Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Moonshade    04/09/2015    1 recensioni
Una storia di pochissime parole.
L'ho scritta un po' di tempo fa, quando ero abbastanza giù.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

<< Non ho fame…>>
La mia giornata inizia sempre così. Pronuncio un "non ho fame" dopo l'altro ma alla fine mi sento distrutta.
Non ho più forza, non mi sento bene. Ho dovuto lasciare il mio amato sport solo perché ormai non mi reggo quasi più in piedi.
Gli inizi sono davvero difficili… ma so che prima o poi raggiungerò il mio scopo. Grasso in più, quello che ho ereditato grazie alla costituzione dei miei genitori e alle numerose Coca Cola che bevevo da piccola. Devo eliminare tutto ciò, un peso inutile che mi sovrasta e che continua a pressarmi da anni.
Vengo presa in giro in continuazione. Le persone parlano come se tu non le sentissi. "budino", "balenotta", "elefante"… e dire che non sono esageratamente grassa… ho solo qualche chilo in più che dovrei eliminare. Ero partita con una dieta ma questa non ha funzionato, sono andata avanti per mesi seguendola senza perdere chili e ritrovandomi ancora più grassa di quando avevo cominciato. Il mondo è crudele, sorride solo ad alcune persone… ma io non rientro in questa lista di fortunati.
Sento il mio stomaco brontolare, mangerei un cavallo intero e invece resto qui: a mordermi le mani per simulare l'azione del mangiare, con uno stomaco troppo largo per i miei gusti e un doppio mento che deve decisamente sparire. A letto, distesa studio le crepe del soffitto e mi rendo conto che non mangiando forse potrei decisamente morire. Ma tutto questo non importa, per mangiare c'è tempo, posso riprendere un po' alla volta appena avrò un aspetto "umano" e non da "balenotta".
Sono sicura che riuscirò nel mio intento e magari qualche ragazzo carino riuscirà a guardarmi con occhi diversi invece che dei soliti sguardi da scherno. Per esempio un ragazzo carino come Henry, il più bello della scuola anche se con un nome da sfigato. Non fa altro che darmi attenzioni solo per schernirmi ma questa volta sono decisa più che mai a stupirlo.
Tento di alzarmi dal letto per andare a prendere almeno un bicchiere d'acqua in soggiorno, mia madre e mia sorella stanno mangiando allegramente guardando alla televisione uno di quei cartoni animati che piacciono tanto a lei.
Pollo e patatine brillano su una teglia trasparente come la rugiada, si prendono beffa di me come i miei compagni e con il loro profumo invitante mi ordinano di sedermi e di prendere forchetta e coltello per mangiarli, sbranarli in un sol boccone. Scuoto la testa e mi dirigo verso il frigo. Recupero la caraffa ricolma d'acqua, sicuramente meno invitante del pollo e delle patatine, e mi verso, dentro ad un bicchiere, una grande quantità di essa. Inghiotto il liquido trasparente sperando di zittire almeno un po' quella fame assidua. Non resisto ma ce la devo fare. Muovo qualche passo verso il divano cercando di gestire la mia debolezza.
Non ce la faccio.
Crollo a terra quasi svenuta, ho fame. Mia madre e mia sorella si alzano di scatto per soccorrermi. La vita da anoressica non è certo facile e di questi inconvenienti ce ne sono tanti, ma questa volta sembra tutto decisivo, incontrollabile, statico.

Per me sembra la fine di tutto.

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Moonshade