Pfiu!
Finalmente sono riuscita ad aggiornare la ficcy e, proprio qui sotto vi aspetta
il tanto agognato terzo capitolo che, senza il prezioso e tempestivo aiuto del Capo, sarebbe stato un disastro!!!
Lo so che
probabilmente mi vorrete uccidere per l’abissale ritardo (voi con seghe
circolari tra le mani: “Dici!?”) ma è stato periodo di esami all’università e
non ho avuto modo neanche di accostarmi al pc a causa della mole di lavoro da
fare!!!!
Ma alla
fine eccomi qui sana, salva e, soprattutto, con il vostro capitolo bell’e
pronto!!!!
Diciamo che
questo e il prossimo saranno un po’ due capitoli di transizione che, lo so
possono magari risultare un po’ noiosi, sono importanti per la piega futura che
prenderà la storia.
Detto
questo passo subito ai vostri splendidi commentucci:
Minako_86:
come al solito un grazie stratosferico per tutto quello che fai per me!!! Mi
sembra inutile a questo punto parlare della mail “dispersa” e dei miei orrori
che quindi non sono stati corretti, possiamo dire che ci siamo rifatte alla
grande con questo capitolo!!!! Fammi sapere se la canzone che ho scelto ti
piace (devo ammettere che è stata dura questa volta! =]) è “Never underestimate a girl” di Vanessa Hudgens. Beh,
penso sia tutto!!! Per qualsiasi cosa hai la mia mail e non ti fare remore a
mandare un messaggio. Ah ecco!!! Sono
contenta che ti sia piaciuta la shottina/sorpresa!!!
Per gli errori che hai trovato (ottimo lavoro Capo come sempre sei
efficientissima ^^), non potevo fartela leggere se volevo che rimanesse una
sorpresa, così ho optato per il male minore, qualche erroruccio ma di certo il
suo scopo la raggiunto!!!!
agatha:
tranquilla Joe non sarà per sempre Danger, spero!!!
(me crudele =] solo un pochino però ^_______^) Per quanto riguarda i vestiti da
Cow Boy bisognerà aspettare ancora un po’ per il momento ti puoi godere la loro
nuova divisa (non dico di più lo scoprirai leggendo il chappy ^-^)!!!
Reby94xx:
grazie mille per il commento!!! Lo so che Joe può risultare un po’ “esagerato”
riguardo se stesso ma vedrai, vedrai che non sarà sempre così!!! ;)
Maybe:
grazie per le bellissime parole, devo ammettere che Joe/Zorro sarebbe carino
con lo spadino e il cavallo nero (*.* me persa a fantasticare…). Per quanto
riguarda l’incontro lascerò decidere a te!!! Per i verbi ci sono stati lacuni problemi, prontamente risolti in questo chappy!!!
sbrodolina:
ah abbiamo uno detective tra di noi!!! Mi dispiace ma sulla misteriosa ragazza
del video non posso dire niente!!!! Grazie mille e ecco il chappy!!!
Beh non mi
resta che salutarvi, ringraziare ancora una volta il Capo (me tua debitrice a
vita lo sai!! =]) e lasciarvi al terzo capitolo!!!!
Buona
lettura a tutti!!!!
≈It takes a girl to understand
Just how to win
She knows...She can
I think it's clear
Who wears the pants
What boy...could stand...a chance≈
Maledissi me e la mia insolita quanto
profondamente radicata propensione a fare sempre di testa mia, sopirai: “A che
ora saranno qui?”
Mr. Henry, questa volta,
guarda l’orologio a muro, che si sia finalmente rassegnato di fronte all’impossibilità
di possedere un orologio da taschino? Mi ritrovo a pensare prima di ricevere la
sua risposta: “Diciamo che… dovrebbero essere a momenti!”
Avete presente la faccia
di Will coyote con gli occhi fuori dalle orbite quando si accorge, fateci caso,
sempre all’ultimo istante che il masso gli sta cadendo in testa? Beh la mia
espressione all’udire le parole di Henry è più o meno la stessa, poggio la
testa sullo schienale della poltrona dove sono seduta, cercando di fare mente
locale ma, quelle parole mi rimbombano ancora in testa, “a momenti!” aveva
detto, questo vuol dire che…
“Sellare i cavalli!” la
frase mi perfora le orecchie facendomi ridestare dai miei pensieri scuotendo la
testa
“Cosa?” chiedo ancora
disorientata
Mr. Henry sbuffò: “Stavo
dicendo che forse dovresti sellare i cavalli visto che i nostri ospiti stanno
arrivando! Ma che ti prende Katherine, oggi hai la testa da un’altra parte!”
