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Autore: ShiNear    30/08/2015    2 recensioni
Il mondo sembra lo stesso, dalla fine di Ashura. Ma l'arrivo di un nuovo ragazzo alla Shibusen, metterà in bilico vecchie e nuove alleanze, mentre vecchi e nuovi nemici tramano per riportare indietro il Signore dei Kishin. Il mondo è in pericolo e contano tutti sui maestri d'armi e le loro armi. Come si salverà la DWMA, in una battaglia fra entità... divine?
Genere: Azione, Comico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blair, Medusa, Nuovo Personaggio, Tsugumi Harudori, Un po' tutti | Coppie: Black*Star/Tsubaki, Soul/Maka
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Soul Eater 2: I colori di un'Anima'
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 30. TRADITORI E SORPRESE. IL NEMICO DEL MIO NEMICO NON SEMPRE È MIO AMICO?

 

Lucy ritornò dopo nemmeno mezzo minuto, dicendo con un sorriso tirato:- Sta bene. Gli serve solo un attimo per metabolizzare la notizia.-
Teony dondolò la testa, dicendo:- Se ne prenda anche due, non c’è fretta.-
Holmes sembrava su di giri, mentre girava avanti e indietro come un pazzo, borbottando:- C’è fretta eccome! Dovremmo essere già a Milano!-
- Cretino! Che vuoi fare, rovistare una città in rovina, senza avere un luogo di principio? Il piano d’azione che proponi è il più stupido che abbia mai sentito!- Le parole della spada ebbero come un effetto terapeutico sul nervosismo di Sherlock, che si arrestò quasi subito.
Stein sbuffò spazientito, quasi un riflesso involontario a causa delle sigarette che fumava di solito:- Il nasone Millenario ha ragione, figliolo. Senza contare che se è la loro base, sarà una trappola da ogni lato in cui gireremmo.-
Teony annuì, dicendo con un tono molto basso:- Non dimentichiamo che, anche se evitaste tutti gli Imp che hanno invaso le rovine, dovreste affrontare una vecchia nemica mia e di Tsugumi.-
Tsugumi alzò gli occhi dal tavolo, stupita:- Di chi stai parlando?-
Teony fissò la sua amica, il volto oscurato da una nube nera:- Dolcetto.-
Anya sbiancò visibilmente e gli altri compagni sentirono come se la tensione salisse alle stelle, prima che la voce di Manuel, apparso all’improvviso, li facesse sobbalzare:- Chi è Dolcetto?-
Lo stregone li fissò stupito, prima di commentare:- Ragazzi, capisco che siete tesi, ma dovete mantenervi calmi!-
Liz chiese, ironica come sempre:- Perché, tu ora sei calmo?-
Lui sogghignò:- Sì, Liz. Sono calmo. Sono PERFETTAMENTE calmo al pensiero della faccia di Medea ridotta a un purè sotto i miei pugni!- Le ultime parole furono accompagnate da una nota sadica.
Teony, indifferente a quello che diceva Manuel, cominciò a spiegare:- Dolcetto è il nome in codice di un membro pericolosissimo dell’Associazione Zodiaco. Dirigeva la malavita nella zona del Sud America, ma, dopo la morte di Limone ha deciso di occuparsi dell’Europa dell’Ovest in solitaria. Quando eravamo al NOT, aveva catturato Lucy per farne una cavia da usare per risvegliare qualcosa di pericolosissimo. Le Armi Originarie.-
Manuel borbottò:- Altro motivo per spaccare la faccia a qualcuno.-
Stein chiese, interessato:- Vuoi dire le prime armi non viventi create da Eibon? Quelle immuni alla magia e, in pratica, indistruttibili?-
Teony scosse la testa:- Non le aveva create Eibon. Eibon diede solo l’idea. A crearle è stata proprio la Strega Medea. Se vorrete andare a distruggere Zodiaco & co., avrete bisogno ben più dell’Eco dell’Anima.-
Si rivolse al giovane Shimono, allungando la mano:- Hiro, passami il BREW, per favore.-
Hiro esitò un attimo, ma rese all’Arma Veggente un oggetto quadrato e sfaccettato, irradiante di una luce sovrannaturale.
Manuel era stupefatto:- QUELLO è il BREW? Ma ti sei bevuto il cervello? Sfido che ci hanno localizzato, irradia più energia quello della Statua della Libertà stessa!-
Il biondo era affranto, quasi colpevole. Era forse questa la principale differenza tra lui e Gopher, rifletté Maka: uno prendeva su di sé troppe colpe, l’altro non sentiva colpevole di nulla.
Shimono si limitò a difendersi a testa china:- Mio padre ha detto che ci sarebbe servito. Solo non so per cosa, il BREW crea, non distrugge.-
Teony sembrava fissare con veri occhi il quadrato di energia, al che Soul non poté evitare di chiedere:- Scusa, come fai a vederlo, se non ha anima?-
La ragazza non rispose, al che fu Marie a chiedere, stravolta:- N-non vorrai dirci che ha un’anima, vero?-
