Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: Elenie87    10/09/2015    8 recensioni
A seguito della scomparsa della Sfera dei Quattro Spiriti, Kagome non è più riuscita a riattraversare il pozzo. Inuyasha e la ragazza vivranno le loro vite separate e moriranno nelle rispettive epoche. E se il destino avesse ancora un'ultima carta da giocare? Se il loro amore fosse soppravvisuto al tempo? Le loro anime si reincarneranno nel futuro, e con loro ci saranno anche Sango e Miroku. Riusciranno Inuyasha e Kagome ad incontrarsi? Riusciranno a ricordarsi del loro passato? Tutto dipenderà da un unico elemento: l'amore. Ed un pizzico di mistero.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 Ciao bella gente!! Buonasera! Eccoci con l'aggiornamento :)) Che dire... so che questo capitolo sarà un po' più lungo degli altri ma mi dispiaceva troppo dividerlo in due parti! Ammetto che sin ora questo è stato il capitolo che più ho adorato scrivere :) Spero quindi che non vi annoierà, di non deludervi e di ricevere recensioni positive... potrei crepare in caso contrario vista la fatica fatta a scriverlo ahahahaa XD
Grazie ovviamente a tutti voi per i vostri commenti, siete meravigliosi! E grazie ancora alle tante persone che hanno inserito la storia tra le seguite e le preferite^^
Vi lascio alla lettura! Un bacione a tutti! <3 Manu




CAPITOLO 8 - LA NOTTE DELLE STELLE CADENTI
 
 *Ed ora signori passiamo a notizie più piacevoli. Gli astronomi di tutto al mondo hanno intercettato un fenomeno che farà rimanere tutti noi con il naso all’insù la notte tra il 1 e il 2 aprile. Il passaggio di una cometa, vicino all’orbita di Giove, ha scatenato una serie di collisioni tra asteroidi, causando così la nascita di molti piccoli frammenti meteoritici che si avvicineranno alla nostra orbita terrestre dando vita ad uno spettacolo unico! Vi consigliamo, quindi, di recarvi in luoghi bui per ammirare al meglio questo evento, dove in poche ore si potranno vedere centinaia di fasci di luce nel nostro cielo notturno...*
Sango e Kagome erano sedute beatamente sul divano mangiando patatine, quando il presentatore del telegiornale diede la notizia di questo romantico fenomeno che si sarebbe verificato da li a pochi giorni.
-Sentito Kagome-chan? Potremmo andare al parco di Shinjuku! E’ talmente grande che se ci mettessimo nella zona più lontana dalla città potremmo ammirare tranquillamente le stelle cadenti senza avere le luci della metropoli che ci rovinino lo spettacolo- disse Sango entusiasta, osservando l’amica.
Era passata una settimana da quando la ragazza aveva avuto quel terribile incontro con Inuyasha, e da allora il suo sguardo era rimasto come velato da uno sottile strato di malinconia.
Kagome cercava di non darlo a vedere ma era rimasta profondamente turbata. La sua anima era tormentata da mille e uno punti interrogativi di cui non trovava la risposta, ma sopratutto era perseguitata da sentimenti che non riusciva a comprendere appieno.
-Oh, si. Sarebbe carino. Ma non preferiresti andare con Miroku? È un evento romantico, dovresti passarlo con il tuo ragazzo più che con la tua migliore amica- rispose la ragazza con una nota di tristezza nella voce che Sango non mancò di notare. Quindi scosse la testa convinta della sua scelta.
-Assolutamente no. Sarà una serata tutta per noi e staremo li come due bimbe ad esprimere desideri a raffica sul nostro futuro- disse strizzandole l’occhio –Che ne dici?-
Kagome sorrise convincendosi ed annuì.
-D’accordo. Dovrò iniziare a pensare a cosa chiedere alle stelle, ma qualcosa mi verrà in mente- ammise grattandosi il mento dubbiosa.
Sango la osservò.
-Andiamo Kagome, non ci credo che non desideri nulla. Avrai pure un sogno nel cassetto o qualcosa nel tuo cuore che vorresti con tutta te stessa-
-Qualcosa che desidero con tutta me stessa, dici?- mormorò la ragazza tra sé e sé, mentre la nebbia di un ricordo lontano si diradava lentamente nella sua mente.
