Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: inu_ka    12/09/2015    2 recensioni
Sesshomaru, Tomoe e Kurama sono amici per la pelle, il loro rapporto è pari a quello fraterno. Nonostante il loro carattere particolare sono amati, coccolati e ben voluti dalle loro famiglie ma per Inuyasha non sarà lo stesso. La sua nascita sarà ritenuta una disgrazia e ogni giorno della sua vita sarà più duro del precedente, nonostante abbia un padre che lo ama, ha una madre che lo odia. Ma per lui non sarà sempre tutto nero perchè intorno a sè avrà anche delle persone che lo ameranno così com'è e chissà forse col tempo qualcuno riuscirà a fargli apprezzare la vita. In fondo non può piovere per sempre.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Shin era terrorizzato da quello che i suoi occhi stavano osservando. Non voleva credere a quella scena; una cosa del genere era impensabile! La sorte si era ancora una volta accanita contro di lui. Gli youkai erano rinomati per il loro sangue freddo ma, a quanto pareva, i No Taisho erano l'eccezione.

L’uomo non riusciva a vedere più niente intorno a sé. La sua mente era concentrata su quello che c'era ai piedi del divano, ossia l'esile corpo di Izayoi. Era riversa a terra e sotto il suo viso vi era una piccola pozza di sangue. Lo youkai distolse lo sguardo da quella macchia color cremisi, ma solo per osservare da dove provenisse. Quando vide i residui di quel fluido, il suo cuore perse un battito; il sangue era fuoriuscito dalla bocca. Non sapendo cosa fosse successo, decise di non muoverla, l'unica cosa che fece fu quella di chiamarla ripetutamente mentre chiamava i soccorsi.

L'ambulanza arrivò in pochi minuti,anche se a Shin parvero ore. Izayoi fu trasportata d'urgenza in ospedale, e il marito, dopo aver preso Inuyasha,le corse dietro con tutto il potere che aveva, poiché in macchina avrebbe impiegato più tempo del dovuto a causa del traffico.
Quando arrivò, chiese informazioni su dove avessero portato sua moglie, e la segretaria rispose che era stata portata in rianimazione. Corse in direzione del reparto, beccandosi anche qualche rimprovero dalle persone che camminavano per i corridoi, ma lui non le degnò della benché minima attenzione. Finalmente arrivato a destinazione,fermò il primo dottore che vide.
- Dottore, cos’è successo a mia moglie? Cosa le state facendo? Si è ripresa? - chiese lo youkai, senza interrompere la serie di domande che stava facendo.
- Signore si calmi, e soprattutto, mi dica chi è lei.- lo interruppe il medico.
- Oh sì scusi. Sono il signor No Taisho e mia moglie è arrivata da poco con un codice rosso. Vorrei sapere come sta, e soprattutto vorrei capire cosa è successo. – provò a calmarsi.
- Signor No Taisho, da una prima valutazione, sembra che sua moglie abbia avuto un'emorragia interna, ma siamo riusciti a bloccarla. Adesso le stanno facendo una TAC per vedere da dove abbia avuto origine. Però, se permette, vorrei farle qualche domanda.-
Shin guardò con perplessità il dottore, anche perché la sua mente era talmente agitata da non fargli connettere nessun pensiero logico.
- Cosa vuole sapere?-
- Dobbiamo sapere se sua moglie soffre di qualche patologia particolare. -
- No, è sana come un pesce, non è mai stata malata e non ha mai assunto farmaci, se non qualche analgesico, ma niente di più. - spiegò lo youkai.
- Di recente ha subito qualche trauma invece, anche di lieve entità? –proseguì il medico. Anche questa domanda per Shin fu strana.
- No dottore, a mia moglie non è successo niente distrano. L'unica cosa diversa dalla normale vita quotidiana è questo bambino. – disse, mostrando il piccolo han'yō che si trovava tra le sue braccia.
- Dunque ha avuto un figlio. - osservò il dottore.
- Sì, e questo cosa c'entra? Non penso sia colpa della gravidanza, anche perché il bambino ha sei mesi, e se fosse stata colpa sua, l'emorragia avrebbe dovuto verificarsi nell'immediato.- ipotizzò lo youkai.
- Signor No Taisho, in queste situazioni tutto può essere utile. Ora, se non le dispiace, raggiungo i miei colleghi, così vedo cos'è successo. Ovviamente appena sapremo qualcosa le verrà riferito.– detto ciò, il dottore si dileguò.
