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Autore: BrokenArrows    13/09/2015    2 recensioni
Dimenticate vampiri, licantropi e ibridi. Ma non le streghe.
Catapultati nel mondo di Harry Potter, i protagonisti di The Vampire Diaries e The Originals, vedranno le loro azioni svolgersi nell'insidioso castello di Hogwarts.
Preparatevi a incantesimi, pozioni, filtri d'amore e intrighi oscuri!
Genere: Commedia, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Originari, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-“Ci vediamo in giro, Corvonero”?!- esclamò Davina, sporcandosi il naso con il mascara e rischiando di accecarsi.
-Ma che razza di invito è?- continuò la Bennett, arricciandosi i capelli con il ferro -Io mi rifiuterei di andare-
Danielle sospirò -Lo farei anch'io, credimi, ma non ho avuto letteralmente il tempo per replicare!-
-Già... e sappiamo tutti perché- aggiunse la prima con un sorrisino malizioso.
-Per favore, non ho idea di che cavolo gli sia passato per la testa, quindi non parliamone-
-Adesso è qualcun altro a essere evasiva, non credi?- puntualizzò Elena.
Bonnie corse in aiuto dell'amica -Concentrati sul tuo di Salvatore, Elena!-
Tutte le ragazze risero, alleggerendo l'atmosfera.
Quando ormai erano tutte pronte, Jeremy si presentò davanti alla porta della camera delle quattro ragazze -Possiamo andare, Bonnie?-
Lei osservò per un attimo il suo ragazzo che faceva tutta la sua figura nello smoking nero che gli calzava a pennello.
-Wow, Jeremy!- esclamò Danielle, sinceramente sorpresa -Quando sei diventato così... alto?-
Il ragazzo era evidentemente imbarazzato dai commenti delle amiche della sua ragazza, così decise di aspettarla nella Sala Comune.
Bonnie diede un'ultima sistemata al suo abito verde bottiglia e lo raggiunse. Anche Davina si specchiò per l'ennesima volta, ravvivandosi la lunga gonna color turchese e scendendo le scale in fretta.
-A quanto pare Stefan è un po' in ritardo stasera- notò Elena, stanca di aspettare.
-A che ora doveva essere qui?- le domandò Danielle, ripassando la piastra sui capelli.
-Circa venti minuti fa!- sbottò, arrabbiata -Vado ad aspettare giù. Ma prima dimmi se è tutto a posto- 
L'altra le diede l'ok e la rincuorò -Tranquilla, il blu è il tuo colore, non c'è dubbio-
-Grazie... Ci vediamo là- la salutò con un sorriso.
Ormai mancavano solo dieci minuti all'arrivo del suo accompagnatore, così Danielle si decise di indossare il suo abito. L'aveva comprato proprio per l'occasione ed era stato uno dei suoi migliori acquisti, anche se sapeva che l'avrebbe indossato al massimo due o tre volte. Il tessuto era nero e leggero, rendendolo molto comodo, lungo fino alle caviglie e senza spalline. Lei poi aggiunse una collana che creava un perfetto punto luce per quell'abito, altrimenti troppo serio e cupo.


Il suo orologio segnava le 20.58 “In perfetto orario” pensò Damon, mentre svoltava l'angolo del quinto piano e vedeva che lei non era ancora scesa. Raggiunse la porta e si appoggiò al muro, aspettando con le mani nelle tasche dello smoking completamente nero. Non attese nemmeno due minuti, che sentì la porta aprirsi e sebbene si fosse ripromesso di non sembrare stupito o meravigliato, quando la vide non poté non esserlo. Senza volerlo la squadrò da testa a piedi, restando senza parole.
Lei se ne accorse -Allora, è abbastanza carino?- gli domandò, citando le sue parole.
Damon tornò subito in sé -Approvo- disse affinando lo sguardo.
Danielle alzò lo sguardo al cielo -Immagino che un complimento sia troppo da parte tua, vero?-
-Se ti dicessi quello che sto pensando adesso, avresti ragione a darmi del maniaco-
La ragazza rise tra sé e sé -Sei sempre così romantico, Damon Salvatore- disse, prendendolo sottobraccio -Andiamo?-
Lui sorrise e si incamminò per la Sala Grande, dove si sarebbe tenuto il ballo.


