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Autore: BrokenArrows    05/09/2015    2 recensioni
Dimenticate vampiri, licantropi e ibridi. Ma non le streghe.
Catapultati nel mondo di Harry Potter, i protagonisti di The Vampire Diaries e The Originals, vedranno le loro azioni svolgersi nell'insidioso castello di Hogwarts.
Preparatevi a incantesimi, pozioni, filtri d'amore e intrighi oscuri!
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Originari, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Il tavolo dei vincitori era ancora in subbuglio per la clamorosa vittoria della prima partita del Campionato di Quidditch. Gli studenti dei Serpeverde ridevano ad alta voce, ripercorrevano azioni della partita e facevano svolazzare per la Sala Grande il boccino d'oro che li aveva portati alla vittoria.

Quell'anno per loro si apriva nei migliori dei modi, guadagnando ben 220 punti se si sommavano i 150 del boccino d'oro e i 7 goal.

Gli studenti del primo anno si avvicinavano timidamente a Edith, responsabile della vittoria, facendole i complimenti e chiedendole di entrare a far parte della squadra. Lei, che normalmente li avrebbe congedati con un cenno della mano, sorrideva ed era grata di essere al centro dell'attenzione.

-Guardateli un po'- borbottò Tyler al tavolo dei Grifondoro -se vincessero a ogni partita, sarebbero sempre felici e contenti-

Stefan si girò verso gli interessati e annuì -Non sembrano neanche loro finché ridono e scherzano-

-Ma giuro che se fanno svolazzare ancora quel maledetto boccino sopra la mia testa, lo schianto all'istante!- esclamò una Caroline infastidita.

Matt rise di gusto alla poca pazienza dell'amica -Non abbiamo nemmeno giocato noi, Care! Cosa ti infastidisce così?-

Lei lo guardò spazientita -Perchè la prossima partita sarà contro di noi e non voglio che la nostra Casa sia umiliata in questo modo-

Prima che Matt potesse replicare, la voce del Preside si alzò sopra le loro -Scusate la mia interruzione durante questa bellissima cena ricca di aria di festa, ma spero che la notizia che sto per darvi possa perdonarmi...-

Gli studenti pendevano dalle sue labbra e aspettavano con ansia il seguito del discorso.

-Come ben sapete, durante l'anno è consuetudine lo svolgersi del famoso Ballo della Quercia e quest'anno abbiamo deciso di anticipare la data, che di solito era...-

Il Preside non potè finire di parlare che tra la folla si alzò un urlo di felicità, che gli impedì di proseguire e lo costrinse a tornare al suo posto del tavolo.

-Vedo che anche qualche professore non sta nella pelle- scherzò Alaric, il docente di Rune Antiche, accennando a Marcel.

-Non parlarmene...- si lamentò l'insegnante di Divinazione -Da quando l'ha scoperto, non smette di parlarne-

Il professore di Quidditch non trattenne una risata -Cami, lo sai che quando si parla di balli e canti io non ci vedo più!-

-Si potrà cantare?- intervenne Enzo, insegnante di Pozioni -Adoro il canto... è un peccato che da qualche anno il corso sia stato cancellato-

-Non ci sarà nessun canto, mi dispiace- intervenne Elijah con finto dispiacere -Non vorrei dover andare a letto con il mal di testa...- disse, facendo capire benissimo la sua opinione sull'argomento.

Marcel storse le labbra -Ehi! Guarda che me la cavo in materia-

Il professore di Difesa lo fulminò con lo sguardo.

-L'unica cosa importante è che gli studenti non combinino guai e che non trovino qualche modo per nascondere gli alcolici- spiegò Liz Forbes, preoccupata -Quest'anno sono l'addetta alla sicurezza-

 

 

 