Passò una buona mezz’ora, e Shin si faceva sempre più ansioso di sapere cosa stesse succedendo. Poco dopo un dottore gli si avvicinò.
-Signor No Taisho, abbiamo sottoposto sua moglie ad alcuni esami. La TAC ha rivelato che l’emorragia è stata causata dalla rottura della milza, mentre le analisi del sangue hanno evidenziato una forte anemia. Di recente ha avuto qualche incidente che abbia potuto provocare la rottura dell’organo? Inoltre, le analisi del sangue non hanno rilevato la presenza di alcun farmaco, ciò significa che quest’anemia non è stata curata e anche questa potrebbe essere stata la causa dell’emorragia. – spiegò il medico.
Shin sembrò pensarci un po’ su. Nonostante stessero insieme da molti anni, lui e sua moglie non erano mai stati molto uniti, ed entrambi sapevano poco l’uno dell’altra. Dopo una breve pausa di riflessione, Shin diede la sua risposta.
-Dottore,che io sappia, mia moglie non ha mai avuto problemi di salute. – rispose infine.
- Capisco, ma non mi spiego come mai non sapevate nulla di tutto ciò. Gli esami che abbiamo effettuato hanno rivelato che l’anemia persiste da diversi anni ma non è mai stata curata. La forma di anemia di sua moglie è dovuta ad una grave carenza di ferro e questo ha messo a dura prova la milza, che potrebbe essersi rotta anche con un semplice colpo di tosse, inoltre, da quello che mi ha detto, sua moglie di recente ha avuto una gravidanza. Mi dica, per caso il bambino è nato prematuro?-
- Sì, è nato all’ottavo mese. Significa qualcosa? - chiese lo youkai, preoccupato.
- Purtroppo l’anemia aumenta in caso di gravidanza, in quanto la richiesta di ferro da parte del sangue aumenta. Desumo che abbia preso un qualche integratore durante la gestazione.-
- In tutta sincerità, io e mia moglie fino a ieri non abbiamo mai avuto un buon rapporto, quindi non so niente di queste cose. Mi dica dottore, mia moglie sopravvivrà? – domandò, temendo la risposta.
-Dobbiamo ricorrere ad una rimozione urgente della milza; se rimane ancora lì potrebbe causare altre emorragie. Signor No Taisho, volevo dirle anche un’altra cosa. – disse, assottigliando lo sguardo.
-Sì mi dica.-
Quella conversazione lo stava mettendo a dura prova.
-La TAC ha rivelato che la milza presenta delle lesioni piuttosto vecchie. Si può dire che risalgano a circa sei o sette anni fa, anche due costole hanno delle vecchie calcificazioni. Non escludo che in passato abbia avuto un qualche incidente che abbia già alterato la struttura della milza.-
Shin era sempre più confuso. Da quello che sapeva, Izayoi, da ragazza, aveva avuto una vita perfetta con dei genitori sempre presenti e molto premurosi che tenevano a lei più di ogni altra cosa. Riferì il tutto al dottore, che poco dopo raggiunse i suoi colleghi nella sala operatoria.
L’intervento durò quasi due ore, e Shin cercò di ingannare il tempo occupandosi di Inuyasha. Quella situazione gli fece venire in mente ciò che era accaduto l’anno precedente a sua cognata. Ora capiva alla perfezione come si era sentito suo fratello quando temeva di perdere la sua amata, anche se lui non poteva paragonare il suo rapporto con quello che c’era tra Sakura e Inu.
Finalmente il chirurgo lo raggiunse, dandogli la bella notizia che Izayoi era sopravvissuta, e avrebbe potuto condurre una vita del tutto normale, ma ciò sarebbe stato possibile solo se da quel momento si fosse presa adeguatamente cura di sé. Shin era al settimo cielo. Durante l’intervento aveva temuto di perderla. La sorte non poteva essere così malvagia nei suoi confronti, non ora che era finalmente ad un passo dalla felicità. Sua moglie era finalmente cambiata e da quel momento, forse, avrebbe potuto avere la vita che aveva sempre sognato.
Shin attese con ansia il risveglio di Izayoi, e mentre attendeva, continuava a pensare alle parole del dottore. Cos’era successo a sua moglie prima che si conoscessero? A cosa erano dovute tutte quelle lesioni? E perché non aveva mai curato la sua anemia? Che non ne fosse al corrente? Le domande erano molte ma a nessuna riuscì a dare una risposta. L’unica che poteva fare chiarezza era Izayoi stessa, ma non sapeva se gli avrebbe raccontato qualcosa. In fondo, da quando si conoscevano, non gli aveva mai raccontato molto della sua vita, ma sperava che questo repentino cambiamento la portasse ad aprirsi di più con lui.
