Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: XOXO_ARYA    08/09/2015    4 recensioni
Dopo la morte di Aragorn, è tempo per Legolas di intraprendere il suo viaggio verso Valinor.
Sarà pronto ad aprire il suo cuore e a lottare per amore?
NB: i fatti sono basati principalmente sui film e nel racconto compaiono nuovi personaggi non presenti nella storia originale.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Legolas, Nuovo personaggio, Thranduil, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 8. L’INCONTRO
 
Erano già passati due giorni da quella meravigliosa notte, e la vita al castello si faceva ogni giorno più frenetica.
Oggi si sarebbe celebrato il matrimonio di Aredhel, e sembrava che la mia famiglia non stesse più nella pelle.
Era prima mattina ed eravamo già tutti pronti per incamminarci al castello di Re Elrond.
Io indossavo un abito dorato, con piccoli ricami neri sul bordo della gonna e sulle maniche.
Era una giornata stupenda: il caldo sole con i suoi raggi riscaldava l’atmosfera, e una leggera brezza spirava da sud.
Non presi la carrozza con i miei genitori, per un motivo preciso: avevo il compito di far arrivare tutto intero il mio regalo di nozze per la novella coppia. Per Aredhel, in realtà.
Avevo trovato, ai margini della radura che circondava il castello, una splendida giumenta dal manto nero. Pensai che fosse il regalo perfetto, dal momento che la giumenta, nonostante fosse selvatica, si era lasciata cavalcare senza fastidio alcuno. Una cavalla maestosa per una donna altrettanto maestosa.
Salii sulla groppa di Tempesta, il nome che avevo scelto per lei, e cavalcai in direzione del palazzo dove si sarebbero tenute le nozze.
 
Quando arrivai trovai Legolas ad aspettarmi.
«Sei riuscita ad arrivare sana e salva, e senza sgualcirti il vestito. Un impresa non da poco direi! »
Sorrisi insieme a lui. Avrei voluto annullare la distanza fisica tra di noi con un bacio, ma non mi era concesso. Non davanti a tutti per lo meno.
 
«Vado a cercare Aredhel, sono impaziente di darle il suo regalo. »
 
«I regali si consegnano DOPO le nozze, quindi è probabile che tu debba aspettare. Ti aiuto a portarla nelle stalle? »
 
«Quanto sei formale, Legolas. Lascia, ci penso da sola non preoccuparti » gli sorrisi, per fargli capire che il mio era solo un tentativo di burlarmi della sua serietà.
 
Arrivata davanti all’entrata delle scuderie, dei singhiozzi attirarono la mia attenzione e quella di Tempesta. Era Aredhel, seduta a terra dietro la paglia, che piangeva. Mi avvicinai a lei, ma tempesta mi precedette.
Quando si accorse della nostra presenza, cercò di asciugarsi le lacrime con il dorso della mano. Si alzò cercando di darsi una spolverata al vestito, quando Tempesta posò il suo muso contro la guancia della sposa, che trasalì per la sorpresa.
 
«Lei è Tempesta. È il mio regalo di nozze per te. Spero diventerete grandi amiche. » la guardai  con sguardo incoraggiante.
 
«Ma è bellissima! Grazie Isaradith, non ho mai ricevuto un dono simile. Tempesta giusto? Sei stupenda! Il tuo manto nero è proprio un incanto. »
 
«Mi vuoi dire perché stavi piangendo? »
 
«Sono solo molto in ansia per il matrimonio. E se stessi sbagliando? E se non fosse Elladan l’elfo con cui voglio passare il resto della mia eternità? »
«Calmati Aredhel.. le tue paure sono tutte lecite, in fondo è un grande passo. Devi cercare le risposte in fondo al tuo cuore. Solo tu sai se stai facendo la cosa giusta. »
 
«Isaradith, forse non sei la persona giusta con cui dovrei parlare di questo, e sicuramente non ti farà piacere sentire quello che sto per dire.. ma non ho amiche qui a Valinor, e tu sei l’unica di cui mi fido. Stanotte ho sognato Legolas. So cosa vi unisce, e non potrei mai mettermi tra di voi, ma cerca di capirmi.. » abbassò lo sguardo imbarazzata.
 
