Serie TV > Rizzoli & Isles
Segui la storia  |       
Autore: galaxy gio    31/08/2015    0 recensioni
Cosa avrà in serbo la misteriosa città di Boston per la piccola Maura isles?
la realizzazione di uno dei suoi più grandi desideri?
Genere: Avventura, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Maura Isles
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“caro amico, Sono le 17:30 e siamo arrivati da mezzora. Finalmente ho visto la nuova casa, è una villetta molto grande con un bel giardino in periferia di Boston;ora sono nella stanza:è molto grande, con le pareti verde chiaro e i mobili bianchi; anche il letto è grande e devo dire che è comodissimo. C’è anche una grande scrivania dove farò i compiti. Dalla finestra si vede il giardino e le altre case. Domani inizierò la quarta elementare e sono veramente emozionata. Ora vado a fare una passeggiata di esplorazione. A presto. Maura” Maura appoggiò il suo diario in un cassetto nel suo comodino e uscì di casa. Subito si mise a correre per le vie della periferia, però dopo una decina di minuti si accorse di un brutto particolare: si era persa. Correndo svoltò un angolo e urtò qualcosa, o meglio, qualcuno. Lei e l’altra persona caddero a terra “cavolo che male!”, Maura si alzò e porse la mano al bambino che con una mano scansò violentemente la sua alzandosi di scatto. “ah sei una bambina” bisbigliò Maura “VUOI GUARDARE DOVE METTI I PIEDI?!” gridò infuriata. Lei era alta più di Maura, con una voce tendente al maschile, indossava una tuta blu e i suoi ricci capelli neri erano domati da una coda, in mano aveva una mazza da baseball. Maura la guardò negli occhi, erano color cioccolato “che hai da guardare?” “n-niente, s-scusami” balbettò rossa in viso tentando di nascondere l’accento francese “sei perdonata…comunque ti sei fatta mele?” le sorrise la bambina; Maura si limitò a fare cenno di no. Perché non riusciva a parlare?Perchè era imbarazzata?Di solito era abbastanza spigliata con gli altri. Ma con quella bambina no, era diversa. “jane sbrigati” le urlarono degli altri bambini. Jane sorrise e corse via lasciando maura confusa , si girò per vedere la figura della bambina allontanarsi “jane” fece silenziosamente eco ”che bel nome” ammise. Quasi come un impulso , o per meglio dire, un bisogno, senza pensarci due volte seguì la bambina. Poco dopo si trovò in un parchetto dove jane, i due bambini ed altri giocavano a baseball Maura si sedette ad osservarli. Jane giocava veramente bene, non sapeva nemmeno lei perché, però di sentiva leggera “che bella quella bambina” pensò mentre batteva la palla lanciatale dal giocatore avversario con la sua mazza fortunata, ma in quell’ occasione, in un certo senso, la battuta non andò nella direzione corretta. Maura fu colpita sulla fronte dalla pallina e Jane corse da lei “ancora tu?” sbuffò “voi francesi siete davvero ostinati … comunque, come stai?” aggiunse massaggiandole il segno rosso sulla fronte. I loro volti erano vicini, forse troppo perché maura si sentì a disagio e corse via. Arrivata sotto una quercia si sedette e scoppiò a piangere. Un pianto silenzioso e liberatorio. Qualcuno le accarezzò i capelli. Era un ragazzo poco più grande di lei, con un codino biondo e un sorriso amichevole. Maura lo guardò e si alzò “non ti ho mai vista da queste parti, sei nuova?”disse con uno strano accento bostoniano, lei annuì. Da dietro di lui apparvero altri due ragazzini “allora sappi che questo è il nostro territorio” disse arrogante “ veramente siete uomini, non bestie, quindi non avete bisogno di stabilire leggi territoriali” affermò balbettando Maura. Come al solito la sua scienza l’aveva salvata “l’avete sentita?” rise uno dei due “abbiamo una secchiona…e a noi non piacciono i secchioni” disse il biondino dandole uno schiaffo. Improvvisamente apparve jane che lo colpì con un pugno sullo stomaco “questo non è il tuo territorio” disse arrogante jane “uh guarda c’è Rizzoli” fece eco un altro che ricevette un calcio sullo stomaco. Subito dopo arrivarono anche i due bambini “cavolo! La Banda dei Terribili Rizzoli” disse scappando a gambe levate trascinando gli altri due lontano dalla banda delle tre piccole pesti. Maura intanto era seduta e piangeva a dirotto, jane le si mise davanti e te accarezzò i capelli abbracciandola “è tutto ok”, le bisbigliava dolcemente, Maura si abbandonò fra le sue braccia piangendo di più. Entrambe si alzarono ancora strette in quell’abbraccio, i loro cuori intanto battevano all’unisono. Maura stava abbracciando una sconosciuta, però si sentiva protetta; jane continuava ad accarezzarle i capelli. Dopo alcuni secondi la bionda decise di svolgere uno sguardo anche ai due ragazzi e la mora fece le presentazioni “Io sono Jane Rizzoli e loro sono i miei fratelli: Frankie e Tommy ed insieme” disse jane avvicinandosi ai due, incrociò le braccia, Frankie si mise a destra di jane e alzò il braccio sinistro e Tommy si mise a sinistra e vece lo stesso con il braccio sinistro, ricordandole il Team Roket dei Pokémon “siamo la banda dei Terribili Rizzoli” dissero all’ unisono fieri, scaturendo le risate dei passanti. Anche Maura rise. Dopo quella posa ridicolamente divertente il fratello minore, Tommy di circa otto anni le chiese “ come ti chami?” “già come ti chiami?” fece timidamente Frankie, un bambino di più o meno l’ età di Jane “io sono Maura Isles” sorrise la bimba sorridente. I tre l’ accompagnarono a casa protetti dalla dolce luce del tramonto. Arrivati davanti al cancello le dissero in coro “Vuoi far parte della Banda dei Terribili Rizzoli?”
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Rizzoli & Isles / Vai alla pagina dell'autore: galaxy gio