*Avanti, Kagome. Esprimi il desiderio. Chiedi di uscire dalle tenebre*
Una fitta di dolore alla testa costrinse Kagome a mugugnare di dolore portandosi la mano alle tempie. Sango se ne accorse.
-Kagome! Che ti succede?- chiese vedendola impallidire.
-Nu-nulla, Sango. Di nuovo quelle sensazioni strane. Ho sentita una… voce, nella mia testa. Mi ha detto di esprimere il desiderio di uscire dall’oscurità- bisbigliò, mentre il dolore scompariva lentamente. Si portò una mano alla fronte mentre una lacrima di preoccupazione le solcava il volto.
L’amica sussultò interiormente, ma non fece trasparire alcuna emozione.
Santo cielo! Ha ricordato la sfera?!”
-Sango che mi succede? Inizio a spaventarmi- mormorò.
La ragazza le strinse le mani tra le sue cercando di darle conforto.
-Andrà tutto bene. Fidati di me, Kagome. Ora libera la mente e pensiamo a questa famosa notte delle stelle cadenti! Vedrai, ci divertiremo- disse, provando a distrarla.
Kagome si asciugò le lacrime e finalmente sorrise.
-Grazie, Sango- bisbigliò –Sei un tesoro-
L’amica le fece l’occhiolino e si alzò avviandosi verso il frigo.
-Ti va un bel gelato? Offre il freezer-
E Kagome finalmente scoppiò in una fragorosa risata.
 
*……. Vi consigliamo, quindi, di recarvi in luoghi bui per ammirare al meglio questo evento, dove in poche ore si potranno vedere centinaia di fasci di luce nel nostro cielo notturno...*
Inuyasha spense la televisione sbuffando, buttando il telecomando sul tavolino del suo studio.
“Che palle!”, sbottò interiormente.
Non riusciva a concentrarsi sul lavoro. Doveva ultimare gli ultimi dati di bilancio della società di componenti informatici, la “Taisho Network” ereditata dal padre, ma non riusciva a raccogliere le idee per più di cinque minuti di fila.
“Tutta colpa di quella stupida!”
Dall’ultimo incontro con Kagome non era più riuscito a portare pace ai suoi pensieri. Qualsiasi attività intraprendeva, dopo pochi attimi in cui era convinto di averla messa in un angolo della sua mente, spuntava il viso della giovane nella sua testa e finiva inevitabilmente con l’incavolarsi, prendendosela con il mondo intero.
Toc-toc.
Il bussare alla porta lo irritò ancora di più e quasi urlò quell’ “Avanti”, dando sfogo al nervosismo che ormai non riusciva più a contenere.
-Inuyasha?-
-Che vuoi, Miroku? Hai finito con il controllo del magazzino?- chiese, provando a controllare l’ira ingiustificata nella sua voce.
L’amico rispose con un pollice alzato, segno che il materiale era arrivato e con gli ordini era tutto a posto. Inuyasha aveva assunto l’amico inizialmente come dipendente; dopo un anno in cui il suo aiuto era stato fondamentale nel mandare avanti la società l’aveva nominato Dirigente. Era il suo braccio destro, nonché formidabile nel gestire la parte più ostica dell’azienda: il magazzino. Il luogo peggiore, dove bisognava vivere la giornata con dieci occhi per evitare che il personale facesse “sparire” materiale e componenti di grande valore e dove ogni ordine andava verificato con la massima cura per scongiurare perdite di denaro.
Inuyasha sospirò mormorando un “ottimo” a fior di labbra.
Miroku alzò un sopracciglio notando l’amico di pessimo umore.
-Stai ammuffendo qui dentro, Inuyasha. Hai intenzione di chiuderti a vita tra queste quattro mura? E’ da una settimana che vivi facendo ufficio-casa, no stop” Si può sapere che ti è preso?-
Il giovane dai capelli corvini emise un ringhio, sibilando secco un:
-Fatti gli affari tuoi, Miroku-
L’amico alzò gli occhi al cielo.
-Che razza di cane rognoso, stupido e imbecille- affermò deciso, ma subito si pentì di quanto uscito dalla sua bocca e sbiancò visibilmente notato lo sguardo di Inuyasha, che lo fissava come se fosse un alieno.
-Che.. che hai detto?!- chiese Inuyasha con voce stupita. Non riusciva a credere alle sue orecchie. Quell’appellativo gli era suonato estremamente assurdo quanto… familiare. Quando aveva alzato lo sguardo su Miroku, per un attimo, gli era parso di vederlo vestito con stravaganti abiti da monaco del 1500 e con uno strano bastone dorato in mano.
