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Autore: Gatz    23/06/2003    2 recensioni
New York + virus + umbrella = solito casino
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rieccomi qua

Rieccomi qua. Piccola parentesi per spiegare il ritardo dell’aggiornamento. I miei hanno deciso di ridipingere completamente casa senza avvisare. Tornando a casa ho trovato il PC in mezzo a un labirinto di mobili e non ho potuto usarlo per un bel pezzo. A parte questo in un momento in cui non avevo niente da fare mi sono collegato a internet e ho messo i titoli ai vari capitoli. Ringrazio inoltre per le recensioni. Billy_Cohen è stato il primo a beccare la citazione o almeno il primo a segnalarla. Peccato che non mi abbia lasciato l’e-mail se no gli mandavo un immagine di un sacchetto di euro (di cioccolato) ^__^. Comincia il 12’ capitolo. Have fun.

 

 

Sullo schermo il virus si propagava su tutto lo stabile infettando tutti gli esseri viventi presenti. L’unica stanza in cui non entrò fu proprio quella stagna dove si trovavano Leon, Chris, Jill e Claire.

Leon: ‘’il virus perde la propria efficacia dopo un certo periodo. Allora potremo uscire.’’

Jill: ‘’Barry e Carlos?’’

Leon: ‘’ho paura che siano andati.’’

Claire: ‘’cazzo.’’

Leon: ‘’non possiamo far altro che restare qui ed aspettare.’’

Passarono un paio di ore e intanto cercavano di far passare il tempo. Jill dormiva seduta in un angolo con la testa appoggiata alle ginocchia mentre Leon se ne stava alla console e Chris e Claire giocavano a scala (e non chiedetemi da dove hanno tirato fuori le carte perché non lo so.).

Chris: ‘’hei. È cambiato qualcosa?’’

Leon non rispondeva e Chris si alzò per vedere. Leon aveva messo un paio di cuffie e stava giocando a GTA 3.

Chris dando un pugno in testa a Leon: ‘’idiota. Ti sembra il caso di giocare?’’

Leon: ‘’passavo il tempo.’’

Leon fece tornare la schermata di controllo dello stabile e si alzò dalla consolle.

Leon: ‘’non è cambiato nulla.’’

Chris tornò a giocare e Leon si avvicino a Jill che intanto si era svegliata.

Jill: ‘’vi sembra il caso di fare tanto baccano?’’

Leon si mise in parte a Jill e le mise un braccio intorno alle spalle, lei si appoggio alla sua spalla .

Jill: ‘’quando finirà tutto questo?’’

Leon: ‘’non lo so.’’

Lo schermo non la smetteva di lampeggiare di rosso. Ci vollero cinque ore perché l’allarme rientrasse; in quelle cinque ore si sentirono gli urli delle persone che non si trasformavano ma venivano mangiate dagli zombi.

Leon: ‘’l’allarme sta rientrando piano piano in tutti i piani. Il sistema di aspirazione sta incanalando il virus e lo sta mettendo al sicuro.’’

Claire: ‘’e come fa?’’

Leon: ‘’il virus è un gas e il sistema di aspirazione estrae tutta l’aria presente nei vari piani, la sigilla e poi importa aria pulita dall’esterno. Questa stanza ha un sistema di aerazione indipendente perciò ha continuato a fornirci l’ossigeno.’’

Jill: ‘’si sono organizzati bene.’’

Leon: ‘’i pezzi grossi si sarebbero rinchiusi qui in caso di incidente.’’

Chris: ‘’allora possiamo uscire?’’

Leon: ‘’aspetta che il sistema finisca.’’

Chris: ‘’ma il virus non perdeva efficacia dopo un po’?’’

Leon: ‘’si vede che ci vogliono più di cinque ore se è partito il sistema di aspirazione. Comunque qui abbiamo un contatore: ancora cinque minuti e qualcosa.’’

Il sistema di aspirazione finì il proprio lavoro e con un suono segnalò la fine del ciclo di aspirazione.

Leon: ‘’pronti a partire? Prima però è meglio se ci togliamo queste uniformi.’’