Le parole che uscirono dalla sua bocca furono come una pugnalata in pieno petto. Cercai di mostrarmi il più serena possibile, anche se mi risultò difficile. Non ero infastidita dal fatto che lei provasse qualcosa per il mio elfo, ero più intimorita dalla consapevolezza che lei fosse di gran lunga più affascinante e bella di me, e che in qualche modo questo potesse bastare a farmi portar via l’amore della mia vita.
Però sapevo bene cosa voleva dire non avere nessuno con cui confidarsi, e cercai di parlare ad Aredhel come amica, e non come rivale in amore.
 
«Va avanti. Non ti giudicherò, lo prometto. Di me ti puoi fidare. So che stiamo parlando di Legolas, e so che sai anche quanto io sia perdutamente innamorata di lui.. perciò credimi, posso capire i sentimenti di confusione che provi, perché sono gli stessi che provo io ogni qualvolta lo vedo entrare in una stanza o passeggiare in cortile. Fidati di me, cercherò di risponderti da amica, mettendo da parte i miei sentimenti per lui. »
 
«Grazie, davvero. » sospirò, e si decise a raccontarmi le sue paure.  «Ho sognato una vita accanto a lui. Ed ero immensamente felice. E quando mi sono svegliata mi sono ritrovata in lacrime, perché speravo che il sogno fosse realtà. Conosco Legolas da sempre, e mi è piaciuto per cosi tanti anni che alla fine ho perso il conto. Ho smesso di vederlo come un possibile compagno il momento in cui ho capito che lui non era interessato a me in quel senso. E ho sviluppato sentimenti nuovi, sentimenti di fratellanza e amicizia, verso di lui. Solo che ora, dopo anni di lontananza, e alla vigilia di un passo cosi importante per me, sento i vecchi sentimenti riaffiorare nuovamente. E non so cosa fare. Non so cosa provo per Elladan, non sono sicura più di nulla. »
 
La guardai accarezzare nervosamente Tempesta, e cercai le parole giuste.
 
«Va da lui. Va da Legolas e confidagli quello che hai confidato a me. Trascorri con lui qualche istante, e se ti serve per capire e mettere in ordine i tuoi sentimenti, avvicinati a lui, prendilo per mano, guardalo negli occhi. Dimenticati di quello che lui prova per me, dimenticati di me per un istante, e dimenticati anche di Elladan. »
 
«Non posso. Non voglio ferire ne te ne Elladan. »
 
«Non mi rende felice, ma è giusto che tu capisca cosa vuoi davvero. Voglio provare ad esserti amica Aredhel.. Manderò Legolas su alla torre ovest. Aspettalo li. Mi occuperò io di intrattenere il tuo sposo. » le accarezzai la guancia dolcemente.
 
«Grazie di tutto Isaradith, sei davvero un’elfa stupenda. »
 
Ci incamminammo insieme fuori dalle scuderie dopo aver riposto Tempesta in uno dei recinti. Le nostre strade si divisero subito: lei andò verso la torre ovest, io verso lo spiazzo nel giardino dove era stato allestito il matrimonio.
Trovai Legolas facilmente, il mio cuore ormai era diventato una bussola il cui ago puntava sempre verso di lui. Sentii un senso di repulsione per quello che stavo per fare. Avrei gettato il mio elfo nelle braccia di un'altra. Confidavo però che i sentimenti che ci univano fossero più forti di quelli che univano lui e Aredhel.
 
«Cugino, posso parlarti un attimo? » lo trascinai lontano dagli elfi con cui si stava intrattenendo.
 
«Isa sei diventata pazza? Sai bene che mio padre ci sta osservando. »
 
«È una cosa della massima urgenza. Aredhel è confusa e vuole parlare solo con te. L’ho trovata nelle scuderie mentre andavo a far riposare Tempesta. Ti aspetta in cima alla torre ovest. Fai in fretta, tra poco inizieranno a cercarla. » mi guardò preoccupato. Fece un cenno con il capo e si voltò per raggiungere la sua amica. Riuscii a fermarlo tenendogli il polso. 
 