-Ah.. ecco, niente.- ma si accorse subito di aver dato una risposta errata quando vide Inuyasha sorridere malignamente con uno sguardo assassino ed avanzare verso di lui.
-Miroku… non fare l’idiota. Mi hai chiamato “cane rognoso”.. .e tralascio volutamente lo "stupido e imbecille". Di un po’, hai voglia di prenderle?-
L’amico si era dimenticato di quanto il carattere di Inuyasha fosse rimasto quasi immutato. Era sempre focoso, e quando si innervosiva passava dalla tranquillità al dare in escandescenze senza nemmeno passare dal via.
-E dai, scusami Inuyasha. Devo aver sentito questo modo di dire in qualche film ultimamente e mi sarà rimasto impresso-
“Coraggio, bevitela e piantala…!”, pregò Miroku non sapendo altrimenti che scusa inventarsi per aver sparato una tale cavolata inconsciamente.
Inuyasha parve calmarsi, ma sembrò rifletterci un attimo. Lo vide tornare verso la scrivania e sospirò di sollievo.
“Ci ha creduto…”
-Però, toglimi una curiosità….- il sangue di Miroku si ricongelò nelle vene sentendo la voce dubbiosa dell’amico nel proseguire la frase -Mi hai mai chiamato, in questo modo, prima? Cioè, io credo me ne ricorderei se fosse così… però… non mi suona nuova come frase.. detta da te- concluse assottigliando lo sguardo.
Miroku iniziò a sudare freddo.
“Pensa, Miroku, pensa! Che cavolo gli dico ora”
-Aaaaah, lascia stare! Ultimamente sono strano. Soffro di strane allucinazioni, dimentica ciò che ho detto- fu Inuyasha stesso a toglierlo dall’impiccio accompagnando la frase con un gesto di sufficienza della mano. Le gambe quasi gli cedettero da quanto il peso che si era sentito addosso si alleggerì di colpo.
Miroku si schiarì la voce, fingendo indifferenza.
-Piuttosto Inuyasha. Hai sentito dell’evento che ci sarà tra qualche giorno?-
L’amico lo guardo stranito.
-Stai forse parlando delle stelle cadenti?-
Miroku annuì.
-Perché non ci prendiamo qualche birra e ce ne andiamo a vederle al parco di Shinjuku?-
Inuyasha lo guardò come se fosse uscito da un film horror.
-Cosa?! Ma sei scemo? Quella è una cosa da coppie sdolcinate. Perché lo chiedi a me? Vacci con Sango!-
Miroku per tutta risposta gli mollò un ceffone in testa.
-Quanto sei idiota! E’ da giorni che stai chiuso qui dentro. Devi prendere aria se non vuoi rincretinire più di quanto tu non lo sia già. E questa è una buona occasione. E poi che c’è di male in due amici che si gustano una birra al parco?-
-Se lo dici tu!- replicò Inuyasha sedendosi alla scrivania incrociando le braccia al petto. Vedendo che Miroku aspettava una risposta e non demordeva aggiunse sbuffando:
-D’accordo, andiamo-
Il ragazzo sorrise vittorioso.
-Bene. Ci vediamo a casa. A dopo!- e se ne andò lasciandolo solo.
Inuyasha rimase a fissare la porta chiusa. Ci mancava anche la serata delle stelle cadenti.
Sospirò spazientito.
Coraggio, cerchiamo di rimetterci al lavoro”.
Stava per ricominciare i suoi calcoli quando un pensiero lo colpì. Nella sua mente si sovrappose la voce di Miroku che lo chiamava “cane rognoso” e quella di Kagome che lo mandava “a cuccia”.
Inarcò un sopracciglio.
“Che cazzo..! Avrò mica la faccia che ricorda il muso di un cane?!”
E con questo dubbio si ributtò a capofitto sui bilanci.
 
Sei giorni dopo.
 
Kagome si infilò le scarpe dando un’ultima occhiata al suo aspetto. Indossava un semplice jeans che valorizzava le sue gambe lunghe e snelle, una maglietta a maniche lunghe rossa e di stoffa leggera. Decise di portarsi appresso anche un gilet, nel caso avrebbe fatto freddo. La primavera era ormai inoltrata, ma la notte comunque la temperatura scendeva ancora parecchio, e non aveva alcuna intenzione di passare la serata battendo i denti.
