria di essere stato incartato in fretta e in furia. Poi, lo porse a Marron –E’ per te.
La ragazza cominciò a sentire le sue guance che, gradualmente, si stavano surriscaldando –Grazie- sorrise e, attenta a non romperlo, iniziò a scartare il pacchettino, come se fosse stata una cosa preziosa.
Non appena vide cosa c’era al suo interno, gli angoli della sua bocca si curvarono ancora più all’insù. Sentì le sue mani tremare, perché una scena come quella prima di allora era successa solo nella sua testa. E, in ogni caso, per quanto vivide fossero le sue fantasie, non erano state emozionanti neanche la metà di quello che stava accadendo nella realtà.
-Non… non è di certo come quello che Goten a regalato a Bra, ma…- Trunks poggiò una mano sulla sua guancia e il suo cuore perse un battito –Potrebbe essere un inizio, no?
La ragazza non rispose. Si limitò a sorridergli e a saltargli letteralmente tra le braccia.
Dentro a quella scatolina, uno solo ma pur sempre pieno di significato, c’era un cioccolatino.






Salve!
Ebbene, sì, sono tornata. Sono “leggermente” in ritardo, lo so, ma in questo periodo sono parecchio indaffarata: a breve mi dovrò trasferire in una nuova città (effetti collaterali dello scegliere un’università che sta a cinque ore da casa propria), e quindi non ho avuto molto tempo per aggiornare.
Questo capitolo è un po’ più lunghetto degli altri: diciamo che si tratta di un capitolo un po’ speciale ^^ mi sono accorta che la coppia era decisamente sbilanciata. Per quanto sia una “girl power”, non ritengo giusto che Goten fino ad adesso si sia fatto trattare un po’ a pesci in faccia da Bra. Questa è stata la sua rivincita, seppur minima (perché, diciamocelo, per quanto uno si può arrabbiare, Bra è sempre Bra: non si cambia u_u). Inoltre, avrei voluto approfondire un po’ di più la coppia Trunks/Marron, che rivedremo (lo spero) anche nel prossimo capitolo.
Che altro dire? Spero vi sia piaciuto.
A presto,
Cosmopolita
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Cosmopolita