Si guardarono tutti.

Jill: ‘’in effetti fanno schifo.’’

Si levarono in fretta e furia le uniformi della Umbrella e uscirono dalla stanza. I corridoi erano pieni di ciò che restava delle guardie non trasformate; per lo più erano monchi di alcuni arti. Alcuni zombi erano stati abbattuti e si trovavano a terra in preda a convulsioni ma alcuni erano ‘’vivi’’ e vegeti.

Claire: ‘’una strage…’’

Chris: ‘’…come al solito.’’

Jill: ‘’e adesso cosa facciamo?’’

Leon: ‘’io direi di andarsene.’’

Jill: ‘’e barry? Carlos?’’

Leon: ‘’te l’ho già detto. Ho paura di averli persi.’’

Chris: ‘’cerchiamo di uscire allora.’’

Si diressero attraverso i corridoi verso l’ascensore trovando abbastanza zombi da fargli sudare le proverbiali sette camice; fortunatamente fra i cadaveri si trovavano anche delle guardie armate e perciò le munizioni non mancavano.

All’ascensore Leon si bloccò.

Jill: ‘’che c’è?’’

Leon: ‘’dobbiamo lasciare che la Umbrella la passi liscia anche stavolta?’’

Claire: ‘’non vorrai andare a cercare di nuovo qualche prova? Ti ricordo che non sappiamo cosa aspettarci da questo posto e in più abbiamo un Tyrant alle calcagna.’’

Leon: ‘’non mi interessa. Voglio solo che la Umbrella venga fermata una volta per tutte.’’

Chris: ‘’e per farlo vuoi rischiare la vita?’’

Leon: ‘’si. Voi fate ciò che volete; io vado.’’

Leon salì sull’ascensore e senza girarsi lo fece scendere lasciando gli altri soli.

Chris: ‘’quel deficiente.’’

Jill:’’e noi che facciamo?’’

 

L’ascensore continuava la sua discesa. Leon aveva deciso di partire dal piano più inferiore alla ricerca di prove su ciò che accadeva alla Umbrella cercando di fregarsene il più possibile degli altri anche se era difficile. Finalmente si fermò e Leon scese trovandosi in una  specie di atrio. Il posto era di almeno una ventina di metri per altrettanti e ai muri erano appesi molti degli esseri sfornati finora dalla Umbrella: Licker, Tyrant T-002, uno dei Nemesis e altri mostri assortiti come zombi e cani zombificati. Tutti erano stati aperti con violenza ed erano stati tolti gli organi interni per poi lasciare i corpi sventrati appesi come trofei. Leon tirò fuori il palmare e controllò.

Leon: ‘’sala stampa. Si come no; se qui è mai entrato qualcuno esterno è già un miracolo.’’

Si avviò verso il lato opposto della sala ma a metà strada il muro alla sua destra si sbriciolò letteralmente colpito da qualcosa che somigliava a un Licker ma era molto più grosso e alto. Squadrò Leon da testa a piedi per poi abbassasi e mettersi a quattro zampe. Leon tolse la sicura dal fucile e mise l’indice sul grilletto. Il mostro fece un balzo verso Leon che alzò il fucile seguendo la traiettoria che l’essere stava creando in aria. Inaspettatamente questi cadde proprio dietro Leon e girandosi di colpo cerco di colpire Leon con gli artigli. Leon pronto di riflessi si girò e appena vide che il mostro iniziava a girarsi si abbassò gettandosi da un lato lasciandoci un po’ di capello in mano al mostro. Mentre cadeva iniziava a prendere la mira con la mitraglietta e non appena toccò il terreno fece fuoco; i primi due colpi sibilarono vicino al volto del mostro ma gli altri lo presero in piena faccia. Iniziarono a volare parti di cervello miste a sangue e carne. Il mostro contrasse i muscoli delle braccia e chiudendo gli artigli e infilandosi nelle proprie carni per poi rilassarsi e cadere a terra.

Leon: ‘’non eri poi chissà che.’’ Si accese una sigaretta.