-Sango, sei pronta?-
-Si, un minuto e ci sono!- urlò l’amica dal bagno.
Il suo minuto si trasformò in ben venti minuti abbondanti, ma alla fine uscirono comunque ad un buon orario. Erano le 22:00, ed in quindici minuti di treno avrebbero raggiunto Shinjuku per poi recarsi al parco per ammirare le stelle.
-Sicura che a Miroku non dispiaccia che passi la serata con me, invece che con lui?- chiese Kagome, per sentirsi rassicurata. Infondo era una cosa così romantica che le sembrava che l’amica avrebbe sprecato un’occasione d’oro per stare con il suo fidanzato.
Sango negò con forza.
-Smettila, Kagome. Ne abbiamo già parlato. E poi aveva già un impegno con Inuyasha per stasera. “Cose da maschi”, mi ha detto. Quindi non devi proprio sentirti in colpa-
Nel sentire nominare Inuyasha lo sguardo della ragazza si spense.
Di nuovo avvertì quella spiacevole fitta al cuore e l’aumentare dei battiti, segno che si stava di nuovo turbando pensando a lui.
Basta, Kagome. Devi togliertelo dalla testa!”, si trovò a sgridare se stessa per la rapidità con cui un semplice nome potesse cambiare il suo stato d’animo.
-Siamo arrivate-
La voce di Sango la riscosse dai suoi pensieri e cercando di ritrovare il buon umore scese dal treno.
 
-Questa, Miroku, è proprio una grandissima cazzata- disse Inuyasha sorseggiando la birra che le aveva offerto l’amico.
-Dio, Inuyasha, quanto rompi! Prometto che non ti palperò per tutta sera, d’accordo?- lo schernì Miroku.
Lui si voltò fulminandolo con lo sguardo.
-Sei un deficiente!- sentenziò. –Mi auguro che almeno vedremo queste fantomatiche stelle cadenti. In caso contrario ti spaccherò la faccia a suon di pugni, almeno uno di noi due le stelle le vedrà davvero e darò un senso migliore a questa romantica serata- ghignò Inuyasha con sguardo furbo.
Miroku si finse offeso.
-E’ questo il modo in cui ringrazi un amico che vuole provare a distrarti un po’? Sei proprio un ingr….. oh, merda- la voce di Miroku si incrinò pericolosamente.
Inuyasha notò il repentino cambio d’umore dell’amico.
-Che ti prende?- chiese incuriosito.
-Ah beh.. ecco.. credo che… stasera morirò- disse Miroku balbettando, di colpo rigido.
-Eh? Ma che stai dicendo? Sei già ubriaco?-
Il ragazzo con il codino alzò un dito verso una ragazza dai lunghi capelli neri che si stava avvicinando a lui. Ed il suo sguardo non prometteva nulla di buono.
Inuyasha si voltò nella direzione indicata da Miroku e vide Sango camminare a pochi passi da loro con una furia omicida negli occhi.
-Miroku, idiota! Ma cosa ci fai qui?-
-C-ciao Sango. Sto facendo compagnia ad Inuyasha…e tu cosa ci fai qui? E per-perché mi sembri così arrabbiata? Giuro che non ho toccato nessuna- disse portando le mani avanti al petto in segno di difesa.
-Taci! Riesci sempre a combinarne una delle tue, anche inconsapevolmente!- disse la ragazza urlando.
-Sango? Ma con chi parli?-
Una voce dolce si intromise nella discussione ed i tre si voltarono in quella direzione.
Kagome si trovò a fronteggiare sei paia di occhi in cui si leggevano tre sentimenti diversi: quello desolato di Sango, quello da pesce lesso di Miroku e….. quello scioccato di Inuyasha.
 
Sango e Kagome arrivarono al parco in perfetto orario. L’orario previsto per l’inizio della caduta delle stelle cadenti era le 23:30. Posizionarono i loro teli in un angolo del parco da cui si estendeva una meravigliosa radura. Le luci dei lampioni erano state spente per permettere di godere a pieno dello spettacolo che da li a poco si sarebbe manifestato nel cielo. I viottoli del parco erano stati contornati con delle piccole luci fluo che servivano solo a delineare la strada, illuminandola a mala pena, giusto per permettere alla gente di camminare senza inciampare.
-Qui è perfetto!- esclamò Sango.
