“GENNAI!” dissero i
digiprescelti del gruppo di Tai.
“Aspetta… ma chi è
l’altra persona?” chiese Davis, guardando l’altra persona, un signore anziano
vestito in strano modo.
“Beh, sempre Gennai”
rispose TK.
“Ma com’è
possibile?” chiese Yolei
“Semplice. Esistiamo
insieme, ma i nostri dati sono stati doppiati e cambiati” rispose il Gennai
giovane.
“Comunque è troppo
complicato da spiegare” concluse l’altro Gennai.
“Ma questa voce…”
disse Takuya
“…è la stessa che ci
ha detto di venire qui!” concluse Tommy.
“Si, vi abbiamo
convocato noi qui. Ma le spiegazioni ve le daremo dopo. Prima abbiamo bisogno
del vostro aiuto per recuperare un altro gruppo di Digiprescelti”
“È così grave la
situazione?” chiese Kari
“Più di quando voi
possiate mai immaginare. È per questo che abbiamo deciso di riunire tutti i
digiprescelti più forti, coloro che hanno salvato il loro Digiworld almeno una
volta. Ma come abbiamo già detto, a dopo le spiegazioni. Ora avremo bisogno che
vi dividiate in tre gruppi”
I digiprescelti si
chiesero il perché, ma decisero di ascoltarli. Si divisero per gruppo, cioè
rimasero il gruppo originari.
“Beh, non potevamo
pretendere che divideste i vostri gruppi” disse Gennai. “Comunque ora, aprirò
due varchi. Uno per il mondo reale, ma in un'altra dimensione, l’altro per un
altro Digiworld. Ci divideremo così: il gruppo di Tai andrà con Gennai anziano
nell’altro Digiworld. I dettagli ve li spiegherà durante il tragitto. Mentre il
gruppo di Takuya verrà con me. Nel caso dovessimo venire attaccati potrette
difendervi, e non avendo Digimon con voi non desterete sospetti. Infine il
gruppo di Takato rimarrà qui a Digiworld nel caso dovessero arrivare altri
Digimon di tipo Virus”
“OK” dissero tutti i
digiprescelti, avviandosi nei rispettivi varchi.
Tokyo
I digiprescelti
arrivarono davanti ad un porto.
“Ma cos…” disse
Takuya, vedendo la città, che era piena di gru intende a riparare grattacieli o
addirittura a ricostruire intere parti della città.
“Ma è passato un
tornado qui?” chiese Zoe.
“Ci sei andata
vicina” rispose Gennai. “Ma è solo caduto il mondo digitale sopra”
I sei digiprescelti
lo guardarono con gli occhi fuori dalle orbite.
“COME SAREBBE A DIRE
CHE è CADUTO IL MONDO DIGITALE
SOPRA!?” chiesero urlando tutti e sei insieme.
“Beh, a dir la
verità ci sono mancati pochi centimetri. Ma i digiprescelti di questo mondo
sono riusciti a evitarlo per pochi secondi, grazie all’aiuto di tutti i Digimon
e di tutti gli esseri umani. Pensate, hanno anche dovuto affrontare il Dio dei
Digimon, o almeno colui che si faceva chiamare così”
“E pensare che noi
abbiamo avuto difficoltà a sconfiggere Lucemon…”
disse abbattuto JP.
“Suvvia, scommetto
che avranno avuto dei digispirit o dei Digimon potentissimi!” disse Takuya, per
tirarlo su di morale.
“A dir la verità è
stato un comunissimo digiprescelto, senza l’ausilio né di digispirit né di
Digimon. Solo con il suo pugno” rispose Gennai.
Se si fosse potuto
vedere come Takuya reagì nella mente a tale esclamazione, si potrebbe dire che
finì in mille pezzi.
“Comunque sia…”
continuò Gennai. “Ora dobbiamo dirigerci dalla polizia”
I digiprescelti lo
guardarono
“Emh…
sicuro di sentirsi bene, signor Gennai?” chiese Zoe.
“Certo. Ma per
favore, non chiamatemi signor Gennai, solo Gennai”
“Ok Gennai. Ora però
rispondici. Vuoi andare dalla polizia e dirli che siamo digiprescelti e che
stiamo cercando altri digiprescelti?”
“Precisamente”
Takuya rimase
scioccato.
“Rinuncio a capire.
