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Autore: Tiblis    07/09/2015    0 recensioni
Ho scritto questo racconto ispirandomi a diverse situazioni di vita che ho incontrato seguendo la mia, i personaggi sono basati su persone che ho realmente conosciuto durante una mia esperienza all'estero. vi auguro buona lettura e spero che vi piaccia.
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap III: Sveglia tardiva
riaprì gli occhi immersi nel buio emettendo un gemito doloroso. se era vero che l’appetito   vien mangiando allora era vero anche per il sonno pensò. il suo movimento istintivo fu quello di controllare l’orario. l’orario era tardi e aveva saltato tutte le lezioni della mattina, ottimo allora! Ora di pranzo.
accese le luci soffuse della camera e si preparò per uscire, nonostante i differenti orari in cui si svegliava , era piuttosto preciso sull’igiene personale. Lavarsi le mani con sapone, lavarsi faccia con sapone, lavarsi faccia con sapone anti brufoli immergendo la sua faccia in una poltiglia cremosa blu. nel frattempo lavarsi i denti tre volte di fila; poi si guardava allo specchio, venendo colto dall’inquietudine  per via di quei momenti di  riacquisita autoconsapevolezza.  A quel punto  si sciacquava via di dosso con la doccia calda, e per un attimo dimenticò i suoi problemi.
“ io non esisto, loro esistono” mormorò , quasi inconsapevolmente.
aprì gli occhi scuri, immersi nel vapore della doccia. e si vide  allo specchio , ma stavolta ammirandosi come un fabbro medioevale avrebbe ammirato la sua corazza appena forgiata.
vestendosi prendendo i vestiti puliti alla rinfusa incominciò a canticchiare.
“poroporopropro” ad infinitum.
prese tutto l’occorrente per uscire e appena richiuse la porta della camera del suo dormitorio si voltò alla sua sinistra.
“ciao”
rimase per un momento a fissarla, si vedeva che era una fuggiasca. maglietta messa al rovescio e capelli rossi scompigliati, gli occhi che cercavano una specie di via d’uscita. fu il nostro uomo a darla, sorrise e disse
“ non sono un amico di Georgie”
A questo punto la ragazza tirò un sospiro di sollievo.
  
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