Lei si limitò a rispondere, facendo scorrere le dita sulle frastagliature dell’oggetto magico:- Eibon non avrebbe potuto creare un oggetto così pericoloso, senza servirsi anche qui di qualcosa di molto pericoloso. Un’anima umana.- Nel dire le ultime parole cominciò a girare il cubo come un Rubik, finché, il Cubo non cominciò a ingrandirsi, fino a raggiungere la grandezza di un ragazzo. Poi, da quella figura spuntò un braccio, un altro, due gambe, una testa, si formò un dorso e si accentuarono le particolarità del volto, finché, con un lampo di luce, non apparve sul tavolo un ragazzo in carne ed ossa!
Il ragazzo aveva i capelli color argento vivo, gli occhi metallici e neri, il corpo ricoperto da un vestito metallico ingiallito, come se il tempo avesse influito anche sui suoi indumenti; in testa aveva un copricapo tipico dei mandarini cinesi, placcato anche quello come se fosse di metallo. Il volto era rudemente angelico, quasi il ragazzo fosse un vichingo, e il ghigno era lievemente beffardo e divertito alla vista dei ragazzi attoniti intorno a lui.
Sbuffò divertito:- Era ora, accidenti!-
Teony lo indicò con un cenno della mano, dicendo:- Vi presento Odessei, colui che ingannò gli dei in più di un’occasione. Fu punito a diventare schiavo di Eibon, che lo rese l’Artefatto BREW.-
Il ragazzo afferrò la mano di Teony, tentando di baciarla:- Mia signora Tengan, che piacere rivederla qui...-
Teony ritrasse la mano di scatto, dicendo con una punta di disgusto:- Non provare a essere lecchino con me, Odessei. Sai bene che non puoi scappare dalla tua forma. Ci serve solo la conoscenza che Eibon ti ha trasmesso per sapere come fare a sconfiggere Zodiaco e le Armi Mortali di Medea.-
Odessei sbuffò, come se fosse già stufo di lavorare, dicendo:- Per così poco? Mi aspettavo mi aveste chiamato perché vi serviva compagnia...-
Excalibur si fece avanti con il suo bastone, minacciandolo:- Silenzio, deficiente! Nessuno ha mai scordato che sei stato proprio tu a creare una guerra civile, rivoltando Thanatos contro Shinigami. Se la cosa non ti va bene, potrai scegliere tra tornare a essere un cubo di metallo e la soluzione che proposi a Eibon, ridurti a un colapasta!!!-
Manuel lo fissò interrogativamente, ma non disse nulla. Eppure, quel nome... “Thanatos”... un nome da brivido, nessun dubbio al riguardo.
Odessei lo fissò divertito, quasi sghignazzante:- Guerra civile... pestaggio come si deve tra vecchi amici, semmai. Ma se proprio volete saperlo, Eibon mi aveva confidato che c’era solo un modo per fermare le Armi Magiche, servirsi di qualcosa immune alle armi stesse.-
Hiro era stupito e irritato, quel ragazzo lo mandava in collera solo a vedersi, a dispetto di Excalibur:- Non esiste, qualcosa del genere. Stai mentendo.-
Odessei alzò le mani, con fare stupefatto, dicendo:- Oh, miei dei, povero me! Mento anche senza saperlo! Sciocco, certo che è così. Sono i demoni della Caina, loro non possono morire.-
Lucy commentò:- Facile! Scendiamo all’Inferno, ultimo piano, e chiediamo dei demoni in affitto nel giro di ventiquattro ore, prima che il pianeta esploda.-
Il ragazzo si chinò su di lei come un serpente, sussurrando:- Te l’hanno mai detto che, quando ti arrabbi, sei carina?-
Le guance della ragazza avvamparono immediatamente, mentre Odessei anticipò la rabbia omicida di Manuel dicendo:- Ad ogni buon conto, non c’è n’è bisogno. Basta usare un collegamento di Risonanza a Catena con quattro Shinigami e citare le parole del libro riportate nella Divina Commedia del Veggente Alighieri.-
Maka, s’accese d’interesse, chiedendo:- Quali parole?-
Il biondino sogghignò:- Terzo libro dell’Inferno, le prime tre strofe!-
Stein ribatté infastidito:- Peccato, sì, che di Shinigami ne abbiamo solo tre: Kid, Shimono e il nasone.-
Odessei tossì rumorosamente come risposta, voltando lo sguardo in direzione di Teony e Manuel.
Teony scosse il capo:- No. Aisu mi ha ordinato di stare con gli Onryo, e non mi muovo da qui finché non scoprirò chi è il traditore.-
Soul chiese, dubbioso:- Che? Non è quella feccia di Gopher?-
Teony camminò lentamente verso la finestra, alzando lo sguardo come a fissare il cielo:- Ho qualche dubbio, sebbene tutti dubitino di lui. Sento che il colpevole è qualcun altro, ma Medea deve aver bloccato la strada del tempo in quella direzione; io e Aisu indaghiamo da tanto tempo, ma non sappiamo chi sia il responsabile della morte dei nostri amici.-
Fire commentò, alzando la mano:- A proposito di indagare...-
Thunder finì per lui:-...dove sono Watson e Holmes?-
Manuel si voltò a trecento sessanta gradi, ma dei due nessuna traccia, a parte una porta aperta.
Fissò Tsugumi, inarcando all’unisono le sopracciglia con lei, e sospirò, sempre all’unisono con la Gatta:- A caccia di guai.-