Allora perché ci hai fatto venire per via del fatto che possiamo girare in
incognito?”
“Vi sarà chiaro tra
poco” disse Gennai, avviandosi.
Sede della polizia
di Tokyo.
“Io esco per andare
in pattuglia!” disse una ragazza sui vent’anni.
La ragazza cominciò
ad avviarsi verso l’uscita, quando incrociò un signore con dei ragazzi dietro
di lui che stavano andando all’interno della centrale.
“Chissà che
cos’hanno combinato quei ragazzi…” pensò la ragazza, senza però pensarsi più di
tanto e continuando la sua strada.
“Spero che tu sappia
che cosa stai facendo Gennai!” disse Takuya.
“Certo, non
preoccuparti. Eccoci, siamo arrivati” disse, davanti ad una porta.
“Permesso!” disse,
aprendo la porta.
All’interno c’era un
enorme stanza, ma con solo tre persone. Due ragazze e un signore, tutti e tre
in divisa.
“Buon giorno. Cosa
succede?” chiese quello che doveva essere il capo.
“Detective Satsuma”
chiese Gennai. “L’ex capo della DATS giapponese?”
A sentire ciò le due
ragazze e il detective si irrigidirono
“Si. E lei chi è?”
chiese Satsuma.
“Mi chiamo Gennai. E
vengo da Digiworld”
“Impossibile!” disse
una delle due ragazze. “Il varco è stato chiuso, non…”
“Megumi!” disse Satsuma, intimandola a
star zitta.
“Oh, non si
preoccupi. Sapevo già che il varco è stato chiuso. Infatti io vengo da un altro
Digiworld. Come anche questi ragazzi” disse, indicando Takuya e i suoi amici.
“Fregati” disse
Tommy.
Intanto, per le
strade di Tokyo, la ragazza uscita prima dalla stazione di polizia stava
facendo il suo solito giro, quando vide due persone che conosceva bene.
“Ciao Chika! Ciao
Ikuto!” disse rivolta a due ragazzini, che indossavano entrambi la stessa
divisa scolastica.
“Oh, ciao Yoshino!”
disse il ragazzo di nome Ikuto. “Come va?”
“Non c’è male”
rispose lei. A smentire subito tale esclamazione, ricevette una chiamata.
“Pronto” disse lei,
rassegnata a dover smentire subito tale notizia.
Ikuto e Chika videro
il suo volto diventare bianco.
“Ne è sicuro
Capitano? Non sarà uno scherzo?” Capisco… si, arriviamo subito. Ci pensa lei a
contattarlo? Bene, a tra poco”
“Che cosa succede?”
chiese Chika
“Chika, mi dispiace,
ma stamattina dovrai andare a scuola da sola. Ikuto, salta su. Il capitano
Satsuma vuole vederti subito, ha già avvisato i tuoi genitori”
Senza permettere a
nessuno dei due di rispondere, Yoshino prese di forza Ikuto e partì a tutta
velocità.
“Si può sapere che
succede Yoshino?” chiese Ikuto, che era ancora a faccia in giù per il fatto di
essere stato scaraventato a forza in macchina
“È arrivato un
messaggio sa Digiworld”
A sentire quella
parola, Ikuto si rimesse in piedi
“Non puoi andare più
veloce?” chiese a Yoshino.
“Speravo me lo
chiedesti” disse Yoshino, sorridendo. “Tieniti forte, dobbiamo tornare alla
sede della DATS!” e inserì la sirena.
Intanto, da un'altra
parte della città, un altro ragazzo, sui diciannove anni circa, mise giù il
telefonino.
“Relena…”
disse rivolto alla sorella. “Devo assentarmi per qualche ora. Mi hanno chiamato
per un emergenza”
“Cerca di far
attenzione Tohma!” disse lei, rivolta al fratello.
“Non ti preoccupare,
tornerò” disse, avviandosi verso la sua limosine.
La chiamata che
aveva appena ricevuto era quella che stava aspettando da tempo. Sperò solo che
non fosse nulla di preoccupante. Si chiese se per caso c’era il zampino di
Masaru, o se magari era Gaomon.
Digiworld
“Quindi questo è un
altro Digiworld…” disse Tai.