«Ricordati, qualsiasi cosa accada, che ti amo e ti amerò sempre » sentii il suo sguardo perplesso addosso.
 
«Anch’io ti amo, mia principessa. » lo spinsi dolcemente in direzione della torre, e preparai il più amabile dei sorrisi, che sfoderai nella mia lunga conversazione con Elladan e Elrohir.
 
 
***
 
Trovai Aredhel seduta in cima alla torre, già vestita con il suo abito nuziale, e con i capelli impreziositi da una splendida cascata di fiori di campo.
Si alzò non appena mi vide.
 
«Sono contenta che tu sia qui. Non so bene cosa ti abbia detto Isaradith per spingerti a venire fin quassù, ma ho davvero bisogno di parlare con te. »
 
Si avvicinò a me e mi prese le mani tra le sue. La lasciai fare, in fondo era una sorella per me.
 
«Sono piena di dubbi Legolas.. non so più quali siano i miei sentimenti per Elladan.. perché non so più cosa provo per te. »
 
Le sue parole mi spiazzarono. Sapevo che in passato Aredhel aveva avuto un’infatuazione per me, lei stessa me lo aveva confidato. Ma non sapevo provasse ancora dei sentimenti simili nei miei confronti. D’istinto liberai le mani dalle sue, ma mi accorsi di quanto quel gesto l’avesse ferita, cosi le ripresi le mani dolcemente. Esitò per un istante, poi riprese a parlare.
 
«So benissimo che quello che provo io per te non sarà mai corrisposto.. tu hai Lei. Ma per troppo tempo ho rinchiuso nel mio cuore questi sentimenti, ed ora non so più se siano veri o se invece siano solo il fantasma di un amore passato. »
 
Ripensai a quello che mi aveva detto Isaradith prima di lasciarmi andare. Lei sapeva tutto. E nonostante tutti mi aveva mandato qui ad aiutarla. Cercai di capire cosa fare. Rimasi in silenzio a guardare la mia amica per qualche minuto, poi capii.
Le cinsi un fianco con un braccio, e con l’altra mano accarezzai la sua guancia rigata da una lacrima. Avvicinai il mio volto al suo e la baciai.
Fu un bacio profondo, pieno di amore, ma amore fraterno. Pensai a quanto fossero diverse quelle labbra da quelle della mia amata, e quanto mi facesse male doverle fare questo. Ma sapevo che lei mi avrebbe capito. O almeno lo speravo.
 
Sciolsi la presa e guardai Aredhel negli occhi, aspettando che dicesse qualcosa.
 
«Grazie.» la guardai perplesso. Cercai di capire da quella semplice parola quale fosse la sua decisione in merito al matrimonio. Fu lei stessa, dopo qualche istante, a chiarire la situazione.
 
«Mi è bastato un tuo bacio per capire. Si, ti ho amato. E probabilmente più di quanto sia lecito. Ma sento di essere pronta ad aprire il mio cuore ad Elladan. Ho finalmente chiuso un capitolo della mia vita. » mi accarezzò la guancia con amore.
 
«Isaradith è fortunata ad averti al suo fianco, tanto quanto tu sei fortunato ad avere lei. È ora di andare, gli invitati si chiederanno dove sia finita! »
 
Tornammo insieme in cortile, dove trovammo tutti ai propri posti, pronti ad iniziare. Lasciai la mia amica alle cure di suo padre e mi incamminai verso la mia famiglia. Mi sedetti accanto a mio padre, evitando in ogni modo di incrociare lo sguardo della mia amata. Mi sentivo cosi in colpa per quello che avevo fatto.
 
