07/02/2009
10 recensioni* *
*
"Dove andiamo? In un posto
bello o
brutto? Ma molto bello o poco bello? Oppure molto brutto o poco brutto?
Ma molto brutto o molto molto molto brutto? Eh? Kisame? Dove andiamo?"
Iniziava a farsi un'idea di quale fosse il motivo che aveva spinto Itachi a sbarazzarsi di Tobi lasciandolo da lui. E proprio non poteva credere come il ragazzo con la maschera seduto al suo fianco potesse essere così stupido ed infantile.
In pochi minuti Tobi era riuscito a: mangiare un pezzo di muro, far saltar fuori [dal nulla] un pennarello arancione e tingere tutto ciò che fosse alla sua portata, frugare nelle riviste che teneva nascoste sotto al letto ed iniziare a fare domande poco opportune, spezzare in due il suo cellulare e infine riempire suddetto cellulare di gomme da masticare [già masticate] nel tentativo di sistemarlo.
"Kisame?! Mi ascolti? Dove andiamo? Com'è questo posto? Bello? Brutto? Molto brutto? Ma molto molto-
"TOBI!"
L'urlo di Kisame fece improvvisamente sussultare il bravo ragazzo.
"Tobi, fa silenzio!"
Solitamente le persone socievoli e vivaci lo mettevano di buon umore, più di quanto già non fosse, ma Tobi era davvero troppo insopportabile, anche per un tipo espansivo come lui. Ancora troppo abituato ai silenzi di Itachi, Kisame non poteva fare altro che sopportare in silenzio l'atroce tortura che gli era piombata addosso quel giorno.
Che Itachi provasse un pensiero perverso nel vedere il suo equilibrio emotivo in frantumi? In pezzettini così piccoli che nemmeno una persona minuziosa come Kakuzu riuscisse a contare?
"Devo star zitto? Zitto fino a che non arriviamo? Per tutto il tempo? Ma tra quanto arriviamo? E dove andiamo? E' lontano o vicino? Questo significa: dovrò star zitto per molto tempo o per poco tempo? Molto poco o poco molto? Molto molto molto poco?"
Iniziava a farsi un'idea di quale fosse il motivo che aveva spinto Itachi a sbarazzarsi di Tobi lasciandolo da lui. E proprio non poteva credere come il ragazzo con la maschera seduto al suo fianco potesse essere così stupido ed infantile.
In pochi minuti Tobi era riuscito a: mangiare un pezzo di muro, far saltar fuori [dal nulla] un pennarello arancione e tingere tutto ciò che fosse alla sua portata, frugare nelle riviste che teneva nascoste sotto al letto ed iniziare a fare domande poco opportune, spezzare in due il suo cellulare e infine riempire suddetto cellulare di gomme da masticare [già masticate] nel tentativo di sistemarlo.
"Kisame?! Mi ascolti? Dove andiamo? Com'è questo posto? Bello? Brutto? Molto brutto? Ma molto molto-
"TOBI!"
L'urlo di Kisame fece improvvisamente sussultare il bravo ragazzo.
"Tobi, fa silenzio!"
Solitamente le persone socievoli e vivaci lo mettevano di buon umore, più di quanto già non fosse, ma Tobi era davvero troppo insopportabile, anche per un tipo espansivo come lui. Ancora troppo abituato ai silenzi di Itachi, Kisame non poteva fare altro che sopportare in silenzio l'atroce tortura che gli era piombata addosso quel giorno.
Che Itachi provasse un pensiero perverso nel vedere il suo equilibrio emotivo in frantumi? In pezzettini così piccoli che nemmeno una persona minuziosa come Kakuzu riuscisse a contare?
"Devo star zitto? Zitto fino a che non arriviamo? Per tutto il tempo? Ma tra quanto arriviamo? E dove andiamo? E' lontano o vicino? Questo significa: dovrò star zitto per molto tempo o per poco tempo? Molto poco o poco molto? Molto molto molto poco?"
Kisame osservò il volante. Invitante, lo attirava tremendamente in un momento come quello, o meglio, aveva iniziato ad attirare il suo cranio...