Nel dormitorio dei Serpeverde, una ragazza stava ancora decidendo se andare a quello stupido ballo o restare in camera a ubriacarsi. Si era vestita e truccata per rassicurare le sue compagne che sarebbe andata, ma in realtà non ne aveva molta voglia. Quando stava per togliersi le scarpe, qualcuno bussò alla porta. 
-Adesso arrivo, Rebekah!- urlò da dietro la porta, mentre si riallacciava il sandalo, maledicendo la ragazza.
-Ehm, sono suo fratello- sentì dire la voce dall'altro lato del muro -Puoi aprire?-
Edith sbiancò, ma corse subito alla porta -È successo qualcosa, Klaus?-
Lui scosse la testa -Ho sentito che eri ancora qui e volevo chiederti se vuoi andare insieme a quell'inutile ballo. Mi è stato fatto notare che non andare può essere visto come segno di maleducazione o qualcosa del genere...-
Edith era rimasta muta per tutto il tempo e non sapeva come reagire. Non si aspettava che ci fosse ancora qualcuno nel dormitorio e di sicuro che quel qualcuno fosse Niklaus e la stesse invitando al ballo.
-Allora?- le domandò di nuovo -Vuoi venire?-
La ragazza annuì e si chiuse la porta alle spalle -Sembri regale con questo completo, sai?-
-Tu sembri... perfetta- ammise, osservandola.
Il suo vestito era lungo fino a toccare terra e di un color bordeaux con un leggero pizzo sulle spalle che si sposava perfettamente con la sua carnagione chiara.
-Grazie, Klaus- rispose arrossendo. Abbassò lo sguardo imbarazzata, cercando di evitare lo sguardo del ragazzo. 
-C'è qualcosa che non va?- domandò, vedendo come si fosse chiusa in sé stessa.
Edith rispose con un sorriso -No no, tranquillo- lo rassicurò mentre si accingevano ad uscire dai dormitori -Non sono abituata a questo- ammise, indicando prima il suo vestito e poi il ragazzo stesso.
-In che senso?- domandò lui, non capendo.
-Agli abiti eleganti, ai tacchi pericolosamente alti- spiegò ridendo -E insomma… ad uscire con un ragazzo che si avvicina alla versione reale del principe azzurro- concluse, non capendo come mai quella sera si sentisse così loquace.
-Addirittura principe azzurro- rise -Potresti rimanere delusa da me, mia cara Edith- la guardò negli occhi, senza capire a che gioco stessero giocando.
La ragazza ora si pentiva di quello che aveva detto -Ah, lascia stare… non so nemmeno perché l'ho detto- cercò di nascondere l'imbarazzo dietro ad una risata nervosa -Intendo dire che sono contenta che alla fine non siamo rimasti soli a deprimerci!- esclamò -Almeno possiamo farlo insieme. Lamentandoci di quanto sia penosa la nostra, o almeno la mia, vita- 
-Come due noiosi settantenni- concluse l'altro, sorridendo -Comunque, come mai non avevi nessun accompagnatore?- chiese cambiando argomento.
-Un ragazzo Corvonero del sesto anno mi aveva chiesto di andarci insieme ma ho declinato- fece spallucce -Piuttosto, perché tu non avevi nessuna accompagnatrice? Avrai avuto la fila davanti al dormitorio da quante volevano venire con te- affermò, sentendosi privilegiata di essere stata scelta tra tutte le altre ragazze.
-Semplicemente nessuna di loro faceva per me- rispose molto brevemente -Quindi sentiti onorata se ho chiesto a te- scherzò, strappando alla ragazza un sorriso.
Senza accorgersi erano arrivati alle porte dell’immensa Sala Grande, addobbata a festa per l’occasione. Dai soffitti pendevano lampadari a cascata addobbati con pietre trasparenti che quasi arrivavano a toccare terra. La luce che queste piccole e numerose pietre riflettevano creava un’atmosfera viva, regalando alla sala un’atmosfera regale e surreale. I soliti lunghi tavoli di legno erano stati tolti e sostituiti da alcuni tavolini tondi, neri con delle decorazioni di colore oro, che contrastavano con i lampadari. In fondo alla sala, dove solitamente i professori cenavano, l’orchestra di Hogwarts stava suonando un lento e proprio davanti c’era la pista da ballo, occupata solamente da poche coppiette che oscillavano al ritmo della musica. 