Kagome annuì sorridente, riconoscente verso l’amica, sapendo che aveva organizzata questa serata solo per farla svagare dai tristi pensieri.
-Guarda, Kagome-chan! Un banco delle crepes! Che dici, ce ne prendiamo una?- chiese.
La ragazza accettò di buon grado, adorava le crepes, soprattutto quelle alla nutella.
Si avvicinarono alla cassa mettendosi in coda. Avevano poche persone davanti, qualche minuto di attesa e sarebbe stato il loro turno.
-Cosa?! Io lo ammazzo!- esclamò improvvisamente Sango.
-Che ti prende?- chiese Kagome notando la voce allarmata dell’amica.
-Ni-niente Kagome, non muoverti, aspettami qui, ok? Torno subito!-
E senza dare tempo a Kagome di replicare corse in direzione di alcuni ragazzi che vedeva seduti sotto un albero in lontananza. Non riusciva a capire chi fossero, anche perché Sango era esattamente davanti a loro, impedendole di vedere i loro volti.
-Ecco qui, signorina- disse il commesso porgendole le due crepes.
-Grazie- rispose lei.
Vedeva Sango gesticolare. Sembrava arrabbiata.
“Ma che succede?”, pensò, iniziando ad avvicinarsi all’amica.
Continuava a non vedere i visi dei due interlocutori perché Sango era proprio di fronte la loro traiettoria.
Quando fu a pochi passi da loro potè sentire il loro ultimo scambio di battute.
-Taci! Riesci sempre a combinarne una delle tue, anche inconsapevolmente!- disse l’amica urlando.
-Sango? Ma con chi parli?-  chiese preoccupata.
Quando Sango si voltò sentendo la sua voce potè vedere distintamente il volto di due ragazzi ed il sangue le si congelò nelle vene.
Miroku la osservava decisamente stupito e potè leggere un “Oh..” sulle sue labbra.
L’altro era Inuyasha. E la fissava come fosse un alieno, reggendo con una mano a mezz’aria una lattina di birra.
Il respiro le si bloccò, mentre il cuore iniziò a correre furiosamente nel suo petto.
Distolse lo sguardo da quegli occhi neri, imbarazzata oltre ogni dire.
-Ka-Kagome, ciao…- balbettò Miroku. –Bella serata vero?-
Avvertiva l’amico decisamente in difficoltà. Si limitò ad annuire con la testa, osservando con molto interesse i suoi piedi.
-Ah…che.. Sa-Sango? Avete preso delle crepes? Sai mi è venuta fame, accompagnami a prenderne una!- disse Miroku, alzandosi in piedi alla velocità della luce iniziando a trascinare via Sango per un braccio, che prontamente iniziò a protestare.
-Miroku, ma che fai! Lasciami stumph- la frase di Sango fu bloccata da una mano del fidanzato, che tappandole la bocca continuò a spingerla lontano da Kagome ed Inuyasha.
Rimasero soli.
Nessuno dei due aveva il coraggio di guardare l’altro. Non poteva nemmeno usare le mani per sfogare il nervosismo perché come una idiota stava li in piedi reggendo quelle due cavolo di crepes.
-Puoi sederti accanto a me, se vuoi. Non ti mangio-
La voce profonda di Inuyasha la fece sobbalzare e timidamente alzò lo sguardo per incrociare le profondità nere di lui.
Si avvicinò senza rispondere, sedendosi affianco ma sempre mantenendo una certa distanza.
Il tamburo nel petto non accennava a calmarsi e dovette fare uno sforzo sovraumano per cercare di sembrare indifferente e non fuggire a gambe levate da quella situazione.
 
Inuyasha contò sino a duecento prima di riuscire a regolarizzare il respiro.
Dal momento in cui le era comparsa davanti milioni di sensazioni gli erano piombate dentro la testa, confondendolo, stordendolo, spiazzandolo.
La lattina stava per sfuggirgli di mano, e prima di fare la figura dell’idiota si ricordò di stringere la presa per evitare che finisse a terra, decidendo prudentemente di appoggiarla al suolo.
Miroku portò via Sango con una scusa talmente ridicola che iniziò a maledirlo in dieci modi diversi, mentre il suo sguardo si posò su una rigida Kagome.
Lei non aveva osato nemmeno alzare lo sguardo su di lui. Doveva essere ancora offesa per quanto successo durante il loro ultimo incontro.
