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Autore: Brinne    14/09/2015    7 recensioni
- Qualcuno mi copra gli occhi o farò pensieri sconci sulla mia migliore amica.- bisbigliò Harry, mentre lui e Ron cercavano in tutti i modi di non guardare incantati il fondoschiena di Hermione.
Vedendo che però Fred e George non si facevano nessun problema a fissare insistentemente le grazie della sua amica, Ron tirò loro una gomitata.
- Che c'è? Mica è la nostra di migliore amica .- rispose Fred sornione, appoggiando il viso al palmo della mano.

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Hermione Granger deve assolutamente intraprendere una attività extracurriculare per poter avere dei crediti in più e pare che proprio in quel periodo la pofessoressa McGranitt abbia acconsentito a mettere in piedi una squadra di cheerleaders...e si sa, le cheerleaders piacciono un mondo, soprattutto ai Weasley
Genere: Comico, Commedia, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Fred Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
Capitoli:
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Teorema

Prendi una donna, trattala male, 
lascia che ti aspetti per ore, 
non farti vivo e quando la chiami 
fallo come fosse un favore 
fa sentire che è poco importante, 
dose bene amore e crudeltà, 
cerca di essere un tenero amante 
ma fuor dal letto nessuna pietà. 


Hermione era sconvolta, sebbene fosse consapevole che era stata proprio lei ad accettare quel folle piano e sempre lei aveva voluto conoscere lo schema di Fred Weasley.
E per tutta risposta Angelina, Katie e Alicia si erano messe a cantare quella strofa di una stupidissima canzone babbana chiamata “Teorema”.
Dunque, la seconda fase del piano del rosso era ignorarla e fare il prezioso per un tempo indeterminato finché lei, così credeva Fred, sarebbe impazzita e avrebbe cominciato a dare seri segni di cedimento.
Pivello.
Katie l’aveva messa in guardia: Fred Weasley l’avrebbe ignorata ma si sarebbe comportato in modo provocante, facendo battutine e cose del genere.
Ergo, Hermione lo avrebbe battuto sul tempo.
Fu così, dopo una notte di complotti, che la giovane Granger si recò in Sala Grande per la colazione e con passo spedito e deciso si diresse da Harry e Ron, con i quali non aveva ancora chiarito.
Ma il piano era chiaro, e non contemplava una arrabbiatura con i suoi migliori amici.
Quando la videro sedersi di fronte a loro, i due smisero di mangiare e si lanciarono una rapida occhiata. <<  Hermione, quanto sei incazzata da uno a dieci?>>
La giovane si versò del succo di zucca e poi sorrise radiosa, celando in modo impeccabile la sua voglia di strozzare entrambi gli amici.
<<  So che oltre a essere il Bambino che è Sopravvissuto e l’amico coraggioso, purtroppo, siete anche uomini. Dunque vi perdono.>>
Ron stava per ribattere, ma la santa gomitata di Harry gli impedì di dare vita a una discussione che non avrebbe trovato fine se non con la sua morte.
<<  Ma che bello, vero Ron?>>
<< Sicuro...allora Herm, continuerai con le cheerleaders?>>
Con la coda dell’occhio, Hermione vide entrare nella Sala Grande i gemelli e pregò che non andassero a disturbarli proprio ora.
<< Sì, ma ho bisogno di un parere maschile e soprattutto sincero.>>
Vide i due ragazzi di fronte a lei guardarla curiosi, smettendo nuovamente di ingozzarsi. Quando fu sicura di avere la loro attenzione, Hermione prese un profondo respiro. << Quando ieri dicevate che ero…ehm, uno spettacolo, eravate seri? >>
Ron socchiuse gli occhi, indagando il volto dell’amica. << Non sono sicuro di quale sia la risposta giusta, visto cosa è successo ieri.>>
<< Dai Ronald, non sono qui per litigare quindi sii sincero e basta.>>
Il ragazzo si girò verso Harry e quando quest’ultimo fece spallucce, tornò a osservare Hermione. << Eri una bomba sexy.>>
La ragazza deglutì appena e le sue gote si tinsero di rosso.
<< Bene, grazie Ronald. Harry?>>
Harry portò le mano davanti a sé e scosse la testa. << Concordo in pieno.>>
<< Ottimo, ci vediamo agli allenamenti tra un’ora.>> detto ciò, Hermione si alzò e li lasciò soli a interrogarsi sul motivo della sua domanda.