“Assomiglia tanto al
nostro” disse Agumon
“Già. Questo
Digiworld assomiglia a quello che conoscete. Solo che questo è stato vittima di
una terribile strage. Qui gli esseri umani hanno eliminato quasi
definitivamente i Digimon” disse Gennai
“Cosa? Ma come
possono aver fatto una cosa tanto crudele?” chiese Kari.
“vedete, è stata
tutta colpo di un uomo, che faceva di nome…”
“EHI, VOI! CHE COSA CI FATE QUA!” disse una voce.
I digiprescelti si
girarono, e videro un ragazzo, affiancato anche lui da un Agumon. Solo che
quest’ultimo era quasi il doppio dell’Agumon di Tai, e aveva delle bende rosse
sulle zanne.
“Ci abbiamo messo
meno tempo del previsto!” disse Gennai.
“Siete complici di Kurata, vero?” disse il ragazzo dirigendosi verso di loro.
I digiprescelti si
guardarono, chiedendosi di chi stava parlando.
“Si, dev’essere per forza così. Solo lui aveva le tecnologie per
aprire un varco. Voi dovete aver trovato le sue bombe per aprire il varco
digitale. Non vi perdonerò!”
“Ben detto Aniki!”
disse l’altro Agumon
“Ehi, calmati. Non
sappiamo nemmeno di chi tu stia parlando…” disse Davis.
“Forza Agumon!”
disse il Ragazzo.
“Baby meteora!”
Il colpo mancò di
poco Davis.
“Allora vuoi la
guerra. Veemon, digievolvi!”
“Si” disse il
Digimon blu
“Veemon digievolve…
Exveemon!”
Il ragazzo però non
sembrò intimorito, anzi. Si mise in posizione per attaccare.
“Non vorrà mica…”
disse Sora
Invece il ragazzo
fece proprio l’ultima cosa che si sarebbe potuto aspettare. Partì a tutta
velocità verso Exveemon e lo colpì con un pugno.
Ma quello che
sorprese ulteriormente i digiprescelti fu il fatto che il pugno aveva avuto
effetto, e aveva fatto cadere Exveemon.
“Exveemon! Non può
essere!” disse Davis, guardando prima il suo Digimon poi il ragazzo, e notò che
intorno al suo pugno si era formata una specie di aurea arancione.
Il ragazzo prese
l’oggetto che teneva appeso al collo e mise la mano sopra.
“Digisoul, Carica”
Dall’oggetto, che i
digiprescelti capirono che si trattava di un Digivice, uscì un raggio che colpi
l’Agumon del ragazzo.
“Agumon digievolve…
Geogreymon!”
Con gran sorpresa di
tutti, l’Agumon era digievoluto, ma in una forma diversa dal Greymon normale.
La caratteristica che notarono subito furono le fasce rosse che aveva
mantenuto, mentre per il resto era uguale.
“Incredibile…” disse
Davis. “Comunque io e Exveemon lo abbatteremo!”
“NO!” dissero Tai e
Agumon insieme. “Se non ti dispiace, questa è una questione che vorremo
risolvere personalmente”
“Fatevi sotto!
Daimon Masaru non ha paura di voi!” disse il ragazzo
“Sai Masaru? Credo
tu sia un po’ troppo sicuro di te. Agumon, sei pronto?”
“SI”
Tai prese il suo
Digivice e lo punto verso Agumon.
“Agumon digievolve…
Greymon!”
“Cosa! Un altro
Greymon?” si chiese Masaru. “Non importa! Geogreymon, sconfiggilo!”
“Vai Greymon!”
I due Digimon si
scontrarono, ma con sorpresa di Tai, Masaru si lanciò contro Greymon, e lo
colpi nuovamente con il suo pugno, che venne nuovamente avvolto da quell’aurea.
“Forza Geogreymon!
Digisoul, carica completa!” disse, portando di nuovo il pugno sul Digivice.
“Geogrymon
digievolve… Risegreymon!”
“Un'altra forma?”
disse TK
“Greymon, superdigievolvi!”
“Greymon superdigievolve… Metalgreymon!”
I due Digimon
partirono subito all’attacco
“Squali nucleari!”
“Rising
Destroyer!”
Sede della DATS
Yoshino e Tohma si
incontrarono fuori dall’ingresso di quella che era stata la loro base operativa
un paio di anni fa.
“Bene, vedo che ti
hanno già chiamato” disse lei.
