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Autore: Moonshade    04/09/2015    3 recensioni
Scritta in collaborazione con Rossacomeilsangue: http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=179617
"Draco era ancora seduto sul suo seggiolino di fronte alla pozione che gli aveva permesso di portare in testa la sua casata e rifletteva tra se e se come se non riuscisse a darsi pace per qualche problema che gli frullava nella testa. Voleva sentire per la prima volta che cosa avrebbe serbato per lui l'Amortentia.
Insomma, cosa lo attraeva? Non lo sapeva neanche lui e avrebbe desiderato saperlo, solo per riuscire a tenersi alla larga dalla sua attrazione.
Scosse la testa e, senza pensarci un'attimo in più, infilò il naso nel calderone."
Genere: Comico, Fluff, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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L'aula sembrava più silenziosa del solito.
Eh sì, quella mattina di rigido inverno, sembrava voler regalare un po' di pace alla povera gola di Lumacorno irritata un po' per il freddo di Dicembre, ma anche per via delle numerose volte che doveva alzare la voce con quegli studenti che, a suo avviso, non sarebbero mai riusciti a stare zitti nemmeno per una manciata di secondi. Invece eccoli lì, tutti al proprio posto con il volto alzato verso di lui e che attendevano di poter iniziare la lezione.
Qualche ritardatario, varcava la soglia dell'aula con timore e, voltandosi verso il professore, chiedeva scusa con umile paura leggibile nel suo sguardo.
Lumacorno sorrideva e chinava leggermente la testa per indicare che non era successo nulla di grave e che la lezione ancora non era iniziata. Così facendo scatenava la confusione nella testa della povera vittima che, forse, si aspettava una reazione in stile Piton.
Il professore alzò le spalle imbarazzato di fronte all'ennesimo studente che presentava lo stesso disappunto degli altri. Forse sarebbe stato meglio adottare un comportamento serio e rispettoso e quindi provò a raddrizzare la schiena, a sistemarsi sulla sedia e ad aggrottare le sopracciglia. Dopo qualche istante passato in quella posizione, si stancò e riprese il suo portamento rilassato e fin troppo spensierato. Non era fatto per comportarsi come un professore esigente e forse non sarebbe mai stato in grado di gareggiare con Severus. Ma non era solo per questo, no! Aveva notato qualche ragazzo che si era girato ripetutamente verso di lui e che l'aveva guardato con aria stupefatta. Quello gli era bastato per capire che non aveva decisamente fatto una buona impressione ai presenti.
Lentamente l'aula cominciava a riempirsi e, sebbene non avesse poi così tanta voglia, Lumacorno doveva dare inizio ad un'altra fastidiosissima lezione.
Si alzò in piedi e cominciò a scrutare i volti degli alunni. Cominciava a memorizzare qualche faccia e, con suo grande stupore, sembrava ricordarsi anche i nomi di questi. Riconobbe lo sguardo fiero di Hermione, una delle migliori studentesse che Hogwarts potesse vantare, quello intimidito del giovane Neville, uno dei più brillanti nell'arte di attirarsi addosso la sfortuna, e in mezzo aveva visto anche quello sicuro di Harry Potter, uno degli studenti che sarebbe diventato in
 poco tempo suo pupillo grazie al suo nome e alla sua fama di "prescelto". Poco più in la, con doverosa riluttanza, notò l'altezzoso Draco protetto dalle due guardie del corpo Tiger e Goyle. Non brillava d'intelligenza, ma possedeva una pessima fama.
« Bene. >> Esordì l'uomo «Abbiamo troppo da conoscere e direi che sarebbe ora di iniziare questa lezione. >>
Lumacorno si diresse verso uno dei numerosissimi calderoni sparsi per l'aula e, sollevandone il coperchio, vi ci infilò il naso.
«Ne abbiamo già parlato in altre occasioni. >> disse girandoci attorno « Chi sa riconoscere questa pozione a prima vista? >>
Piccole spirali di vapore uscivano dalla bocca del pentolone rendendo quella pozione riconoscente, ad occhio esperto. La risposta, infatti, non tardò a venire fuori dalle labbra di un'alunna che Lumacorno conosceva bene.