Vorrei ben dire: primo,
mia sorella mi verrà a trovare tra un paio di giorni e non so ancora dove la
farò dormire, ma questo è un problema secondario; secondo, sto ancora meditando
vendetta contro quel ragazzo che mi ha quasi uccisa questa mattina… mi sembra
logico che io abbia la testa da un’altra parte!
Mi trattengo dal fare una
scenata, al suo posto predo un bel respiro: “Preferirei sentire prima i babb... ehm, ragazzi, la scelta dei cavalli dipende molto
da cosa devono fare dopo le lezioni!” mi mordo la lingua sperando che non si
fosse accorto della mia mezza gaffe.
“Sì penso che tu abbia
ragione, sarà meglio parlare prima con i RAGAZZI.” dice calcando la voce su
quest’ultima parola, facendomi ampiamente capire che si era accorto della mia
“mancanza di tatto” come amava definirla.
In quel momento Betty e i
suoi zuccherosi centosettantacinque kili varcano, non senza qualche problema,
la porta dell’ufficio. Betty è la segretaria di Mr. Henry, una donna sulla
cinquantina che ama definirsi in leggero sovrappeso e che indossa tailleur con
minigonne, più propriamente definite pezzi di stoffa viste le minuscole dimensioni,
dai colori allucinanti correlati da scarpe con tacchi talmente alti che anche
un trampoliere ci penserebbe due volte prima di infilarle.
Betty arriva alla
scrivania visibilmente affannata, la vendetta dei tacchi penso, cerca di darsi
un contegno, o meglio prova a darsi un contegno: “Mr. Henry le persone che
attendevate sono di là che vi aspettano!” dice tutto d’un fiato
Mr. Henry balza in piedi
con la grazia di un elefante che balla il twist e Betty fa appena in tempo a
scostarsi, salvandosi dall’essere scaraventata addosso al muro, anche se,
secondo me, il suo leggero sovrappeso avrebbe ampiamente attutito il colpo.
“Andiamo Katherine,
abbiamo degli ospiti da ricevere!” mi dice superando la poltrona dove sono
seduta.
Mi alzo calandomi il
cappello in testa e seguo Mr. Henry che, arrivato alla porta dell’ufficio si
volta squadrandomi per l’ennesima volta: “Ma che male ho fatto io per meritarmi
un Cow boy sporco di fango anziché un’istruttrice normale?” si lamenta
ricominciando a camminare
“Bla-bla-bla…”
penso seguendolo, la giornata è appena cominciata e questa era già la seconda
volta che si lamenta per il mio abbigliamento, aggiungiamoci pure le pop-star
internazionali che hanno deciso di provare l’ebbrezza dell’equitazione proprio
oggi… il risultato? Una lunga, lunghissima giornata.
Usciamo dall’edificio e
noto una Hybrid nera parcheggiata al centro dello
spiazzo antistante gli uffici, un uomo sulla cinquantina scende dall’auto
dirigendosi verso di noi, Mr. Henry lo abbraccia affettuosamente, come si fa
con un vecchio amico: “Paul, vecchio mio, piacere di incontrarti finalmente!
Non stavamo più nella pelle dalla voglia di fare la vostra conoscenza!!! ”
Parla per te, io avrei
preferito mille volte fare lezione a quel vecchio maniaco di Jeff, lenta passeggiata
di quarantacinque minuti al passo, due o tre palpate di culo, passatemi
l’espressione, e via! Niente di più facile! Ma no, dobbiamo fare lezione alle
giovani pop star che non hanno altro da fare che spendere soldi per un paio di
lezioni di equitazione che, passato il capriccio momentaneo, finiranno nel
dimenticatoio. Vedo Mr. Henry abbracciare lo sconosciuto e scuoto la testa, per
lui ogni cliente del centro ha la disgrazia di essere considerato suo amico,
senza contare che la maggior parte li conosce il giorno stesso del loro arrivo,
ma questa, come dice lui, è un’altra storia.
