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Autore: Gatz    23/06/2003    1 recensioni
New York + virus + umbrella = solito casino
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Freddo

Freddo. Umido. Acquuuoso.

Lo spettacolo che si presentò di fronte a Leon era questo. Una stanza umida con dieci centimetri di acqua sul terreno; era appeso per i polsi al soffitto a un metro da terra. Gli avevano tolto scarpe e maglietta. Dietro di lui era appeso allo stesso modo Chris.

Leon: ‘’dove…?’’

Chris: ‘’hei. Ti sei ripreso era ora. Ero stufo di parlare con le pantegane.’’

Leon: ‘’dove siamo?’’

Chris: ‘’bo. Devono avermi dato una botta in testa. Mi ricordo solo che hanno sparato. Te cosa ricordi?’’

Leon: ‘’mia zia che cadeva….’’

Chris: ‘’altro?’’

Leon: ‘’solo tre parole: sole…cuore…fluuuoro. Il resto è nebbia.’’

Nonostante fosse legato per i polsi Chris tirò un calcio a Leon sulla schiena dopo essersi dondolato un po’.

Chris: ‘’razza di idiota. Ti sembra il caso di fare dello spirito.’’

Leon: ‘’haia.’’

L’unica porta presente nella stanza si aprì di colpo ed entrò un uomo con un frustino in mano.

Leon sottovoce: ‘’hei Chris. Adesso ci fa i giochetti sadomaso.’’

Chris: ‘’fanculo.’’

Uomo: ‘’bene bene. A voi due dovrò fare un lavoretto speciale. Avete fatto più casino di quanto si possa pensare.’’

Leon: ‘’modestamente.’’

Uomo spingendo il frustino contro le parti basse del povero Leon: ‘’non fare lo spiritoso con me. Che ci facevate li?’’

Chris: ‘’io ci vivevo.’’

Leon: ‘’io ero in gita.’’

L’uomo usò il frustino su Leon lasciandogli una serie di tagli sull’addome: ‘’balle. Non è la prima volta che restate invischiati nei nostri affari.’’

Leon sottovoce: ‘’la sa lunga.’’

Uomo: ‘’non pensate di passarla liscia. COSA CI FAVCEVATE LI?’’

Silenzio sia da parte di Leon che di Chris.

Uomo: ‘’idioti.’’

L’uomo iniziò a tirare frustate a Leon lasciandogli tagli sia sul petto che sull’addome.

Una guardia aprì la porta della cella.

Guardia: ‘’professore. Abbiamo un problema nella sala 3.’’

Uomo: ‘’al diavolo. Aspettatemi lì. Con voi due non ho finito.’’

Chris: ‘’non gli manca il senso dell’umorismo.’’

L’uomo uscì e la guardia chiuse la porta.

Leon: ‘’perfetto. Ce ne andiamo?’’

Chris: ‘’e come? Chiediamo alla guardia se gentilmente ci fa scendere?’’

Leon: ‘’ah ah. No. Ho qualcos’altro in mente.’’

Leon si mise a dondolare avanti e indietro prendendo slancio per poi darsi un colpo di reni e bloccarsi sulla catena che teneva su con le gambe.

Leon: ‘’dunque…manette in dotazione ai reparti di polizia americani.’’

Ritornò alla posizione di partenza.

Leon: ‘’senti Chris devo fare in modo di tirare fuori un pezzetto di filo di ferro che ho in tasca ma devi darmi una mano. Adesso mi tiro su di nuovo. Devi frugarmi nelle tasche.’’

Leon si tirò su di nuovo e si posizionò in modo da avere le tasche dei pantaloni il più vicino possibile alle mani di Chris. Chris si mise a cercare nelle tasche finche non tirò fuori un pezzetto di fil di ferro lungo una decina di centimetri. Leon si lasciò andare.

Leon: ‘’dammi qua.’’

Chris passo il filo di ferro a Leon che si mise a smanettare alla cieca sulle manette fino a farne scattare una. Con la mano appena liberata aprì anche l’altra manetta per cadere poi a terra nell’acqua.

Leon: ‘’che schifo.’’

Chris: ‘’cosa?’’

Leon: ‘’non è esattamente acqua.’’

Chris: ‘’trova qualcosa per tirarmi giù.’’

Leon: ‘’e cosa? Siamo in una stanza di due metri x quattro piena di merda. Cosa faccio? Faccio una pila di merda e la scalo?’’