Per poter avere successo doveva essere precisa, chirurgica addirittura e per lo meno adesso era certa al 100% che fisicamente ce l’avrebbe fatta e che le sarebbe bastato aggiungere un pizzico di malizia al suo comportamento.
Certo, facile.
Hermione Granger la Maliziosa, presto in libreria.
Corse in dormitorio, e, recuperata Ginny, entrambe si diressero con ampio anticipo negli spogliatoi per incontrarsi con le tre dell' Ave Maria e organizzare nei minimi dettagli le tre ore successive.
Mentre indossava l’uniforme, vide Alicia confabulare con Ginny e poi avvicinarsi a lei con due coppe finte da mettere sotto il reggiseno.
<< No, questo no.>>
<< Hermione, a Fred piacciono le tette grosse. Guarda noi tre: abbiamo tutte almeno la quarta.>>
Con ogni briciolo di forza che aveva in corpo, Hermione ricacciò indietro la sua dignità e la vocina nella sua testa che urlava mercificazione del corpo femminile!
<< Allora, acconsento al rossetto e al mascara e a pettinarmi come diavolo volete voi, ma lei mie tette rimangono così. Ok?>>
Katie sbuffò e la guardò di sottecchi. << Meno male che hai un bel culo.>>
Le misero un filo trucco, abbastanza poco perché le persone non la prendessero per pazza ma sufficiente per metterle in risalto le labbra e gli occhi. << Adesso arriva la parte difficile. Lui ti ignorerà aspettandosi di avere i tuoi occhi piantati su di lui, per cui non mi stupirei se si togliesse la maglietta a un certo punto. Tu non ti devi distrasse, hai capito? Non lo devi guardare a meno che lui non ti stia fissando. Non farti beccare mai e poi mai che lo guardi.>> iniziò Angelina, seduta di fronte a Hermione.
La ragazza annuì non molto convinta, e prima che potesse chiedere o dire qualcosa, Alicia prese la parola e la fece voltare verso di lei.
<< Lavanda ha detto che oggi farete il solito riscaldamento con la musica: balla come ieri e non ci saranno problemi. Quando sarà il momento di fare stretching mettiti di spalle rispetto a noi che giochiamo e mostraci il tuo sedere in tutta la sua bellezza.>>
Katie aggiunse qualche consiglio e dopo circa quindici minuti Hermione si ritrovò ancora più in panico di prima, mentre Ginny rideva sotto i baffi.
<< Hai domande?>> chiese allora Katie.
<< Sì, una: se tutte queste cose che avete detto non accadono?>>
Il silenzio che ottenne come risposta non le diede pace e la fece allarmare ancora di più, conscia che nessuna delle ragazze lì presenti credeva realmente che lei ce l’avrebbe fatta se avesse dovuto improvvisare.
<< Ginny io non credo di farcela. Mi conosci, non sono sexy né provocante né tutto il resto.>> sussurrò all’amica, cercando di non farsi sentire dalle altre tre.
La piccola Weasley le sorrise e la poggiò una mano sulla spalla. << Lo so perfettamente, Hermione, ma credo proprio che questa sarà anche la tua carta vincente.>>
<< Sì, come no.>>
Dopo poco lo spogliatoio cominciò ad affollarsi e Hermione iniziò a sudare freddo, le gambe a tremare e nemmeno la luce calda del Sole che brillava sul campo da Quidditch riuscì a riscaldarla.
Sarebbe stato un anno terribilmente lungo.
Angelina, Alicia e Katie le passarono di fianco facendole l’occhiolino e dandole una pacca sulla spalla, per poi montare in sella alle loro scope.
Di Fred Weasley non c’era traccia per ora.
Quando arrivò Lavanda, le cheerleaders iniziarono a scaldarsi con la musica, esattamente come era stato pianificato.
<< Dov’è Fred?>> bisbigliò nell’orecchio di Ginny, presa rilassarsi le spalle vicino a lei.
<< Proprio dietro di te, micina.>>
Se si fosse trovata in un film, la reazione di Hermione sarebbe stata accompagnata da una musichetta di scherno e per un attimo la ragazza prese in considerazione l’ipotesi di non voltarsi verso il Weasley e andarsene con nonchalance. Scorse poco lontano Angelina portarsi una mano sulla fronte.