Era ancora immerso nei suoi pensieri, quando un infermiere gli riferì che sua moglie si era ripresa dall’anestesia. Corse immediatamente dentro,facendo attenzione a non spaventarla.
-Shin, sei tu? - chiese flebilmente Izayoi.
-Sì, sono io, e con me c’è anche Inuyasha. E’ stato un angioletto, non ha pianto per niente. Certo che ci hai fatto prendere un bruttissimo spavento. Mi dici cos’è successo? –
Per quanto si fosse sforzato, Shin non riuscì a trattenersi. Era una sua brutta abitudine quella di porre domande a raffica, che spesso non avevano connessione l’una con l’altra. Izayoi sorrise e con una mano gli sfiorò il braccio.
-Sinceramente non lo so. Ero seduta sul divano con Inuyasha e non volevo alzarmi per prendere un gioco che era a terra, così mi sono sporta e sono caduta, battendo il fianco sinistro contro il bracciolo del divano. Sul momento non ho sentito tanto male e ho continuato a giocare col bambino. Dopo ho fatto una serie di starnuti e il fianco ha cominciato a farmi malissimo, prendendomi anche la schiena. Mi sono accorta che dalla bocca usciva del sangue, così mi sono decisa a chiamarti, ma non hai risposto. Dopo di questo non ricordo più nulla. – spiegò la donna.
Shin, sentendo il racconto, si sentì estremamente in colpa. Sua moglie glistava chiedendo aiuto e lui, anche se involontariamente, non aveva risposto alla sua richiesta. A causa delle sue incertezze e dei suoi dubbi, stava perdendo la donna che aveva sempre sognato. Izayoi se ne accorse e debolmente lo accarezzò.
-Shin, non sentirti in colpa, ora sto bene. Mi dici però cosa mi è successo? I dottori non hanno voluto dirmi niente.-
-Hanno detto che la milza si è rotta, e questo ti ha provocato un’emorragia interna, così sono stati costretti ad asportarla. Il dottore mi ha detto che dalle analisi sono risultate delle anomalie. Vorrei chiederti qualche spiegazione. - chiese timoroso lo youkai.
-Dimmi. – rispose lei in tutta tranquillità.
-Izayoi promettimi che sarai sincera e che mi dirai tutta la verità. – le domandò. La donna annuì, e Shin riprese.-Il dottore ha detto che ci sono delle lesioni che risalgono ad ancor prima che noi ci incontrassimo. Ha detto che hai una forte anemia da carenza di ferro, inoltre dice che la milza era già danneggiata. Anche le costole che sono vicine ad essa presentano delle vecchie calcificazioni. Cos’è successo? -
Alla spiegazione dell’uomo, dapprima strabuzzò gli occhi, poi inspirò, stringendo forte la mano di suo marito, come se avesse il timore che se ne andasse da un momento all’altro, ma per smentire ciò, Shin prese la sedia e si sedette accanto a lei, tenendo in braccio il piccolo han’yō.
-Shin, non è bello quello che sto per raccontarti. Potrei uscirmene con la scusa che ho fatto un brutto incidente, ma non me la sento di mentirti ancora. Per una volta voglio essere sincera con te.– disse,abbassando lo sguardo.
-Non preoccuparti, puoi raccontarmi tutto, non starò di certo a giudicarti, è solo che vorrei sapere cos’è successo.– la tranquillizzò l’uomo.