“Già”
I tre entrarono nel
palazzo, che era stato ricostruito nonostante non fosse stato più utilizzato.
Quando arrivarono
nella sala principale, furono colti da un attacco di nostalgia. Li passavano le
loro giornate a evitare che Digimon creassero caos nel mondo reale.
Solo dopo qualche
secondo si rese conto di chi si trovava nella sala. C’erano le due operatrici Megumi e Miki, nonché le sue
colleghe nella polizia, il capitano Satsuma, sempre il suo superiore, il signor
Yushima, ex capo della DATS e poi altre persone.
All’inizio Yoshino
non riusciva a capire chi fossero, poi si ricordò. Erano le stesse persone che
aveva incrociato mentre usciva dalla stazione di polizia.
“Che succede
Capitano?” chiesero insieme Tohma e Yoshino, mentre Ikuto stava guardando i sei
ragazzi, come se nascondessero qualcosa.
“Agente Tohma,
agente Yoshino” disse Satsuma.
A sentirlo parlare
così, i due capirono subito.
“La DATS è stato
riaperta?”
“In seguito a delle
notizie che ci sono appena arrivate, si, c’è di nuovo bisogno del vostro aiuto
nel mondo digitale. Permettetemi di presentarvi Gennai, un saggio di Digiworld!”
disse Satsuma, indicando Gennai.
“Saggio di
Digiworld… questo vuol dire che viene dal mondo digitale?” chiese Yoshino.
“Ikuto, tu ne avevi mai sent… Ikuto, che ti prende?”
Ikuto stava
tremando. Aveva cominciato da quando aveva sentito quel nome.
“G – Gennai? Il più
importante dei saggi di Digiworld? Sei proprio tu?” chiese
“Vedo che mi
conosci.”
“Certo. A Digiworld
tutti sanno della tua esistenza. Mercurimon stesso aveva detto che aveva avuto
l’onore di parlare con te” disse, con un velo di tristezza mentre nominava
l’ultima parte.
“Mi dispiace per
lui, Ikuto” disse Gennai.
“Mercurymon?
Vuol dire che è tornato in vita?” chiese Takuya.
“No, non è lo stesso
che avete conosciuto voi. Comunque, tornando a noi. Abbiamo bisogno del vostro
aiuto. Prima di tutto dovremo andare a Digiworld. Credo che dei vostri vecchi
amici vi stiano aspettando”
A sentire ciò. Ikuto
si diresse immediatamente verso un cilindro. “forza, cosa aspettiamo? Partiamo
subito!”
“Non passeremo di
lì” disse Gennai. “Conosco una via più veloce e sicura. Ma prima dovete essere
convinti. Non vi posso dire quando potrete tornare qui, perciò pensateci bene”
“Io vengo! Non ci
devo nemmeno pensare. Sono cresciuto a Digiworld, non posso far finta di
niente”
Invece Yoshino e
Tohma preferirono prendersi qualche minuto per pensarci.
“Mi chiedo contro
chi dobbiamo batterci. Sembra sia più forte anche di Lucemon”
disse Koji.
“Già. E pensare che
siamo riusciti a batterlo per un soffio…” disse JP.
“Suvvia ragazzi.
Stavolta sarete molti di più, e non solo sei” disse Gennai.
Poco dopo Yoshino e
Tohma raggiunsero gli altri digiprescelti.
“Abbiamo deciso!
Verremo anche noi!” disse Tohma.
“Bene. Allora adesso
aprirò un varco per trovarci proprio dove si trova Masaru e spero anche gli
altri digiprescelti” disse Gennai
“Ci sono altri
digiprescelti?” chiese Yoshino
“Più di quanti
possiate immaginare” disse Takuya
“Aspettate!” disse
Ikuto, rivolto a Yoshino e a Tohma. “Come credete che la prenderà Masaru quando
li dirò di Chika?”
Yoshino e Tohma si
guardarono intorno.
“Sono fregato!”
disse Ikuto
In quel momento
Gennai aprì un varco, e seguito dai digiprescelti, lo attraversò.
Quando arrivarono a
Digiworld, dovettero subito correre per evitare una specie di missile che li
stava per colpire.
“Credo che non ci
sia nemmeno bisogno di vedere di chi è la colpa” disse Yoshino, che era stata
scaraventata di pochi metri dall’onda d’urto del missile.
