What
i really want
Capitolo
Sedicesimo : Prendimi fanciulla! Ranma-chan Vs La Matriarca.
La
luce obliqua
del sole scivola dall'orizzonte, scandagliandosi in fili di luce rossi
e
diretti.
Le
risaie poco distanti
intrecciano quadrilateri complessi e tutto si disperde a vista d'occhio.
Lascio
correre
la mano sul davanzale, ripercorrendone a tratti la forma. Il respiro
rimane
mozzato
alla
base del
collo, quasi non volesse scindersi nell'etere circostante.
L'andatura
sul
filo di legno si blocca mentre sollevo il braccio e l'indice presso le
labbra.
Stavolta
lo
lascio andare il sospiro, liberamente, finchè sto con me
stesso posso anche
concedermelo.
Chiudo
gli
occhi, spostandomi di pochi passi. Potrei chiedermi anche cento volte
che
significato possa
avere
avuto quel
dannato bacio, non so spiegarmelo. Dannazione!
Mi
lascio
ricadere indietro, sul letto, concentrando la visuale su d'un angolo
impreciso
del soffitto.
Allenamento.
Sconfitta. Vittoria. Desiderio di essere il migliore.
Voglio
chiudere
questa storia in fretta, da quel che ho capito quella mocciosa sapeva
già del
mio
arrivo,
merito
di Obaba scommetto.
Sollevo
l'avambraccio portandolo davanti agli occhi, posando il gomito sulla
faccia. Devo
vincere.
Che
diamine!
Riuscirò a farlo, sono o non sono un Saotome? Dimostrare a
me stesso che possa
raggiungere
l'impossibile. Non sarà una stupida tecnica cinese a
spaventarmi perchè io ...
Stringo
il
labbro inferiore tra i denti, mordendolo spasmodico, quasi avessi detto
qualcosa di sbagliato.
Io
lo sono.
Non c'è niente
di giusto, a partire da questa maledizione. Come posso sperare di
battere
quello
scemo se
non sono riuscito a schivare nemmeno l'attacco di quella pazzoide?
Stringo
la mano,
così forte da far scolorire le nocche. So benissimo
cos'è che mi frena e non
voglio
ammetterlo.
Non
lo farò mai, mai!
Mi
sollevo,
disegnando sulle labbra una smorfia. L'avambraccio si piega poco dietro
le
spalle, distendendosi
subito
dopo in
un attacco diretto e mirato contro la parete del muro. Lo colpisco una,
due,
tre, quattro volte.
Non
passa,
troppa rabbia. Stupido! Stupido! Stupido!
L'ennesimo
pugno
si blocca a pochi millimetri dalla parete, la mano s'apre sul palmo
scivolando
sul legno.
Seguo
l'intera
superficie verso il basso, assieme a tutto il corpo, semplicemente per
ritrovarmi in ginocchio.
Cos'è
che ti fa
più male scemo? Il fatto di credere di non essere
all'altezza di tutto questo o
...
E'
altro.
La verità è che
... lo sento, lo sento maledizione. Prima non era così, ero
capace di vedere
solamente
il
lato
conveniente di tutto ciò, uscire più forte da
tutta questa storia. L'avrei
visto, sotto ogni aspetto.
"Chi
voglio
prendere in giro..." me
e solo me.
Sono capace di nascondermi le cose così bene,
d'autoconvincermi
che
tutto questo
sia partito dal volere una sfida. E' vero, non sopporto l'idea d'essere
stato
battuto.
Non
sopporto il
fatto di essere secondo a qualcuno, questo è ineluttabile.
Chiudo
gli
occhi, ricompiendo lo stesso gesto di prima : colpisco il muro con
tutta la
forza che ho in corpo, sino
a
rimanere col
pugno immerso nelle tavole ormai recise.
Non
ci riesco.
Non ci riesco. Non ci riesco.
Non
posso non
pensarci, ho tentato di rimuoverlo, ci ho provato. Non basta
più reprimerlo.
Non
basta...
S'accendono
poche luci all'esterno, la luminosità d'un tramonto oramai
spento svanisce.
Le
ombre vagano
insistenti sulla parete, scivolando come spettri al passaggio dello
sguardo.
Se
non avessi
questo caratteraccio, se fossi un altro sarei stato capace di
ammetterlo.
