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Autore: olly_bubu    04/09/2015    0 recensioni
Una bambina e un bambino, un'italiana e un inglese, in un parco, un'amicizia duratura. Un'amore improvviso, la musica, la band, alti e bassi,risate e pianti. Cosa sará dell'amicizia tra questi due bambini ormai cresciuti?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: George Harrison, John Lennon, Nuovo personaggio, Paul McCartney, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mattino seguente mi svegliai con un forte mal di teta, gli occhi rossi e gonfi per il pianto della sera precedente e un grande rimorso all'interno. Mi ponevo tante domande al quale non sapevo dare una risposta, perchè John fece quello? "John è fatto così" continuava a ripetemi nella testa ma io sapevo che quella volta era diverso. Mi alzai dal letto barcollando per il dolore della testa, scesi le scale e andai in cucina per fare colazione. «Che hai fatto Em? Hai gli occhi rossi» disse mio padre abbassando il giornale che stava leggendo. «Ehm... Mi sono strofinata gli occhi» risposi con immeiada prontezza. Mia madre mi guardó storto,poc convinta della mia spiegazione, poi peró guardó fuori dalla finestra. «Oggi non viene John a prenderti?» chiese mia madre mentre mi porgeva il piatto con l'uovo e il bacon, la mia solita colazione. «Credo di no» dissi con un tono leggermento amaro. Mangiai piú in fretta possibile la mia colazione per evitare che i miei genitori mi facessero altre domande, mi preparai e mi avviai per la scuola. Stavo camminando molto lentamente e stavo pensando alla scena del giorno precedente,al mio cuore che aveva subito un brutto colpo e alla mia mente distrutta. Arrivai a scuola puntualmente e,nei corridoi, incontrai Stuart. «Ehi Em, hai visto John?» mi chiese tutto allarmato. «No...oggi non l'ho visto per niente» risposi con lo sguardo fisso sul pavimento. «Stai bene?» domandó Stu appoggiandomi una mano sulla spalla. Alzai lo sguardo per guardare gli occhi del mio amico pieni di preoccupazioni... «Si» «Non mi sembri convita... Ehi, che ne dici se parlassimo dopo scuola?» chiese poi Stu con voce dolce e paterna. Io annuii e ritornammo entrambi nelle nostre aule. Le ore passarono lentamente e a differanza degli altri giorni non vidi John, ma solo la sua amichetta bionda platino. Quando le lezioni finirono, aspettai Stu fuori al cancelloper qualche minuto poi arrivó con un lieve ritardo. «Scusami se ho fatto tardi,ma stavo cercando John» disse Stu con un po' di fiatone. «Non ti preoccupare... Ma perchè vuoi John?» «Aveva detto che domani voleva fare delle prove a casa sua, ma non si è fatto vivo e quindi...» «Capisco...» risposi a voce bassa, quasi impercettibile. «E tu invece? Perchè sei così abbattuta?» «Chi io?» chiesi ma mi accorsi stupidamente della risposta che duedi. «Si tu» rispose Stu deciso. Feci un respiro prifondo e presi coraggio. «Ieri stavo passeggiando con Paul nel parco e troviamo John e una tipa bionda platino, una certa Cynthia Powell, che stavano facendo le loro cose dietro ad un cespuglio. Io ero imbarazzatissima e Paul piú di me, idem per quella ragazza, ma John sembrava piú tranquillo di noi... Conosco John da quando ero piccola ma ieri é stato uno shock» «Capisco...» si limitó a dire Stu mentre camminava con la testa bassa e con le mani dietro la schiena. Sembrava che stesse pensando. «Em» un momento di pausa e un battito del cuore perso «Tu ami Paul?» «C-certo che lo amo! Stu, hai perso la testa?» dissi innorvosita da quella domanda, Stu sembrava tranquillo. «Era una curiositá... » poi si accese una sigaretta ma, diversamente da John, con piú eleganza. «Ti devo dire una cosa Emma... Per me è difficile dirtelo perchè facendolo tradirei John, ma devo dirtelo... John mi ha detto che lui è geloso della relazione che hai con Paul, non vuole perdeti perchè dici che lo trascuri. Lui ti ritiene una sorella e li sai, ma ora esserecuna sorella non gli basta; non lo ha ammesso ma lui vuole di piú, ne sono sicuro» Sbiancai in volto, sudavo freddo e sentii un brivido percorremi tutto il corpo. «M-ma come è, è possibile? N-non é vero, è una bugia!» dissi urlando mentre le lacrime iniziavano ad oscurarmi gli occhi. «Em calmati... Non ne sono sicuro» cercó di spiegare Stu confuso