Le tre ragazze camminavano a passo spedito in direzione del dormitorio Serpeverde. Nonostante la notizia del ballo le aveva entusiasmate negli anni precedenti, questa volta solamente Rebekah era raggiante, e sfoggiava uno dei suoi sorrisi. Matt Donovan infatti, non appena Mikael aveva annunciato il Ballo della Quercia, l’aveva invitata, e lei aveva subito accettato. Per quanto riguardava Katherine lei ci sarebbe andata sola, in quanto Elijah non aveva intenzione di accompagnarla per paura di essere scoperto. Edith invece era stata persuasa dalle amiche di invitare Klaus, ma lei aveva fermamente rifiutato a causa del suo orgoglio e della paura di essere rifiutata.
-Secondo me avresti dovuto chiederglielo subito- affermò Rebekah -Oppure qualche altra sgualdrina glielo chiederà-
Svoltarono l’angolo, poco prima di trovarsi davanti all’ingresso -Toujour pour - pronunciò solenne Katherine, aggiungendo poi un commento ironico alla questione -Se non glielo chiedi tu, glielo chiedo io-
Passarono la Sala Comune e percorsero la scala a chiocciola che portava alle camere, sempre chiacchierando, fino a che non si imbatterono in qualcuno.
-Klaus!- esclamò Rebekah -Sei già tornato?-
Lui squadrò le tre ragazze e rispose con un cenno del capo. Soffermò lo sguardo per qualche attimo su Edith che, imbarazzata, si voltò all’istante -Vado nella mia stanza- liquidò gli altri.
Quando anche il ragazzo se ne fu andato, Katherine proruppe -È proprio strana! Che tiri fuori gli attributi e lo inviti a quel maledetto ballo-
Rebekah ridacchiò e insieme entrarono nella stanza dove l’altra ragazza le stava aspettando.

 

Dall’altra parte del dormitorio intanto anche i due ragazzi stavano affrontando la questione del ballo, anche se in realtà ai due non interessava più di tanto.
-Odio il fatto di dover invitare qualcuno- ammise Klaus.
-Non sai a chi domandare?- gli domandò Damon, buttandosi di peso sul letto e ridacchiando -Hai la fila di ragazze che vorrebbero venire con te, nessuno di loro ti potrebbe interessare?-
Il ragazzo sbuffò -Quelle mediocri ragazzine… probabilmente se mi conoscessero meglio scapperebbero- imitò il ragazzo mettendosi a sedere sul letto e sfogliando uno dei tanti libri appoggiati lì -Comunque no, grazie. Le lascio a te se vuoi-
-Io so già a chi chiedere- con quell’affermazione Damon si beccò un’occhiata storta da parte del Mikaelson -E sto parlando seriamente! È Danielle Payne-
-Immaginavo fosse lei- era da tempo che ormai gliene parlava -Sei sicuro? Una Corvonero? Sì, insomma...-
-Almeno ho qualcuno a cui chiedere…- liquidò il discorso, quasi facendo sentire in colpa il ragazzo -Perché non inviti Edith?- buttò lì, senza darci troppo rilievo, attuando il piano che aveva stretto con lei tempo prima -È carina, è dei Serpeverde e la conosci da tempo- fece spallucce -Non credo potrebbe esserci di meglio, seriamente-

Il piano a cui avevano pensato, infatti, prevedeva che Damon ed Edith mettessero una buona parola rispettivamente con Danielle e Klaus, in modo che le coppie potessero avvicinarsi.
-Ci penserò, ora sinceramente ho altre preoccupazioni- disse alzandosi con il libro in mano -Vado in biblioteca, devo cercare un libro per un approfondimento per la signorina O’Connell-
-Vuoi che venga con te?-

-No- rispose subito di getto -Ce la posso fare da solo- uscì dalla stanza, infilandosi tra le stanze del Dormitorio senza cercare di farsi notare da nessuno, avvolto nel suo mantello nero. Non appena uscì e svoltò a sinistra, vide Rebekah e Kol che lo aspettavano davanti ad una finestra che dava sul lago. I due fecero un cenno silenzioso, poi s’incamminarono con il fratello maggiore verso lo studio di Elijah Mikaelson.
-Spero abbiate dato delle buone scuse ai vostri compagni di stanza- sussurrò il biondo, mentre si aggiravano per i corridoi di Hogwarts -Non voglio che ci sia alcun problema, intesi?-
Rebekah annuì -È l’ultima cosa che vogliamo anche noi due, credimi-
Dopo alcuni attimi raggiunsero l’ufficio di Elijah Mikaelson, che li fece entrare senza dire nessuna parola. Li fece accomodare in alcune sedie poste davanti alla cattedra. Poi dal suo viso si rivelò un piccolo cenno di sorriso.
-Buone notizie- annunciò guardandoli -Prima di tutto: siete stati attenti? Sapete bene che se qualcuno venisse a sapere di questi incontri probabilmente saremmo indagati- più di una volta era mancato poco perché venissero scoperti.