Leon si rimise in cammino quando un rumore alle sue spalle non lo fece fermare. Si sentiva il rumore di un animale che mangiava carne con voracità. Girandosi vide che il corpo del mostro che aveva appena ucciso si stava contraendo e proprio da li venivano i rumori. Leon tolse il caricatore che a conti fatti non aveva ancora molti colpi e se lo mise in una tasca per poi tirarne fuori un altro e in assoluta calma infilarlo nell’arma. Senti il click secco del blocco e alzò la mitraglietta verso il corpo del mostro che intanto continuava a fremere. All’improvviso il corpo del mostro si aprì in cinque punti e ne uscirono cinque esseri neri simili a insetti; si muovevano veloci ma Leon con colpi precisi di arma da fuoco li fece saltare tutti.

Leon: ‘’fin troppo semplice.’’

Si girò verso la parte di muro distrutta e la cicca gli cadde dalla bocca. Nel foro di quegli esseri ce ne saranno stati un migliaio.

Leon: ‘’oh oh. Direi che in questo caso la miglior difesa è LA FUGA.’’

Si mise a correre come se avesse l’inferno attaccato al culo facendo schivanella fra le macerie e senza guardarsi indietro fino ad arrivare a una porta rinforzata in ferro con apertura elettronica a schede. Tirò fuori dalla tasca la scheda che aveva preso da una guardia zombi e la passò alla mano sinistra mentre con la destra tirava fuori la pistola. Arrivato alla porta si girò di scatto e incrociò le braccia. Con la destra prendeva la mira e sparava ai mostri in avvicinamento mentre cercava di infilare la scheda alla cieca. Dopo un paio di tentativi riuscì ad infilare il pass e la porta si aprì di scatto. Leon senza voltarsi fece un salto indietro sempre sparando, tolse il caricatore e lo rimpiazzo con uno pieno per poi chiudere la porta col pass. Si lasciò cadere per terra tirando un sospiro di sollievo per poi tirare fuori le sigarette e accendersene una.

Leon: ‘’che fatica sopravvivere.’’

Rimase seduto per terra fumando e intanto pensava a Jill, Claire e Chris chiedendosi se fossero scappati. Penso anche a Carlos e Barry e al fatto che difficilmente li avrebbero rivisti vivi. Finita la sigaretta la lasciò cadere a terra e si rialzò. Il corridoio dove si trovava era interamente bianco con delle porte verdi ai due lati. Sul palmare segnavano stanze per gli ospiti stampa.

Leon pensiero: ‘’se. Come no.’’

Aprì una delle porte con una scarpata e trovò ciò che aveva trovato nella sala precedente. Zombi aperti dall’addome e gli organi interni piazzati in piatti da autopsia. Provò ad aprire altre stanza trovandovi gli organi e i corpi aperti di vari mostri. In una stanza trovò la luce spenta; tirò fuori lo Zippo e fece luce. Davanti a lui nella fioca luce della fiammella apparve il Tyrant Xp.

Leon facendo un balzo indietro: ‘’merda.’’

Il Tyrant era seduto a terra con la schiena appoggiata al muro e teneva le braccia sul capo chino. Si alzò di scatto ma non riuscì a mantenere l’equilibrio sulle gambe. Cadde a quattro zampe mentre gli artigli sulla mano destra si accorciavano e gliene crescevano sulla mano sinistra. Le corna osse sulla schiena crebbero a dismisura e iniziarono a somigliare a una massa di capelli bianchi.. l’essere sembrava un enorme cane con dei lunghi capelli bianchi sulla schiena…togliendo il fatto che era grosso come una macchina. Il Tyrant ringhio e si girò verso Leon. Aveva la bava alla bocca.

Leon: ‘’buono piccolo….oddio piccolo proprio no. Ti va un biscotto.’’

Tirò fuori da dietro la schiena un biscotto per cani gigante. Il Tyrant si mise a ringhiare.

Leon: ‘’no eh?’’

Il Tyrant si preparò a saltare.

Leon: ‘’io avrei un impegno.’’