Non avevano detto che non le avrebbe rivolto la parola?!
Prese un profondo respiro e raddrizzò la schiena, voltandosi e stampandosi in viso il sorriso più bello che potesse fare e portandosi le mani sui fianchi.
<< Ah, credevo che dopo ieri sera fossi ancora in camera tua a masturbarti.>>
Aspetta un attimo, era veramente uscita dalla sua bocca quella frase?
Il fantasma di Hermione Granger la Maliziosa si era impossessato di lei prima ancora che potesse rendersene conto.
Nonostante fosse una frase che non le si addiceva per nulla, l’espressione dapprima sorpresa e poi sorniona di Fred Weasley le fece capire che il colpo era andato a segno e che lo aveva stupito.
Inoltre, Ginny la stava guardando a bocca aperte ed era sicura che dietro di sé le tre dell’Ave Maria stavano sorridendo compiaciute.
Forse ce l’avrebbe fatta anche improvvisando.
Il ragazzo sorrise e una piccola fossetta fece capolino sulla sua guancia, mentre gli occhi si riempivano di divertimento.
<< Touché, Granger.>> e mimando di togliersi un cappello immaginario, Fred Weasley se ne andò.
Solo allora Hermione ricominciò a respirare e si tolse quel sorriso falsissimo che aveva in viso, credendo per un attimo di avere una paresi facciale, ma quando incontrò gli occhi di Ginny seppe che adesso Fred non era più in vantaggio.
Non disse nulla e si attenne al piano, dando le spalle alla squadra di Quidditch mentre faceva stretching  e non guardando Fred nemmeno una volta.
Precisa, chirurgica.
Poco dopo Lavanda mise la musica e Hermione ballò come il giorno prima: nulla sarebbe potuto andare storto  e sembrava proprio che quelle tre ore sarebbero passate senza ulteriori incidenti.
Ma poi qualcosa cadde esattamente di fronte a lei e per un attimo Hermione non capì di cosa si trattasse e pensò fosse un uccello morto, però poi osservò meglio e si rese conto che ai suoi piedi c’era una maglietta da Quidditch.
Weasley, 15
<< Non alzare gli occhi.>> le intimò Ginny e in quel modo Hermione ebbe la conferma che, come da copione, Fred si era tolto la maglietta e l’aveva fatta cadere accidentalmente ai piedi della ragazza.
La Granger dovette fare appello a tutta la sua forza di volontà per fare come le era stato detto, stringendo le mani e continuando imperterrita a ballare.
<< Si è tolto la maglietta?>> chiese in un sussurro, giusto per averne la conferma. << E com’è?>>
Ma prima che Ginny potesse fulminarla, le voci stridule della sue compagne le confermarono che doveva trattarsi di un bello spettacolo.
Beh, a Hermione non piacevano le persone scontate.
Le ultime parole famose.
Non riuscì a finire di formulare il pensiero che una strana sensazione di vuoto la invase e le sembrò di precipitare: i suoi piedi si erano staccati da terra e uno strano calore le invadeva la schiena.
Vide Ginny e le sue compagne farsi piccole piccole, tutte con il volto rivolto verso di lei.
Fu allora che comprese di essere seduta su una scopa, con un braccio muscoloso e coperto di lentiggini intorno alla sua vita e non ebbe nemmeno bisogno di voltarsi per capire a chi appartenesse.
Non sta seguendo lo schema.
<< NON STA SEGUENDO LO SCHEMA!>> urlò, quando passarono di fianco a Katie Bell che, dal canto suo, riuscì solo a guardarli spiazzata.
Sentì il petto di Fred fremere contro la sua schiena e capì che stava ridendo di lei, già chissà quanto era divertente rapire una cheerleader e portarla via dal suo allenamento subito dopo essersi tolto la maglietta.
<< Cosa vuol dire?>> le chiese a un soffio dal suo orecchio, in modo che Hermione riuscisse a sentirlo.
Certo, era proprio questo il motivo.
<< Che diavolo stai facendo? Portami giù!>> gli disse di rimando, stringendo il manico della scopa tra le mani mentre cercava in tutti i modi di non entrare in contatto con il corpo semi nudo del Weasley.
