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Autore: JustinBieber9894    01/09/2015    2 recensioni
-Tieni, ti ho preso del gelato al cioccolato.- Glielo porsi dolcemente, attendendo che lo prendesse. Sorrise, prendendolo delicatamente.-Grazie.- Le asciugai le lacrime sul viso, ricambiando il sorriso.-Chi ti ha fatto piangere tesoro?- Mormorai accarezzandole la guancia con il dorso della mano.
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-Io ero innamorata del ragazzo che giocava a fare la lotta con me appena svegli, che mi raccontava le storie sulle divinità greche, che mi baciava ed abbracciava ogni volta che mi vedeva. Io non ce la faccio più, o la droga o me!-
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-Ci hanno rapiti Justin, è colpa tua, della tua stupida indipendenza dalla droga!-
.*.*.*.*.*.**..***
Justin Drew Bieber ragazzo dal cuore d'oro e follemente innamorato di Talia, fà di tutto per conquistarla.
''Cuori e fiori''
Ma cosa accadrà quando le cose cominceranno a farsi difficili e lui ricorrerà alla droga? Talia rimarrà al suo fianco? Riuscirà ad aiutarlo ad uscire dalla dipendenza?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Shy.

'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'

 

-Vado io a fare la spesa!- Esclamai irrompendo in cucina col respiro pesante a causa della corsa appena fatta.-Talia abita vicino a quel supermercato, magari la incontro.- Jenesis ridacchiò, porgendomi la lista e i soldi.-Posso fingere che tu lo stia facendo per la tua povera governante, non è vero?- Risi abbracciandola.-Lo sai che ti adoro.-

-Lo so figliolo, muoviti ad andare e sta attento con la macchina.-

-Juss! Posso venire anche io?- Abbie, mia sorella, mi raggiunse con un sorriso che partiva da un orecchio all’altro, come potevo dirgli di no?

-Uhm...va bene, va a mettere i sandalini nuovi.-

-Sii! Mi compri anche le caramelle?- Mi guardò con quei suoi occhioni nocciola a forma di cerbiatto, mentre giocava con le trecce color castano chiaro che le avevo fatto prima.

-Certo che te le compro tesoro, tutto quello che vuoi.- Dissi afferrando le chiavi dell’auto poste sul davanzale vicino alla porta.

Parcheggiai davanti al supermercato, facendo attenzione ad Abbie, che si era già catapultata fuori dall’auto.-Abbie! Vieni qua, altrimenti non ti prendo le caramelle.-

-Perchè siamo qui?- Mi chiese stringendo la sua mano nella mia. Feci spallucce, fingendomi disinteressato. Non che avrebbe potuto capire.

-Voglio prendere io il carrello della spesa!- Strillò non appena tirai fuori la moneta dalla tasca. Annuii, porgendogliela.-Datti una mossa.- Dissi incrociando le braccia al petto.

-Justin!- Voltai di scatto il viso al suono di quella voce, sorridendo come un idiota.

-Talia..- Rise, correndo verso di me, abbracciandomi con un gran sorriso sul viso.-Sei..sei incantevole.- Dissi prendendole la mano per farle fare un giro completo su se stessa.

Ridacchiò, arrossendo.-Grazie.- Indossava un abitino azzurro semplice, corto fino a metà coscia e delle zeppe dello stesso colore.

Feci per parlare di nuovo, ma qualcosa mi colpì dritto sul sedere. Sobbalzai in avanti, sbattendo contro Talia.

Mia sorella.

-Juss! Aiutami a salire qui dentro.- Ecco, non avrei dovuto portarla.

-Io...mi dispiace, va tutto bene?- Le domandai scrutandola attentamente, in cerca di qualsiasi segno sul viso.-Sto bene, è tua sorella?- Curiosa si sporse per vederla meglio.-Io sono Talia.- Porse la sua mano ad Abbie, che ricambiò la stretta.-Abbie.-

-Voglio salire!- L’aiutai  a salire , dandole anche il mio telefono, così che non fosse d’intralcio tra me e Talia.

-Entriamo? Io devo fare la spesa..-

Sorrise-pure io devo prendere qualcosa.- Iniziai a spingere il carrello, sino alla porta automatica.

-Allora? Come va? Che mi racconti di bello?-

-In questi giorni ho studiato da casa… ma una volta sono venuta fuori da scuola, magari per vederti, ma-ma non c’eri, così sono tornata a casa con Elliot.-Balbettò mentre riempiva il sacchetto.

Aggrottai la fronte, era venuta a scuola?-Perchè non mi hai chiamato? Mio dio, ti avrei raggiunto di corsa, ero agli allenamenti di basket, per questo sono rimasto fino a tardi.-

-Oh...è che sono timida, parlarti al telefono mi imbarazzerebbe molto.-

-Oooh Justin ha la ragazza! Faccio le foto e le mando alla mamma!- Provai ad ignorare Abbie, concentrandomi sulla ragazza accanto a me.-Ignorala. La prossima volta chiamami o mandami un messaggio, ok?- Mi fermai davanti al reparto biscotti, sbirciando la lista.

-Domani pomeriggio vado a pattinare, ti va di venire?- La guardai, basito dal suo invito.-Certo che se non ti va di venire non fa niente, ci andrò da sola..io ho solo pensato che…-

-Certo che mi va di venire, a che ora ti passo a prendere?- Sgranò gli occhi, arrossendo .-Passarmi a prendere?-

Annuii, inarcando il sopracciglio destro.-Perchè? C’è qualche problema?-

-Uhm...no, va bene, ti scrivo il mio indirizzo?-

-Posso accompagnarti a casa in auto dopo la spesa. Così vedo dove abiti.-

-N-non voglio disturbarti. Posso ritornare a piedi.-

Sorrisi.-Non mi disturbi mai, anzi.- Arrossì di nuovo, coprendosi le guance con le mani.-Sto andando a fuoco..- Si lamentò guardando tutto tranne me.