Chris: ‘’potresti…’’

Leon: ‘’lascia stare. Preparati a soffrire.’’

Leon si mise fra i denti il pezzo di filo di ferro e spiccò un balzo verso Chris.

Si appese a Chris.

Chris: ‘’hei che cazzo fai?’’

Leon: ‘’non rompere e soffri.’’

Leon trattò Chris come un corda arrampicandosi fino ad arrivare con il viso a livello delle manette. Con una mano si teneva alla catena mentre con l’altra cercava di aprire le manette.

Chris: ‘’ti sbrighi?’’

Leon: ‘’e non rompere.’’

La prima manetta scattò e Chris perse di colpo il sostegno del braccio destro. Dopo pochi secondi scattò anche l’altra manetta ma Chris si trovava sbilanciato con il peso e cadde sulla melma di faccia facendo le bolle con la bocca. Leon invece per fare lo sborone fece un doppio carpiato e cadendo in piedi.

Leon: ‘’andiamo?’’

Chris: ‘’blublublublublu.’’

Leon: ‘’ripetilo venendo fuori da quella schifezza.’’

Chris: ‘’ho detto: come cavolo facciamo?’’

Leon: ‘’Aspettiamo che l’idiota torni e lo prendiamo a botte.’’

Chris: ‘’il solito insomma.’’

Leon: ‘’fortuna che non mi hanno tolto le sigarette.’’

Leon tirò fuori un pacchetto morbido dalla tasca e si accese una sigaretta. Dovettero aspettare un bel pezzo prima di udire dei rumori di passi dietro la porta.

Leon sottovoce: ‘’c’è qualcuno.’’

Guardia 1: ‘’hai sentito che i due chiusi qui hanno fatto un bel po’ di casini a New York?’’

Guardia 2: ‘’si ho sentito.’’

Chris: ‘’sembra siano solo in due.’’

Leon: ‘’io un idea ce l’ho.’’

Chris: ‘’cioe?’’

Leon urlando: ‘’chris…CHRIS che diavolo hai? CHRIS!!!’’

Guardia 1: ‘’sembra che ci sia qualcosa che non va.’’

La porta si aprì ed entrarono le due guardie armate di due mitragliatori mp5 con silenziatore ma l’unica cosa che trovarono fu una botta in testa.

Chris: ‘’perché hanno il silenziatore?’’

Leon: ‘’per non fare casino in caso dovessero sparare a qualcuno.’’

Chris: ‘’noi.’’

Recuperati gli mp5 e un paio di caricatori dalle guardie gli tolsero i vestiti e le tessere di riconoscimento.

Chris: ‘’dici che ci cascano se ci vedono vestiti da guardie?’’

Leon: ‘’se sono tutti come questi due si.’’

Chris: ‘’mi sa tanto che hai ragione’’

Fregati i vestiti alle guardie e dopo averli appesi al posto loro lasciarono la cella chiudendola a chiave.

Leon: ‘’per dove ce ne andiamo?’’

Chris: ‘’non lo so.’’

Leon: ‘’allora siamo a posto.’’

Chris: ‘’gironzoliamo un po’ e vediamo se troviamo una qualche indicazione.’’

Leon: ‘’proviamo.’’

Iniziarono a girare nel piano dove si trovavano e si resero conto che la struttura aveva una pianta gigantesca.

Chris: ‘’gli piace fare le cose in grande alla Umbrella.’’

Leon: ‘’già.’’

Guardia: ‘’hei. Voi due.’’

Leon: ‘’si?’’

Guardia: ‘’siete quelli che devono dare il cambio alla sala degli interrogatori?’’

Chris: ‘’si.’’

Guardia: ‘’muovetevi allora.’’

Leon: ‘’il fatto è che siamo nuovi e non conosciamo bene il posto.’’

Guardia sbuffando: ‘’tenete questo.’’

La guardia tese un palmare a Leon.

Guardia: ‘’tenetevelo.’’

Leon: ‘’grazie.’’

La guardia si allontanò lasciando Leon e Chris da soli.

Chris: ‘’fiù. È passata.’’

Leon: ‘’io mi stavo cagando adosso.’’

Diedero una guardata alla mappa per decidere il da farsi.

Leon: ‘’io direi di andare proprio nella sala degli interrogatori.’’

Chris: ‘’e perché?’’

Leon: ‘’altre celle non ce ne sono e l’unico posto dove possono aver portato gli altri e li.’’