"Tobi, che ne dici di fare un gioco?"
* * *
"Arrivo!"
Con le mani insidiate tra i folti capelli biondi nel tentativo di ravvivarli, Deidara si precipitò fuori dal bagno. Le converse scure correvano veloci verso il piccolo ingresso dell'a dir poco caotico appartamento. Ancora intento a sistemare la chioma, prima di aprire la porta iniziò ad intonare un mantra.
"Fa che sia Sasori, fa che sia Sasori, Sasori"
Afferrò saldamente la maniglia insipirando profondamente prima di abbassarla. Chiuse gli occhi immaginando poi di trovarsi davanti il ragazzo dai capelli rossi che aveva incontrato appena due sere prima.
C'era qualcosa tra loro. Si era accesa una scintilla, ne era sicuro. Lo aveva capito nel momento in cui le loro labbra si erano sfiorate e i loro sguardi fusi; e ne aveva avuto conferma grazie all'impazienza dimostrata quando la fantomatica e tanto attesa telefonata tardava ad arrivare.
"Ciao"
Il misterioso ospite gli passò accanto limitandosi ad un freddo saluto.
"Non sei Sasori!" sbuffò.
Hidan si voltò osservando scettico Deidara.
"A quanto pare"
Sbuffando il biondo lo invitò a lanciarsi, com'era suo solito fare, sul liso divano verde dell'ingresso/salotto sistemandosi poi accanto a lui ed iniziando ad osservarlo.
Qualcosa non andava, se lo sentiva. Che ne era stato dell'amico eccentrico ed iperattivo di un tempo? Incrociò i suoi occhi specchiandosi nelle iridi ametista. Sembrava avessero perso la loro luce, il loro calore. E temeva tutto questo. Era l'unica persona che fosse mai rimasta accanto ad Hidan, l'unico che sembrava restargli amico nei momenti peggiori.
"Stai bene?"
"Mai stato meglio... Hai una sigaretta?"
Posò il pacchetto semivuoto sui jeans chiari dell'amico.
"Sai ho conosciuto una persona l'altra sera, prima che tu e...?"
"Sasori"
"Prima che tu e Sasori arrivaste"
Deidara si voltò per guardarlo con rimprovero. Gli amici di Hidan non erano mai state persone per bene.
L'albino giocò un po' con la sigaretta tra le dita prima di portarsela alle labbra. Scavò in una delle tasche alla ricerca di un accendino.
"Che avete fatto?"
"Chi?"
"Tu e la persona che hai conosciuto!"
Prima che il fanatico potesse rispondere il campanello risuonò nuovamente nel piccolo ingresso.
Ancora una volta Deidara si apprestò a correre frenetico verso la porta chiusa. Si fermò davanti ad essa contemplando il legno scuro, inspirò un paio di volte prima di posare nuovamente la mano sulla maniglia e spalancare l'uscio.
* * *
Non aveva staccato gli occhi da quel pezzettino di carta. Mai. Da quando aveva trascritto lì sopra l'indirizzo di Deidara. E nemmeno riusciva a spiegarsi il motivo di questa morbosa... Come poteva definirla? Curiosità? Frenetica voglia di spezzare le catene.
"Se continui a fissarlo credi che la sua casa si materiallizzerà davanti a noi?"
Sasori fulminò Konan con lo sguardò, invitandola minacciosamente a tacere.
"D'accordo, ma poi ricorda di ringraziarmi" borbottò lei in tutta risposta.
Impassibile, Sasori continuò a fissare il foglietto. Deidara gli piaceva sul serio o era solo desiderio di evadere? Sciogliersi dai fili invisibili che, nonostante ne fosse stato a lungo inconsapevole, non avevano fatto altro che tenerlo legato ad una vita che non era più convinto di voler vivere.
Gli ultimi minuti li trascorsero nel silenzio totale. Un silenzio al quale Konan era ormai più che abituata.
"Siamo arrivati!" esclamò sorridente la ragazza.