Klaus piegò il braccio in direzione di Edith che, accettando l’invito, infilò il suo sotto. Come entrò si sentì osservata dai numerosi occhi che si domandavano chi fosse la fortunata accompagnata da Niklaus Mikaelson, il ragazzo desiderato da tutte le Serpeverde. 
-Andiamo a bere qualcosa?- le domandò, mentre facevano un giro per la sala -O preferiresti ballare?- 
Edith non ci pensò molto -Andiamo a bere qualcosa, ti prego- affermò -Io e il ballo non andiamo molto d’accordo- ammise sorridendo. 
Anche lui sorrise -E così sia- 


Hayley stava passeggiando tra la folla danzante, in cerca del suo accompagnatore, che si era allontanato per salutare degli amici. Quando incrociò il suo sguardo, una canzone dalle note dolci invase la sala. Jackson le si avvicinò senza staccare gli occhi dai suoi. Una volta che la raggiunse la portò nella pista, dove cominciarono a ballare al ritmo lento della canzone.
-Ti ho già detto quanto bella sei stasera?- iniziò lui, percorrendo il suo corpo con lo sguardo.
Hayley abbassò lo sguardo, imbarazzata -Grazie, Jack. Anche tu stai molto bene vestito così-
Restarono in silenzio per qualche minuto, dondolandosi dolcemente sulle note della canzone.
-Sai...- iniziò lei -non avrei mai pensato che mi avresti accompagnato a un ballo-
Jackson rispose togliendo le parole di bocca ad Hayley -Già, una volta passavamo il tempo a scavare buche e giocare a nascondino... e ora siamo qui, tutti eleganti per l'ultimo nostro ballo- 
Nonostante si conoscessero da tempo, Jackson aveva sempre provato qualcosa per lei. Sin da piccolo si era sentito in dovere di proteggerla, come un fratello maggiore che lotta per la sorellina. Ma con il passare degli anni non ci aveva messo molto a comprendere che quello che provava per lei non era semplicemente amore fraterno, ma qualcosa di più profondo. Solamente in quel momento Hayley capì di essere importante per il ragazzo, e sentì di provare lo stesso. Lo abbracciò, stringendolo tra le sue braccia -Avremmo dovuto pensarci prima-


La festa era cominciata da ormai un'ora e tutti gli studenti erano presenti e si divertivano ballando e festeggiando quella magnifica serata. Ma per una di loro non era così: fuori dalla Sala Grande Katherine stava aspettando l'arrivo di Elijah, in ritardo di un bel po'.
-Finalmente!- esclamò ad alta voce quando lo vide uscire dalla stanza -Ce ne hai messo di tempo-
-Cosa ti aspettavi?- chiese con arroganza -Che venissi a prenderti fuori dalla Sala Comune dei Serpeverde?-
La ragazza sbuffò, infastidita dall'atteggiamento che ultimamente Elijah le riservava -Allora avresti potuto dirmi subito che sarebbe stato un problema... Io che ho sprecato tutto questo tempo per acconciarmi in questo modo e tu sempre con il solito completo nero-
Il professore non diede pese alle sue parole, stanco del suo comportamento immaturo e infantile -Perdonami- finse dispiacere -Forza, andiamo dentro-
Katherine era qualche passo avanti, per non dare troppo nell'occhio, e si avvicinò al tavolo dei cocktail, aspettando che lui la raggiungesse -Bevi qualcosa?- chiese, indicando la vasta scelta di drink analcolici.
Lui scosse la testa e rispose con poche parole -No, sono a posto così-
-Allora accompagnami a ballare- propose Katherine, cercando di ammaliarlo.
-Sai benissimo che non possiamo esporci così tanto- le rispose freddamente -Non è il caso-
Stizzita, la studentessa, rispose per le rime -Io non faccio mai niente che possa esporci, ma sembra che a te non interessi niente! Con tutti i  favori che ti faccio, potresti almeno avere la decenza di concedermi un ballo! Se è così che devi trattarmi allora è meglio finirla qui. Auguri a trovarne una come me!-
Elijah la osservò mentre gli dava le spalle e si dileguava tra gli invitati. Provò una sorta di sollievo nel vederla allontanarsi, ma sapeva bene che prima o poi, quando le sarebbe servito qualcosa, sarebbe tornata con la coda tra le gambe. Di questo, non sapeva ancora se esserne felice o rammaricato. 