Non
sono adatto.
Ci vorrebbero secoli per farmi cambiare idea. Lo stomaco si stringe in
una
morsa
spaventosa.
Porto la mano all'altezza di questo, affondandola tra le costole.
Sono
un automa,
una macchina che si muove esclusivamente per combattere. Devo mostrare
questo
di me
e
nient'altro.
Tutto il resto, non ha importanza.
Recupero
la mano
infossata all'interno della parete, ritraendola contro il petto. E'
dato tutto
per scontato.
Imparerò,
combatterò e vincerò. Come sempre.
Non
è così. Non
è così. Non è così.
"Ranma"
la voce di papà irrompe nella stanza spezzando il silenzio.
Discosto lo sguardo
altrove,
non
sopporto di
sentirmi in questo stato. Non ci sto capendo più nulla.
Avanza nello sfondo
fermandosi
alle
mie spalle.
"Sei forse preoccupato per l'allenamento o cos'altro?". Sollevo un
sopracciglio, trattenendo
lo
sguardo sulla
linea verticale che forma la luce esterna sul muro. Cosa? Ho sentito
bene o mio
padre sta
chiedendo
a
me se sono crucciato per qualcosa? Getto lo sguardo di
sbieco, giusto per
inquadrare la sua
spalla
e poco
più. "Sto bene" spiccio, come al solito. Sarà che
non ho l'abitudine
di parlare con lui, o per
il
semplice
fatto di non averne voglia ma resto vago.
Lo
sento tirare
un sospiro prima di allontanarsi. "Per quanto tu possa cercare di
nascondere certe cose,
resti
sempre mio
figlio... ricordatelo" . Rimango a fissare il muro dinanzi a me
sorpreso.
Già,
talvolta
dimentico d'esserlo.
Il
punto è che
negli ultimi tempi ho trascurato troppe cose, fintanto d'arrivare a
credere
d'aver smarrito
anche
me stesso.
Sollevo il palmo della mano dinanzi agli occhi, rimanendo a fissarla
per
qualche istante.
Potresti
servire
anche a qualcos'altro, oltre che picchiare un dannato muro.
Già,
il fatto è
che qui, l'unico impedito della storia sono io. Perchè
non riesco a dire che
... ad ammettere che ...
Mi
lascio
ricadere indietro sul pavimento, di nuovo. La bocca si contrae,
abbassandosi
verso il basso.
Potrei
farlo ...
per una volta ... dire la verità almeno a me stesso no?
Da
quando sono
partito non faccio altro che pensare alla stessa, dannatissima,
identica cosa :
Dimmi
che
verrai...
...
Se
non ce
l'avessi davanti, oserei dire che quel che vedo è un
miraggio. Stringo le mani
attorno al
bastone
da
viaggio, io ed il mio compagno sembriamo tutt'altro che semplici
viaggiatori.
Due barboni
sarebbero
messi
sicuramente meglio.
Mi
volgo
indietro, assicurandomi che Ryoga non si sia perso dietro di me. No,
per
fortuna si è
fermato
a pochi
metri di distanza con le lacrime agli occhi.
Dal
depliant,
questo posto sembrava più vicino. Fortunatamente doveva
'trovarsi per strada'
aveva detto
lui.
Sospiro
di
sollievo, portando una mano sul petto. Recupero uno dei sorrisi
più smaglianti
che possiedo
rivolgendolo
a
quella povera anima dietro di me, si sta dando così da fare
per accompagnarmi.
"Visto?
Alla fine ce l'abbiamo fatta, almeno per stanotte potremo riposare
bene"
ammetto soddisfatta,
allargando
ulteriormente il sorriso.
Eh?
Osservo
Ryoga chinare il capo e chiedermi ripetutamente scusa, sollevo le mani
davanti
al volto
agitandole
imbarazzata, quando fa così mi mette in seria
difficoltà.
"Non
scusarti, l'importante è raggiungere le sorgenti non credi?
Prima però, vediamo
di realizzare il tuo
desiderio"
poverino, dopo tutta questa strada, il minimo che io possa fare
è accompagnarlo
alle terme
che
tanto
bramava di visitare no? Sono o non sono una ragazza gentile?
C'è
chi direbbe
il contrario.