“Lascia che ti presenti Katherine
Mayer, il gioiello più prezioso del nostro centro, la nostra migliore
istruttrice, sarà lei a seguire i ragazzi nel loro allenamento!”
Da quando in qua sono
diventata il gioiello più prezioso del centro? E dov’è finito il solito e
monotono “uno dei nostri migliori istruttori”? Non ci rimugino sopra più del
dovuto e decido di godermi quell'irripetibile momento di gloria, sorrido
stringendo la mano a Paul: “Molto piacere, sono sicura che otterremo degli
ottimi risultati!”
“Bene, era quello che
volevo sentire! Se mi scusate un attimo vado a chiamare i miei ragazzi!” dice
allontanandosi da noi per dirigersi verso l’auto nera.
Beh almeno una cosa l’ho
scoperta, Paul deve essere il padre dei tre babbei e, a dirla tutta, mi sta
anche simpatico, mi sa proprio che questa volta ho sbagliato le mie previsioni,
dopotutto con un padre del genere quei tre non dovrebbero essere poi così male.
Vedo da lontano i tre
ragazzi scendere dall’auto, sarebbe superfluo dire che sono fratelli vista
l’inconfutabile somiglianza con il padre, stanno parlando o forse discutendo,
da dove mi trovo è difficile distinguere le voci l’una dall’altra, ma posso
affermare con certezza che c’è qualcosa che non va, visto che uno dei tre
incrocia le braccia al petto visibilmente arrabbiato.
Non ho tempo a
sufficienza per ragionarci su perché qualche secondo dopo li vedo avvicinarsi a
noi. Paul si ferma di fronte a me e al capo: “Signor Henry questi sono i miei
figli, Nicholas, - dice indicando un ragazzo riccio, di sì e no sedici anni,
che sorridente ci stringe la mano - Kevin, - il più grande, o quello che a me
sembra il più grande, fa un passo avanti ripetendo lo stesso gesto del fratello
- e Joseph!” termina indicando il ragazzo imbronciato che udendo il suo nome
alza il viso.
Lo guardo in faccia e
rimango pietrificata, no non può essere lui, è probabilisticamente impossibile
che sia lui, è indubbiamente senza ombra di dubbio che non può essere lui,
intuisco che il ragazzo deve aver pensato lo stesso perché contemporaneamente
ci puntiamo l’indice uno contro l’altro e urliamo: “Tu, che cosa ci fai qui???”
≈She might be the president
Make all the rules
Don't try to win the game
You're only gonna lose
Now girls you know we got it
Got it going on
We've been trying to tell them all along
Listen up guys
Take a little sound advice≈
Ok, c’è una probabilità
del cento per cento che il ragazzo che ho di fronte è il deficiente che mi è
venuto addosso questa mattina, ora sì che la giornata si fa emozionante!
Mi volto verso Mr. Henry
che mi fredda con lo sguardo, realizzo troppo tardi di aver commesso un errore
irreparabile: mai dare confidenza ad un cliente che non conosci da almeno tre
lezioni.
Mi volto lentamente verso
il
ragazzo-il-cui-nome-che-non-dimenticherò-per-il-resto-della-mia-vita-o-almeno-fino-a-quando-la-mia-vendetta-non-sarà-compiuta-è-Joseph
e sfoggio il mio più finto sorriso: “Perdona la mia mancanza di tatto, è un
piacere averti qui, yuppie, urrà!” dico atona, continuando imperterrita a
sorridere.
La recita sembra aver
funzionato, perché Mr. Henry ricomincia a parlare con Paul: “Bene Paul, direi
che è meglio lasciare i ragazzi a Katherine mentre noi andiamo nel mio studio a
discutere la parte burocratica!”
I soldi che gli spillerai
faresti meglio a dire, penso tra me e me, mentre Paul saluta i ragazzi, ma i
miei pensieri vengono subito interrotti dalla voce del capo che mi sussurra in
un orecchio: “Vedi di fare del il tuo meglio Kate e vedi di non ripetere la
scena di prima, perché non ho alcuna intenzione di perdere un cliente a causa
dei tuoi problemi personali, chiaro?”