Quando tornò a guardarsi intono, solo allora si accorse che qualcuno probabilmente aveva ascoltato tutta la conversazione.
-Payne- dichiarò con voce solenne.
La ragazza, imbarazzata, si schiarì la voce, cercando le parole adatte -Sono venuta qui per... ehm, prendere un drink, niente di più- arrancò, buttando lì una scusa banale. 
Elijah capì perfettamente che stava inventando una scusa e optò per non girare intorno alla questione -Ti chiedo gentilmente di non fare parola con nessuno di ciò che hai sentito. Credo che tu sia abbastanza intelligente per capire che sono affari privati- delineò, liquidando il discorso più velocemente possibile. 
-Certo, professore- annuì la studentessa, che non poté fare altro -Non lo dirò a nessuno, non è un problema- 
Danielle prese due cocktail, uno per lei, l'altro per Damon, e con nonchalance cercò di allontanarsi, ma un commento di Elijah la fermò, facendola voltare, spiazzata -Quel vestito ti sta d'incanto- affermò con il suo charme.
-Ehm, grazie professore- rispose lei con voce insicura, pensando che un complimento del genere fosse nato solo per distrarla da quello che aveva appena visto -Mi scusi, ora devo proprio andare-
Per poco non fece cadere i bicchieri da quanto camminava di corsa e quando raggiunse il suo accompagnatore, poté tirare un sospiro di sollievo -Non sai a cosa ho assistito!-
Damon la guardò perplesso -Sgancia la bomba-
-Beh, in realtà è qualcosa che sappiamo già, ma vederlo di persona è stato... strano- iniziò, cercando di essere breve -Ho sentito Katherine e il Professor Mikaelson discutere della loro relazione-
Damon sogghignò -Per noi questa è la routine. Ormai siamo abituati a origliare qualche conversazione piccante-
-Ma poi lui se ne accorge?-
Il Serpeverde si alzò dalla poltroncina e la afferrò per le braccia -Se n'è accorto?-
-Non è stata certo colpa mia, Damon! Io ero lì già da prima... pensavo se ne fossero accorti. Dici che sia grave?-
-Di certo non è una cosa positiva- disse, schioccando la lingua e guardandosi intorno, circospetto -Sembrava arrabbiato?-
Danielle ci pensò un po' -Beh, sembra si siano lasciati... se questo è il termine giusto. Mi ha solo fatto promettere di non parlarne a nessuno-
-E ovviamente me l'hai detto- replicò ridacchiando.
-Certo, sapevi già della loro relazione. Che differenza fa?-
Damon tornò a rilassarsi e a godersi il suo cocktail -Manca davvero dell'alcool qui dentro-
-A quello possiamo rimediare noi- intervenne Tyler Lockwood, mostrando con attenzione una fiaschetta di chissà quale superalcolico.
-Ne abbiamo in abbondanza!- aggiunse Matt, che era arrivato con una scorta notevole -Dobbiamo dare un po' di vita a questa festa-
-A chi lo dici...- disse Danielle, ripensando al suo poco piacevole incontro, che per qualche strana ragione la metteva di buon umore.
Prevedendo che quella serata sarebbe stata noiosa senza dell'alcool, Matt e Tyler si erano procurati alcune bottiglie che poi avevano travasato nelle fiaschette, nascoste nelle giacche, in modo da tenerle lontane dagli occhi dei professori.
-Ma siete pazzi?- esclamò Bonnie, accompagnata da Jeremy, arrivata proprio in quel momento -Ci farete passare per guai seri!- 
Il suo ragazzo dovette darle torto -E dai, Bonnie. Non ti preoccupare, staranno sicuramente attenti- 
Tyler e Matt annuirono, per poi dirigersi cautamente verso il tavolo, guardandosi con un po' troppa circospezione. Si avvicinarono alla brocca e Tyler sfilò la piccola fiasca. Matt intanto lo imitò, aggiungendone in un'altra. 