-Sin da piccola ho sofferto di una grave forma di microcitemia, e finché era viva mia madre è stata sempre curata, ma, appena ho compiuto 15 anni, lei è morta per un infarto. Mio padre ha sempre incolpato me per la sua morte, dicendo che le davo troppi pensieri perché stavo sempre male, così ha cominciato ad odiarmi. Aveva detto che me l’avrebbe fatta pagare, e non è venuto meno alla sua parola. Per prima cosa mi ha tolto tutti i farmaci per curarmi, diceva che sperava che morissi il prima possibile, ma a quanto pare ero più dura di quel che pensava. Una notte piombò improvvisamente nella mia camera. Ero terrorizzata! Quando l’ho visto vicino alla porta, aveva uno sguardo minaccioso che metteva i brividi. Temevo che quella sarebbe stata l’ultima notte che avrei dormito in quella camera, ormai però ero rassegnata e non vedevo l’ora che succedesse. Improvvisamente, invece, lui urlò, dicendo che se volevo continuare a vivere in quella casa, avrei dovuto cominciare a fare la modella. Io avevo sempre odiato quel mondo, avevo sempre visto le modelle come delle donne tristi, piene di privazioni, che andavano a discapito della loro salute pur di mantenere la linea. Credimi, non avrei mai immaginato che un giorno avrei fatto parte proprio di quel mondo che avevo sempre disprezzato. Dal giorno successivo cominciò a mettermi a dieta ferrea, mi tolse qualsiasi forma di zucchero, di carboidrati, e mi vietò la carne, erano rare le volte in cui mi dava un paio di biscotti integrali, ma per lui erano troppo grassi e calorici, perciò appena finito di mangiarli, mi costringeva a vomitarli e ovviamente lui era lì a controllarmi. Persi molti chili in pochissimo tempo e il mio corpo cominciava a risentirne. Le ore di palestra che mi costringeva a fare mi debilitarono ancora di più. Finché un giorno, mentre ero a scuola, mi sentii male e svenni. Mi risvegliai in ospedale, con solo i compagni di classe vicino a me. Mio padre non era venuto a trovarmi nemmeno un giorno, venne solo al momento delle dimissioni, dove il dottore gli disse che avevo una grave anemia da carenza di ferro. E lui sai cosa disse? Disse che io mi ero fissata che volevo fare la modella e stavo mangiando solo verdure perché volevo dimagrire, nonostante fossi in forte sottopeso. Il dottore gli raccomandò di farmi mangiare adeguatamente, soprattutto la carne, inoltre, poiché ero già in età fertile, mi aveva raccomandato di non avere figli finché l’anemia non fosse rientrata, poiché avrei messo a rischio la mia vita e quella del bambino che sarebbe potuto nascere con gravi problemi di salute. -
Izayoi fece una pausa. Ricordare quella parte della sua vita era abbastanza doloroso. Shin, per calmarla, continuava ad accarezzarle i capelli. Anche lui aveva gli occhi gonfi per le lacrime che premevano per uscire. Mai avrebbe immaginato che dietro alla sua cattiveria, Izayoi nascondesse un passato tanto orribile. La voce di Izayoi lo ridestò, facendogli prestare attenzione al resto della storia.
-Passò qualche giorno e mio padre non aveva cambiato niente, anzi, si può dire che intensificò. Quando fu del tutto soddisfatto, chiamò un suo amico che gestiva una piccola casa di moda. Mi raccomandò e mi fece iniziare a lavorare lì. Il proprietario sembrava essere una brava persona, ma tutt’altro lo era suo figlio, Takemaro Setsuna. Aveva la mia stessa età, ma aveva una mente davvero malata ed era un vero e proprio amante del sesso. Un giorno ero in camerino  a prepararmi per sfilare, quando ad un tratto, andò via la luce. Trasalì per lo spavento, soprattutto quando sentì la porta aprirsi. Cercavo disperatamente di mettere a fuoco, ma niente, non si vedeva nulla. Ad un tratto mi sentì stringere da delle possenti braccia e subito dopo fui sbattuta sul divanetto che era nel camerino. Chi mi aveva bloccato mi aveva messo una mano sulla bocca affinché non urlassi, invece, con l’altra mano,mi toccava dappertutto. Mi tolse la vestaglia, lasciandomi in biancheria. Non riuscivo a muovermi, non ne avevo le forze. Sentivo solo quella schifosa mano che mi toccava ovunque, insieme all’erezione che premeva contro di me, e che ben presto provvide a penetrarmi. Non ero mai stata con un ragazzo e il dolore che provai fu lancinante. Pregai tutti i Kami affinché si stancasse, ma niente, era inarrestabile; finché non mi sentii bagnata. Non ne sapevo molto di quell’argomento ma in giro avevo sentito che quello era il modo in cui si poteva procreare. L’idea di una gravidanza mi terrorizzò soprattutto al pensiero di cosa mi avrebbe fatto mio padre. Quando finì, avevo pensato che si fosse stancato e invece no, cominciò con la bocca e fece fare altrettanto a me…-
Izayoi stava piangendo convulsamente e Shin, delicatamente, cercò di tranquillizzarla.