“Infatti, la causa
sono proprio loro” disse Tohma, rassegnato ormai a dover sopportare nuovamente
l’atteggiamento impulsivo di Masaru, che in quel momento stava combattendo
contro un Digimon che assomigliava a Risegreymon,
solo che era di colore diverso ed era ricoperto da un altro tipo di armatura.
“Non cambi mai, vero
Masaru?” disse Ikuto avvicinandosi.
“E tu chi sei?”
chiese Masaru, non riconoscendo subito il suo amico.
“Ti sei già
dimenticato dei tuoi amici, Masaru?” chiese Yoshino
“Yoshino? Tohma? Ma
allora questo vuol dire che questo ragazzino è… Ikuto?” disse Masaru, sorpreso
di vedere Ikuto, il ragazzo che era stato cresciuto nel mondo digitale, vestito
come un normalissimo studente.
“Già, proprio io”
“Ma che ci fate qua
a Digiworld? Vuol dire che la DATS ha riaperto il varco?”
“Non esattamente… è
stato questo signore, che dice di essere un saggio di Digiworld, che ha aperto
un varco che ci ha portato qui” disse Tohma.
Masaru guardò
Gennai, chiedendosi com’era possibile.
“Aspetta. Questo
vuol dire che sei stato tu a mandare qui questi qui?” disse Masaru, indicando
Tai e i suoi amici.
“Beh, li avevo
mandati a cercarti. Peccato che non avessi tenuto conto che tu li avresti
attaccati subito” disse Gennai.
“Però, vedo che vi
siete dati da fare” commentò Takuya, osservando il terreno intorno a Masaru e a
Tai, che era rimasto segnato dal combattimento.
“Aspetta, aspetta!
Che cos’è tutta questa riunione?” disse Masaru, notando solo ora l’altro gruppo
di ragazzi
“Se venite con me vi
spiegherò tutto, ma prima: Tohma, Yoshino, Ikuto. Dovette cercare i vostri
Digimon” disse Gennai.
“Non serve, siamo
qui!” disse una voce.
Da lontano arrivarono
tre Digimon. Uno assomigliava ad un cane blu, e aveva dei guanti da box,
l’altro sembrava un fiore volante e infine c’era una specie di uccello.
“Gaomon!”
disse Tohma
“Lalamon!”
disse Yoshino
“Falcomon!”
disse Ikuto
I tre corsero verso
i loro Digimon.
“Glielo avevo detto
che ci saremo rivisti, maestro!” disse Gaomon.
“Sei cresciuto
Ikuto” disse Falcomon
“È bello rivederti”
disse Lalamon, che stava già soffocando sotto
l’abbraccio di Yoshino.
“Bene, ora che ci
siamo tutti, possiamo andare! Disse Gennai, aprendo un varco.”
In un altro
Digiworld, il gruppo di Takato stava aspettando che li altri digiprescelti
facessero ritorno.
“Incredibile. Non
pensavo ci fossero così tanti digiprescelti” disse Rika
“Già”
“Ma quindi tu li
conoscevi già Ryo?”
“Solo due di loro,
ma con uno ci ho parlato proprio per pochi minuti, quindi non stendo a credere
che non si ricordi di me, mentre con Ken, come vi abbiamo già detto, abbiamo
fatto il primo viaggio nel mondo digitale insieme”
In quel momento, un
varco si aprì davanti a loro, e uscirono tutti gli altri digiprescelti, con in
più altre quattro persone.
“Ah, Ikuto!” disse
Masaru. “Come sta Chika?”
Ikuto si senti
tremare. Temeva quella domanda.
“Ecco… emh… si, ecco…” cominciò a dire
“Che cos’è
successo?” chiese Masaru
“Ecco… prometti di
non arrabbiarti?”
“Dipende: dipende da
quanto è grave la situazione” rispose Masaru, già pronto per sferare un pugno.
“Ma cos’è successo?”
chiese Agumon a Yoshino
“Vedi, Ikuto è pst, pst…”
“COSA! Ikuto è Chika
stanno insieme?!” urlò Agumon, ignaro delle conseguenze.
Yoshino si portò la
mano in faccia, mentre Ikuto cominciò a indietreggiare.
“Scusa Ikuto. Spero
per te che Agumon stesse scherzando (e in quel caso sarà Agumon a pagarle le
conseguenze)”
“Ecco… suvvia
Masaru, che cosa c’è di male?” chiese Ikuto.