Chris: ‘’va bene tanto non possiamo fare molto altro.’’

Si avviarono seguendo la mappa verso la sala degli interrogatori mettendoci la bellezza di un quarto d’ora. Quando arrivarono trovarono due guardie davanti alla porta.

Guardia 1: ‘’era ora.’’

Leon facendo un inchino con una mano davanti al viso in segno di scusa: ‘’scusate ma siamo nuovi e non conosciamo bene il posto.’’

Guardia 2: ‘’va bè. Noi allora andiamo.’’

Leon: ‘’ok.’’

Le due guardie si allontanarono e Leon e Chris presero posto davanti alla porta.

Guardia 1: ‘’hei voi due. Li dentro c’è una prigioniera che sta facendo scintille. È un vero spettacolo.’’

Chris e Leon guardarono attraverso lo spioncino e videro Claire che prendeva a scarpate una guardia che si trovava a terra tenendosi le palle dolorante. Altre due guardie presero la ragazza e la lanciarono contro una sedia fissata al pavimento. Una delle due guardie prese la maglietta di Claire e la tirò strappandola.

Leon: ‘’entriamo?’’

Chris: ‘’però. Non credevo che Claire fosse messa così bene.’’

Leon e Chris aprirono la porta con il pass lasciatogli dalle due guardie ed entrarono con i mitra spianati. Leon sparò un colpo singolo che prese una delle due guardie al collo facendolo stramazzare. L’altra guardia alzò una pistola ma Chris gli sparò sul braccio facendogli cadere l’arma per poi sparargli in piena fronte.

Claire: ‘’era ora.’’

Leon: ‘’aspettavamo che ti stuprassero.’’

Claire: ‘’divertente.’’

Chris: ‘’abbiamo avuto i nostri problemi.’’

Leon si tolse la giacca della divisa per poi levarsi la maglietta e passarla a Claire.

Leon: ‘’se vai in giro così distrai le guardie ma distrai anche noi.’’

Claire guardando i pantaloni di Leon: ‘’noto.’’

Leon si mise le mani davanti alla patta con una risatina mentre Claire si metteva la maglietta.

Chris: ‘’senti, dove sono gli altri?’’

Claire: ‘’io ero in una cella con Jill poi mi hanno portato qui. Comunque non è in questo piano perché mi hanno fatto prendere un ascensore.’’

Chris: ‘’la strada?’’

Claire : ‘’ero bendata.’’

Chris: ‘’bene.’’

Leon si mise a consultare il palmare.

Leon: ‘’hai capito quanti piani ha fatto l’ascensore?’’

Claire: ‘’non più di due. In discesa.’’

Leon: ‘’al piano superiore non ci sono celle. In quello sopra però ce ne una.’’

Chris: ‘’allora andiamo.’’

Leon: ‘’e lei?’’

Chris: ‘’viene con noi.’’

Dopo aver fregato i vestiti a un'altra guardia si mossero arrivando all’ascensore in una decina di minuti. Salirono di due piani e si trovarono in un luogo intricato tanto quanto il piano da cui erano usciti.

Guardia: ‘’hei voi tre. Le guardie del vostro livello non possono salire qui.’’

Leon avvicinandosi alla guardia: ‘’scusi forse abbiamo sbagliato piano ma dove….’’

Leon si mosse di scatto e colpì la guardia a una tempia con il caricatore del Mp5. la guardia cadde svenuta. Leon la caricò sulle spalle e la buttò nella prima stanza che gli capitò a tiro.

Leon: ‘’un dormitorio. Perfetto.’’

Leon mise la guardia in uno dei letti e chiuse la porta.

Leon: ‘’ci muoviamo?’’

Chris: ‘’no. facciamo i chiodini.’’

Claire: ‘’quanto è distante la cella?’’

Leon: ‘’a occhio…un bel po’.’’

Chris: ‘’grazie.’’

Leon: ‘’scusa se non ce scritto.’’

Si misero in movimento cercando di evitare il gli incontri con il resto del personale del posto ma un paio di scienziati li incrociarono senza nessuna conseguenza fino ad arrivare alla cella. Riuscirono ad aprire la porta con la scheda in loro possesso. La cella non aveva fonti di illuminazione ma almeno non aveva dieci centimetri di liquami sul pavimento. Jill si trovava sul fondo seduta a terra con la schiena contro il muro; appena sentì la porta aprirsi alzò lo sguardo verso il rumore rimanendo accecata dalla luce appena entrata. Vide solo l’ombra di una guardia avvicinarsi.