«È Amortentia, signore. >> Rispose Hermione « Il filtro d'amore più potente del mondo. Dovrebbe avere un odore diverso per ognuno di noi secondo ciò che ci attrae. Per esempio io sento aroma di erba tagliata e… pergamena nuova e… pasta dentifricia alla menta… >>
La ragazza dovette fare uno sforzo per allontanarsi dal calderone e Lumacorno fu costretto a fare altrettanto per soffocare una risatina provocata dalla sensazione che, prima o poi, la Granger avrebbe infilato la testa dentro al enorme pentolone.
«Signorina Granger, come sempre mi stupisce di quanta conoscenza ha e non le nascondo che provo un po' d'invidia nei suoi confronti. >> Disse sorridendo alla ragazza che tornava a posto con passo silenzioso. «Ora, l'Amortentia è…>>
Il professore non poté continuare la frase perché fu interrotto dalla risata fragorosa di Draco e degli energumeni che gli stavano accanto.
«La prego, Malfoy. Ci dica la motivazione della sua ilarità dato che vorremmo tutti ridere insieme a lei>> Disse Horace tendendo una mano in avanti come se volesse invitare il ragazzo a parlare.
Malfoy, ormai con le lacrime agli occhi per le troppe risate, guardò il professore e subito dopo, indicando la Granger, disse:
«Professore, forse ancora non lo sa, ma la sua adorata allieva è innamorata del signor Weasley dal primo anno!>>
Il professore stupefatto guardò la Granger. 
Hermione diventò di colpo rossa, si alzò e lanciò uno sguardo di sfida a Malfoy.
«Almeno il mio cuore funziona e prova qualcosa per qualcuno. Invece il tuo è un ghiacciolo. Sei un essere inutile!>> Rispose arrabbiata avvicinandosi minacciosamente a Draco.
Lumacorno cercò di separarli, ma Malfoy, con uno sguardo omicida, lo fissò provocando nel professore un fortissimo ripensamento che lo fece tornare nel suo angolino.
«Come osi parlarmi, mezzosangue! Anche se il mio cuore è di ghiaccio ho delle ammiratrici, al contrario tuo!>> Contraccambiò Draco con fare cattivo.
Hermione scoppiò in una fragorosa risata e urlò di fronte a tutti:
«Certo, come no! E le tue ammiratrici lo sanno che hai paura di una ragazza che minaccia di picchiarti? >>
Tutta la classe cominciò a sghignazzare e a beffeggiare il povero ragazzo che guardava a destra e a sinistra con gli occhi spalancati e uno sguardo impaurito come quello di uno scoiattolo in preda al panico.
« Senti chi parla! >> disse cercando di sovrastare il baccano scatenatosi «Colei che si nasconde dietro alla sua bravura! Sappiamo tutti che soffri di complessi di inferiorità e quindi cerchi di dimostrarti brava in ogni cosa! >>
La ragazza lanciò uno sguardo minaccioso a Malfoy poi mosse un altro passo verso di lui.
«Da che pulpito viene la predica! >> Cominciò «Dal giocattolo preferito delle Creature Magiche! L'episodio con Fierobecco non se l'è ancora dimenticato nessuno! >>
Le battute taglienti che si lanciavano i due ragazzi sembravano far parte di una durissima partita a tennis. Folli palleggi di botta e risposta che provocavano sempre di più lo scompiglio della classe, ma soprattutto la confusione nella testa di Lumacorno che giaceva adagiato alla cattedra come un cucciolo spaventato dalla situazione.
«Si da il caso che nessuno si è dimenticato di quanto eri dentona, Granger! >> Cercò di difendersi Malfoy.
Hermione, al punto di scoppiare dalla rabbia, si avvicinò ancora di più a Draco puntandogli la bacchetta al cuore e disse:
«Sta’ zitto, schifoso scarafaggio! Altrimenti non potrai più vantarti del tuo inutile cuore congelato!>>
La risata della classe si smorzò improvvisamente. Draco aderì al muro con il fiato corto ed aria spaventata.
Non credeva di poter essere così spaventato dalla Granger. Sentiva il suo cuore pompare forte, talmente tanto che gli sembrava stesse per uscire dalla cassa toracica.