Percepisco chiaramente il
tono da ultimatum nella sua voce, mi volto verso di lui e lo fisso:
“Cristallino capo, cristallino!” rispondo seria
“Molto bene allora! - poi
si volta verso Paul e sorride come se niente fosse e gli circonda le spalle con
il braccio - Paul stiamo perdendo anche troppo tempo e, come dico sempre io, il
tempo è denaro! Allora da dove vogliamo cominciare?” la sua voce si perde mano
a mano che si dirigono verso l’ufficio, fino a diventare un’eco lontano.
E’ arrivata la tua ora
tesoro, penso, prendendo un bel respiro e voltandomi verso i tre ragazzi in
attesa. Mi avvicino a loro senza degnare Joseph di uno sguardo: “A quanto pare
io sarò la vostra istruttrice, il mio nome è Katherine, ma potete chiamarmi
tranquillamente Kate o Katy fate un po’ voi. Bene, detto questo passiamo alle
cose serie, io non ho ancora fatto sellare i cavalli perché in primo luogo
volevo sentire le motivazioni che vi hanno spinto ad iniziare delle lezioni di
equitazione, così da poter scegliere i cavalli più adatti a voi!” dico tutto
d’un fiato, facendo un bel respiro alla fine.
E’ Nicholas, il più
piccolo, a rispondermi: “La cosa è abbastanza semplice a dir la verità, Kate,
abbiamo deciso di ambientare il video della nostra ultima canzone nel Far West,
da qui abbiamo realizzato che ci servivano delle lezioni di equitazione per
poter interpretare al meglio i nostri personaggi!” dice sorridendo.
Mi piace questo ragazzo,
diretto e conciso, non potrei chiedere di meglio; penso un attimo a quello che
mi ha detto, ragionando sulle razze di cavalli che possediamo qui al centro:
“Bene, ho i cavalli che fanno per voi!” dico risoluta, facendo segno ai ragazzi
di seguirmi mentre mi dirigo verso le stalle accompagnata da uno sbuffo sonoro
di Joseph.
Mi fermo davanti al box
ventisei dove un cavallo marrone e bianco con le macchie nere scalpita
nitrendo: “Questo cavallo è di razza Appaloosa, usata prettamente nel Far West,
il suo nome è Petch! - poi mi volto verso un gruppo di ragazzi – Alex, Meg, Josh,
ci sono il ventisei, il ventinove e il trentadue da sellare!” il tre ragazzi mi
fanno un ok con le dita e si mettono subito a lavoro, io intanto proseguo il
giro, fermandomi al box successivo, dove alloggiava un cavallo bianco a macchie
marroni: “Numero ventinove, anche lui di razza Appaloosa, si chiama Stardust!”
Vedo i ragazzi sorridere
soddisfatti e questo mi risolleva in parte il morale, ormai irrimediabilmente
rovinato dalla presenza di Joseph, poi mi accorgo di essere arrivata all’ultimo
box della lista dove ci attende un cavallo dalla folta criniera rossiccia:
“Ares, Frisone puro sangue – lo accarezzo e sorrido- è un testone di prima
categoria ma se preso per la gola è un budino!”
“Si vede che ti piacciono
i cavalli!” mi dice Kevin
Sorrido: “E non hai
ancora visto niente!” dico facendo scoppiare tutti a ridere tranne, ovviamente,
Joseph che imperterrito non proferisce parola.
“Bene ragazzi ora che le
presentazioni sono fatte, dovete andare a cambiarvi, le tenute sono già pronte
in quella che sarà la vostra stanza per il periodo che passere qui. Emily! - mi
volto e vedo la ragazza che, all’udire il suo nome, si avvicina a me,
l’abbraccio – Emily vi accompagnerà alla vostra stanza, ci vediamo qui tra un
quarto d’ora per cominciare la lezione! – guado Emily e le consegno una chiave
- Stanza 46B secondo edificio.” le dico, lei mi fa un cenno di assenso e fa
segno ai ragazzi di seguirli.