Jill: ‘’andate al diavolo. Che volete.’’

La guardia si chinò su di lei porgendogli la mano.

Leon: ‘’portarti fuori.’’

Appena sentì la voce di Leon Jill cambiò espressione in un misto di felicità e stupore. Mise le braccia intorno al collo di Leon, lo tirò a se e gli piazzo un bacio sulle labbra.

Leon: ‘’hei. Che entusiasmo.’’

Jill: ‘’come avete fatto a uscire.’’

Claire uscendo da dietro lo stipite della porta: ‘’segreto professionale.’’

Leon: ‘’su vieni con noi.’’

Jill: ‘’si. Così ci sgamano subito.’’

Leon: ‘’non preoccuparti e aspetta Chris.’’

Jill si alzò in piedi e si avvio verso la porta per poi fermarsi sulla soglia. Guardò il corridoio quasi accecata dai muri bianchi.

Jill: ‘’ma questo posto è tutto così?’’

Leon: ‘’dove stavamo io e Chris prima era peggio.’’

Chris: ‘’hei Leon. Dammi una mano.’’

Chris stava uscendo da dietro un angolo trascinando un corpo.

Jill: ‘’l’avete ucciso?’’

Chris: ‘’no….non credo.’’

Claire: ‘’dovrai metterti i suoi vestiti.’’

Jill: ‘’ah. Ok.’’

Chris e Leon buttarono la guardia dentro la cella e Jill vi entrò subito dopo. Tolse i vestiti alla guardia e li mise sopra ai suoi. Si mise il berretto e uscì. Leon la guardò un attimo.

Leon: ‘’però chris. Hai occhio. Gli stanno alla perfezione.’’

Chris: ‘’ho solo preso il più mingherlino che ho trovato.’’

Claire passando l’ mp5 e due caricatori: ‘’tieni questi. Ti potrebbero servire.’’

Jill prendendo l’arma: ‘’e ora dove si va?’’

Leon e Chris si guardarono negli occhi con faccia perplessa.

Leon: ‘’già. Dove si va?’’

Chris: ‘’a me lo chiedi?’’

Claire dando un pugno in testa a tutti e due: ‘’scemi. Potevate pensarci prima.’’

Leon: ‘’senti chi parla.’’

Jill impassibile: ‘’qui e meglio non restare. Troviamo un altro posto dove litigare.’’

Chris: ‘’ha ragione.’’

Leon consultando il palmare: ‘’dormitorio? A quello che ce scritto qui sono le due di pomeriggio e in teoria sono vuoti.’’

Chris: ‘’per me va bene. Il più vicino?’’

Leon: ‘’non molto distante. Di qua.’’

Si diressero verso il dormitorio e vi arrivarono dopo pochi minuti. Entrarono e chiusero la porta a chiave. Leon si accese una sigaretta.

Leon: ‘’il punto della situazione: io e Chris siamo scappati e abbiamo trovato Claire per caso, grazie a lei siamo arrivati a Jill. Ora; Carlos e Barry non li abbiamo ancora trovati e non abbiamo la minima idea di dove siamo e come ci siamo arrivati. Il perché è intuibile.’’

Jill: ‘’già. Per il momento la priorità e trovare Carlos e Barry.’’

Claire: ‘’e poi uscire di qui.’’

Chris: ‘’il bello è capire dove sono gli altri due.’’

Leon: ‘’secondo questa mappa c’è una cella quasi ad ogni piano e di piani ce ne sono una trentina.’’ Claire si accese una sigaretta a sua volta.

Leon: ‘’per tradizione della Umbrella probabilmente siamo sottoterra.’’

Claire: ‘’magari hanno fatto uno strappo alla regola.’’

Chris: ‘’non credo. Niente finestre, aspiratori ovunque e condotti dell’aria dappertutto.’’

Leon: ‘’già. Ma c’è un'altra cosa: scienziati ovunque.’’

Claire: ‘’che equivale a ricerche.’’

Jill: ‘’che equivale a guai.’’

Leon: ‘’esatto. Non abbiamo prove concrete su ciò che fa la Umbrella ma possiamo sempre rompergli le uova nel paniere.’’

Chris: ‘’come al solito.’’

Claire: ‘’solo che stavolta non ci sono zombi.’’

Jill: ‘’magra consolazione.’’