Hermione, alla vista della reazione di Malfoy, scoppiò a ridere.
«Ah, Malfoy, sei una vera e propria femminuccia! ti spaventi di ciò che potrei farti? Una "schifosa mezzosangue"! Questo dimezzerà la percentuale delle tue ammiratrici. Non credi!?>>
Disse la ragazza sfidandolo ulteriormente. A quel punto alzò gli occhi e incrociò lo sguardo atterrito di Draco.
Il ragazzo si sentì gelare il sangue. Non aveva mai notato quella particolare lucentezza ambrata. Ora il suo cuore batteva ancora più veloce. Non per paura e neanche per umiliazione… Ma per attrazione.
Rimase di stucco, fissando gli occhi di Hermione, senza riuscire a risponderle. 
La ragazza, vedendo Malfoy che la fissava, tornò rossa come qualche minuto prima.
Adesso anche il suo cuore iniziava a battere velocemente, forse più forte di quando stava con Ron. Si aiutoconvinse che fosse per l’adrenalina che le scatenava quella scena.
Per stroncare qualunque tentativo di protesta da parte di Malfoy, cercò di continuare la lite, ma fu interrotta da Lumacorno che, stanco di essere lasciato in disparte e di non potersi opporre, iniziò a sbattere ripetutamente il pugno sulla cattedra.
«Signorina Granger, signor Malfoy! Che comportamento indisciplinato… Sembrate una vecchia coppia di settantenni! Ora per favore, signorina Granger, se volesse essere così cortese da riporre la sua bacchetta e se poteste tutti e due tornare al vostro posto, ve ne sarei grato. La lezione deve continuare. >> Rispose cercando di essere più convincente possibile. 
Le parole del professore scatenarono la risata e lo schiamazzo generale della classe. Hermione e Draco tornarono al proprio posto a testa bassa e cercando di ignorare il più possibile i sussurri che si alzavano al loro passaggio. Gli occhi di tutti erano fissi sulle loro figure, perfino quelli del incredulo Ron che  era rimasto scioccato dal comportamento della ragazza.
Ristabilita la quiete, il professore continuò:
«Allora ragazzi, un po’ di attenzione. Come ha già detto la vostra compagna, quel calderone contiene l’Amortentia. Anche se tutti sappiamo che è illegale riprodurre la medesima pozione, ho il permesso dal Ministero della Magia di poterla far sviluppare da voi, allievi del sesto anno. >> Mentre diceva ciò, si avvicinò alla lavagna e iniziò a scrivere gli ingredienti della pozione: Uova di Ashwinder, petali di rosa e peperoncino in polvere.
«Ragazzi, il procedimento è a pagina 437 del vostro libro. Buona Fortuna. Ah, dimenticavo… Ognuno per conto suo!>> continuò Lumacorno. 
Hermione si precipitò di fronte all’armadio delle scorte con la velocità di un corridore e arrivando, soprattutto, prima di tutti. Scelse accuratamente gli ingredienti da utilizzare controllando ogni lato di uova e petali per vedere se ci fossero delle imperfezioni o delle ammaccature. Conclusa quest'azione, iniziò a seguire le istruzioni del libro: tritò i petali di rosa, ruppe le uova e, come tocco finale, aggiunse il peperoncino. Versò il miscuglio nel calderone e lo fece fermentare per una ventina di minuti. Nel frattempo si accorse che Malfoy le lanciava diverse occhiate, cosa che la imbarazzò moltissimo e la fece arrossire. Questa scena irritò moltissimo Ron il quale, non prestando troppa attenzione alla quantità di peperoncino che aveva versato nel preparato, fece esplodere il suo pentolone provocando un grandissimo boato e un'enorme quantità di fumo che si espanse velocemente per tutta l'aula dissolvendosi in pochi secondi.