Tiro un sospiro di
sollievo, sta andando tutto bene per il momento, penso dirigendomi a passo
veloce verso l’ultimo box, mi fermo e vi entro, sorrido e accarezzo la stupenda
cavalla al suo interno, iniziando a sellarla: “Urja a
quanto pare avremmo un bel po’ da fare in questi giorni! - lei emette un sonoro
sbuffo - Su non fare così, ti prometto che quando sarà tutto finito andremo a
fare una cavalcata solo io e te, come ai vecchi tempi, che ne dici? - le chiedo
dandole una carota e ricevendo come risposta una leggera nasata sulla mano,
l’accarezzo sorridendo - Siamo d’accordo allora!” dico mentre la faccio uscire
dal box dirigendomi verso Alex, Meg e Josh che tenevano per le briglie i tre
cavalli appena sellati.
Nicholas, Kevin e Joseph
arrivano poco dopo, vestiti di tutto punto, stivali, pantaloni, bustino
paraschiena e cap: “Bene ragazzi a questo punto mancano solo i cavalli,
scegliete pure a vostro piacimento quale dei tre volete!” dico indicando i
cavalli sellati.
Nicholas si avvicina
spedito verso Petch e si fa consegnare le briglie, Kevin sceglie Stardust e lo accarezza dolcemente, mentre Joseph si
avvicina ad Ares e lo accarezza come se si conoscessero da anni, sorrido, ci
avrei scommesso che avrebbe scelto quello più difficile da cavalcare, beh
almeno mi godrò uno spettacolo a dir poco esilarante.
Nicholas si avvicina con
Petch e accarezza Urja: “E questa bellezza dove la
tenevi nascosta?” mi chiede sorridendo.
Ricambio il sorriso: “Nicholas
questa è Urja, lei è di razza mustang ed è la mia
cavalla! - mi volto verso gli altri – Allora cominciamo, primo passo: montare a
cavallo! Prima vi mostro io come fare, poi voi fate lo stesso! Allora mi
posiziono alla sinistra del cavallo e infilo il piede sinistro nella staffa -
imito quello che ho appena detto - poi con uno slancio rimango in piedi sulla
staffa, porto la gamba dall’altra parte e il gioco è fatto! - dico mostrando
ciò che ho appena detto per poi scendere di nuovo avvicinandomi ai ragazzi -
Bene ora tocca a voi!”
Salgono tutti e tre al
primo colpo, Kevin e Nicholas con qualche problema mentre Joseph monta a
cavallo con naturalezza, come se lo avesse già fatto un milione di volte.
Rimango sorpresa e sorrido, è la guerra che vuoi, e guerra avrai!
Mi avvicino ad Urja e la sento scalpitare, controllo che non ci sia
nessuno in giro, le levo la sella e monto a pelo, notando soddisfatta la faccia
meravigliata di Joseph.
Mi avvicino ai ragazzi:
“Pronti?” chiedo
Kevin mi fa un cenno di
assenso mentre Nicholas si avvicina: “Prontissimi capo! Ah, chiamami pure Nick
è meno serio sai!” dice sorridendo
“Perfetto allora
andiamo!” asserisco
Kevin mi guarda dubbioso
e spaventato al tempo stesso: “Emh dove staremmo andando di preciso?”
“A fare la vostra prima
passeggiata! Ma come non ve l’hanno detto? Io non insegno nel recinto!” dico
sorpresa all’udire quell’affermazione
Kevin deglutisce
sonoramente: “Ah, niente recinto! Bene la mia prima caduta sarà in aperta
campagna, non posso desiderare niente di meglio!” dice facendo ridere tutti
Passo in testa e,
affiancando Joseph, gli sussurro: “Ti darò filo da torcere mio caro!” sorrido
pregustando la mia vendetta quando la sua voce mi arriva all’orecchio: “Mai
quanto te ne darò io, bellezza!” mi volto e lo vedo sorridere accanto a me.
Tallono Urja: “Seguitemi e mi raccomando niente stupidaggini e
niente uscite dalla fila!”
Mentre vado al passo
sorrido, uno a uno Joseph, siamo pari per il momento, ma goditelo finché puoi,
nessuno è mai riuscito a battermi e sta certo che tu non sarai il primo.
Uno a uno Joseph, uno a
uno.
≈Never underestimate a girl
Gets anything she wants
She's never gonna stop
Never underestimate a girl
She's always got a plan
The world is in her hands≈
(Vanessa
Hudgens)