-Sì, siamo stati attenti, Elijah- lo rassicurò, certo che nessuno li avesse visti -Ora vieni al punto- tagliò corto il biondo, seduto tra Rebekah e Kol i quali si limitarono ad annuire.
Elijah sbuffò sorridendo -Impaziente come al solito. Fortunatamente le buone notizie sono due: la prima è quella che il Signore Oscuro vi vuole al suo servizio- gli occhi dei tre brillarono di gioia -La seconda è quella che Finn mi ha contattato: siamo dentro al Ministero, ormai è nelle nostre mani-
Niklaus si agitò sulla sedia, sorridendo al fratello maggiore -Bene, non aspettavo altro-
Tra i tre che frequentavano ancora Hogwarts, Klaus era quello che partecipava di più all’ascesa del Signore Oscuro, era dentro tanto quanto Elijah ormai. Non aveva di certo una linea diretta con lui, ma sicuramente prima o poi l’avrebbe avuta. Fortunatamente il Signore Oscuro riconosceva la forza dei Mikaelson, nonostante lo stesso Mikael avesse lottato contro di lui. Ma i figli si erano rivoltati al padre, riconoscendo la forza del Signore Oscuro che era risorto dalle proprie ceneri.
-Vi darò altre indicazioni su ciò che è successo non appena ne avrò. Ora vi voglio parlare di come avverrà l’iniziazione- tornarono tutti e tre seri. Silenziosi ascoltarono le parole del fratello che spiegava loro il tutto.

 

 

 

-Ok, è successa una cosa strana- Hayley si sedette al tavolo dei Grifondoro, di fianco ai suoi compagni, per fare colazione.
Stefan la guardò in attesa che proferisse parola, ma lei non sembrava voler dire nulla. Se ne stava lì, imbambolata con un’espressione tra il felice e sorpresa. Caroline la chiamò -Ci sei? Ci vuoi dire cos’è successo o deve restare un mistero per l’eternità?-
Hayley si riprese dalla trance -Oh sì, scusatemi- prese una brioche dal cestino davanti a lei e cominciò a mangiucchiarla -Allora- disse a bocca piena -Stavo scendendo le scale per venire qui, quando ho incontrato Klaus. Quindi, per non finire tra le sue grinfie, mi sono nascosta nella porta di pozioni. Solo che sono finita addosso a Jackson, che non so come sia finito lì, dato che il dormitorio di Corvonero è da tutt’altra parte della scuola- prese una pausa, durante la quale diede un altro morso e bevve un sorso di the -E farfugliando mi fa se voglio andare al ballo con lui. Panico!- esclamò, ancora su di giri.
Caroline sorrise -E tu cos’hai risposto?-
-Beh, non potevo dire di no… Ho accettato dicendo qualcosa come “Sì, certo. È una buon’idea”-
-Tutto qui?- domandò Tyler, che aveva ascoltato l’intera conversazione -Jackson ti invita e tu vai su di giri?-
Stefan annuì -Non vi conoscete da quando eravate piccoli?-
-È per quello che non so cosa mi stia succedendo!- esclamò Hayley -Ci conosciamo da lungo tempo e il fatto di andare al ballo con lui mi sembra più che fantastico-
-Hai mai pensato che potesse piacerti?- le domandò Caroline, psicanalizzandola -D’altronde se vi conoscete da così lungo tempo potresti aver maturato piano piano sentimenti di cui nemmeno tu sei sicura-
Matt si guardò intorno -Oddio no, questi discorsi non li posso sentire- guardò l’orologio al polso -Okay, è ora di andare. Prima di andare a lezione devo invitare Rebekah al ballo-
-Ohh che carino!- esclamò Caroline -Io non so nemmeno se ci andrò. Non ho nessuno a cui chiedere!-
-Vedrai che troverai qualcuno- la rassicurò Stefan -Dopotutto sei una ragazza fantastica, non dovresti avere così tanti problemi-

La bionda fece spallucce -Speriamo. Tu ci vai con Elena?- domandò, conoscendo già la risposta.
-Sì, anche se ad essere sinceri ultimamente non va molto bene- ammise, guadagnandosi l’attenzione degli amici -Lei non c’è più molto con la testa, sembra essere presa da altro. Ma non voglio annoiarvi con i miei problemi, seriamente- si alzò e se ne andò.