-Bene bene, cos'abbiamo qui?- domandò con una nota ironica il professor Enzo, togliendo dalle mani di Tyler la fiaschetta. 
I due si guardarono impauriti. Si fermarono all'istante, cercando di capire cosa passava per la testa del professore. 
-N...niente, signore- balbettò Matt -Non stavamo facendo assolutamente nulla- cercò di nascondere l'oggetto in questione, ma non fece in tempo che Enzo glielo intercettò, prendendolo.
-Uhh, addirittura due!- esclamò, per poi annusare il contenuto -Firewhiskey. Di certo non il migliore che io abbia mai bevuto- precisò, per poi assaggiare ciò che vi era dentro. 
Matt e Tyler si guardarono nuovamente, questa volta più straniti che terrorizzati. 
-Buona scelta- concluse trangugiando un gran sorso -Mi raccomando, mettete le dosi giuste, altrimenti questi cocktail rimarranno noiosi- detto questo se ne andò, facendo un'espressione complice. 
Bonnie si avvicinò a loro a passo spedito -Vi è andata bene questa volta!- esclamò stizzita per poi andarsene. 


Intanto, dall'altra parte della sala, Stefan ed Elena erano seduti in un tavolino. A differenza dei presenti, nessuno dei due si stava divertendo. Entrambi avevano messo il muso dopo una piccola discussione. 
-Non ho voglia di stare qui e non far niente- sbuffò Elena, cercando di stuzzicare Stefan, che manteneva la calma. 
-Puoi andare a ballare- indicò la pista da ballo, piena di gente che si muoveva a ritmo della canzone che il dj aveva messo.
Elena lo guardò sbalordita -Da sola?- domandò stizzita -Seriamente?- 
Stefan voltò la testa dall'altra parte, in segno di noncuranza -Stasera non ho voglia di ballare, Elena-
-Non hai più voglia di fare niente, Stefan!- lo accusò la ragazza.
-Questo perché tu mi allontani ogni volta che io provo a scoprire più cose di te! Tu non mi lasci conoscerti- sbottò Stefan, alzando la voce -Quindi se vuoi ballare, chiedilo a qualcun altro, Elena. Scusa- aggiunse alla fine, allontanandosi da lei e lasciandola sola.
-Forse me ne andrò proprio!- urlò lei allora -Così non sarai costretto a sopportarmi o altro-
Stefan restò un po' deluso dalla reazione della sua ragazza, tanto che fu sul punto di correrle incontro e chiederle di perdonarlo, ma una voce a lui nota lo fermò sul nascere.
-Stefan, cosa succede?- 
-Niente, Caroline- tagliò corto -Abbiamo solo discusso. Va tutto bene-
La bionda storse le labbra -Non mi convinci, Stefan Salvatore. Mi accorgo quando qualcosa non va in quella testolina- disse, indicandolo.
Il ragazzo sbuffò, costretto ad ammettere -Va bene... Ci sono solo delle incomprensioni, tutto qui-
-Lo sai che puoi parlarne con me, vero? Se mai ne avessi bisogno...- aggiunse Caroline, notando che il suo amico sembrava riluttante.
-Grazie, Caroline-


-Chi diavolo ha corretto i drink?- domandò Edith stupita, avvicinandosi al gruppo di studenti seduto in un angolo della sala dove si trovava anche la sua compagna Rebekah.
Tra i presenti c'erano anche Tyler e Matt, che si guardarono stupiti -Siamo stati noi, Serpeverde-
La ragazza ne fu meravigliata -Non me lo sarei mai aspettata da dei Grifondoro... Vi faccio i miei complimenti- lodò, sorseggiando quel che rimaneva del suo bicchiere.
-Cosa sta facendo la mia adorata sorellina qui insieme a due Grifondoro?- chiese Klaus, sbucando da dietro la ragazza e sorridendo canzonatorio.
Rebekah si scocciò di quel suo commento -Sempre così delicato, Nik... Sai bene che io e Matt stiamo insieme-
-E Tyler è mio amico- spiegò quest'ultimo, senza temere il fratello maggiore della sua ragazza -Quindi l'ho invitato a stare un po' qui con me e se è un problema puoi pure tornare da dove sei venuto-
Klaus sbuffò -Devo dire che il coraggio non ti manca, Donovan-
-Ok, ok... cosa succede qui?- intervenne Damon, appena arrivato con Danielle -L'ennesima rissa tra Case? Siete noiosi, ragazzi...-
-Nessuno ha intenzione di litigare- spiegò Rebekah lanciando un’occhiataccia a Niklaus -È solo il mio simpatico fratello che non sa quando stare zitto- 
E in meno di dieci secondi, l'atmosfera si era fatta tesa come al solito. 