Mi immagino la faccia di Ranma se fosse stato qui, avrebbe sicuramente
detto
'Tu?
Gentile?
Una ragazza violenta del tuo calibro non sa cosa sia la gentilezza' o cose simili.
Stupido!
Ryoga
mi ha
aggirata nel frattempo, guardandosi a destra e a manca per cercare di
capire
il
percorso esatto
che porta all'entrata; kami è senza speranza, è
davanti a lui!
Ritrovo
il
sorriso, un pò forzata dal caso, ma lo ritrovo. "Per di qua"
lo
prendo per mano,
si
sa mai,
dovesse perdersi anche dietro di me.
-
Sento
i cori
dell'alleluia in testa, la mia bocca dev'essersi aperta un bel
pò.
Sono
l'uomo più
fortunato di questa terra, sono felice, immensamente contento.
Chiudo
gli occhi
stringendo la sua mano nella mia, sembriamo proprio due
fidanzatini.
Il
solo pensiero
mi fa arrossire da capo a piedi! Io e Akane ... insieme.
Sollevo
lo
sguardo immaginandomi la scena successiva a questa : io e lei che
entriamo in
camera,
lei
che si siede
sul letto imbarazzata e io naturalmente che le chiedo cos'ha, lei a quel
punto
mi dirà
'Ryoga caro, potrei lavarti la schiena?' imbarazzatissima e io,
ovviamente
fingendo
sorpresa
le
risponderò : 'Akane, ma queste cose si fanno solamente in
intimità' e a quel
punto
cupido
scoccherà le frecce dell'amore e ... ahhh!
Sospiro
trasognato, non accorgendomi che Lei mi sta fissando con insistenza
immobile
dinanzi
alla
reception.
"Ryoga?
Mi
senti?" scuoto la testa tornando alla realtà, peccato, era
uno dei sogni
ad
occhi aperti
più bello che avessi mai fatto. "Eh? Si certo
matrimoniale... si"
Akane
mi guarda
torva, così anche il proprietario. Oh miei ... che diavolo
ho detto?
Tappo
la bocca
con entrambe le mani, cominciando a sentire gli influssi delle
mie
parole sulla
pelle, lentamente la pressione sale come quelle nei termometri,
arrivando
allo
stadio più alto.
Lo
sguardo di
lei si sposta nuovamente sull'omino basso e pelato che ci fornisce
un'unica
chiave
"Sono spiacente, è l'unica rimasta" . Cosa odono le mie
orecchie?
Unica?
Oddio...
Comincio
a
sudare freddo, mentre un leggero filo di pensieri comincia a
trapuntarmi la
mente
di
tanti
quadretti idilliaci ed interessanti.
No,
forse ho
capito male. Non metterti in testa strane idee stupido di un Ryoga!
Comincio
a
prendermi a schiaffi finchè la faccia, da rosea non diviene
d'un porpora
intenso.
"Beh,
ci
adatteremo grazie. Ryoga-kun, non ti dispiace dividere ... insomma ...
la
stessa stanza vero?"
Oh
mio dio...
Oh
mio...
Sto
per svenire,
lo sento, portatemi dei sali! Portatemi i sal...
TONF.
Venti
minuti
dopo...
Mh?
Devo essermi
addormentato. Accidenti, ho fatto un sogno bellissimo.
C'eravamo
io e
Akane alle terme in Cina, e per un caso fortuito ci eravamo
ritrovati
a
dover condividere la stessa...
"Finalmente
ti sei ripreso!" Questa è la voce di Akane! Tento di mettere
a fuoco,
quanto
più mi
sia possibile, le immagini sfocate che volteggiano vaghe attorno alla
stanza.
Cosa?
Mi
alzo
repentino a sedere sul letto.
Letto?
Tasto
bene la
consistenza del materasso sotto di me. Nella camera ci siamo io e ...
Guardo
a destra,
poi a sinistra. N ... non era un sogno.
Io
e Akane,
nella stessa stanza, soli soletti con un letto solo!
Se
devo morire,
uccidetemi pure dopo le quattro di mattina...
Unisco
le mani a
mo di preghiera. Grazie Kami, non vi ringrazierò
mai abbastanza.
Per
ultimo, lo
sguardo ricade su Akane. Com'è bella : Oh! Ora è
il momento
fatidico,
lei è
seduta sul letto e dirà :
"Ryoga
caro..." oddio l'ha detto, ora esordirà con quella frase!