Incerto, il rosso fissò l'edificio piuttosto malridotto che si stagliava davanti a loro. Edificio. Biglietto. Via. Numero civico. E di nuovo edificio.
Possibile che fosse quello? Oppure Deidara aveva preferito prenderlo in giro?
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Citazione:
Al prossimo capitolo (che prometto non tarderà ad arrivare)
...
Cosa posso dire questa volta a mia
discolpa? Con che scusa potrei cavarmela? xD
Scegliete pure il modo più atroce per uccidermi, oggi non ho
niente da inventare a mia discolpa!
Quindi passo subito all'angolo delle recensioni u___ù
Slice: Genio, stronzo, fanciullo stuprabile... Itachi Uchiha è indubbiamente un sacco di cose! Ti ringrazio per tutti i complimenti *__* Sasori e Deidara sono indubbiamente una delle mie coppie preferite, proprio perchè li vedo esattamente così (sempre nell'ambito AU ovviamente). Uno pacato e riflessivo, l'altro esuberante e sicuro di sè. E Tobi invece è semplicemente adorabile, mi somiglia così tanto +w+
Sabaku no Robi: Segreto professionale ù_ù tutti quei dubbi resteranno lì, ad assillarti nella tua testolina fino a che non sarà terminata la fanfiction. Sono una donna sadica io xDLarxene: TOBI FOR PRESIDENT!Ok, dopo questo inizio alquanto pazzo direi posso passare alla risposta u_ù Hidan c'era, ma solo per poco. Ma tra poco potrai leggere un bel capitoletto quasi interamente dedicato a lui e a Kakuzu *__*
Kun: Te ti ritrovo ovunque ormai, non posso che ringraziarti ed eclissarti elegantemente ù___ù
Sabaku no Karasu: Grazie mille per la recensione cara, alla prossima telefonata saluta tutta Suna da parte mia xD
Pink1991: Se Itachi è interessato a Kisame si capirà ben presto u___ù Ora c'è Konan... Ma non so che accadrà *kukuku*
SuperEllen: Come promesso ecco il capitolo... E addirittura rispondo alle recensioni! Esigo il diritto ad essere fatta santa come Konan adesso ù_ù Perdonato l'inizio recensione, il commento devo dire che è stato piuttosto unanime xD Povero Itachi! O povero Kisame? Comunque sia mi fa piacere che tu continui a seguirmi... E non temere, inizierò ad assillarti pretendendo l'aggiornamento della tua fiction xD
SweetKonan: Forse io non sono stata chiara (non temere, è certamente colpa mia, non lo sono quasi mai!) Nel finale è Itachi che pensa di se stesso di essere un genio e il perchè si capirà prossimamente. Spero di aver delucidato il dubbio^^ In quanto a quel "anche io ho sempre visto i membri dell'akatsuki come dei gay pronti a farsela con il loro compagno" scusa, ma sarei in disappunto. Ogni sentimento e modo di comportarsi di un personaggio, le coppie stesse non sono che il semplice frutto della fantasia di un autore, non credo che Kishimoto abbia mai voluto descrivere le sensazioni e le attrazioni... O almeno non l'ha fatto quando ha parlato di Akatsuki. E se Konan e Pein non vengono visti spesso come omosessuali, io non direi che sono gli unici "normali", cos'avrebbe un omosessuale di anormale? Con questo non voglio assolutamente attaccarti, chiedevo solo un semplice chiarimento^^
Uchiha_Girl: Non preoccuparti dei ritardi, anche io lo sono sempre! Spero che continuerai a seguirmi, anche dopo mesi!
Eruannie87: Grazie di tutti i complimenti, non li merito assolutamente, ma non mi offendo di certo a riceverne *___* Spero che, come hai detto, continuerai a seguirla ed apprezzarna, mi farebbe davvero piacere!
Credo (spero!) di non aver dimenticato nessuno. E se l'ho fatto non ho nulla contro di lui/lei, la mia mente malata, è sua la colpa!
A presto, prestissimo... E che la musa ispiratrice sia con me!