 

 

 

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Le gocce di sudore si addensavano sulla fronte in un ritmo crescente, ma non gli importava: il suo lavoro era più importante. A un certo punto, una forte fitta all’occhio gli fece comprendere che una goccia di liquido era finita per scivolare sulla sua retina. S’interruppe con un ululato più di esasperazione che di fastidio, puntando il braccio meccanico sul tavolo più vicino e facendolo esplodere in mille pezzi. Erano giorni, mesi che stava chino su quei tavoli a tentare un esperimento dietro l’altro. Di quel passo sarebbe impazzito!
In quel mentre la porta del laboratorio si aprì lentamente e una figura contornata di nero si stagliò all’ingresso.
Il ragazzo urlò, quasi euforico:- Allora, mio caro vecchio amico Arthur, ci sono novità oggi?-
Arthur sbottò, arrabbiato con il mondo intero:- Sì! Me ne vado! Io non prendo ordini da nessuno, chiaro?!-
Tentò di passargli davanti, ma bastò uno schiaffo del corvino a ribaltarlo sul suo tavolo. Un momento dopo, la spada del Signore del Male stava lacerando la spalla metallica del Dottor Nim come se fosse burro, in una maniera lenta ed esasperante.
Karkadoom sorrise diabolico:- Domando scusa Arthur, forse non comprendo bene il linguaggio ostrogoto di voi medici o forse siete voi a voler farmi impazzire con i trabocchetti. Devo tradurre quello che hai appena detto con ‘Mio signore, progressi in arrivo’ o ‘Sono pronto al trapasso’?-
Nim rise in modo folle, ignorando che la lama stava arrivando alla zona sensibile del petto:- Ci sono follie, mio signore, che nemmeno un cyborg-aspirante-Kishin riesce a combinare. Guarire i vivi è compito della scienza, non riportare indietro il corpo inesistente di un defunto carbonizzato da Mifune!-
Karkadoom ritrasse la lama e lo afferrò per il collo, iniziando a premere sulla carotide sana del dottore:- Non mentire, hai tutto quello che ti serve! Il corpo ricostruito, il cervello, il cuore, il sangue, i nervi! Stein c’è riuscito con Sid. O forse non sei superiore a lui. Forse dovevo contagiare lui, invece che te. Devo credere che quello che ti ha insegnato Shaula non vale nulla?!-
Nim lo fissò truce, sibilando:- Shaula non aveva nessuna intenzione di rendermi il tuo galoppino, mio “signore”. Seguo solo la strada più dritta, per quanto letame copra il pavimento.-
Rimasero zitti per un attimo, poi il Signore del Male si abbandonò a una risata di puro delirio.
Si allontanò da lui un passo dopo l’altro, lentamente:- Arthur caro, mi fai morire! Ti sei dimenticato che non dovresti esistere, vero? Costrinsi io Shaula, più fedele ad Ashura che non a me, a creare il clone del povero dottore Archibald Nim, facendogli trapiantare la sua memoria nella tua testa, aprendola un po’ alla volta, risvegliando la rabbia che la vostra famiglia ha tenuto sempre nei confronti del Clan della Stella. E tu ringrazi me in questo modo per la mia generosità?-
Nim non osò controbattere, temeva sul serio di perdere qualche rotella.
Si limitò a lamentarsi:- Ci ride su, ma il paradosso è che devo ridare vita ad uno di loro e si vuole ingraziare anche il piccolo, senza contare che Madame Medea rivuole quella furia di ragazzino dalla sua parte. Mi spiega dov’è la logicità in tutto questo?-
Karkadoom allargò le mani, come per presentare uno spettacolo da circo:- Volevi la Follia? Impara a conviverci. Rimettiti al lavoro, Arthur, piuttosto. Voglio che viva entro domani.-
E se ne andò, lasciandolo al suo laboratorio. Arthur si rimise in piedi a fatica, prima di fissare il cadavere che rappresentava il simulacro della sua opera.
Il corpo era coperto da una spessa tuta ninja bianca, le mani coperte da ovattati guanti grigi. Una benda nera gli copriva l’occhio destro, mentre nel sinistro, fatto strano anche per un morto, lampeggiava una stella bianca.
Arthur Nim dovette eseguire uno sforzo sovrumano per non spaccargli la faccia. Di tutti quelli che potevano chiedergli... proprio White*Star doveva riportare in vita?!
 