Vorrà
sicuramente,
lei
mi chiederà
se io voglio...
"Io
dormirò
per terra stanotte, va bene?" ahhh, sento già il dolce
strofinare
della
spugna
sulle spalle e il suo respiro caldo sulla pelle.
"Akane!
Queste cose si fanno solamente nell'int... dormire dove?"
sgrano
gli occhi
spostando tutto il peso del corpo in avanti, così
da
ricadere
steso sul letto.
Risollevo
il
capo confuso. "Questa frase è sbagliata!" la rimbecco
accigliandomi.
"Cosa?"
mi guarda perplessa, lo credo bene, quanto dovrò esserle
sembrato cretino!
Sollevo
una mano
schiaffandomela in faccia : io SONO scemo.
"N...no...scordati
ciò che ho detto...f...figurati...non farei mai dormire una
ragazza per
terra...
tu
stai pure sul
letto" sorrido come un ebete, portando l'avambraccio dietro la nuca.
Cretino!
Idiota!
Scemo!
Lei
sorride
solamente, com'è kawaii quando lo fa a quel modo.
Rimango
ad
osservarla silenzioso, incrociando gambe e braccia. Deglutisco.
Questa
situazione è così strana ma, allo stesso tempo ...
Dei
quanto
aspettavo questo momento.
Se
solo
riuscissi a dirti ciò che provo, sarebbe un'occasione
perfetta.
Senza
intralci,
senza figuracce. Solo io e te.
Fatti
coraggi
Ryoga Hibiki! Chiudo il pugno, portandolo accanto al volto ben sorretto.
Occhi
estranei
ora potrebbero scorgermi in ginocchio sul materasso, in posa
statuaria
con
gli occhi ricolmi di fiamme.
Certo!
Approfitterò di quest'occasione per dichiararle il mio
immenso amore per lei!
...
"Ranma,
posso entrare?"
Nessuna
risposta. Avanzo all'interno della casupola, sbirciando
nell'oscurità la minuta
luce
che
aleggia
quasi fatiscente tra le quattro mura.
Dov'è
lui? Shampoo
sei una stupida. Abbasso lo sguardo, quante volte
dovrò convincermi
di
non essere io
quella che desideri? Sino alla fine se è necessario. Non
posso smettere
d'amarti
così,
come se nulla fosse. Dentro di me, ancora un'infima speranza
c'è.
Piccola,
nascosta
ma resistente.
Ti
scorgo
finalmente, coi capelli rossicci addormentato sul pavimento. Mi lascio
scappare
un
sorriso : più ti guardo e più non riesco a
distoglierti gli occhi di dosso.
Avanzo
di pochi
passi, avvicinandomi alla tua posizione. Mi chino sulle ginocchia
inclinando
leggermente il capo per guardarti meglio.
"Mgh...cinque
minuti...ho fame...ti picchio sai? Vuoi sfidarmi? Sono pronto!"
ti
sposti su
d'un fianco mugolando qualcosa e finalmente riesco a vedere il tuo
volto.
Anche
da
ragazza, sei ugualmente da mozzare il fiato. Rimango ancora in silenzio.
Questa
volta non
ti salterò addosso gridandoti di baciarmi, no,
rimarrò
semplicemente
a
studiarti come non ho mai saputo fare prima.
Perchè
non vuoi
capire che ti amo?
Mi
chino appena,
scostandoti con l'indice la frangia dagli occhi.
"Ranma..."
lo sussurro, non desidero svegliarti. E' così bello, per una
volta,
poterti
rimanere
vicina senza ricorrere a trucchetti strani o pozioni magiche.
Non
vedi? La tua
piccola Shampoo sta crescendo poco a poco.
Quest'ingenua,
stupida cinese con l'orgoglio e la determinazione di un'amazzone.
Mi
sto piegando
davanti a te, che mi hai sconfitto.
Sono
in
ginocchio, guardami. Te lo sto chiedendo, ti sto pregando.
Ti
scongiuro
Ranma ... accorgiti che esisto anche io.
Il
battito
cardiaco aumenta sempre e sempre più. Sollevo il palmo
contro
il petto.
Ho avuto il coraggio di confessarti ciò che provo realmente
e
... mi hai
ignorata.