Fred la prese alla lettera e scese in picchiata verso il suolo, il vento che sferzava i loro volti e lo stomaco di Hermione che faceva i salti mortali e rischiava di arrivarle fino in gola. Proprio quando la giovane credeva che si sarebbero schiantati nel bel mezzo della foresta proibita, Fred virò e ricominciarono a prendere quota. << Si può sapere che problemi hai?>>
Fred rise ancora e appoggiò il mento sulla testa di Hermione.
<< Mi sono tolto la maglietta e non mi hai nemmeno guardato, cosa inaccettabile. Nessuno ignora Fred Weasley.>>
<< Ah quindi hai pensato bene di rapirmi.>> era una constatazione.
Hermione era completamente in panico: per prima cosa, lei odiava volare; per secondo, un Fred Weasley a petto nudo era a mezzo centimetro da lei e non potè fare a meno di chiedersi come avrebbe reagito una volta che avesse finalmente potuto scrutarlo da davanti; per terzo, non stava seguendo alcuno schema e ora avrebbe dovuto improvvisare, ma come? Seducente? Maliziosa? Oppure la solita vecchia Hermione?
<< Beh mi sembra di avere la tua attenzione ora.>>
Dopo quelle che a Hermione parvero ore, Fred si decise a scendere dolcemente verso terra  e la aiutò a scendere, vicino al Lago Nero.
Non appena i piedi della ragazza sfiorarono la terra, Hermione riacquistò un po’ di lucidità e coraggio, ma quando si voltò per dirne quattro a Fred si trovò a parlare con i suoi pettorali.
Essere bassa non era mai stato così imbarazzante.
Le lentiggini non gli davano tregua nemmeno sotto la maglia e seguivano le linee dei suoi muscoli scolpiti e una curiosa efelide faceva capolino proprio sopra l’ombelico. Nella sua testa la voce di Angelina che le diceva di non distrarsi era un lontano ricordo.
<< Tu sei pazzo.>> riuscì ad articolare, alzando finalmente lo sguardo sul viso di Fred e trovando il suo sorriso sghembo e quella stupida fossetta già pronti ad accoglierla.
Bastò quella silenziosa vittoria del rosso a far riprendere completamente Hermione, che si mise in modalità piano d’attacco distruggi-Fred e richiamò a sé il fantasma di Hermione Granger la Maliziosa.
Sollevò la mano destra, cercando di farla tremare il meno possibile, e si mise a seguire i bordi dei suoi muscoli con l’indice. << Pare proprio che sia un vizio che uno di noi sia mezzo nudo.>>
Fred non diede nessun segno di imbarazzo o agitazione. Semplicemente la guardava, mentre Hermione teneva gli occhi ancorati al percorso del suo dito, lanciando sguardi distratti al ragazzo.
<< Preferisco il do ut des nei miei rapporti.>>
Lo guardò colpita dal latinismo che mai si sarebbe aspettata uscire dalla sua bocca, che, per altro, in quel momento pareva più carnosa del solito e che era veramente a poca distanza dalla sua.
Portò anche l’altra mano al petto di Fred, che invece era rimasto immobile nella stessa posizione di quando era sceso dalla scopa.
<< Come sei gentile.>>  mormorò e, posseduta dal fantasma di sé stessa, disegnò piccoli cerchi – proprio come aveva fatto lui. – sul suo torace, scendendo lentamente verso l’ombelico.
Non smise mai di guardarlo negli occhi, nemmeno quando con un dito percorse tutto il pezzetto di pelle sopra l’elastico dei pantaloni. Solo in quel momento Fred ebbe un leggero tremito e i suoi occhi si appannarono leggermente, ma non si scompose.
Si stava trattenendo, ne era certa.
<< Non scherzare con il fuoco, Granger.>> disse, la voce roca e gli occhi incollati in quelli di Hermione.
<< Se no?>> chiese, continuando a torturare la sua pelle.
<< Prima o poi ti scotti.>>
Lo guardò, socchiudendo gli occhi, e lo sguardo che Fred le restituì le fece capire che quello sarebbe stato il punto di non ritorno.
Che fare, dunque?
Ormai non era più padrona delle sue azioni, per cui non si meravigliò quando vide la sua altra mano percorrere il petto di Fred e posarsi sul suo collo per avvicinarlo a sé.