“Lei, offesa? Era lei quella in compagnia di quel tizio, facendo certe smancerie davanti a tutti!”, urlò di nuovo con rabbia nella sua testa.
Strinse i pugni e cercò nuovamente di dominare l’istinto di spaccare qualsiasi oggetto gli potesse capitare a tiro.
Osservò Kagome di sbieco. Stava ancora immobile senza muoversi.
Sospirò, per quanto fosse adirato quella dannata riusciva a farlo sentire schifosamente in colpa.
-Puoi sederti accanto a me, se vuoi. Non ti mangio- cercò di parlare con una voce il più pacata possibile.
La vide titubante, poi muoversi misurando ogni movimento, sedendosi accanto a lui ma ben attenta a lasciare una buona distanza tra loro.
“Fa anche la sostenuta!”, tuonò di nuovo la voce impetuosa nella sua mente.
Lei gli porse una crepes, sempre tenendo lo sguardo fisso verso il basso, e lui la prese attento a non sfiorare con le sue dita quelle di lei. Le mangiarono in assoluto silenzio.
Inuyasha stava odiando quella calma assordante. Ma cosa voleva da lui? Come doveva comportarsi?
-Mi… mi dispiace, Inuyasha-
La voce di Kagome giunse alle sue orecchie come un bisbiglio.
Sussultò voltandosi verso la ragazza, inchiodando i suoi occhi a quelli di lei.
Il suo sguardo era malinconico, quasi disperato.
Osservare tanta tristezza gli provocò una fastidiosa morsa al cuore.
-Per cosa ti dispiace?- le chiese interrogativamente.
-Per essere scappata via a quel modo l’ultima volta che ci siamo visti. Spero che …la tua fidanzata …non abbia interpretato in maniera distorta il mio comportamento-
-Come?!- chiese lui sorpreso. –La mia fidanzata?!-
Kagome alzò un sopracciglio annuendo. –Si. Lei-
Lui sorrise con ironia.
-Guarda che se ti riferisci alla ragazza che era con me quel giorno, ti sbagli. Lei è mia cugina Seya- ammise con semplicità.
Vide il volto di Kagome quasi illuminarsi.
-Oh. Capisco- mormorò lei, distogliendo poi lo sguardo da lui imbarazzata.
La osservò, con quelle gote rosse e gli occhi lucenti, le labbra dolcemente dischiuse.
“Dio, quant’è bella…”, si trovò a riflettere, per poi sgridarsi da solo. “Accidenti, ma cosa cavolo vado a pensare"
-Ta-Tasuki, è so-solo un amico-
Per la seconda volta in pochi minuti si girò di scatto verso Kagome. Lei si stava forse… giustificando?
Non è che pensava che fosse interessato a lei?!
“E non lo sei?”, gli chiese il suo Io più profondo. “Per niente!”, ruggì, rispondendo a se stesso. “Bugiardo
-E-ehi, guarda che io non te l’ho mica chiesto!- rispose quasi urlando.
Lei lo guardò e sorrise dolcemente.
-Lo so. Ma io ci tenevo comunque a dirtelo-
Entrambi avvamparono distogliendo gli sguardi.
-E co-comunque anche io ti chiedo scusa. Non so cosa mia sia preso- ammise osservandola di sbieco. Kagome non rispose ma intravide di nuovo quel dolce sorriso sulle sue labbra, poi lei si alzò appena per riposizionarsi più vicina a lui.
Deglutì. La sua vicinanza iniziava di nuovo a farlo sentire... strano.
All’improvviso dei fasci luci iniziarono ad illuminare i loro volti. Alzarono gli occhi al cielo e rimasero stupiti nel notare che lo spettacolo stava iniziando.
Decine di strisce luminose cominciarono ad adornare la volta celeste, destando ammirazione in chiunque osservasse quella meraviglia.
-Guarda, Inuyasha, non è bellissimo?-
La voce flebile di Kagome arrivò dritta nei punti più profondi del suo essere.
Il suo cuore prese a battere ad una velocità per lui inimmaginabile, credendo di essere prossimo ad un infarto.
Non riusciva più a negarlo a se stesso. Quella ragazza lo sconvolgeva. Era così spontanea, semplice. Nessuna donna l’aveva mai toccato così intensamente.
Un desiderio folle si impadronì del suo corpo. Voleva stringerla tra le sue braccia, sentire il suo profumo, abbandonarsi anche solo per un attimo a quelle emozioni travolgenti che si manifestavano ogni volta che si trovava in sua compagnia.