 
***
 
 
La cerimonia non durò molto, ma fu davvero emozionante. Dovetti per più di una volta porgere il fazzoletto a mia madre e far tacere le mie sorelline che si stavano evidentemente annoiando, ma alla fine tutto andò per il verso giusto. Ero curiosa di sapere cosa avesse detto Legolas ad Aredhel per convincerla che stava facendo la scelta giusta, ma sapevo che  avrei dovuto attendere a lungo prima di riuscire ad avere un attimo di tempo con lui.
 
Dopo la cerimonia ci spostammo all’interno del palazzo per il banchetto. Il salone era allietato da una piacevole musica, e il brusio di sottofondo rendeva l’atmosfera allegra e spensierata.
Purtroppo mi ritrovai a trascorrere la serata da sola. Legolas mi stette alla larga tutto il tempo, i miei genitori e mio zio si intrattenettero con numerosi elfi, e le mie sorelline corsero a giocare con un gruppo di altri giovani elfi. Persino Elrohir non rimase a tenermi compagnia; passò tutta la serata in compagnia di una bellissima elfa silvana, proveniente di sicuro da una nobile famiglia, come gli abiti e i gioielli sottolineavano.
 
Senza nessuno li con me a farmi da scudo, mi toccò ballare con più di un elfo, ma accettai la cosa di buon grado, se questo voleva dire convincere mio zio che le cose tra me e Legolas non erano esattamente come lui credeva fossero.
 
In una delle mie pause, tra un invito ed un altro, mi ritrovai a passeggiare in giardino, vicino ai margini della boscaglia, diretta verso le scuderie. Desideravo andare a far visita a Tempesta, per capire se si fosse ambientata o meno.
Mentre mi dirigevo a passo lento verso la mia meta, un fruscio di foglie attirò la mia attenzione. Non era di certo stato il vento, che quella sera era assente, né un animale, altrimenti ne avrei percepito la presenza. Incuriosita, e senza pensarci più di tanto, mi inoltrai nel bosco, in direzione del rumore che avevo udito.
Camminai per qualche metro, seguendo la traccia di foglie sfruscianti. Mi ritrovai in uno spiazzo, apparentemente sola, finché una figura femminile non si presentò dinnanzi a me. Ero solita specchiarmi raramente, ma conoscevo bene il mio corpo a tal punto da credere di ritrovarmi davanti la mia immagine riflessa. La donna davanti a me però indossava un corto vestito in pelle, e non portava indosso alcun calzare.
 
«Salve, vi siete forse persa? » la guardai perplessa
 
«Sapevo che mi avresti seguita. Sei cosi bella. Somigli molto a tuo padre sai? Quanto vorrei che potesse vederti. Sei stupenda Isaradith. »
 
«Ci conosciamo per caso? Non mi ricordo di voi purtroppo. »
 
«No hai ragione. Sono Nessa. » Nessa. Quella Nessa? Il libro non le rendeva assolutamente giustizia, per questo non l’avevo riconosciuta. Avevo cosi tante cose da chiederle, ma in quel momento non usci dalla mia bocca nemmeno una parola.
 
«Tu sai chi sono, vero? » 
 
«Una Valië. La sposa di Tulkas, vero? »
 
«Esattamente. Deduco però che nessuno ti abbia spiegato meglio il mio ruolo. Perché pensi che ti abbia attirata qui? » la sua voce era calma e rassicurante, il suo tono quasi celestiale, estremamente melodioso.
 
«So ben poco su di voi, mia signora. Conosco però la vostra potenza e la vostra magnificenza, e tutto ciò che ho potuto apprendere dai libri. »
 
«Non ti sei mai chiesta da dove arrivassero i tuoi poteri? Non ti sei mai sentita diversa dagli altri elfi? Una ragione c’è. Elinor non è tua madre, Isaradith. Ti affidai alle sue cure quando eri in fasce, per permetterti di vivere una vita felice. Gli altri Valar erano a conoscenza della tua esistenza, e Tulkas, mio marito, desiderava cancellare questo errore. La tua esistenza per lui era un errore. La prova che io lo avevo tradito con un elfo. Con tuo padre. Per questo ti affidai a lei, a quella che sarebbe diventata la moglie del mio unico amore. Sono tua madre, Isaradith. »
 
Cercai di mettere in moto il cervello, senza risultati soddisfacenti. Erano troppe informazioni perché io potessi assimilarle tutte insieme. Cercai di analizzare le parole di Nessa per gradi.
 