Tutti gli studenti concludevano progressivamente la loro pozione, si fermavano e stavano a guardare quello che succedeva con l'ansia che li assaliva. Molti infilavano il naso in attesa di sentire qualche odore, altri rimanevano a dovuta distanza ma tutti i preparati alla fine si rivelavano un vero disastro! Alcune pozioni scoppiarono carbonizzando chi le aveva preparate, altre invece rimanevano stabili ma assumevano colori molto strani durante la fermentazione. Nessuno sembrava aver ottenuto la pozione perfetta ed Hermione si sentiva molto soddisfatta. Pensava di essere riuscita, come al solito, nel suo intento e quindi, sicura del suo ego, infilò il volto nel pentolone scostandosi un ciuffo di capelli che minacciava di caderci dentro.
Il composto era violaceo e non madreperlato come sarebbe dovuto venire. Per di più il fumo che fuoriusciva dal calderone non formava spirali ma insoliti ghirigori dalla forma indefinita e non parliamo dell'odore! Sarebbe stato meglio chiamarlo puzzo, perché la pozione aveva assunto la classica “essenza” di uova marce.
Arrabbiata si rivolse verso il professore che le dedicò un sorriso a trentadue denti.
«Signorina Granger! Non è la fine del mondo, su via! Lei è la miglior studentessa di questa scuola! Significa che la prossima volta andrà meglio!>> disse Lumacorno, cercando di consolarla. 
Poi il professore si avvicinò a Malfoy. Non aveva troppa fiducia in lui, ma controllare i pasticci dei suoi studenti faceva parte del suo lavoro! Si costrinse a guardare dentro il calderone e un sorriso gli sfiorò le labbra. La forte sorpresa aveva scioccato anche lui! Tutto era perfetto: il colore, il vapore e perfino l'odore assumeva tutte le caratteristiche dell'Amortentia!
«Signor Malfoy, complimenti! La sua pozione è la migliore di tutta la classe! Quasi non riesco a crederci… Cinquanta punti a Serpeverde! >>
Lumacorno strinse la mano al ragazzo sfoggiando un altro dei suoi sorrisi perfetti e poi tornò a controllare le pozioni degli altri studenti scartando man mano tutti i preparati.
Malfoy guardò Hermione con aria beffarda. Mai si sarebbe aspettato di riuscire a battere quella secchiona mezzosangue!
Tutta la classe era voltata verso di lui per vedere se Hermione si sarebbe fatta sentire ulteriormente. Effettivamente gli studenti non avevano torto, la ragazza sembrava che stesse scoppiando in un'improvvisa crisi di nervi! Controllava e ricontrollava la ricetta che era scritta nel suo libro interrogando i suoi amici e se stessa su cos'avesse sbagliato. Ma si limitò soltanto a questo. Non saltò mai addosso a Malfoy strappandogli tutti i suoi capelli perfetti e platinati come le diceva la testa e non gli disse più nulla dopo la discussione che avevano avuto in classe.
La lezione finì con grandissimo sollievo di tutti, l'aria era ancora tesa per quello che era successo tra i due e per il superamento di tutta la classe da parte di Malfoy. Mano a mano, tutti gli alunni scomparvero dalla classe tranne una sola persona.
Draco era ancora seduto sul suo seggiolino di fronte alla pozione che gli aveva permesso di portare in testa la sua casata e rifletteva tra se e se come se non riuscisse a darsi pace per qualche problema che gli frullava nella testa. Voleva sentire, per la prima volta, che cosa avrebbe serbato per lui l'Amortentia.
Insomma, cosa lo attraeva? Non lo sapeva neanche lui e avrebbe desiderato conoscere la sua debolezza, solo per riuscire a tenersi alla larga dalla sua tentazione.
Scosse la testa e, senza pensarci un attimo in più, infilò il naso nel calderone. 
Aspirando l’odore che proveniva dal preparato, si stupì nel sentire l’essenza di cannella, inchiostro e vaniglia. Dracò avvampò. Aveva riconosciuto quei profumi dato che aveva già sentito quell’odore quando Hermione si era avvicinata a lui puntandogli la bacchetta al cuore. 
Quest’ultimo particolare lo conservò per se senza rivelarlo mai a nessuno e, con lo sguardo ancora interdetto, si lasciò sfuggire un grandissimo sospiro nel guardar allontanarsi dall'aula, a grandi passi, l'unica ragazza per cui aveva provato attrazione.
  
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