Incapace di trattenersi le passò un braccio attorno alle spalle e la trascinò nel suo abbraccio, forse un po’ più rudemente di quanto volesse fare.
La sentì sussultare e trattenere il fiato.
-I-Inuyasha…- mormorò con un bisbiglio appena udibile.
E’ così stupido!” pensò, odiando sentirsi così impacciato.
-Stai esprimendo i tuoi desideri, Kagome?- chiese a bassa voce, per paura di rompere quel momento.
La sentì scuotere la testa ed alzare il volto verso di lui per guardarlo negli occhi.
-E tu?- gli chiese.
Commise un errore. Un grosso errore. Si voltò per rispondere ed i loro visi si trovarono a pochi millimetri l’uno dall’altro.
I loro respiri si mescolarono, le labbra ad un centimetro l’una dall’altra. Entrambi rimasero immobili, incatenando i loro sguardi. Si potevano udire i battiti impazziti dei loro cuori, che non attendevano altro che poter finalmente esplodere.
-Non ancora- riuscì a rispondere sussurrando con la voce resa roca dall’istinto che si stava impossessando del suo corpo. Inuyasha si sporse verso di lei, quasi sfiorando con le proprie labbra quelle di Kagome.
Ma fu in quel momento che una domanda si insinuò nella sua mente.
“E se mi rifiutasse?”.
Quel dubbio si infiltrò con la velocità di un proiettile, freddandolo. Quella paura… era così potente.. e per nulla nuova, come sensazione. Sembrava arrivare da una parte nascosta della sua anima.
Lui non aveva mai avuto certi dubbi in compagnia di una ragazza. Se desiderava una donna sapeva bene come comportarsi e sapeva capire se l’attrazione era ricambiata o meno.
Ma con Kagome… era diverso.
L’ansia lo fece fremere al punto da fermare quel quasi-bacio spostando le sue labbra più su, posandole infine sulla fronte di lei, inspirando la dolce fragranza dei suoi capelli.
 
Miroku teneva Sango accoccolata a sé, seduta tra le sue gambe.
Dinnanzi a loro le stelle cadenti lasciavano scie luminose rendendo quel momento estremamente magico.
-Sango?- bisbigliò al suo orecchio. Doveva togliersi un dubbio.
-Mmh?- mormorò lei.
-Mi spieghi perché non mi hai chiesto di venire con te stasera, a vedere le stelle?-
La sentì arrossire.
-B-beh sei tu che.. mi hai detto che dovevi passare una serata tra uomini-
Miroku rise teneramente.
-Bugiarda. Sai bene che sei stata tu la prima a dirmi che avevi un impegno con Kagome. E non mi hai volutamente detto che saresti venuta qui. Non è forse vero?-
Sango abbassò la testa.
-Mi dispiace. Ma… ti conosco e.. so che non ti piacciono molto queste… cose troppo romantiche. So che tu sei un tipo più… diretto, insomma- disse lei.
Miroku alzò un sopracciglio.
-Diretto?- disse. –Per diretto intendi questo?-
Sango sentì una mano stringersi sul seno ed un istinto omicida si impossessò di lei, facendole pulsare una vena sulla tempia.
Si voltò, alzando un braccio pronta a mollargli una cinquina.
-Miroku, sei.. sei uno stupido! Riesci sempre a rovinare..!-
Il ragazzo interruppe il suo sfogo, prendendola per un polso ed attirandola a sé, baciandola con passione. Poi si scostò da lei, ma solo di qualche millimetro dalle sue labbra.
-O, forse, per diretto, intendevi questo?- le chiese ironico.
Lei sorrise, mentre gli occhi le si inumidivano.
-Sciocco- bisbigliò attirandolo a sé.
Miroku ricambiò la stretta.
-Guarda- le disse dopo qualche istante, indicando poco distante da loro Inuyasha e Kagome avvolti in un abbraccio.
Sango sorrise commossa.
 
Inuyasha stava per baciarla.
Ogni pensiero razionale era andato a farsi benedire.
Perchè non si scostava? Voleva che la baciasse? Il cuore le batteva come un tamburo impazzito. Sentiva il suo respiro sulle sue labbra, vedeva gli occhi neri, profondi come le tenebre, fissarla con un fuoco intenso nello sguardo.
Lui si avvicinò, tanto che sentì un pizzicore leggero sul labbro superiore. Li divideva pressoché un millimetro.