«Dunque voi siete… siete mia madre. E mio padre era.. Ora capisco tutto. I miei genitori non si sono mai amati.. era questa la ragione. »
 
Mi lasciò il tempo per riflettere, ma la mia mente era come bloccata. Tutto quello in cui avevo creduto in questi anni era una bugia. Mia madre non era Elinor, e le mie due sorelline in realtà non condividevano con me nemmeno una goccia di sangue. Non facevo parte della famiglia reale nemmeno adesso che mia madre aveva sposato Elduyr, perché lei non era mia madre. Ma come aveva potuto mentirmi? Come avevano fatto a tenermi nascosta una cosa così importante? Ed io cos’ero? Non ero un elfa, non del tutto per lo meno. Ora mi erano chiare le parole cosi piene di mistero di Dama Galadriel e i discorsi di mia madre, anzi no, della mia matrigna, origliati qualche giorno prima. Cercai di concentrarmi sulla parte del discorso più importante. Tulkas mi voleva morta.
 
«Quindi Tulkas sa della mia esistenza? »
 
«No, gli ho lasciato credere che tu fossi morta quando ti ho affidato a Elinor, rinunciando per sempre a te. Ma poi le voci si sono sparse qui a Valinor, ed è giunta fino a noi la storia di una straordinaria ragazza con il potere di parlare con qualsiasi specie animale. Non tutti hanno capito, non ancora per lo meno. Ma io sapevo che si trattava della mia bambina.. della mia bellissima Isaradith. Cosi sono fuggita, per poterti incontrare anche solo una volta. Desideravo vedere la fantastica elfa sei diventata. So che Galadriel intende aiutarti con i tuoi poteri.. Desidero che tu ti affidi a lei tesoro. E poi quello splendido elfo.. »
 
«Come fate a sapere cosi tante cose su di me? » ero scioccata. Un uragano di emozioni diverse si stava facendo largo dentro di me, travolgendomi.
 
«Semplice, ti ho osservata da lontano. Mi stanno cercando, perciò non mi rimane molto tempo. Tulkas muoverà mari e monti pur di trovarmi… e di trovarti. »
 
«Ma perché mi odia tanto? A parte le ragioni ovvie… »
 
«Ricordi ancora la profezia di Dama Galadriel? “Quando la signora dei cervi e della natura possiederà la verità, e soltanto quando avrà trovato il vero amore, una nuova Era avrà inizio per gli elfi. Lei sarà la sola speranza per la salvezza, poiché solo lei saprà dare alla luce l’arma più potente di tutte.”  La nuova Era è iniziata. I Valar intendono muovere contro gli elfi che hanno osato giacere con le loro spose, e vogliono uccidere gli “errori” come te. Non è la prima volta che si verificano relazioni clandestine tra noi e gli elfi… ora che conviviamo qui a Valinor la frequenza si è intensificata. Sempre più elfi cadono nella trappola delle mie sorelle Valië, ormai stanche della loro immortale vita. Tu però non sei la sola mezza elfa- mezza Valar esistente. Gli altri bambini sono da qualche parte, celati al mondo proprio come io avevo celato te. Devi dimostrare a tutti che il tuo cuore è puro, e che non rappresenti un pericolo per noi. Il terrore degli altri Valar è che voi possiate un giorno rivendicare la vostra parte, prendendo il potere e dominando dispoticamente sugli elfi.»
 
«Non riesco nemmeno ad assimilare le vostre parole.. madre. È già difficile per me venire a conoscenza della vostra esistenza. Io sono solo una semplice elfa, come posso impedire una guerra?» si avvicinò a me e posò la mano sul mio ventre.
 
«Lo stai già facendo. Sarà come lui, non come te. Lo sento. E questo basterà a convincerli. »
 
Non capii a chi si stesse riferendo. La guardai, in cerca di una spiegazione.
 