Seppur
io sappia
da tempo che nel tuo cuore c'è solamente Lei, non sono
mai
riuscita a
darmi per vinta. Non c'è un posto anche per me nel
tuo cuore?
Anche
se fosse
un angolo piccolo, un ritaglio quasi inesistente mi accontenterei.
Già,
ho sempre
leccato le briciole io.
Rimango
con la
mano sulla tua fronte, chinandomi. Stai tranquillo, non ti
bacerò di nuovo.
So
che mi
respingeresti ancora se ci provassi.
Chiudo
gli
occhi, posandoti le labbra sulla fronte.
Non
avevo mai
fatto caso a quanto fosse spaziosa. Quest'attimo...
"Mh...
finalmente...ti stavo aspettando..."
Parli
di nuovo,
il mio cuore manca d'un battito. Aspettavi me?
Allora
non stavi
dormendo ... allora...
Rimango
immobile, con le labbra posate sulla tua fronte.
Dimmelo
ancora.
Chiudo gli occhi, sperando di sentire di nuovo quelle parole...
"Finalmente...sei
qui...Akane..." serro le palpebre senza distaccarmi.
Ancora
una
volta, ho avuto la conferma di ciò che credevo.
Mi
sollevo,
rimanendo comunque ad osservarti. Trattienile Shampoo, ti prego, non
piangere.
Devo
essere
forte. Lo sono sempre stata e continuerò ad esserlo.
No,
non ti
permetterò di vedermi ancora in quello stato. Sorrido, lo
faccio, ci provo.
Mi
alzo.
"Riuscirò
a
farti cambiare idea... non rinuncerò mai a te, anche se ora
ho la conferma
che
la ami più
di quanto immaginassi".
-
La
notte porta
con sè inquietudine, l'ho sempre pensato.
Non
ricordo, non
riesco a ricordare tutto questo eppure, ho la vaga sensazione d'esserci
già
stato.
Lascio
correre
lo sguardo sulle distese erbose che si disperdono a vista d'occhio, in
questo
particolare
punto,
i fuochi
della notte paiono ancora più luminescenti sulla volta.
Traggo
le gambe
al petto, avvolgendo le braccia attorno alle ginocchia. Cosa ne
sarà del mio
futuro?
Sospiro,
andando
a sciogliere il filo rosso che porto al collo che lancia uno strano
tinnìo a
contatto con
la
mano. Un
campanello è tutto ciò che porto con me del
passato?
Sposarmi.
Non so perchè
ma ricollego quell'oggetto al volto di Shampoo. A quanto pare ci
conosciamo da
tempo
ed
io, per
quanto possa essere sorprendente, l'ho sconfitta tanto tempo fa.
Dovrò
davvero
rassegnarmi a tutto questo?
Hen
...
Non
ho nemmeno
trovato il coraggio di confessarti ciò che provo per te.
Forse è meglio così.
Ranma
non me
l'avrebbe perdonato. Sorrido amaro, ho catturato persino l'odio da
parte sua.
Non
riesco a
capirne il motivo, il come io sia riuscito a batterlo e quando io abbia
deciso
di
accompagnarlo
in Cina. C'è un lato oscuro di me che non riesco a
decifrare, c'è sempre stato.
Wen.
Le
due amazzoni
mi chiamano così. Che strano, ero così sicuro che
il mio nome fosse Annon.
No.
Quella
notte, sotto quel ponte fu lei a donarmi quel nomignolo e da allora,
decisi di
chiamarmi
con
quell'appellativo. Significa quiete in giapponese.
Me lo spiegasti mille
volte anche se ti ripetevo
di
saperlo. Sei
sempre stata cocciuta, forte, impulsiva.
Giocherello
col
campanello, finchè questo non mi scivola dalla mano
ricadendo sull'erba.
Prima
che lo
catturi nuovamente, qualcun'altro lo raccoglie al mio posto.
Nuovamente
incrocio quella tonalità di ghiaccio che s'intrina alla mia
: triste.
Non
c'è astio,
non c'è rancore ma così tanta malinconia nei tuoi
occhi amazzone.
"Ti
è
caduto questo" si sforza in un sorriso donandomi il prezioso ricordo
per
poi donarmi
le
spalle.