Chiuse gli occhi, preparandosi a ricevere quel bacio che scoprì desiderare con ogni fibra del suo essere.
Aspettò qualche secondo, ma non successe nulla. Sentì le labbra di Inuyasha allontanarsi, lasciando una gelida mancanza, per poi ridonarle il fuoco nelle vene quando le sentì posarsi sulla sua fronte.
Sto evaporando”, pensò irrazionalmente, tanto caldo sentiva in corpo per quel contatto.
Kagome potè avvertire il respiro del ragazzo leggermente affannato.
“Perché non mi ha baciato? Forse… non voleva farlo...ho interpretato io male... che stupida”
Si sentiva confusa. Eccitata. Stranita. Come se attendesse quel momento da anni e per l’ennesima volta quel desiderio si fosse infranto.
Inuyasha tornò a stringerla nell’abbraccio, alzando lo sguardo verso il cielo. Lo spettacolo stava ormai scemando, le stelle lentamente stavano smettendo di cadere.
Rimasero in silenzio, in attesa della fine di quell’esibizione notturna, sino a quando il cielo rimase buio.
-Kagome, vieni, ti accompagno a casa-
La voce di Inuyasha diede definitivamente termine alla serata.
Lei annuì, notando che Miroku e Sango erano spariti. Si alzò in piedi ed iniziarono ad incamminarsi.
Avvertì improvvisamente un forte dolore alla caviglia sinistra che la costrinse ad emettere un leggero grido ed a fermarsi.
-Che succede?- chiese Inuyasha avvicinandosi a lei.
Kagome strinse gli occhi.
-Forse ho messo male il piede, ho preso una storta- rispose.
Lo sentì ridere sommessamente.
“E’ così bello..”, ammise arrossendo, continuando a guardarsi la caviglia ed imprecando contro di lei.
-Vieni-
Kagome alzò lo sguardo e lo vide accucciato davanti a lei, facendo segno di salire sulla sua schiena.
Lei sgranò gli occhi.
-C-che? Vuoi che io..?- balbettò impacciata.
-Coraggio, Kagome. Non ti farò certo cadere- disse lui prendendola in giro.
Rossa come un pomodoro si avvicinò a si accoccolò sulla sua schiena. Rimase stupita della facilità con cui lui la sollevò ed iniziò a camminare, quasi stesse portando sulla sua schiena una piuma invece che i suoi 52 chili. Persino nel viaggio in treno non la lasciò scendere.
Il calore del suo corpo, la dolcezza di quel momento era destabilizzante. Sentì sotto le sue dita i muscoli di Inuyasha, la morbidezza di quei capelli neri. Erano sensazioni mai provate prima, eppure… perché non le era nuova quella situazione?
Sollevò leggermente la testa dalle sue spalle e lo osservò. Era così naturale nei suoi movimenti, nel suo modo di fare.
“Come se l'avesse sempre fatto...”
il ragazzo dai capelli d’argento tornò nella sua mente come un lampo, e si vide aggrappata alla sua schiena mentre correvano nel vento.
Un’improvvisa nostalgia invase la sua anima, mentre scuotendo la testa cancellò dai suoi occhi quell’immagine.
“Ancora visioni, e proprio in un momento come questo!”, pensò irritata.
-Arrivati- disse Inuyasha, ponendola piano a terra.
Rimasero l’uno di fronte all’altro, guardandosi negli occhi per un tempo che parve infinito.
Poi Inuyasha mosse un passo verso di lei senza staccare lo sguardo.
Kagome aprì la bocca per dire qualcosa, mentre di nuovo il cuore accelerava, non capendo perché lui si stesse riavvicinando tanto. Ma dalle sue labbra uscì solo un sussultò quando la riavvolse in un abbraccio appoggiando di nuovo le sue labbra sulla sua fronte.
Lo sentì indugiare un istante, poi avvertì il suo caldo respiro sulla pelle.
-Buonanotte, Kagome-
-Buonanotte, Inuyasha- riuscì a sussurrare con un filo di voce, senza muovere un muscolo.
Lui si allontanò, e lo vide scomparire nel buio della notte.
“Oh mio Dio….cosa mi sta succedendo”, pensò voltandosi piano e rientrando a casa, mentre le venne l’assurda idea di non lavarsi più la fronte per un bel po’ di tempo.





 
  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Elenie87