-Mio dio, siete davvero impossibili- si lamentò Edith stanca, come Damon, di quei drammi. Si lasciò cadere su una sedia accanto alla Mikaelson -Piuttosto, avete assistito alla lite tra la Gilbert e Salvatore?- chiese, sfoderando uno dei suoi sorrisi maliziosi.
-Stefan?- domandò ingenuamente Damon.
Edith roteò gli occhi infastidita -E chi sennò?-
Danielle si preoccupò per la sua compagna – Oddio, è vero?-
La bionda fece spallucce -Perché dovrei mentire? Di certo non sono fatti miei se stanno insieme oppure no- commentò, mentre gli occhi di tutti i presenti erano puntati su di lei -Ma tranquilla... Sembrerebbe che la Forbes abbia già allungato le mani- aggiunse con un ghigno malefico -Mi sembra di essere Gossip Girl- 
-Oh, adoro quella serie!- esclamò Danielle stupita -So che va molto di moda tra i babbani- 
-Ho sempre avuto il sospetto che Caroline avesse una cotta per Stefan!- affermò Tyler, sentendosi realizzato -Lo vedevo dal modo in cui lo guardava- raccontò poi degli aneddoti in cui Care aveva assunto atteggiamenti sospetti verso il Salvatore.
-Wow- esclamò Hayley, improvvisamente spuntata dal nulla con il suo accompagnatore -Non ne sapevo nulla, non me n’ero nemmeno accorta- ammise, non sapendo come la storia sarebbe finita. 
-Prevedo una litigata tra Elena e Caroline, allora- commentò Rebekah, ridacchiando -Non vedo l’ora- si voltò e vide al suo fianco lo sguardo di rimprovero che Matt gli stava riservando -Scusami, tesoro- 
Niklaus alzò gli occhi al cielo, stanco di tutto quel vociare -Ma sentitevi, come spettegolate- disse, alzandosi dalla sedia -Andrò a prendermi da bere. Edith, gradisci qualcosa?- le chiese. 
-No, grazie- rispose sorridendo, guardando il ragazzo annuire per poi dirigersi verso il tavolo dei cocktail, dall’altra parte della sala. Edith sospirò, pensando a come quella sera Niklaus le avesse rivolto più attenzioni del solito.
-Qualcuno è innamorato- sussurrò Damon, comparso improvvisamente di fianco a lei -Come sta andando?- domandò. 
-Bene!- esclamò contenta, sfoderando uno dei sorrisi più sgargianti che si potessero vedere -E a te? Con Danielle, va tutto bene?-
Damon si voltò guardando la ragazza mentre parlava con Hayley. In quel vestito era splendida, perfetta come nessuno lo era mai stata -Sì- rispose sognante -Va tutto bene- ritornò a guardare Edith.
-Wow, sembra che anche qualcun altro si sia preso una bella cotta!- esclamò facendogli l’occhiolino. Era contenta di vedere quel lato di Damon, soprattutto se mosso da una ragazza con la testa a posto e non come Elena o Katherine che, a dirla tutta, ultimamente erano molto strane -Perché non la porti da qualche parte, lontano da tutti, e le parli?- 
-Cosa?- il ragazzo si era incantato a guardare Danielle. 
Edith scrollò la testa, ridendo -Perché non le dici cosa provi?- 
Lui annuì convinto, ma poi quell’espressione sicura piano piano crollò -E se poi lei... sì, insomma, se mi rifiutasse?-
La ragazza fece spallucce -A quel punto non potrai farci nulla. Ma almeno hai tentato!- esclamò, dandogli una pacca sulla spalla per incoraggiarlo -Non credo che lei si tirerà indietro, comunque. È venuta al ballo con te e sembrava felice mentre ballavate. Ora vai o la tua dama si annoierà!- 
Damon annuì -Grazie dei consigli, Edith!- esclamò per poi andare da Danielle che sorrise al ragazzo non appena lo vide. Lui le sussurrò qualcosa all’orecchio e lei annuì incerta, per poi indirizzarsi insieme verso l’uscita della Sala Grande. 