-Sei fottutamente adorabile quando arrossisci Talia.- Ammisi facendo un passo verso di lei. Arrossì ancora di più, se possibile, sgranando gli occhi.-Sei la ragazza più bella che io abbia mai visto.- Aggiunsi portando la mano dietro la sua schiena.-Sul serio…- Mormorai facendo scorrere le dita sulla stoffa morbida del vestito.

Rabbrividì, abbassando lo sguardo.-G-grazie.-

Inalai il suo profumo, sfiorandole la guancia col naso.-Tu mi piaci.- Ammisi baciandole la guancia.

Sentivo il battito del suo cuore accelerare sempre di più e questo era positivo. Finalmente  potevo tenerla tra le mie braccia.

-Bacio! Bacio! Bacio!- Iniziò a strillare Abbie, rovinando l’atmosfera che ci aveva circondati.

Una smorfia comparì sul mio viso non appena il contatto tra noi scomparve.

-Abbie, tesoro, le hai prese le caramelle?- Mi serviva urgentemente un pò più di privacy assieme a lei.

-Sì! Ho preso quelle al latte e gli orsetti gommosi. E vi ho fatto tante foto!- Brontolai qualcosa di incomprensibile, mentre riprendevo a camminare. Fu in quel momento che la sentii. Sentii il suono meraviglioso della sua risata.

Mio dio, lo sapevo, lo avevo sempre saputo che la sua risata era divina.

Talia rise lievemente, scorrendo tra le foto.-Le voglio pure io. Me le puoi mandare?-

-Però voglio le caramelle, me le dai le caramelle?- Abbie fece gli occhi dolci, ottenendo ciò che chiedeva immediatamente.

-Talia, siamo arrivati?- Parcheggiai di fronte ad un appartamento, non molto carino, ma nemmeno così brutto.

Era di un grigio uniforme, con vari balconi finestre, forse dieci o più.

-Sì, grazie mille Justin.- Si sporse in avanti, visto che era seduta sui sedili posteriori, per baciarmi dolcemente la guancia.-Ti aiuto a portare i sacchetti.- Dissi aprendo la portiera.

Sorrise, scuotendo la testa.-Non ce n’è bisogno, sono solo due piani.-

La ignorai, mentre prendevo le chiavi per aprire il portabagagli.-Abbie tu rimani in auto, non ci metterò molto.-

-Sìì! Mangio le caramelle.-

-Se ne mangi troppe ti farà male il pancino.- Borbottò Talia solletticandole quest’ultimo, prima di scendere e raggiungermi.

-Sul serio Justin, non ce n’è bisogno . L’ascensore è guasto e le scale…-

La interruppi.-Non c’è problema Talia, sul serio.-

Dopo che l’aiutai con le borse mi ringraziò con un altro bacio sulla guancia, non permettendomi però di entrare in casa sua.

Chissà cosa nascondeva.

Talia continuò a ridere , stringendosi al mio maglioncino grigio.-Ecco qua, ora facciamo un pendant, un girolet e dei chignon- dissi, imitando in modo appositamente sbagliato le parole dell'insegnante di pattinaggio artistico dietro di noi.

Talia non smise di ridere, mentre continuavamo a pattinare, attaccati come delle sardine.

Passai la mano tra i suoi capelli corti, era il terzo venerdì della settimana che andavamo a pattinare assieme.

Ogni mercoledì invece facevamo assieme la spesa , giovedì ripasso delle materie in cui andavo male e a volte il lunedì mattina andavamo al mercatino, per comperare le patatine fritte e le ali di pollo messicane.

Adorava le ali di pollo messicane.

-ti va di venire a cena con me dopo ?- mormorai al suo orecchio.

-non ho portato abbastanza soldi da poter andare a mangiare fuori Justin.- sospirò , quando le baciai la guancia.

-offro io, ti prego, hai speso 5 dollari per me al mercatino l’ultima volta-

-e tu mi hai portato a pranzo in locali dove il primo costava trenta dollari. Spendi troppi soldi per me.-

-è perché ci tengo. Allora , ti va?- la guardai dritto negli occhi , sapendo che avrebbe detto di sì. Non poteva resistere.

-però non devi spendere più di venti dollari- man mano che ci frequentavamo era sempre meno timida e ciò significava che con me si trovava a suo agio.

Me lo aveva detto pure

Le pizzicai la guancia, sorridendo.-pizza e gelato. Ti va?-

Ricambio il mio sorriso .-È il mio locale preferito in assoluto-

Le feci fare una giravolta su pattini, che -ovviamente- non funzionò e cademmo entrambi a terra.

Diavolo , com'era freddo. Troppo occupato a pensare a quanto fosse freddo non mi resi conto di quanto fossimo vicini.

Feci un grosso respiro, se l’avessi baciata avrei rovinato il nostro rapporto? lei si limitava a fissarmi con quei suoi occhioni che amavo tanto, inginocchiata, con le mani sopra le mie cosce. Avvicinai il mio viso al suo, nel frattempo con le dita giocavo con la punta dei suoi capelli. Dovevo farlo o no?

-Justin ci stanno guardando tutti.- rise, alzandosi ed aiutando me a farlo .

-uhm.. Sono già le sette, andiamo ?- era semplicemente adorabile nel suo maglioncino azzurro , contrastava perfettamente col biondo dei suoi capelli .

Annuì, pulendosi le mani sui jeans stretti.

Diavolo, non l avevo ancora baciata.

   
 
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