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Autore: Lux94    02/09/2015    0 recensioni
I mondi come li conoscevate non esistono più.
Una nuova guerra è alle porte, e il vero Kingdom Hearts sta per rivelarsi.
Un nuovo prescelto, un vecchio maestro e un'avventura sparsa per il Mondo.
Questa è una nuova guerra del Keyblade
Genere: Azione, Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Durante tutto il viaggio, non una parola fu detta. Nemmeno una semplice domanda su dove stessimo andando. Soltanto un lieve russare ogni tanto. Anzi, correggo le due righe precedenti. Ci fu solo un solo piccolo scambio di informazioni.
-Bea, sai per caso come si chiama la nostra bella addormentata?- chiesi con un tono anche abbastanza ironico per il momento. La ragazza con voce tremante rispose –Veramente... credo, credo che si chiami Aurora. Anche se sinceramente non so se sia realmente il suo nome, la conosco appena.-
-Mmmh capisco.- mugugnai.
Riprese Bea, dopo quell’attimo di esitazione: -Non erano alieni quelli, vero? Il ragazzo sembrava umano.-
-Non sono propriamente umani, ma non sono neanche alieni, tranquilla.- risposi rivolgendole un sorriso, che cercava di infonderle sicurezza. Ma non bastò a tranquillizzarla.