Leon se la diede a gambe mentre il Tyrant caricava. Passarono tutti i corridoi possibili e immaginabili del piano con Leon che correva come non aveva mai fatto in vita sua con le lacrime agli occhi. Arrivò ad un vicolo cieco ma notò che la porta in fondo al corridoio si stava aprendo. Continuando a correre notò che dall’altra parte della porta c’era gente. Contò tre paia di gambe. Man mano che correva la porta si alzava. A porta aperta capì che le tre persone dall’altra parte erano Chris, Claire e Jill.

Leon: ‘’che ne dite di darmi una mano.’’

Gli altri tre erano ancora fermi perché avevano visto Leon con un biscotto gigante infilato nei Jeans. Chris alzò un lanciagranate puntandolo alla testa di Leon.

Leon: ‘’ma sei scemo?’’

Chris: ‘’abbassati idiota.’’

Leon si buttò a terra rotolando in avanti e Chris fece fuoco. La granata prese in pieno muso il Tyrant che inciampò sui suoi stessi piedi e cadde come una pera cotta. Leon si buttò letteralmente dall’altra parte della porta attaccandosi ai piedi di Chris. Claire chiuse la porta.

Jill: ‘’Leon?’’

Leon: ‘’cosa?’’

Jill: ‘’perché giri con un biscotto per cani gigante.’’

Leon si alzò di scatto in piedi.

Leon: ‘’non preoccuparti.’’

Prese il biscotto e se lo mangiò in un solo boccone mentre gli altri lo guardavano con la mascella che toccava terra.

Leon masticando due tonnellate di biscotto per cani: ‘’che ci fate qui?’’

Chris: ‘’hai dimenticato il guinzaglio.’’

Leon tirò un pugno sulla testa a Chris che finì gambe all’aria. Claire gli mise una mano sulla spalla e gli fece un sorriso.

Claire: ‘’pensavi proprio che ti avremmo lasciato da solo a fare le tue solite cazzate?’’

Leon: ‘’perché adesso è colpa mia vero? È stato quel testone dell’autore a farmi tornare giù.’’

Autore minacciando Leon con un coltellaccio da cucina: ‘’perché? Hai qualche problema?’’

Leon indietreggiando: ‘’no no. Figurati.’’

Jill: ‘’comunque non potevamo lasciarti girare da solo.’’

Claire: ‘’hai trovato qualcosa?’’

Leon: ‘’solo un po’ di mostri e un Tyrant. Quasi nessuno zombi.’’

Chris: ‘’va bè. Adesso leviamoci di torno. Quel coso non sembra amichevole.’’

Dall’altra parte della porta si iniziarono a sentire dei colpi sulla porta e allora decisero di allontanarsi il più veloce possibile. Nel corridoio in cui si trovavano si trovavano solo porte di celle come quelle da dove erano usciti; Jill controllava in tutte con la speranza di trovare Carlos e Barry ancora vivi. Leon sapeva che era una ricerca inutile ma preferì tenere la bocca chiusa. Si trovarono ad una svolta ad angolo retto ma mentre stavano per svoltare uno zombi uscì di corsa. D’istinto Leon alzo la 9 mm e gli piazzò un colpo in mezzo alla fronte; solo dopo aver sparato si accorse che lo zombi era Barry. La pelle era diventata blu e in alcuni punti si stava staccando, dalla barba come al solito incolta uscivano vermi mentre le pupille erano bianche. Non c’era più nessun segno di vita. Barry era a petto nudo e il suo corpo portava delle cicatrici non ancora rimarginate di tortura probabilmente inflittagli dalla Umbrella. Jill abbasso lo sguardo e pianse in silenzio mentre Claire si appoggiava al muro anche lei con le lacrime agli occhi. Leon guardò Chris negli occhi e capì che lui voleva stare vicino a Jill in quel momento forse perché con Barry ne avevano passate di tutti i colori. Leon si avvicinò perciò a Claire e gli mise una mano sulla testa; lei alzò lo sguardo e Leon le fece un sorriso triste. Claire gli si buttò fra le braccia e pianse in silenzio mentre Chris si avvicinava a Jill e gli metteva un braccio intorno alle spalle. Jill lo guardò con gli occhi lucidi e le lacrime che gli scivolavano lungo le guance.