«È una femmina. »
 
Un rumore ci interruppe prima che potessi riempire mia madre di domande.  
 
«Ti sta cercando. Legolas, è venuto a cercarti. Il vostro amore è puro, figlia mia. Coltivalo. Di al mondo chi sei, quando ti sentirai pronta. Io sarò con te. Con voi. Quando avrai bisogno di me affidati ai cervi. Loro sapranno trovarmi. Ti amo cosi tanto, piccola mia.. » mi accarezzò la guancia e sparì, nella fitta boscaglia.
 
Rimasi lì, esattamente dove mia madre Nessa mi aveva lasciato, sdraiata sulle felci con le mani posate sul ventre, finché qualcuno non mi trovò.
 
***
 
La trovai sdraiata nella fitta boscaglia, confusa e tremante.
 
«Isa, amore mio, cosa stai facendo qui nel bosco da sola? Stai bene? » l’aiutai ad alzarsi.
 
«Si sto bene. Devo parlarti però. C’è una cosa che devi proprio sapere. » vidi il suo sguardo riempirsi di una strana luce, e per un attimo mi sembrò di rivedere il lei lo sguardo di mia madre.
 
«Prima però devi ascoltarmi. Io non intendevo ferire i tuoi sentimenti. Sai bene quello che provo per te. È stato solo.. non significava niente per me. L’ho fatto per aiutare la mia amica. »
 
«Non capisco a cosa tu ti stia riferendo. » mi guardò stupita, e capii che la cosa importante di cui mi doveva parlare non riguardava il bacio tra me e Aredhel. Ma decisi ugualmente di confessarle tutto. Non volevo avere segreti con la persona che amavo.
 
«Ho baciato Aredhel. Ma l’ho fatto solo per lei. Non ho provato nulla. Mi sono sentito solo un vigliacco, per averti tradita in questo modo. »
 
Mi guardò con le lacrime che le rigavano il volto. Mi aspettai che scappasse da me, che si allontanasse lasciandomi solo, ma cosi non fu. Mi prese le mani tra le sue, non curandosi delle lacrime che incessantemente scorrevano dai suoi occhi.
 
«Lo so. Sapevo bene che sarebbe potuto succedere. Ed è successo. Ma mi fido delle tue parole Legolas. Ti amo, e questo mi basta per superare l’accaduto. Ora però ascoltami. »
 
Mi sentii sollevato. Tutte le mie paure si erano dissolte in un istante. Le presi il viso tra le mani, asciugandole le lacrime con i pollici, e la baciai dolcemente. Vidi il suo sguardo intenerirsi, senza però perdere quella scintilla ardente.
 
«Ho incontrato Nessa prima, qui nel bosco. Era venuta a cercarmi. Legolas, Nessa è mia madre. Sono figlia di una Valië. CAPISCI? Non sono la sola però mezza elfa mezza Valar. Ce ne sono altri come me nascosti. Ecco da dove arrivano i miei poteri. Ecco perché i cervi mi circondano, sempre. I Valar vogliono ucciderci e uccidere gli elfi che ci hanno generato.. e io devo fermare questa guerra. Io posso. Noi possiamo in realtà. »
Si toccò il ventre in maniera protettiva. Cercai di analizzare tutto quello che mi aveva appena detto, restando lucido il più possibile.
 
«Una guerra? Sei una.. mezza dea? Mi stai dicendo questo? Isa… non lascerò mai che tu ti metta in pericolo.. non capisco come tu possa impedire tutto questo. »
 
«Noi io, lei. » indicò nuovamente il suo ventre. Non poteva essere. Avevamo giaciuto insieme solo una volta. Due giorni prima, per l’esattezza. Non poteva proprio essere.
 
***
 
Mi guardò stupito, quasi smarrito.
 
«Nessa l’ha sentita. È stata lei a dirmi che questo miracolo cresce dentro di me. E mi ha detto di svelare al mondo la mia identità quando sarò pronta.. ho bisogno di averti al mio fianco, Legolas, ora più che mai. Se le parole di Nessa sono vere, se davvero lei può salvarci.. »
 
Mi sorprese, abbracciandomi forte, accarezzandomi dolcemente la nuca.
 