Uscimmo dalla città, e la ragazza sdraiata sui sedili di dietro si spostò leggermente, credevo che si sarebbe svegliata, invece ancora nulla. Prendemmo la strada provinciale, per andare verso i paesini della mia zona, dopo due svincoli e un rondò girammo a destra, verso una masseria persa in una campagna deserta. Parcheggiai la macchina prima del cancello arrugginito. Mentre mi destreggiavo nel prendere Aurora dal sedile posteriore, Bea si interrogava sul posto: -Non è che qui ci troveranno, o peggio, tu ci stuprerai e poi scapperai col bottino di guerra?- La guardai davvero male, però ridevo sotto i baffi, lei fece lo stesso. Incredibilmente Aurora era leggera, soffice e dormiva ancora. C’era qualcosa che non mi convinceva in quel sonno così pesante. Se era lei una delle principesse, doveva avere un cuore forte, abbagliante. Invece era spenta, come un burattino nelle mie mani. Per un attimo mi attraversò il pensiero di cosa avrebbero potuto farle quelli dell’Organizzazione. Venni interrotto dalla chiamata di Beatrice.
-Lux, scusa, ma qui quando esci e quando entri ci sono due viste completamente diverse!!-
Con mia totale sorpresa, lei poteva entrare e uscire dal “Mondo Fluttuante” liberamente. Io ci ho messo due giorni. Cazzo, due giorni, vi rendete conto? Muoio al solo ricordo (T_T)
Mentre Bea entrava definitivamente, io davanti a lei corsi incontro al mio maestro. Appena vide la ragazza tra le mie braccia e la ragazza alle mie spalle capì subito la situazione.
-Bisogna immediatamente agire. E’ preda di un tipo particolare di serratura, che non permette il suo risveglio. Si chiamano “Serrature dei sogni” e di solito colpiscono i mondi che, perdutisi nell’oscurità soccombono ad essa, ma non ne vengono inglobati. Ma ormai avendo un unico mondo, i “mondi” che si possono venire a creare si trovano nei cuori delle persone.-
Bea, con la manina alzata, in quel momento si rese conto che la masseria in realtà era scomparsa, e da un pezzo. Ci trovavamo in un cortile tutto ricoperto di verde, e questo cortile affacciava su di un dirupo. Prese fiato e chiese: -Scusi, signor Maestro, io sono Beatrice, e sinceramente non sto capendo nulla. Lux pensava fossi io, la ragazza che quei tizi incappucciati cercavano, invece era Aurora. Mi ha dato il permesso di entrare qui e incontrarla e non sto ancora capendo nulla. Non pretendo spiegazioni, ma almeno una piccola delucidazione?- chiese così teneramente che piegai io la testa, mentre parlava.
Il Maestro, si avvicinò a lei, la prese sotto braccio e le disse: -Mia cara luce di speranza, hai ragione ti devo un sacco di spiegazioni, ma dovrò essere abbastanza rapido. Perché Lux dovrà andare nel cuore della tua amica per aprire la serratura in fondo al suo cuore e io dovrò aiutarlo.
Prima della formazione di questo universo, vi era un altro universo. I cui mondi erano separati gli uni dagli altri, e non potevano avere nessun collegamento né contatto. Finché uno scienziato di nome Ansem, non scoprì il modo di passare da un mondo ad un altro. Ma per coloro che brandivano un Keyblade era diverso, loro potevano viaggiare. Ma ormai erano pochi, meno di una decina e vennero sconfitti nell’ultima grande battaglia del Keyblade da Xehanort. Un mio carissimo amico. –Quelle parole sembravano colpirlo nel profondo, chissà cosa aveva realmente passato il mio maestro. –Durante quella battaglia Xehanort cercò di evocare Kingdom Hearts, il regno secondo la leggenda che ospita tutti i cuori, per portare un nuovo equilibrio tra la luce e l’oscurità. Ma ciò generò solo altro caos e perciò tutto si annientò, e venne creato l’universo come lo conoscete voi.-
A quel punto prese la parola Bea –Ma, Maestro, allora cos’è questo keyblade?-
-Mia cara piccola luce nascente, il Keyblade, si racconta, sia un’arma in grado di portare la pace e la distruzione nei mondi. E’ una chiave che può aprire le serrature più celate, ed è l’unica arma che può sconfiggere le tenebre che stanno incombendo. Ma tu, cara mia, lo sai. Altrimenti non saresti stata capace di attraversare così facilmente questi cancelli. Ora, mentre noi varcheremo la serratura del sogno, tu in questo luogo medita sul tuo ruolo, e cerca di capire da te cos’è il Keyblade e come potresti usarlo.- Le accarezzò dolcemente il viso, con quelle mani ruvide segnate dalle intemperie della vita. Lei fece un sorriso e chinò leggermente il viso con il busto.
Mi fece un cenno con la testa, quello era il segnale. Nella mia mano comparve il mio inseparabile Keyblade. Lo puntai verso Aurora, verso il suo cuore. La mia arma sapeva cosa fare, da sola aprii la serratura del suo cuore mediante un filo di luce che uscii dalla punta. Davanti la bella addormentata ora giaceva una sfera, attorniata da spine. Era quello il cuore della ragazza? All’interno della sfera non si vedeva nulla, era come oscurata da una coltre di nebbia color glicine.
-Non è normale che si veda così, anzi non è normale che non si veda l’interno del suo cuore. Dovrebbe abbagliarci fortemente, quasi da lasciarci ciechi.-
Bea, che intanto si era avvicinata a noi chiese d’improvviso: -Perché è così importante il cuore di questa ragazza?
Master Eraqus, con tutta la pace e la tranquillità di questo mondo rispose torcendosi i suoi preziosissimi e lunghi baffi da “matador”: -In tutto il mondo ogni persona nel proprio cuore ha una parte di luce e una di oscurità, quando non sono in equilibrio si ha una persona troppo buona o troppo cattiva. Generalmente le persone sono bilanciate, ma, sempre più spesso ci sono persone che cedono alla loro oscurità. Mediante pensieri o azioni deplorevoli. Invece non ci sono persone totalmente buone.- Bea sapeva che non era una santa, ma si riteneva una brava persona e fece una faccia triste. Il Maestro le prese il mento con due mani e la guardò fin nel profondo dei suoi occhi –Cara, solo sette fanciulle hanno un cuore di sola luce nel mondo. Purtroppo tu non sei tra queste, ma hai un cuore predisposto alla luce. Difatti sarai capace di impugnare un Keyblade, e ci sarai utilissima nella nostra guerra contro le ombre.- Un sorriso enorme le scoppiò in volto. –Inoltre noi dobbiamo proteggere le sette principesse dal cuore puro, perché se cadessero nelle mani di Xehanort, potrebbe rievocare Kingdom Hearts e spazzare via anche questo mondo. Per l’evocazione di questo mondo, servono infatti venti parti, sette di pura luce e tredici di pura oscurità.-