Abbasso
le
palpebre, rimanendo ad osservarle inconsapevolmente la schiena.
"Nemmeno
io
desidero tutto questo, ma a quanto pare siamo destinati l'uno
all'altra"
spiega
con
un sarcasmo
tanto sottile da mostrarsi per ciò che è,
semplicemente fittizio.
Ho
ben chiara la
tonalità frizzante di quella sua voce, non so
perchè, ma la mente
continua
ad
inviarmi segnali e riverberi di quel timbro.
Poggio
i gomiti
sulle ginocchia aprendole appena. Faccio scorrere di nuovo il pendaglio
a
mezz'aria, di
fronte al volto in modo da focalizzarlo.
"Già...
posso chiederti una cosa?" non porto lo sguardo su di lei, semplicemente
rimango
a
fissare l'oggetto che ho tra le mani con noncuranza.
Lei
si volge
appena col volto, e questo significa che vuole che io parli
probabilmente.
"Anche
tu
possiedi questo campanello non è vero?" alla mia richiesta,
torno a
mettere
a
fuoco la tua
schiena che guizza in un breve sobbalzo.
Non
volevo
metterti in imbarazzo, od almeno, credo sia stata questa la reazione
anche se
non
posso
scorgere
il tuo volto.
"Si...
ma
tu davvero, non ricordi niente quando sei ... così?"
annuisco.
Rimaniamo
in
silenzio per qualche istante prima che lei si sposti verso di me,
fermandosi
al
mio fianco
stavolta.
"So
di
avertelo promesso, so che dovrei mantenere la parola e seguire le
regole del
villaggio ma...
io
non posso
sposarti Wen...Ranma è... lui è..."
alzo
lo sguardo
su di lei, in parte sorpreso. Immaginavo, da un lato questa sua
rivelazione.
Chissà
perchè
quel ragazzo ha così tante ragazze intorno. Sorrido
sollevandomi per
avvicinarmi a lei.
"In
parte
ti capisco" riprendo fiato dopo qualche istante di pausa "Se
però..." cos'ho iniziato a fare
questo
discorso?
Ora
non ne
uscirò più.
Distraggo
lo
sguardo, stringendo il campanello in mano. "Se sarà
impossibile evitarlo, sappi
che cercherò
di
farti...felice comunque..." torno su di lei, notando che il suo sguardo
ora è cambiato. Leggo nei suoi
occhi,
sorpresa?
Perplessità? Non riesco a decifrarlo bene.
Comunque
sono
riuscito a strapparle un mezzo sorriso. Vorrei davvero potermi
ricordare
completamente.
"Un'ultima
domanda... cos'è che mi hai promesso?" tanto per
curiosità, non voglio di
certo forzarle una risposta
ma,
dato che
posseggo da così tanto quest'oggetto, un minimo chiarimento
non sarebbe di
certo d'impiccio.
Si
avvicina,
immergendosi di nuovo nel mio sguardo seria, forse troppo.
Un
alito di
vento corre via insieme alle parole che scivolano dalle sue labbra. Le
scandisce bene e io sbarro gli occhi.
Non
posso averti
chiesto questo ... non io...
...
Tu-tum.
Forza
Ryoga, un
minimo di concentrazione e di determinazione e potrai farcela.
Muovo
pochi
passi verso di lei, devo riuscirci questa volta. E' la mia occasione.
Farmela
sfuggire
significherebbe perderla per sempre.
Tu-tum.
"Aka..."
mi blocco osservandola da dietro il paravento in carta di riso.
L'ombra
delle
sue movenze indica chiaramente che si sta...
Rimango
impalato
ad osservarla muoversi dietro quel sottile velo.
Le
braccia che
si sollevano per togliere la maglietta.
Via
il primo
strato.
Le
mani che
corrono lungo la circonferenza del seno per slacciare
ciò
che lo
contiene. Deglutisco.
Via
il secondo
strato.
Scivola
ancora
di più verso il basso, per far correre lungo le gambe
i
pantaloni. Oddio...
Ho
visto questa
scena cento volte da P-chan ma, da questa prospettiva,
non
riesco a
rimanere indifferente con quei 'certi attributi la'.
Ahhhh.
Mi
prendo a
ceffoni, inginocchiandomi per terra. Copri le tue vergogne
suino
degenere!