Solo che quando vide
che intorno a Masaru, la sua Digisoul lo stava
circondando completamente, cominciò a preoccuparsi seriamente.
“Agumon…” disse
Ikuto
“Si?”
“Se sopravvivo…
sappi che questa non te la faccio passare liscia!”
“Perché? Che cos’ho
fatto?”
“Ora calmatevi!
Rimanderete i vostri litigi a più tardi. Ora, tutti voi, porgete i vostri
Digivice verso di me” disse Gennai.
Tutti fecero come
diceva.
Gennai, mise le mano
in una posizione strana, come se dovesse creare qualcosa in mezzo. Infatti, in
pochi secondi, tra le mani di Gennai, si formò una sfera di luce.
“Ma quello è…” disse
TK.
“Si. È un cuore di Azulongmon!” disse Gennai.
“Ma è già il secondo
cuore che ci offre! Perché lo ha fatto?”
“Perché con questo
cuore i vostri Digivice acquisiranno un nuovo potere. Quello di viaggiare tra
le dimensioni come posso fare io. Ora, preparatevi a riceverlo”
La sfera di luce si
alzò sopra i digiprescelti, e poi si spezzò in diversi spezzi. Ognuno di essi
finì in un Digivice diverso, che si illuminò.
Angolo imprecisato di Digiworld
“Quel Gennai… continua a metterci il bastone fra le ruote”
“Ormai è tardi… non possiamo più impedirlo”
“Dovete mandare uno dei miei Gixmon XT posto di quel Digimon. Di sicuro
li avremo battuti”
“Ringrazia già il fatto che ti abbiamo salvato, umano! E che sei sotto la
sua protezione, altrimenti a quest’ora ti avrei già eliminato”
“Lo stesso vale per me” rispose l’umano al Digimon.
“SILENZIO!”
Tutti si zittirono. Nessuno di loro era così pazzo da contraddire un suo
ordine.
“Apokarimon, ammetto che non è stata un idea brillante quella di mandare Evildevimon ad affrontarli. Ma dovevo verificare fino a che
punto erano forti. Per quanto riguarda lei, professore, i Gixmon ci serviranno
in futuro” disse quello che sembrava il capo.
“Ora, pensiamo alla nostra prossima mossa” continuò lui.
“Io avrei un idea” disse una voce
“Parla pure, Myotismon!”
“Ci avete fatto caso? Durante ogni combattimento, loro vanno avanti
pensando sempre la stessa cosa: la speranza è l’ultima a morire. Dicono sempre
così, e infatti ci hanno sconfitto tutti quanti”
Tutti borbottarono qualcosa simile a “è vero”, “già”
“Quindi questa è la mia proposta: portiamoli via la speranza. Non siamo
riusciti a portarli via la bontà e le tenebre, ma sono sicuro che se ci mettiamo
tutti insieme, riusciremo senza problemi”
Tutti annuirono. C’era da aspettarselo da Myotismon una proposta del
genere.
“Non male come idea…” disse il capo. “Professore, direi che è arrivato il
suo momento. Prenda tutti i Gixmon che vuole e si diriga dai digiprescelti.
Ricordati di prendere la loro speranza e di potarla qui. Credo tu abbia capito
di chi sto parlando, no? Dopotutto prima vi ho fornito un elenco dettagliato di
tutti i digiprescelti, con i loro Digimon e i loro poteri”
Il professore fece un inchino (che la maggior parte dei Digimon notò il
fatto che fu abbastanza forzato) e uscì dalla stanza.
“Sei sicuro che possiamo fare affidamento su uno come lui? È pur sempre
un essere umano!” disse Apokarimon
“Ti ricordo che è riuscito a eliminare sia Saberleomon che Mercurimon”
“Saberleomon lo avevo sconfitto anch’io” disse un'altra voce.
“Si, è ti è costato la vita” rispose sarcastico un’altra voce.
“Senti chi parla. L’unico Digimon di livello mega che si è fatto battere
dopo aver catturato quasi tutti i Digiprescelti e per di più da un Digimon con
esperienza minima. E ti facevi anche chiamare il capo dei padroni delle
tenebre”
“Smettetela. Ora piuttosto cercato di trovare un modo per convincere il
nostro potenziale futuro alleato” disse Myotismon.