Ora era tutto, o quasi, chiaro a Bea che fremeva dall’idea di avere un Keyblade tutto suo adesso.
Finalmente il Maestro si girò verso di me che stavo da mezz’ora con le braccia alzate a reggere il Keyblade.
-Mio nuovo allievo, Lux, vai! Ti mando in questa tua prima vera missione per liberare una serratura. Dimostra la tua maestria, e magari potrei pensare di darti la carica di Maestro del Keyblade.-
IO? Maestro del Keyblade? Sarebbe troppo bello e impossibile. C’è sicuramente la fregatura.
Comunque, sbloccai la serratura di Aurora girando la mia arma su di un lato, come quando apri la porta di casa ed entrai nel suo cuore. Venni letteralmente buttato dentro Aurora.
Il suo cuore, conteneva un mondo che era solo suo, tutto rosa, ma era strano perché attorniato da spine.
Penso che lo chiamerò: “Il Dominio Incantato”.
Mi ritrovai nelle segrete di un castello.
La porta ovviamente chiusa, ma non era un problema per il mio infallibile Keyblade. Non appena aprii la porta, mi trovai in un salone, probabilmente il salone principale del castello. Immenso e vuoto, e tutto quello spazio veniva ampliato dalla solitudine delle grigie pareti.
Abituai velocemente i miei occhi al buio, feci qualche passo, sempre con la mia fida arma alla mano. Improvvisamente ecco che comparvero delle creature, ma non erano nere come immaginavo, o meglio, dalle lezioni di Master Eraqus imparai che ci sono diversi tipi di nemici. Nel mondo dei sogni ci sono i cosiddetti: Dream Eater, mentre nel mondo “normale” vi sono gli Heartless. L’unica differenza di questi esseri è l’aspetto, perché entrambi si cibano –chi nei sogni, chi nella realtà- dei cuori delle povere persone. I Dream Eater sono molto colorati, quasi fluorescenti e li riuscì a distinguere bene anche al buio. Questa fu davvero una fortuna. Con pochi colpi di Keyblade li feci tutti fuori, finito la breve battaglia per riprendere un attimo le forze bevvi una pozione, anche per recuperare un po’ di fiato. Arrivato al centro dell’enorme sala, improvvisamente, sentii dei rumori provenire dal soffitto... ma il soffitto era così alto che praticamente poteva benissimo non esistere. Fu in quel preciso momento che cadde un Dream Eater enorme, quasi sopra la mia testa. Con una capriola abbastanza improvvisata riuscii a schivare l’enorme bestione! Era davvero enorme, alto almeno tre volte me. In un primo momento la paura prese il sopravvento, e il mio unico istinto era quello di scappare. Lontano, quanto il fiato me lo concedeva. Ma qualcosa in me, un piccola luce, mi ricordò che ero li non perché io servissi, ma perché una ragazza stava soffrendo ingiustamente e purtroppo solo io al momento potevo aiutarla.
Mi rimisi in piedi, mi aggiustai gli occhiali bene sul naso, grazie alla tecnologia e alla magia del Master i miei occhiali erano in grado di utilizzare la magia “scan”, che mi permettono di vedere tutte le caratteristiche del nemico. Aveva una quantità di HP (Health Point) abbastanza elevata, più della mia ovviamente. Ma non mi spaventava, dalla mia avevo la magia e delle tecniche segrete.
La creatura che si presentava davanti a me, era particolare, perché era una sorta di arcolaio. Si muoveva come un pazzo e mi attaccava con dei fili di lana, come se fosse una sorta di ragno. Se un filo mi raggiungeva, lo tagliavo subito grazie ad un colpo effettuato con il mio Keyblade. Ma il problema era quando saltava, spiccava dei balzi altissimi e non riuscivo mai a prevedere dove atterrasse. In quei momenti utilizzavo la magia Thunder, o Blizzard. Dopo diversi colpi inferti così la creatura si accasciò al terreno, quello era il momento migliore per attaccarlo direttamente. Dopo una combo micidiale effettuai un attacco di grazia che fece scomparire definitivamente il mostro, che lasciò cadere dal suo corpo delle strane palline, in realtà erano stelline, che il mio Keyblade assorbì automaticamente. Erano così tante che credevo stesse per esplodere. Infatti una luce abbagliante scaturiva dall’arma nella mia mano, una luce così forte che dovetti coprirmi gli occhi per non essere accecato.
Appena riaprii gli occhi la mia arma era cambiata. Non so spiegarvi come.

Aurora si trovava adesso al centro della sala. Dormiva. Speravo di non doverla svegliare con un bacio. Erano anni che non baciavo una ragazza e anche se in un sogno, non mi andava proprio di farlo.
Fortunatamente la dolce fanciulla si destò da sola dal suo sonno. Probabilmente quel mostro la teneva prigioniera in un sonno forzato. A causa del suo risveglio venni scaraventato via da una luce fulgida quanto quella del sole.

Adesso ero in piedi vicino al Maestro e Bea, col mio nuovo Keyblade. Il Maestro mi guardò e mi fece un cenno compiaciuto con la testa. Fui davvero contento in quel momento e strinsi con più forza l’impugnatura, come per provare che quello era reale e non un sogno.
Dopo poco la principessa si svegliò e toccò di nuovo a Master Eraqus spiegare tutto  l’accaduto.

Passarono diversi mesi dopo l’incidente con Aurora. Circa quattro mesi. E le nostre fila iniziarono a rinsaldarsi. Ora, oltre me e Bea vi erano altri 5 apprendisti del Keyblade e una principessa della Luce. E piano piano miglioravamo ogni giorno.
Fino a quando...
   
 
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