Per qualche frazione di secondo, le loro labbra rimasero a pochissimi millimetri di distanza, l’uno a riempirsi del respiro dell’altro e a domandarsi cosa stessero facendo.
<< Io ti rispetto Hermione.>> sussurrò lui a fior di labbra, e la Granger sapeva esattamente a cosa si riferiva ma per la prima volta in vita sua non gliene fregava nulla.
<< Smettila di farlo, allora.>>
Gli bastarono quelle parole e lo sguardo risoluto di Hermione per decidersi a annullare la distanza.
Quando le loro labbra entrarono finalmente in contatto, Hermione si perse in una nube di sensazioni e il suo corpo parve urlare di gioia quando Fred insinuò la lingua nella sua bocca, avvicinandola a sé con una mano premuta sulla schiena e l’altra sul collo.
Era come se Fred volesse conoscerla tutta con quel bacio, mordendole leggermente il labbro inferiore e riempiendola con il suo odore di sudore e di pino, che si amalgamava perfettamente con l’aria salmastra del Lago.
Ricambiò con avidità il bacio, portando entrambe le mani dietro il suo collo e facendo aderire i loro bacini e quando sentì l’erezione di Fred premere dolorosamente contro di lei, dischiuse nuovamente le labbra e assaporò lei la bocca del ragazzo.
Doveva aver mangiato delle liquerizie e sì, fu incredibile che le venne da pensare questo mentre lo baciava. Eppure trovava estremamente eccitante poter scoprire con un semplice bacio qualcosa in più e che mai avrebbe potuto sapere.
Quando si separarono per riprendere fiato, Hermione trovò sul volto di Fred l’ultima espressione che si sarebbe mai aspettata: divertimento.
La stava prendendo in giro, di nuovo.
E lei ci era cascata come una polla.
Guardò oltre la sua spalla e vide la scopa mollemente abbandonata per terra e l’idea le venne spontanea come la risata di un bimbo.
<< Allora?>> chiese Fred, la mani ancora ancorate alla vita di Hermione.
<< Allora non mi lamento.>>
Fred sollevò un sopracciglio, divertito e accigliato insieme.
Era quello il momento.
<< La prossima volta andrà meglio, Freddie.>> gli disse, dandogli un buffetto sulla guancia.
<< Ora devo andare. Accio scopa!>>
E prima che lui potesse realizzare, Hermione si era già alzata da terra di un paio di metri e lo salutava ridendo.
Fred non ebbe il coraggio di dire o fare nulla, e si limitò a seguirla con gli occhi, sconvolto.
Ma quella veramente scombussolata era Hermione, che pur di allontanarsi da lì senza venir ridicolizzata nuovamente era persino montata in sella a una cazzo di scopa.
Era ferita, e la cosa la infastidiva a dir poco.
Aveva pensato che il fatto che lui non avesse seguito lo schema volesse dire qualcosa e invece no, alla fine ci era cascata esattamente come tutte le altre.
<< Io ti rispetto Hermione.>> scimmiottò, dandosi mentalmente della stupida.
Per lo meno aveva fatto un’uscita di scena e lo aveva lasciato a piedi ma, soprattutto, mezzo nudo e tutta Hogwarts avrebbe saputo che si era fatto rubare la scopa da una femmina.
Hermione Granger poteva dire quello che voleva e poteva ripararsi dietro alla scusa che lui non aveva seguito lo schema, ma l’amara verità era che i suoi ormoni erano impazziti e l’attrazione fisica che provava per il rosso era ormai scattata e avrebbe finito per consumarla.
Era altrettanto vero però che mai in vita sua aveva detestato così tanto una persona.
<< Finirà male.>> sussurrò, prima che le domande delle sue quattro amiche la sommergessero.
 
NOTE FINALI:
Trés bien, con ritardo ecco il nuovo capitolo.
Non so come ringraziarvi per essermi stati dietro e per aver avuto così tanta pazienza.
Ringrazio personalmente e direttamente tutti coloro che hanno recensito: senza il vostro sostegno sarebbe ancora più difficile scrivere qualcosa che abbia senso.
Come al solito, spero di aversi strappato un sorriso.
Un bacio,
Brinne
 
  
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