Chris: ‘’non so cosa dire in questi casi ma credo che lui non voglia essere rimpianto.’’

Jill: ‘’forse hai ragione ma…’’

Chris:’’niente ma. Andare avanti sempre. Sono parole sue mi pare.’’

Jill: ‘’già.’’

Leon: ‘’non sarebbe da lasciarlo qui ma non possiamo neanche portarcelo dietro.’’

Chris si abbasso sul corpo di Barry e gli infilò la sua calibro nove nei pantaloni dopo averla scaricata.

Chris rialzandosi: ‘’avrebbe voluto così.’’

Jill: ‘’va bene.’’

Claire nonostante le lacrime prese l’iniziativa e superò tutti andando avanti e girando l’angolo. Trovarono un accozzaglia di una trentina di zombi intenti a divorare i corpi di alcuni loro compagni e alcuni che a quanto pare erano ancora vivi. Il sangue si trovava ovunque: sul pavimento, sui muri e in certi casi sul soffitto. I pezzi dei corpi sia esterni che interni erano sparsi ovunque ma soprattutto erano nella bocca e nello stomaco degli zombi. Si girarono quasi in sincrono verso il gruppo sentendo odore di carne fresca e si alzarono lentamente. Vista la lontananza degli zombi nel gruppo tirarono fuori le armi con calma. Uno degli zombi però partì in gran carriera e nonostante l’andatura leggermente barcollante la sua velocità era comunque notevole. Chris e Leon si spostarono facendo passare lo zombi che fini contro il muro con la faccia. Leon gli piazzò la canna della pistola dietro alla testa e gli fece volare le cervella. Gli altri intanto stavano facendo fuoco sugli zombi che si avvicinavano in corsa cercando di centrarne il più possibile in testa per evitare di sprecare pallottole. Gli zombi cadevano come mosche anche se venivano centrati in punti dove in genere non ricevevano danno. Alla fine rimasero solo corpi. Nei punti dove erano stati colpiti si aprivano fori di diametro pari a cinque centimetri.

Claire: ‘’ma che ci hanno messo in queste armi? Il peperoncino?’’

Leon accendendo una sigaretta: ‘’ sembra una nuova evoluzione…’’

Jill: ‘’come se quelle vecchie non bastassero.’’

Leon: ‘’comunque sia sembra che siano più veloci del solito ma anche più vulnerabili e la carne sembra molto cedevole.’’

Si abbasso e prese la spalla di uno zombi. Tirando verso l’alto la carne venne via con una semplicità incredibile.

Claire: ‘’che schifo.’’

Leon gettando il pezzo di carne: ‘’in effetti non è il massimo.’’

Prese lo stesso zombi per l’avambraccio e lo spezzo con facilità come se fosse un ramoscello.

Leon: ‘’sembra che qualsiasi parte sia molto cedevole.’’

Chris: ‘’un punto a nostro favore.’’

Jill: ‘’si ma sono veloci. Se ci attaccano in massa da vicino ho i miei dubbi che riusciremmo a tenerli a bada.’’

Leon: ‘’dovremo farcela.’’

Claire: ‘’truppa avanti.’’

Il corridoio si snodava in un incrocio a T. Claire restando rasente al muro si avvicinò all’incrociò. Uscì di colpo puntando la pistola ma trovò il corridoio vuoto. L’unica cosa strana era una luce al neon mal funzionante.

Claire: ‘’ottimo. Un incrocio. Che facciamo?’’

Leon: ‘’dividersi è pericoloso…’’

Jill: ‘’ma dobbiamo farlo. Ci impiegheremmo troppo tempo se no.’’

Claire si stava avviando attraverso il corridoio con il neon rotto.

Chris: ‘’come ci dividiamo?’’

Claire dopo aver fischiato: ‘’jill. Ti muovi?’’

Leon: ‘’cos’è sta storia che decidi tu?’’

Claire: ‘’se no voi vi sareste distratti con lei.’’

Jill e Claire si avviarono verso una direzione mentre Chris e Leon continuavano lungo il corridoio.

  
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