Danielle entrò in biblioteca, a quell’ora vuota e così scura che non riusciva a vedere a un palmo dal suo naso. Si voltò, guardando Damon che estrasse la bacchetta e pronunciò 
-Lumos- 
L’incantesimo generò abbastanza luce da vedere ciò che si trovava davanti a loro.
-Fa freddo qui dentro- constatò la ragazza, non molto tranquilla in quella situazione, mentre si perdevano tra i numerosi corridoi. Damon non disse nulla, ma la prese per mano tenendola vicino a sé, sicuro della strada che stavano percorrendo, quasi fosse usuale per lui. Quando arrivarono al confine con la sezione proibita si fermarono. Lui si tolse la giacca e la offrì a Danielle che, sussurrando un flebile -Grazie-, la indossò.
-Va tutto bene?- le chiese preoccupato, vedendo come fosse calato il silenzio tra di loro. 
Lei sorrise -Sì sì!- si affrettò a dire -Non sono solo molto abituata a queste situazioni. Sono rare le volte in cui ho girato per Hogwarts di notte- ammise, sorridendo per l’imbarazzo -Non sono come voi Serpeverde- 
-Non succederà niente, te lo posso assicurare- la rassicurò.
-Perché mi hai portato qui?- gli domandò, diretta, guardandolo negli occhi. 
Damon abbassò lo sguardo, forse per la prima volta non sapeva come rispondere. Tentennò prima di dire quello che seriamente pensava -Dovevo parlarti- affermò semplicemente. 
Danielle alzò gli occhi al cielo, sospirando. Si perse per alcuni attimi a fissare l’alto soffitto a volta della biblioteca, gli scaffali di legno antico, i libri, vecchi almeno quanto la scuola stessa, che emanavano il profumo di carta invecchiata. Posò la mano su uno di grossi tomi e lo tirò fuori dallo scaffale, ne lesse il titolo ma poi lo rimise a posto -Sei mai andato nella sezione proibita?- domandò curiosa, interrompendo i pensieri di Damon.
-Sì, tutti i martedì sera- scherzò lui, per poi incontrare lo sguardo severo della ragazza -Sì, ci sono andato con Niklaus… molte volte diciamo- ammise infine.
-Mi ci porteresti?- domandò lei di getto. 
Damon rimase stupito dalla domanda -Wow, una Corvonero ribelle!- esclamò, prendendola nuovamente per mano -Vieni - 
A passo spedito, guardandosi attentamente intorno per evitare di essere scoperti, si incamminarono verso la porta, fermata da un cordone legato e da una serratura chiusa a chiave. Damon riprese la bacchetta -Alohomora- e la porta si aprì senza problema.
Danielle fu stupita mentre la oltrepassavano -Seriamente? La porta della sezione proibita si apre con un banalissimo Alohomora?- 
Il ragazzo annuì, sempre facendo luce davanti a loro e rivelando gli infiniti tomi che solo in pochi avevano il permesso di sfogliare.
-Certo, come tutte le porte. Ma se ti beccano qui senza permesso... beh, non ho mai saputo cosa potrebbero fare- ammise, facendo spallucce -Allora, cosa vuoi fare nella sezione proibita?- le chiese, appoggiandosi ad una libreria e incrociando le braccia.
Danielle fece finta di niente -Cosa devi dirmi, Damon?- domandò, andando diretta al punto. 
Il ragazzo le si avvicinò, guardandola dritta negli occhi. Solamente quando fu a pochi centimetri dal suo viso, le rispose -Mi piaci, Payne- 
In quel momento non seppe cosa rispondere. Se ne stava imbambolata, persa nello sguardo di Damon che le trasmetteva tranquillità e paura allo stesso tempo, sorpresa dalle parole che aveva appena udito. Non aveva nulla da dire e in quel momento l’istinto le suggeriva di cancellare quei centimetri che li separavano e avventarsi sulle sue labbra. Fu ciò che fece. Senza proferire parola si strinse forte a lui, e Damon l’accolse tra le sue braccia.


  
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