Leon: ‘’bene cerchiamo più informazioni soprattutto su dove hanno messo Barry e Carlos.’’ Schiacciò il mozzicone di sigarette.

Uscirono dal dormitorio.

Chris: ‘’dove?’'

Leon : ‘’sala raccolta dati ?’’

Claire: ‘’sembra perfetto.’’

Si avviarono verso l’ascensore, lo presero e salirono di quattro piani. Arrivati a destinazione trovarono che il piano era molto diverso dagli altri: mattoni e tubi di acqua e corrente a vista.

Chris: ‘’com’è che questo piano è così diverso?’’

Leon: ‘’qui si trovano soprattutto poligoni di tiro e stanze di sicurezza non laboratori.’’

Arrivarono alla sala di raccolta informazioni ma la trovarono chiusa con una porta stagna a vetri. All’interno della stanza vi era un uomo in divisa. Leon bussò alla porta attirando la sua attenzione. L’uomo aprì la porta con un pass.

Agente: ‘’che volete.’’

Leon: ‘’dovresti controllarci questi ordini.’’

Leon consegnò il palmare alla guardia che gli diede le spalle. Chris tirò fuori dal fodero il coltello da caccia e lo passò a Leon.

Guardia senza girarsi: ‘’ma questi ordini sono di una settimana fa.’’

Leon prese con una mano la fronte della guardia e gli alzò la testa verso l’alto per poi passargli il coltello sulla gola con un colpo secco. La guardia si mise le mani sulla gola che intanto perdeva fiotti di sangue scuro per poi cadere a terra. Claire e Jill la spostarono dalla porta mentre Leon raccoglieva il pass e la chiudeva. Si mise poi sul computer.

Leon: ‘’dunque. Sembra proprio che ci troviamo sottoterra.’’

Chris: ‘’che novità.’’

Leon: ‘’precisamente ci troviamo sotto Boston. Non ci hanno fatto fare molta strada. Comunque come al solito è un installazione segreta. Ricerche sul virus X che a quanto pare viene conservato li.’’

Leon indicò una porta a vetri che si trovava esattamente di fronte a quella da cui erano entrati.

Leon: ‘’l’hanno messo li perché questa stanza e quella sono a tenuta stagna e in caso di perdite avrebbero potuto aspettare che il virus perdesse la propria efficacia…’’

Il discorso di Leon venne interrotto da un forte rumore proveniente proprio dalla stanza in cui era conservato il virus. Si girarono tutti verso il rumore e videro che dietro alla porta si era alzato un enorme polverone. Chris e Claire si avvicinarono alla porta fino a cinque centimetri dal vetro. Dalla polvere uscì di colpo un enorme occhio pieno di vene. Chris e Claire fecero un salto indietro alzando le armi.

Jill: ‘’io quel coso l’ho già visto.’’

La polvere si abbasso lentamente e apparve il T-Xp. Il volto umano era quasi completamente sparito; rimanevano solo un occhio e un pezzo del labbro superiore. Aveva perso le gli allungamenti sulle spalle e ora le braccia toccavano terra.

t-Xp: ‘’ancora voi.’’

Diede un pugno contro una vetrata all’interno della stanza e ne cavò fuori delle ampolline piene di liquido nero.

Leon: ‘’il virus.’’

Claire: ‘’idiota. La camera e a tenuta stagna.’’

T-Xp: ‘’ma io ho aperto un bel buco sul soffitto.’’

Leon: ‘’merda.’’

T-Xp : ‘’già.’’

Il Tyrant ruppe le boccette e un fumo semi trasparente e bianco che iniziò ad andare verso l’alto. Il T-Xp lo respirò a pieni polmoni e venne subito colpito da potenti tremolii.

T-Xp: ‘’cosa…?’’

Leon : ‘’idiota. E concentrato e tu l’hai respirato a pieni polmoni. Anche se sei un Tyrant non fa chissa che bene.’’

T-Xp: ‘’azzo.’’

Il Tyrant sbiccò un balzo verso l’alto e allargò le gambe per poi iniziare ad arrampicarsi verso l’alto.

Gli allarmi presenti sulla stanza dove si trovavano Leon e co iniziò a suonare e Leon si fiondò alla console e iniziò a digitare.

Leon: ‘’il virus si sta diffondendo in tutto lo stabile. Sembra che l’unico luogo dove non possa entrare e proprio questa stanza.

  
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