-Izayoi, basta. Se non te la senti non raccontarmi più niente, per me va bene così. Non immaginavo che avessi avuto un simile passato, e qualcosa mi dice che la parte più dolorosa deve ancora venire… basta così. Oggi è stata una giornata fin troppo pesante. – la consolò. Izayoi aveva smesso di piangere e stringeva sempre più forte la mano di Shin.
- No, niente più segreti, voglio dirti tutto. Comunque ora capisci perché ho sempre rifiutato di fare sesso orale?-
Shin annuì e si vergognò amaramente per come l’aveva giudicata.
-Takemaro continuava a costringermi a fare quello che voleva, quando sentii la porta aprirsi. Mi misi a piangere per la gioia, perché forse il mio salvatore era arrivato. Riuscii a staccarmi e a voltare la testa, vidi che quello che era entrato era mio padre. Pensavo che gliel’avrebbe fatta pagare per quello che mi stava facendo, invece no, se ne andò. Qualche ora dopo tornai a casa e mio padre si complimentò con me perché ero riuscita ad ammaliare il figlio del suo amico; io non risposi, sapevo che non ne avrei ricavato nulla. La cosa continuò ad andare avanti, mi ero arresa… ero diventata la bambola di Takemaro. Quella situazione mi stava cambiando, sentivo che ogni giorno che passava non ero più quella di prima. Arrivò un periodo in cui avevo nausea, vomito e debolezza senza sosta, inoltre il ciclo era sparito. Pensai fossi rimasta incinta, perciò andai a comprare un test di gravidanza che ovviamente risultò positivo. Quando lo dissi a Takemaro non gli fece né caldo né freddo, diceva che potevo tenerlo solo se fosse stato unmaschio, perché così avrebbe portato avanti la dinastia dei Setsuna. Passò qualche mese e il mio corpo stava mutando, la pancia cominciava a vedersi e questo a Takemaro non piacque affatto,  erano più le volte che picchiava che quelle che lavorava. Ogni volta che faceva sesso, subito dopo mi picchiava, dicendo che quella pancia gli impediva i movimenti, e in una di quelle volte mi fratturò due costole e mi lesionò la milza. Mi portò in ospedale solo per non correre rischi legali, ma comunque dopo le dimissioni non mi fece curare, la milza non me la fece operare perché i tagli dell’intervento avrebbero deturpato il mio corpo e mi costrinse a firmare il rifiuto all’intervento. I dolori erano lancinanti, soprattutto quando la bambina si muoveva.-
-Quindi era una bambina? E dov’è adesso?- chiese curioso lo youkai, mentre dagli occhi di Izayoi cominciavano ad uscire delle calde lacrime. Shin posò la sua guancia sulla fronte della moglie, accarezzandole dolcemente il viso e levando con il pollice le lacrime che ancora le solcavano il volto. Una volta che ebbe finito di sfogarsi, riprese a parlare.
-E’ doloroso ricordare quella parte del passato, perché il dolore che ho provato in quel periodo, non l’ho mai provato in tutta la mia esistenza. Avevo scoperto che ero in attesa di una bambina ma non lo dissi a Takemaro, perché lui avrebbe accettato solo se fosse stato maschio, in caso contrario mi avrebbe fatto abortire. Quando andai in ospedale per quelle fratture, mi fecero un’ecografia per controllare lo stato del feto e fu lì che Takemaro scoprì che quella che sarebbe nata a breve era una femmina. Al settimo mese, a causa dell’anemia e delle continue percosse, fui costretta a partorire. Sembrava essere sana ma dopo tre mesi scoprimmo che la bambina era affetta dalla sindrome di Down e questo lui non lo accettava. Fu difficile proteggere quella creatura, per me lei era tutto, non mi interessava se non era come gli altri bambini, io l’amavo per quello che era e l’avrei protetta anche a costo della mia vita, però, come puoi vedere ho fallito. Un giorno Takemaro mi legò ad una sedia e mi costrinse a guardarlo mentre stava soffocando la mia bambina. Ho sofferto tantissimo per la morte di mia figlia ma quello che mi stava uccidendo di più erano i sensi di colpa, se fossi stata più forte, lei sarebbe ancora viva. Dopo quell’episodio tornai a casa, passò qualche mese prima che mi riprendessi e quando finalmente ci riuscì, mi resi conto di non essere più quella di prima. Quando vedevo un bambino, avevo lo schifo, perché erano deboli e incapaci di difendersi. Anche quando vedevo delle coppie, provavo