Karkadoom si massaggiò le tempie. C’era sempre qualcosa da fare e avrebbe tanto voluto schiacciare un pisolino. Ci mancava solo un traditore tra le sue file!
Quasi gli avesse letto nel pensiero, una voce cristallina sussurrò alle sue spalle:-
Non puoi crescere una serpe e sperare che rimanga coniglio senziente.-
Il corvino si voltò a osservarla, avvolta nel suo mantello azzurro, sorridendo maligno:- Gli dei hanno concesso la persuasione a noi due, ma cozziamo sempre contro l’eterna cocciutaggine umana, mia adorata Calipso.-
La donna fece un cenno con la mano, quasi a fermarlo in anticipo per un futuro vezzeggiamento, dicendo:-
Non si adiri il mio signore, ma sono in partenza.-
Lui sorrise falsamente:- Come? Credevo che ci saremmo goduti il massacro in prima fila.-
Calipso sorrise a sua volta:-
Sa come si dice... meglio avere sempre un piano B.- S’inchinò leggermente, prima di allontanarsi con passi lievi dal vulcano.
Karkadoom la richiamò con una domanda:- Mi hanno detto che hai fatto saltare in aria Achab. Perché se posso chiedere?-
Lei si voltò e fece la faccia innocentemente dolce e allo stesso tempo malignamente sadica che lo faceva impazzire di gioia:-
Diciamo che ha fatto la stessa menata di Nim... con la differenza che non mi era affatto utile.-
Karkadoom pensò, mentre se ne andava: “Le ragazze mi faranno diventare Folle, di questo passo; non che sia un bene, ovviamente!”.
 

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- Mifune, mi prendi in braccio?-
- Perché sei giù, Mifune?-
- Mifune, dove sei stato?-
Quanto gli mancava la vocina di Angela. Quella piccola birba tutta boccoli e dispetti, che gli si aggrappava addosso come un bradipo e non si staccava più. Certo, se si fosse aggrappato al suo, di collo, in quel momento stesso sarebbe morta, ma la lontananza era orribile anche per un Onryo. Black*Star... avrebbe dovuto prenderlo a calci per essersela lasciata sfuggire! Ma che colpa ne aveva? Quando era morto non gli aveva detto nulla, s’era solo augurato che sarebbe rimasta felice. Quanto si era sbagliato!
Si lascio sfuggire un gemito:-
Angela...-
Una voce forte risuonò alle sue spalle:- Domanda...-, prima che un fiotto di luce tentasse di investirlo.
Rapido, il Samurai si spostò con salto laterale, durante il quale piroettò su se stesso per affrontare il suo avversario.
Holmes lo fissava, duro, implacabile e tranquillo allo stesso tempo, mentre Watson brillava di luce dorata e il detective completava la domanda:- Per caso è per quella bambina che s’è venduto all’Associazione Zodiaco?-
 

Angolo dell’Autore: Ta daaan! OOOOOOK, capisco, nessun effetto sorpresa (credo!), ma questo capitolo è esattamente come lo volevo io.
Colpi di scena, ce ne sono parecchi, ma nessuno s’è lamentato finora quindi penso di essere andato bene.
Un saluto speciale a tutti quelli che mi seguono, compresi quelli che tacciono, in particolare per BBola, ormai sulle mie traccie da tempo, e Teony-Sensei, a cui vanno tutti i miei ringraziamenti. Godetevelo, il capitolo, vi terrà compagnia per un bel po’. Alla prossima! Joma joma dabarasa!

 

   
 
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