Poi mi lamento se Ranma mi chiama maiale?
Serro
le
palpebre cercando di non guardare anche se la tentazione è
così...
così...
così...
"Ryoga?
Cosa ci fai per terra? Stai pregando?" la sua voce cattura di nuovo la
mia
attenzione,
stringo le mani sulle parti basse col petto schiacciato sul pavimento
per
evitare di
mostrare 'ciò che c'è sotto'.
Alzo
la testa
sorridendo, evitando per un soffio di dare una capocciata sulla gamba
di
una poltrona
troppo vicina.
Apro
un occhio.
Mossa sbagliata, ci manca poco che gli occhi mi schizzino
fuori
dalle
orbite che subito sollevo le mani portandole verso il naso, che guarda
un pò
ha
deciso di
zampillare allegramente di sangue proprio ora. Schiaccio il bacino
sul
pavimento
ancora di più. Kami, potrò farmi vedere in questa
posizione ridicola da lei?
Certo
che pure
tu, camminarmi davanti con un asciugamano.
Ripeto,
da
P-chan, la visuale non è così : completa.
Quando
s'accorge
del mio imbarazzo arrossisce. Beh, volevo ben vedere.
"Scu...scusami...
non credevo che... ah che stupida...scema...cretina..."
si
nasconde
dietro il paravento accucciandosi.
Io
copro gli
occhi pudico, non ho il diritto di guardarla infondo, non siamo ancora
così
intimi.
Riesco
a
raccontarmi balle da solo, che genio. Chissà
perchè quando sono
P-chan
non sono
mai così perbenista. Beh, da che mondo è mondo
maiale
è
maiale no? Io
sono un porcellino infondo?
Perchè
devo
trovare scuse con me stesso?
"Aka...Akane...sono
stato io a... non dovevo insomma...scusa...scusa..."
l'ho
fatto di
nuovo, non so perché ho questa mania insulsa di prendermi
la
colpa di ogni
cosa, ma con lei mi farei anche frustare.
Ahhh...
l'amore.
Esce
nuovamente,
stavolta in accappatoio. Peccato, preferivo l'immagine di prima.
Ryoga!
"Avevo
in
mente di provare le terme prima di andare a dormire, dobbiamo
approfittarne
adesso,
poi non
avrai più opportunità..."
Sgrano
gli
occhi. Le sue parole mi tuonano in mente cicliche.
Dobbiamo
approfittarne...arne...arne...
Non
avrai più
opportunità...nità...nità...
Mi
sta chiedendo
così sfacciatamente di ... fare il bagno con lei?
Allora
l'amore
esiste! Allora mi ricambi dolce Akane!
Non
potremmo,
non siamo ancora così intimi...
BANDO
ALLE
CIANCE! Annuisco voracemente filando in bagno come un treno
e
cambiandomi in
meno di due secondi.
"Bagno?
Opportunità? Approfittarne adesso!"
Biascico
insensatamente tutto d'un fiato, mi chiedo se io abbia respirato nel
pronunciare la frase.
Lei
mi guarda
col sorriso stampato sulle labbra.
Allora
è come
pensavo! Vuoi fare il bagno con me!
Come
sono
felice, come sono felice, come sono felice!
La
prendo per un
braccio tirandola con me verso le terme,
filando
come una
saetta! Bagni aspettateci!
I
due futuri
sposi più innamorati del giappone stanno arrivando!
-
Povero
Ryoga,
dev'essere proprio felice di poter approfittare di quest'occasione.
Devono
essere
davvero efficaci queste terme per farlo così contento.
Sembra
un
bambino! Sorrido mentre mi lascio trascinare senza oppormi
verso
le terme.
Già,
abbiamo
fatto proprio bene a fermarci in questo posto!
...
"Mhhh...
che diamine di ore saranno a questo mondo?"
Mi
sollevo da
terra stirando le braccia verso l'alto mentre uno sbadiglio largo
carpisce
le
labbra.
Quanto
ho
dormito? Apro gli occhi lentamente, tentando di mettere a fuoco la
stanza
ancora
immersa
nell'ombra.
"Finalmente
ti sei svegliata!" eh? Spalanco occhi e bocca rimanendo pietrificato
nella
posizione
di stiramento muscolare. Qua...quando è entrata questa pazza?