«Diventerò padre. Non so se sono davvero pronto, e non credo che questo sia il momento più opportuno per noi di uscire allo scoperto, ma il nostro amore ha generato questo piccolo miracolo, quindi..Intendo rimanerti accanto, ma per farlo sai che dovremo andare contro tutti, contro mio padre.. abbiamo bisogno di riflettere bene Isa. Prendiamoci qualche giorno per pensare e capire come agire. »
 
«Certo. Devo trovare le parole giuste prima di poter affrontare quella che ho creduto per tutta la vita essere mia madre.. ho paura Legolas.. » una lacrima sfuggì al mio controllo.
 
«Non averne. Non ti lascerò mai. Non VI lascerò mai. Sarà meglio far ritorno a palazzo, l’ora è tarda, la festa starà finendo. »
 
Mi prese per mano e mi guidò verso il palazzo, senza lasciarmi nemmeno un istante.
 
 
Tornammo a casa tutti insieme, perciò dovetti fingere davanti a tutta la mia famiglia di aver trascorso una piacevole serata in compagnia di diversi elfi, cercando di non lasciar trapelare niente di ciò che Nessa mi aveva rivelato.
Fui felice quando finalmente riuscii a chiudermi nelle mie stanze in solitudine. Osservai la luna per rilassarmi e per cercare di conciliare il sonno, quando qualcuno bussò piano alla mia porta. Sapevo bene di chi si trattava. Lo lasciai entrare, felice di averlo nuovamente al mio fianco.
 
Si avvicinò a me da dietro, inebriandomi con il suo dolce profumo, abbracciandomi con le mani posate sul mio ventre con fare protettivo.  Posai il capo sul suo petto muscoloso, abbandonandomi completamente a lui.
 
Quella notte fu diversa dalla prima trascorsa insieme. La nostra unione fu più intensa, ma in un certo senso più dolce. Non smise mai di accarezzarmi dolcemente, e i suoi occhi non persero mai di vista i miei.
Si addormentò, con la testa sul mio grembo, ed io rimasi ad osservarlo per quasi tutta la notte, accarezzandogli quei capelli dorati che tanto amavo.
 
Capii in quell’istante di essere cambiata. Non dovevo più lottare solo per me stessa. Dovevo farlo anche per Lei, la mia piccola meraviglia.





*SPAZIO AUTRICE*
Holaaaaa!!! sempre più in ritardo lo so! ma ormai dovreste conoscermi...
BEH..E' successo. Ho svelato finalmente il mio piano malefico in questo capitolo...SPERO ARDENTEMENTE CHE VI PIACCIA!!! Giuro che piano piano chiarirò tutto. Questo capitolo è stato come dire.. intenso. Ho concentrato un sacco di cose in cosi poche pagine, perciò perdonatemi se non ho dato molto spazio alle emozioni e ai momenti "Legoladith".. ma questa accipicchia di Nessa doveva proprio saltar fuori!

Vi dico subito che non credo riuscirò ad aggiornare molto nei prossimi mesi.. ho in programma un esame di stato, la laurea, un viaggetto post laurea in Messico e una marea di scartoffie da compilare.. che culo eh? Mi piacerebbe fare la scrittrice a tempo pieno ma... devo anche trovarmi un lavoro serio purtroppo T_T

Grazie mille a chi ha letto tutti i capitoli fino a qui, ai miei nuovi lettori, a chi ha recensito la storia (VI AMISSIMO SAPPIATELO :3), a chi l'ha messa tra le seguite o le preferite, e anche ai miei lettori silenti, che spero prima o poi si facciano sentire!

Sono curiosa di sapere cosa ne pensate, se questa svolta è di vostro gradimento o meno.. siete voi che mi date la carica, quindi SUSU! Non fate i timidi!

Al prossimo capitolo.. con ammorre immenso,
MEI <3

 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: XOXO_ARYA