ripugnanza, perché l’amore non esisteva e quello che stavano mostrando era tutta apparenza. Ero arrivata al punto di non ritorno, l’Izayoi di prima era morta insieme a quella bambina. Ero diventata un mostro senza sentimenti, ero fredda e calcolatrice. Dopo aver recuperato la mia linea ed essere del tutto guarita dalle ferite, decisi di provare a fare il provino per modelle alla No Taisho/Soushi, ero certa che mi avrebbero preso, e così fu. Da quel giorno decisi che quello sarebbe stato il mio mondo, mi sarei dedicata esclusivamente al lavoro, avrei chiuso con le amicizie, l’amore, l’affetto e il divertimento, per me da quel giorno sarebbero esistite esclusivamente le sfilate. Ero diventata una di quelle che da piccola avevo odiato. Quando sei arrivato tu, però, hai sconvolto i miei piani. Avevo deciso che per me non ci sarebbe stato tempo per l’amore ma quando ho ricevuto la tua dichiarazione, ho pensato che avrei potuto approfittare di questa situazione, sarei diventata ricca e famosa, ma mi ripromisi di non lasciarmi coinvolgere da quell’inutile sentimento e da quello che ne derivava. Ci ero riuscita, ma quando sono rimastaincinta, è crollato tutto, non potevo credere che il passato, da cui ero faticosamente fuggita, stesse per ripetersi. Per questo non volevo portare avanti la gravidanza, avevo trovato la scusa che non lo volevo perché mi deturpava la linea, e soprattutto perché sarebbe stato un mezzodemone, ma la tua insistenza ha complicato tutto, così come il piano di Miketsukami. Lui inconsapevolmente stava risvegliando la vecchia Izayoi. Ho pregato fino all’ultimo perché Inuyasha morisse, ma solo perché non volevo più soffrire come prima, anche se dentro di me sapevo che tu non eri come Takemaro e non lo avresti ucciso. Purtroppo quel trauma continuava a persistere. Ho provato in tutti i modi ad odiarlo e ci stavo riuscendo, ma quando ho visto che stava per morire soffocato mi si è parata davanti la figura della mia bambina, lei,mentre Takemaro la stava soffocando,faceva esattamente come lui. Mentre guardavo quella scena, provai gli stessi sentimenti di quella sera, in cui avrei voluto disperatamente salvare la mia bambina, ma ero legata, e per quanto mi dimenassi, non riuscii a liberarmi. Invece questa volta era diverso, avevo la possibilità di salvarlo, non volevo che facesse la stessa fine,ma non sapevo cosa fare. Per fortuna c’era Keiko che l’ha salvato per la seconda volta. Shin, ti chiedo perdono per quello che ti ho fatto, ma non volevo più soffrire, so che tu non mi avresti mai fatto del male ma era più forte di me. Spero di riuscire a ritornare quella di una volta, non sarà facile ma penso che con voi al mio fianco ci riuscirò.-
Izayoi era sfinita, aveva raccontato il suo intero passato in meno di un’ora, ed era ancora indebolita dall’intervento, infatti, appena finì di parlare, crollò per la stanchezza.
 
ANGOLO DELL’AUTRICE
Ok, capitolo un po’ strano. Ora si capisce cosa ha reso Izayoi così fredda e spietata… Non so se come cosa vi sia piaciuta, lascio a voi i commenti.
Comunque vi lascio una breve spiegazione delle, non proprio, patologie che sono state citate:
MICROCITEMIA:  riduzione anomala del volume medio dei globuli rossi.
ANEMIA: il tipo di anemia che è stato citato non è quella mediterranea ma bensì, quella sideropenia o meglio conosciuta con Anemia da carenza di ferro, dove l’emoglobina ( sangue ) non assume la quantità necessaria di ferro. Il mancato assorbimento di questo minerale provoca: pallore della pelle, debolezza, difficoltà di concentrazione e flussi mestruali abbondanti. A causa della mancanza di ferro, i danni possono andare a carico anche della milza che potrebbe risultare ingrossata e facilmente suscettibile ai traumi. L’anemia può essere ereditaria.
SINDROME DI DOWN: in questo tipo di sindrome si ha un mancato sviluppo delle capacità cognitive e fisiche, è facilmente distinguibile per alcune caratteristiche del viso.
Bene con questa piccolissima spiegazione spero di aver reso più comprensibile i termini citati nel capitolo.
Ok con questo è tutto, se volete, ci rivediamo nel prossimo capitolo di “ Non può piovere per sempre”

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: inu_ka