Inginocchiata
dinanzi a me, sorridente come un sole, c'è la matriarca.
Oh
miei...
Indietreggio
con
le gambe sino a sfiorare il muro dietro di me con le spalle.
"T...tu..."
non emetto altro rimanendo basito ad osservarla.
Come
ho fatto a
non sentirla arrivare?
"Sei
pronta
tesoro mio? Cominciamo subito! Se vuoi che io ti alleni, devi prima
prendermi"
apre un sorriso largo sulle labbra, sembra quasi innaturale.
Deglutisco
immagazzinando lentamente ciò che mi dice. Abbiate pazienza,
mi
sono appena
svegliato!
Quando
afferro,
finalmente, increspo le labbra in un sogghignetto di sfida.
Con
una spinta
del bacino mi porto in piedi, sollevando entrambe le braccia
dinanzi
al
volto.
"Sono
pronto" la osservo, era ora che si decidesse a farsi viva.
"Eh?"
s'avvicina a me, cominciando a tastarmi dappertutto come fossi un
peluche.
"Ehi!
Giù
le mani!" indietreggio, mentre mi palpeggia il seno con noncuranza.
Questa
ragazzina
è pazza! Non è normale!
"Pronto?
Sei una ragazza giusto? Si certo che lo sei ... senti che forme, hai un
seno
davvero
perfetto!" commenta entusiasta continuando la sua opera di
esplorazione
sul
mio corpo. Rimango basito senza far nulla, no, con comodo eh!
"Sai...
se
tu fossi stato un ragazzo..."
solleva
lo
sguardo verso di me, posando il palmo sul muro all'altezza del mio viso.
Deglutisco.
I
suoi occhi
docili, in questo momento sembrano contenere l'inferno stesso tanto
brillano
di
stille omicide.
"S...se
fossi stato u...un ragazzo...cosa?" chiedo ridacchiando nervosamente,
mentre
un
rivolo di
sudore mi scivola giù dal collo.
Le
sue labbra si
stringono in una smorfia di disgusto mentre allontana il braccio
sollevandolo
a
mezz'aria, per colpire in seguito il muro di legno che si sgretola come
carta.
"...
Ti
avrei fatto fuori all'istante ... " la tonalità della sua
voce s'abbassa,
divenendo spaventosa.
Oddio
... mi
ricorda ... una certa persona.
"Io
odio i
ragazzi..."
Lancio
una
sguardata sopra la spalla, immaginandomi al posto del muro.
Non
deve essere
molto divertente.
Questa
scenetta
mi ricorda tanto un pezzetto di passato che avevo per un qualche motivo
rimosso.
Sai,
sono
contenta che tu sia una ragazza. Non sopporterei proprio d'essere
battuta da un
ragazzo.
Oh
miei dei ...
KAMI ...AKANE DUE LA VENDETTA!
Il
pugno di lei
s'apre poi in una carezza diretta sulla mia guancia "Ma sei una
ragazza,
una bellissima
ragazza,
e non
potrei essere più felice di allenarti tesoro!" riprende
sulle labbra il
sorriso di poc'anzi,
spiccando
un
mezzo salto mortale indietro.
Allunga
l'indice
in avanti posandomelo sulle labbra "Prima però, devi
dimostrarmi di essere
più veloce
di
me ...
Ranma" tsk, in quanto a velocità col mio corpo femminile
rimango
imbattuto!
La
prenderò in
un sec... ma... dov'è finita?
Guardo
a destra
e a manca, grattando il mentro confuso.
"Sono
quassù sciocchina!" attira la mia attenzione, eh? Da quando
c'è un
lucernario qui dentro?
Ha
bucato il
tetto e non me ne sono nemmeno accorto? No, sto seriamente perdendo
colpi.
"Devi
imparare a mantenere gli occhi sull'avversario invece di distrarti,
seguimi"
spicca
pochi
salti, scomparendo quasi dalla mia visuale.
Diamine!
E'
velocissima.
Non
preoccuparti
ragazzina, non sei la prima nè l'ultima che mi lancia una
sfida, e pur di
apprendere
il
segreto della
contro tecnica combatterei contro Enma in persona.
Non
sottovalutarmi,
ho molte più frecce di quanto immagini al mio arco!
Fine
Sedicesimo
Capitolo