 

Al tanto atteso suono della campanella che segnava la fine della lezione di Trasfigurazione, le tre studentesse del Sesto anno di Corvonero salutarono la professoressa della loro Casa, Esther Mikaelson, e si diressero verso la Sala Grande per il pranzo.

Bonnie le salutò velocemente non appena furono uscite dall'aula, scusandosi e avvisandole che doveva incontrare Jeremy di li a pochi minuti.

-Hai visto com'era agitata?- domandò Danielle a Elena, facendole l'occhiolino -Credo proprio che tuo fratello voglia chiederle di accompagnarla al ballo-

Lei sorrise -È la prima volta che lo vedo così felice. Bonnie è stata una benedizione...-

-Se ti riferisci al suo periodo “oscuro” del Secondo anno, sono pienamente d'accordo con te- le diede ragione, mentre scendevano le scale a chiocciola -A proposito... Tu vai con Stefan, vero?-

Elena le riservò un'occhiataccia torva -Sì, perché?-

-Non ti arrabbiare, ma ultimamente sei un po' evasiva quando si parla di lui. C'è qualcosa che non va?- le chiese con apprensione.

-No! Non c'è niente che non vada- esclamò l'altra sulla difensiva.

Danielle inarcò le sopracciglia -Sei sicura? Perché lo stai facendo di nuovo-

A quella frase, la Gilbert sospirò pesantemente e si fermò sul pianerottolo del quarto piano -Ok, forse non va a gonfie vele come quest'estate, ma non c'è niente di cui preoccuparsi.. credo-

-Credi? Ne hai parlato con lui?-

Elena scosse la testa -No, non so perché ma non riesco più a... confidarmi, ecco. E probabilmente lui se n'è accorto, perché sento che ci stiamo allontanando-

Danielle la consolò con un abbraccio -Sono sicura che se ne discutete, tornerà tutto come prima. Forza, andiamo a mangiare che sto morendo!- aggiunse con un sorriso per rallegrare l'amica.

Raggiunto il piano della mensa, Elena stava ancora parlando del suo vestito per il ballo che aveva comprato qualche giorno prima, senza rendersi conto che ormai Danielle non l'ascoltava più -... solo che non so che scarpe abbinare! Ne ho un paio che potrebbero starci benissimo, ma sono davvero scomode. Come posso fare? Non ho abbastanza soldi per comprare anche quelle!- si lamentò ancora -Danielle, mi stai ascoltando?- le domandò, accorgendosi che non parlava da un po'.

La ragazza, che prima non faceva caso alle parole dell'amica perché non era interessata al discorso, ora era distratta da due occhi blu che la fissavano intensamente e la chiamavano -Scusa, Elena... ci vediamo dentro fra un attimo, ok?- le disse mentre si allontanava, lasciandola da sola in mezzo agli altri studenti che entravano nella Sala Grande.

-Hai piantato la piccola Gilbert?- le chiese Damon sempre con il suo solito sorriso.

-Pensavo dovessi parlarmi- rispose lei, diretta -Ma forse era solo il tuo sguardo da maniaco, effettivamente-

Lui rise sotto i baffi, compiaciuto dalle frecciatine che la Corvonero sapeva mandare -Ehi, ti hanno mai detto di stare attenta a come ti rivolgi ai pazzi?-

Danielle non sapeva se ridere o lasciarlo lì e andare a mangiare -Devi dirmi qualcosa, Damon? Sto veramente morendo di fame e non vorrei che...-

-Venerdì ti aspetto davanti all'ingresso del tuo dormitorio alle 21- la informò, interrompendola e lasciandola basita -Mettiti qualcosa di carino, mi raccomando- sussurrò, spostandole i capelli dietro l'orecchio e superandola per entrare nella Sala Grande.

La ragazza restò per un attimo immobile come se fosse stata pietrificata, ma ben presto si voltò verso il Serpeverde -Era per caso un invito, quello? Perché credo che tu abbia saltato qualche passaggio del processo...-

Damon si mise una mano sulla fronte molto teatralmente, tornando da lei -Hai ragione! Che precipitoso sono stato- continuò con quel tono da finto tonto, prendendole le mani nelle sue e incastrando i loro sguardi -Lasciami rimediare allora-

Senza nessun preavviso, il Salvatore le lasciò libere le mani e le si avvicinò prendendola per la vita, stampandole un bacio sulle labbra -Direi che così può andare, no? Ci vediamo in giro, Corvonero-

 

 

  
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