e intimorito dalla mia reazione. «John non mi ama, noi siamo solo amici!» dissi urlando «Calmati Emma!» poi mi afferró saldamente per i polsi e, con uno sguardo sicuro, mi guardó dritto negli occhi. «Accettalo,Emma, lui ti ama» Sgranai gli occhi. Mi liberai dalla presa di Stu con tale forza da fargli male. «Vaffanculo Stu! Tu e John! Vaffanculo!» dissi urlando e me ne andai lasciando il povero Stu da solo. Ero arrabbiatissima, mi sentivo tradita, io e John ci eravamo promessi che ci saremmo detto tutto ma non fu così! Mi ha tradito quello stronzo... Camminavo senza una meta fissa, era talmente tanta l' arrabbiatura che non sapevo dove stavo andando, avevo i pugni serrati e uno sguardo assassino. Alla fine mi ritrovai a Strawberry Field, scavalcai il cancello e mi sedetti su un vecchio tronco di un albero abattuto. Chiusi gli occhi e afferrai la collanina che avevo al collo, quella che John mi regaló al compleanno, la aprii e vidi la nostra foto, io e John insieme. Senza volerlo una lacrima mi rigó il viso bagnando il ciondolo. "Tu eri mio amico" dissi sussurrando mentre avevo il ciondolo in mano, poi portai le mani agli occhi e iniziai a piangere. Ero a pezzi, distrutta internamente. Il mio migliore amico non mi aveva detto la veritá su i suoi sentimenti e io dovrei ancora dargli retta? "Neanche tu sei stata sincera con lui" disse una vocina nella mia testa. "Non gli hai mica raccontato della notte con Paul" continuó. Era vero, anch'io non gli svelai il mio segreto ma non lo feci per paura della reaziobe di John. Mi sentii ancara piú lurida e schifosa. Guardai il cielo e notai che si fece buio, così, con le gambe doloranti, mi avviai verso casa. Quando arrivai sull'uscio del portone vidi Paul aspettare in piedi. «Che ci fai qua?» dissi fredda, un pezzo di ghiaccio. «Ho incontrato Stu e mi ha detto tutto... Senti Emma, de» «Statti zitto, non voglio sentire nessuno» «Emma!» disse Paul cercandomi di convincermi a parlare, ma fu invano: si ritrovó fuori ad aspettarevalla porta. Non volevo sentire nessuno, neanche il mio fidanzato... Volevo solo dormire. *********JOHN********* «Forza Stu, un po' piú di brio con quel fottuto basso!» dissi a Stuart che sembrava turbato. «Ricominciamo dalla terza battuta» «Io vado a prendere un bicchiere d'acqua» disse all'improvviso Paul. Lo pietrificai con lo sguardo. «Come cazzo ti viene in mente di andarti a prenderec l' acqua proprio ora che dobbiamo incominciare una canzone??» «Ho sete» rispose Paul fermamente. «E chi se ne frega! Tu stai qui» «No» «Cosa?» dissi lievemente alterato. «Io vado a bere» rispose duramente il ragazetto dal viso d'angelo. Come si poteva permettere un ragazzo piú piccolo di me a non rispettare le mie decisioni? «Forse tu non hai capito chi comanda» dissi minaccioso alzandomi da letto sul quale ero seduto per avvicinarmi a Paul. Eravamo faccia e faccia. «Tu forse non hai ancora capito che sei uno stronzo» rispose. Rimasi stupido dalla frase appena pronunciata così come i miei amici, tutti con gli occhi sgranati. «Che dite di lascia perdere?» domandó Stu mettendosi in mezzo a noi due. Non so per que motivo, ma afferrai stu per la giacca e lo buttai sul letto poi tirai un cazzotto nell'occhio di Paul. «Cosí ti impari a mancarmi di rispetto» dissi godendomi la scena di quel mezzo frocetto che si toccava l'occhio, ma ricevetti un cazzotto all tempia. «Cosí impari a far soffrire Emma» disse Paul, colui che mi assestó il colpo. «Come cazzo sarebbe a dire?» dissi afferrandolo per la camicia e schiaffeggiandoli sulla faccia. Scoppió una rissa, avevo in occhio neri e il sangue che usciva dalla bocca, Paul avev l'occhio nero e il naso gocciolante di sangue; continuammo a prenderci a pungni e a calci fino quando Stu non mi bloccó e George fermó Paul. Silenzio. «Non hai neanche le palle di dire a Emma che la ami» disse Paul con aria di sfida. «Io non amo nussuno» Un sorriso beffardi comparì sul volto graffiaymto e sanguinante del ragazzo. «Emma non mi piace è solo una fottuta amica che sta con un frocio come te!» dissi con tutta la rabbia nel corpo. «Almeno io una ragazza ce l'ho, non vado dietro ai cespugli a farmela con una che neanche conosco» «Andate via» dissi solo questo...
   
 
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